La “Carpegna mi basta” … per un divertente 1° maggio !

Carpegna, 1 maggio 2012

Salve.
Provo a raccontarvi la giornata vissuta lo scorso 1° maggio, trascorso in Carpegna da tre improbabili escursioniste, delle quali non vi svelo i nomi ma solo le gesta !!!
Partiamo alla volta della Carpegna, dopo una lauta colazione ed un ultima occhiata alle previsioni del tempo !
Arriviamo nel paese gioiello del Parco Sasso Simone e Simoncello, famosa per il prosciutto, ridente d’estate e raccolta d’inverno, che ci accoglie con un timido sole e persone già sveglie a girar per le strade: CARPEGNA (748 mt s.l.m.)
Intraprendiamo il sentiero 101, quello che ci guida, quello che ci fa dibattere fin dai primi passi per capire quale fosse stata la giusta direzione … armate di cartina (anzi … fotocopia a colori di cartina del parco naturale) e sguardo rivolto in alto (al cielo, al monte Carpegna, alle nuvole che ogni tanto accerchiavano il nostro amato sole).
Tratti di sottobosco meravigliosi, in compagnia di laboriosi picchi e non solo, ambiente che conserva a tutt’oggi la neve del recente inverno, rifugi aperti che confortano i passanti stanchi e dubbiosi; è lo strappo finale che ci mette a dura prova, per giungere con frenesia e ambizione sulla sella del monte, il passo Trabocchino (1.300 mt s.l.m), che ha coronato il nostro arrivo, impiegando 1 ora e 50 minuti, comprese soste varie (rinvenute unghie di cinghiale, orme di animali, vedute purtroppo offuscate a causa delle condizioni climatiche, foto di rito).
Con soddisfazione diamo sollievo prima all’animo e poi allo stomaco, e poi ripartiamo sotto una pioggia debole ma costante, protette dai nostri ponchi poco impermeabili e per niente sani, ci rintaniamo in vecchi rifugi aperti dove poter leggere la cartina in santa pace senza che la pioggia la riduca una spugna, leste nell’evitare la cadute rovinose nel sottobosco ormai bagnato e abbandonato da ogni specie umana (a parte noi). Torniamo poi in Carpegna, come dei campioni che tornano da una grande sfida, non necessariamente vincenti, ma che si son messi alla prova, in un’armonica volontà di sfidare se stesse con le proprie capacità e di portare i nostri zaini belli carichi di sentimenti.
Quali sensazioni passano nella testa delle tre escursioniste a fine giornata?
Innalzare un monumento per la determinazione e coraggio nello sfidare la digestione e la montagna, ma no!
Metterci una pietra sopra perché tornate bagnate fino al limite, neanche!
Io dico che è stata messa una bella pietra, alla base, sulla quale pensare, raccontare, sperare, costruire tante belle cose!

Buona Strada
Maru

Ah … chi era con me ?

Lalli la donna con l’asciugamano rosso

Palli la donna del sentiero 118

Maru