Milano, 24 marzo 2006.
Scuola Militare Teuliè, corso Italia 58. E’ con orgoglio e senza alcun peso che siam partiti da Calcinelli alle 4:00 del mattino con destinazione Milano. La famiglia Berloni ci aspettava già là, tutti 5 a Milano per un grande appuntamento: Il giuramento di Berlo! E’ stato per noi un vero onore essere lì, assieme ai genitori di tutti quei ragazzi, sotto una pioggia per nulla clemente, nel piazzale della scuola. Un paio d’ore di pioggia in attesa dell’uscita dei cadetti. Eccoli che entrano; preceduti dalla fanfara e dalla batteria tamburi. Tutti belli, gagliardi e in alta uniforme col fucile storico in mano. Una ritualità degna dei loro colleghi più adulti dell’esercito segna tutta la cerimonia. Alla presenza del Comandante della scuola Militare Col. f. Giuseppe Affini e del capo di stato dell’esercito Gen.CA Filiberto Cecchi i cadetti son pronti a pronunciare il giuramento. E’ l’Anziano (lo studente dell’ultim’anno più meritevole) a fare le ultime raccomandazioni ai ragazzi del prim’anno (cappelloni):
“…se fu tuo Padre a dire “Io voglio” o se fu tua Madre a dire “Io vorrei” … non giurare! Perchè è alla grande Madre che tu ubbidirai qua dentro […] Ma se fu amore di Patria, di nostra continua lotta, del nostro Popolo a cui tu darai il segreto del vincere e la calma fierezza del morire, se fu passione di mostrine, di alamari, di fiamme rosse, cremisi, verdi od azzurre; se fu fremito naturale del sangue, antica promessa della tua giovinezza nascente …. Allora giura! … e poi lotteremo insieme e sarai mio Fratello”
Dal palco delle autorità qualcuno inizia la formula del giuramento che culmina con la domanda “Lo giurate voi ?”
Un urlo secco e deciso, accompagnato da una schiera di mani bianche che si alzano al cielo: “Lo giuro!”
La cerimonia è giunta ormai al termine, i battaglioni escono dal piazzale e rientrano per la sfilata.
I cadetti si dileguano nelle loro stanze per cambiarsi le divise bagnate e si ricongiungono alle famiglie per il pranzo. Noi e la famiglia Berloni avevam già iniziato a mangiare quando il Berlo è arrivato per il pranzo, d’altronde che ci potevamo fare ? Era un buffet! In un buffet non si può guardare in faccia a nessuno … non si può perdere tempo!!!
Il pomeriggio rimane libero per i cadetti, e a noi ci scappa anche un giretto davanti alla “Madunina” e sotto la galleria con un Berlo vestito di tutto punto… era incredibile come ognuno che avesse bisogno di qualcosa la chiedesse a lui “Che ore sono ?”, “Ma lei è della scuola Teuliè ?”, “La Teuliè e la Nunziatella son due scuole diverse ?”, “Where ?” (una tedesca con una cartina in mano).
Un sincero Buona Strada a Berlo che, a 16 anni, è uscito di casa per inseguire il sogno di una vita!
C.G. Big & C.R. Bruno