Macerata-Loreto 11 giugno 2005.
È bello vedere che tanta gente, di tutte le età, scelga di compiere annualmente questo pellegrinaggio, che, è bene ricordarlo, è effettivamente duro dal punto di vista fisico; ma quest’ultimo fattore finisce per diventare fortemente secondario quando decidiamo di parteciparvi per una scelta di testimoniare, e penso sia per questo che ogni anno si radunino decine di migliaia fedeli; e se no per cosa? Tanto vale farsi una corsa al parco. Come ha detto il presidente della provincia di Macerata, che ha partecipato di persona al pellegrinaggio, tra questa gente si respira un’aria nuova, di fede e di speranza, che fa sentire meglio chi l’assapora. È proprio vero; la fatica certo si fa sentire, ma è attenuata, come sanata, da una volontà di esserci per testimoniare il nostro credo. È così penso che la Macerata-Loreto abbia il fine di essere un manifesto di conversione diretto ai nostri fratelli, credenti e non credenti, ma anche un monito a noi stessi, quasi un avvertimento a seguire la retta via indicata dal Vangelo. E a proposito di questo mi sono rallegrato quando ho saputo che alla camminata hanno preso parte anche dei gruppi di non credenti, forse sulla strada della conversione, chissà! Le vie del Signore sono infinite…
Alessandro Cicoli