Frasassi, 12-13 maggio 2007.
Il challenge di quest’anno si è svolto a Frasassi, nel parco della Gola della Rossa. Per celebrare i 100 anni dalla fondazione del movimento scout si è deciso di organizzare un challenge unico per AGESCI ed FSE.
Tutte le 67 pattuglie si sono date battaglia, hanno sudato, hanno fatto del proprio meglio per cercare di avere la possibilità di stringere fra le mani quella forcola che è destinata alla coppia più meritevole.
Inizialmente ci è stato segnalato tramite alfabeto morse il primo punto da raggiungere sulla cartina; prima di partire ogni coppia doveva ritagliarsi il proprio numero sulla stoffa e cucirselo sui pantaloni; personalmente la mia pattuglia ha avuto qualche difficoltà (si è staccato dopo 1 ora), prendendo un pessimo punteggio.
Camminiamo per circa un chilometro e ci attende già la seconda prova.
C’è un po’ di fila, ma la prova è di quelle eccitanti: bisogna attraversare il fiume. Possiamo farlo in vari modi: a piedi (1 punto), sul ponte tibetano (3 punti), passaggio alla marinara senza zaino (4 punti), passaggio alla marinara con zaino (5 punti). Io e il mio compagno di squadra Nicola Rivelli abbiamo optato per il passaggio alla marinara senza zaino.
Superata la prova dobbiamo addentrarci nel bosco; tra un sentiero e l’altro ci imbattiamo nella prova di pronto soccorso. Terminata la prova ci viene consegnato un quiz sullo scoutismo, che dobbiamo consegnare alla tappa successiva.
Fatto ciò ci viene dato il punto successivo; è quello dell’ultima prova del primo giorno. Prima di arrivare al campo dobbiamo tagliare un dischetto di un tronco, tenendo la sega da entrambe le estremità: la nostra pattuglia ha fatto segnare il record di 18 secondi, ottenendo il punteggio più alto.
Arrivati al punto di accampamento ci affrettiamo a costruire un riparo per la notte (che ci è valso 10 punti in classifica) e mangiamo la nostra meritata cena. Dopo un breve fuoco serale (siamo stanchissimi) andiamo a dormire nei nostri perfetti tendolini.
Il mattino seguente ripartiamo con l’ordine inverso con cui siamo arrivati la sera precedente; essendo arrivati a metà classifica (più o meno) siamo ripartiti alle 7.15 (pensate che c’è chi è partito alle 6.30!!!). Per colazione, oltre ai classici Nesquik e Gocciole ci scoliamo un’intera lattina di “Energia” (una sottomarca del Redbull), divenuta ormai la bevanda ufficiale dei Challenge.
La prima tappa del giorno ci porta al Monte S. Pietro, dove ci viene chiesto di fare uno schizzo panoramico della zona, orientandoci senza la bussola. Da qui dobbiamo arrivare fino alla Grotta del Vernino per affrontare la seconda prova, che consiste in un gioco di Kim sonoro; la nostra pattuglia ha riconosciuto 18 versi di animali, ottenendo un buon punteggio.
Finita la prova dobbiamo tornare indietro e riprendere il sentiero che avevamo lasciato per raggiungere la grotta; dopo salite e discese percorse sotto un sole cocente ci scoliamo un’altra lattina di Energia e otteniamo le forze sufficienti per raggiungere la terza prova giornaliera: quella della bussola. La prova prevede la costruzione di una bussola artigianale, ottenuta riempiendo una scodella con dell’acqua e sistemando un ago magnetizzato su una foglia sospesa sull’acqua. Con la bussola percorriamo un azimuth che ci porta alla scoperta della lettera segreta, comunicata poi al capo della prova.
Fatto ciò ci dirigiamo verso la prova successiva; per arrivarci ci viene dato un azimuth: 45°N. Per non rischiare di sbagliare tagliamo dritti tra rovi, rami e spine, ma arriviamo precisi al punto della penultima sfida. Dobbiamo stimare l’altezza di un albero; velocemente comunichiamo la risposta al responsabile della prova, che ci comunica l’esattezza del dato raccolto.
Manca ormai solo una prova: quella di segnalazione. Segnalo una frase al mio compagno di squadra: lui la traduce e mi comunica una parola in alfabeto semaforico. Purtroppo la mia scarsa conoscenza del semaforico mi permette solo di intuire la parola, che però è inesatta.
Pazienza, siamo quasi alla meta. Manca poco, dobbiamo scendere a valle. Perdiamo tempo a girare per trovare un sentiero e sprechiamo minuti preziosi. Un’ora dopo raggiungiamo l’arrivo; abbiamo tempo per un pranzo veloce ed è gia tempo della messa.
Finalmente arriva il momento più atteso: la consegna della forcola. A conquistarla è stata la pattuglia 50 dello Jesi I, che ha superato brillantemente le prove con un tempo eccezionale (complimenti!). Per dovere di cronaca va detto che le prime 5 posizioni sono state tutte conquistate da pattuglie FSE, il che ci ha parecchio inorgoglito.
Il Nettuno ha visto primeggiare la pattuglia 43 (Cicoli F., Rivelli F., Pompili N.), classificata al 13mo posto; si è ben comportata anche la pattuglia 44 (Berloni A., Gasparini D.), che è andata ad occupare la 15ma posizione. La pattuglia 41 (Marinelli G., Cicoli G.) si è classificata 19ma e la nostra (la n°42) ha raggiunto il 21mo posto.
Non c’è che dire: un buon risultato. Va però detto che ormai il nostro caro “Filippo” si sente solo e due anni di solitudine sono troppi. Forza vecchio… tra un anno ti riporteremo ciò che ti spetta! Forza Clan Nettuno, sempre avanti a vele spiegate!
Alessandro Cicoli