Campo Invernale per il Riparto “Santa Croce”!

Pianello di Cagli – 7/8 dicembre 2012

Nuvole basse all’orizzonte e densi banchi di nebbia…
Questo incerto panorama è tutto ciò che riesce a scorgere l’occhio comune.
Ma è possibile fare di più … si può imparare a guardare al di là della semplice ombra delle cose. Allenarsi a comprendere una situazione, svelare informazioni, leggere messaggi nascosti, evidenti solo ad un più attento e profondo sguardo.
Tutto ciò, tutta questa maniera d’osservare il mondo è chiamata da B.P. “l’arte della deduzione”.
Carpire indizi da una sola repentina occhiata, leggere attentamente una situazione, vivere attivamente il proprio presente, essere svegli e lesti di fronte le necessità del “qui ed ora” è una delle necessarie doti di un bravo esploratore.
Per far crescere ed allenare tutti questi talenti viene in aiuto dei nostri esploratori un vero ospite d’eccezione. Direttamente dalle opere di Sir Arthur Conan Doyle giunge in quel di Pianello di Cagli il migliore investigatore di sempre: il grande Sherlock Holmes!

Con la sua tranquilla cadenza inglese mostra ai giovani esploratori del riparto Santa Croce alcuni fra i migliori metodi d’allenamento della deduzione.
E allora, senza perdere tempo, Sherlock presenta subito un antica e preziosa arte, appresa da un misterioso viaggiatore orientale in una uggiosa e tranquilla domenica londinese. Si tratta dell’arte di produrre oggetti ispirati alla realtà con l’utilizzo di semplice carta. Il nome di quest’arte è ORIGAMI, utilissima per apprendere il più prezioso dei pilastri dell’ ”arte della deduzione” … la PAZIENZA.

Gli esploratori scoprono così che solo con grande pazienza possono essere ottenute abilità artigiana e sapienza artistica. Scoprono, inoltre, che solo imparando a semplificare il mondo in maniera semplice e lineare si può aspirare a meglio comprenderlo. Oggetti plasmati da leggere pieghe di carta, che, dritte e sicure, generano infine figure realistiche e raffinate.

Ma la complessità del mondo porta sempre nuove sorprese ed ecco allora che le tre Squadriglie sono già pronte a sfidarsi nella costruzione di oggetti scenici e arte narrativa. Vengono partoriti misteriosi manufatti, costumi variopinti e storie ricche d’intreccio. La sfida alla miglior scenetta è già al culmine ed il fuoco serale arde della eco degli allegri canti.

Il giorno seguente Sherlock chiede alle squadriglie di superare una prova importante. In accordo con la staff si decide di consegnare tre importanti missioni, una ad ogni squadriglia. Ai falchi spetta topografia, agli orsi natura e ai tassi civismo ed esplorazione.
Ogni missione è strutturata perché tutti gli incarichi di squadriglia possano essere correttamente usati. I risultati sono notevoli!
Non solo questa prova è servita a spiegare il secondo pilastro dell’ ”arte della deduzione”, ovvero l’importanza della COOPERAZIONE, ma ha fatto meglio scoprire alle rispettive squadriglie il territorio, la fauna e la storia del luogo di svolgimento del campo.

E mentre il clima all’interno delle squadriglie si faceva sempre più allegro e ardente di nuove avventure, quello all’esterno della casa diventava più rigido, portando appresso i primi fiocchi di neve dell’inverno.
Ognuno, in cuor suo, vedendo brillare al di là del vetro quei piccoli e luminosi puntini di ghiaccio non ha potuto far altro che pensare ancor più strenuamente al calore generato dall’affiatamento, la fratellanza e l’amicizia vissuti in quei giorni.
L’indomani altre sorprese attendevano il risveglio dei giovani esploratori. Un fulgido sole mostrava in tutto il suo splendore la bellezza del creato. Ogni cosa pareva brillare di bianco platino, ed i raggi obliqui dell’astro infuocato avvolgevano il mondo in una ragnatela d’oro e d’argento.

Ma rimaneva un ultima prova prima della fine dell’avventura e cioè mettere finalmente in pratica l’arte deduttiva, così faticosamente appresa. Il grande gioco è la giusta occasione per mostrare alle altre squadriglie quanto si è preparati nel comprendere situazioni, svelare misteri e risolvere difficili enigmi.
Al termine di questo campo, al di là dei meritati premi, rimane un’avventura bellissima, vissuta con compagni eccezionali. Rimane, inoltre, la convinzione di aver compreso un poco più nel profondo il nostro glorioso motto “ESTOTE PARATI” ovvero, siate pronti …
Siate sempre pronti, giovani esploratori, qualunque sia la situazione che vi pone innanzi la vita!!

Buona Caccia

Federico
CR Santa Croce