Pieia, 27-30 dicembre 2009.
In una fredda ed uggiosa domenica di dicembre, come ormai buona consuetudine, nell’intervallo di giorni che separano cappelletti, ostriche, salmone, torroni e panettoni della cena della Vigilia del Santo Natale dallo zampone con lenticchie e fiumi di spumante del cenone di Capodanno, i prodi e vigorosi giovani del leggendario Clan “Nettuno” decisero di deporre per qualche tempo cucchiai, forchette e coltelli, ed armarsi di zaino, scarponi e tanta fede per intraprendere al meglio l’esperienza del Campo Invernale.
L’appuntamento era stato fissato per le 08:45 nel piazzale della Chiesa di Calcinelli, orario della S. Messa e, come da antica tradizione per un Clan che si rispetti, vi sono i ritardatari. Questa volta però, caso più unico che raro, non si tratta di un Berloni ma dei fratelli Rivelli che, fieri e spavaldi della loro mancanza…non hanno nemmeno pagato la colazione (regola sancita esplicitamente dal “regolamento interno”!). Al termine della celebrazione, siamo saliti in macchina alla volta di Pianello di Cagli, con ritrovo di fronte alla chiesa del paese. Da lì, attraverso un percorso a piedi, siamo giunti nel paesino di Pieia presso la casa dei “fotografi”, nella quale abbiamo trascorso i tre giorni di campo. La prima attività che ci ha visti tutti partecipi è stata l’accensione della stufa e del camino, fonte di sostentamento per tutto il campo.
Le attività che abbiamo svolto durante questi tre giorni sono state molto impegnative sul piano atletico, per i due importanti derby disputati che hanno visto i Rover perdere il loro indiscusso titolo di campioni nella specialità di “roverino” ma mantenere con i denti il titolo nel “rugby”. Ora, per quanto concerne i dati comunicati riguardo i risultati delle epiche sfide, per dovere di obbiettività, imparzialità di informazione non ho potuto spiegare in maniera dettagliata la reale situazione dei fatti che, qualora foste interessati, potrete trovare all’interno del Carnet di Campo, ben più legittima agenzia di informazione. Ma l’attività che ci ha tenuti maggiormente attivi, in quanto tema centrale del campo invernale e sul quale si è discusso a lungo, con un grande riscontro formativo, a mio parere, è stata la “conoscenza dell’io”. Nello specifico abbiamo approfondito quanto noi stessi ci conosciamo, chi siamo o forse chi vogliamo sembrare; le nostre paure presenti e future. Sicuramente questi argomenti sono molto difficili da trattare, magari un po’ azzardati ma la risposta è stata un’attenta partecipazione ed un grande interesse di tutti.
Per ovvie ragioni di spazio e tempo, mi è impossibile descrivere tutte le chiacchierate, i giochi, l’intera vita del campo. Merita però di essere citata l’attività propostaci dal caro Cene, che prevedeva la costruzione di fornellini da cucina ricavati da lattine e alimentati ad alcool. Vi posso assicurare che il progetto è molto più ingegnoso di quanto si possa immaginare e la realizzazione alquanto ardua. Ciononostante il risultato è stato incredibilmente sbalorditivo, con l’esecuzione di tanti fornellini realizzati a regola d’arte. Purtroppo trattandosi di regola vi è sempre una eccezione. Si tratta del Novizio Maggio che, improvvisatosi piromane, ha voluto mettere alla prova le capacità ignifughe della casa!!
Il penultimo giorno, come di consueto in ogni buon campo che si rispetti, era prevista un’escursione sul Monte Nerone; un percorso di media difficoltà che ci avrebbe portato fino all’arco naturale, dove avremmo consumato il nostro pranzo con l’ausilio dei fornellini artigianali per poi fare ritorno alla casa. Infatti la “strada” è uno dei pilastri fondamentali della vita di uno scout. Il piano era stato studiato molto accuratamente, ma una volta giunti sul passaggio più alto, non riuscendo a trovare più il sentiero causa la forte bufera, siamo stati costretti, stanchi e quasi congelati, a tornare sui nostri passi e trovare un riparo di fortuna dove consumare un pasto caldo. Date le condizioni atmosferiche, i fornellini non ci sono stati di grande aiuto, quindi non abbiamo potuto saziarci a dovere. Sicuramente meglio è andata al nostro Capo Clan che, pieno di energie e temprato da anni di scoutismo, non sentendo la stanchezza e non accusando la fame, ha preferito gettare via la sua minestra e cibarsi di solo pane in cassetta!
L’ultima sera, sempre per rimanere in tema di consuetudini, si è svolta la gara di cucina che ha visto le cinque pattuglie sfidarsi a suon di mestoli e padelle. Straordinariamente, il menù per la gara non era fisso, quindi le pattuglie hanno ricevuto gli stessi ingredienti ma con totale carta bianca per la realizzazione. Per l’occasione, la giuria era composta dalla Staff, più un ospite d’onore a sorpresa, l’ex Beru, che ha saputo rendere la sfida ancor più competitiva ed interessante, dicendo che avrebbe giudicato soprattutto l’originalità dei piatti. Alla fine della prova la giuria si è dichiarata molto soddisfatta dell’operato delle pattuglie, qualificatesi con una minima differenza di punti l’una dall’altra. Tutti hanno lavorato bene, ma il genio creativo della pattuglia composta da Berlo F. e Cene ha sbalordito l’intera giuria, arrivando molto vicina al massimo punteggio grazie all’indomito coraggio nell’azzardare piatti originali, presentati con stile ed eleganza, all’insegna del buon gusto e dell’amore per la natura! Come in tutte le più belle favole, anche in questo caso vi è l’elemento antagonista, ossia l’invidia e l’odio. La Procura infatti ha aperto un fascicolo per gli scontri avvenuti durante la competizione e subito dopo la conclusione della manifestazione. Per il momento risulta un solo indagato nel registro degli inquirenti, un giovane studente di vent’anni che risponderebbe al nome di Giacomo Cicoli, già noto alle forze dell’ordine come soggetto facinoroso. Occorrerebbe anche sottolineare l’accaduto con fotografie, articoli e riferimenti, ma, come diceva Trimalchione…est modus in rebus. Giunto ormai all’epilogo della descrizione, non mi resta che congratularmi con il caro Steven (meglio conosciuto come Stephenpritfzen) che, l’ultima sera di campo, in una cerimonia solenne, ha voluto riconoscere i principi della Carta di Clan, sottoscrivendola ed esprimendo la volontà di iniziare il proprio servizio presso la branca verde. A lui i miei complimenti ed un autentico buona strada! I miei ringraziamenti vanno infine alla Staff tutta, in primis al Capo Clan Mattio, suo primo campo con le barrette rosse sulle spalle perché ha semplicemente confermato l’idea che già tutti avevamo di lui quale esempio da seguire ed affidabile guida; in secundis gli aiuti Rikka e Ale Francesconi che hanno saputo mettere a disposizione di tutti la loro grande esperienza ed il loro spirito di servizio. Insostituibile aiuto per Mattio, pilastri portanti del Clan.
Grazie a tutti!
Forza Clan “Nettuno”, sempre avanti a vele spiegate!!!
Berlo F.