Un San Giorgio tutto nostro!

San Francesco in Rovereto 9-10 aprile 2016

Un’ uscita di quelle brevi, ma belle e significative. Quest’ anno il San Giorgio è stato diverso perchè invece di essere insieme ad altri riparti eravamo solo noi. Ci siamo divertite ugualmente…
Sabato,appena siamo arrivate, abbiamo scaricato le tende, taniche ecc. e ci siamo incamminate lungo un sentiero costeggiato da ulivi. Con il carico che avevamo sulla schiena il tragitto ci è sembrato lungo e faticoso. Dopo aver scelto il punto dove ci saremmo stabilizzate abbiamo incominciato a sistemare il materiale. Come in ogni campo che si rispetti, il momento in cui inizia a piovere è sempre quello in cui si montano le tende. Inutile dire che ci siamo bagnate tutte.
Quando finalmente ha finito di piovere e noi avevamo finito di piantare le tende è arrivato il momento delle attività, ma prima una piccola merenda con i dolci delle mamme.
La storia di questo campo parlava di un drago che continuava a spaventare un villaggio e uccidere le persone. In questo villaggio regnava un re che aveva una figlia. Quest’ultima era stata presa dal drago e tenuta in ostaggio.

Furono scelti quattro cavalieri che avevano il compito di liberare la principessa, ma ogni cavaliere che si rispetti deve avere un’armatura per poter sconfiggere e salvare la principessa. Così tutte le squadriglie hanno fatto un’armatura di cartone ai propri cavalieri.
Dopo aver finito di fare l’armatura la staff ci ha detto che era ora di mangiare, dopo cena avremmo fatto l’attività serale.
Eravamo ancora bagnate dopo cena e avevamo paura di poterci ammalare. Dopo poco ci chiamò la staff e ci spiegò cosa dovevamo fare per salvare la principessa. Bisognava superare quattro tappe e alla fine se le facevamo bene ci davano un pezzo di cordino, può sembrare poco, ma ci è servito dopo per legare il drago. Le tappe erano più difficili al buio infatti, la nostra squadriglia, alcune non le ha superate. Una volta legato il drago è stato il momento di salvare la principessa che era posizionata su un albero. Abbiamo quasi fatto cascare l’albero perché tutti i cavalieri si erano ammassati li e la principessa era incastrata tra i rami…
Comunque la principessa è scesa, e mantenendo dei toni bassi siamo andate a dormire.
La mattina seguente ci siamo alzate presto, abbiamo fatto colazione e siamo andate a messa a Saltara. Il tragitto per arrivare alla chiesa era lungo, ma anche al ritorno abbiamo fatto presto.
Appena rientrate la staff ci ha chiamate e ci ha detto che era ora di cucinare! Però prima abbiamo fatto una specie di gioco. Una ragazza per squadriglia doveva andare dalla staff e scegliere una tecnica per fare il fuoco e la griglia. Più o meno abbiamo scelto tutte la stessa tecnica e quindi siamo andate a fare il fuoco. Per pranzo c’era: risotto con asparagi e salsiccia, pancake e fragole con il cioccolato. Era buonissimo!
A fine pranzo siamo tornate alle tende e abbiamo smontato tutto, dopo le premiazioni e i ricordini i genitori soni venuti a prenderci e siamo tornate a casa.
L’esperienza del campo è sempre bella da ricordare perché sai che nessuno sarà uguale a quello precedente, anche se può sembrare perché in quasi tutti piove.
Arriva sempre quel momento in cui ti chiedi se vale la pena continuare, se forse era meglio stare a casa davanti alla televisione invece che andare in mezzo alla natura bagnata e infreddolita, ma è proprio questo che rende bello il campo, che ti mette alla prova ed è anche una sfida con te stessa per vedere a quanto il tuo corpo e il tuo animo può dare. Il giorno 23 aprile 2016 17:45, Terza ASaltara ha scritto: Un’ uscita di quelle brevi, ma belle e significative. Quest’ anno il San Giorgio è stato diverso perchè invece di essere insieme ad altri bivacchi eravamo solo noi. Ci siamo divertite ugualmente… Sabato,appena siamo arrivate, abbiamo scaricato le tende, taniche ecc. e ci siamo incamminate lungo un sentiero costeggiato da ulivi. Con il carico che avevamo sulla schiena il tragitto ci è sembrato lungo e faticoso. Dopo aver scelto il punto dove ci saremmo stabilizzate abbiamo incominciato a sistemare il materiale. Come in ogni campo che si rispetti, il momento in cui inizia a piovere è sempre quello in cui si montano le tende. Inutile dire che ci siamo bagnate tutte. Quando finalmente ha finito di piovere e noi avevamo finito di piantare le tende è arrivato il momento delle attività, ma prima una piccola merenda con i dolci delle mamme. La storia di questo campo parlava di un drago che continuava a spaventare un villaggio e uccidere le persone. In questo villaggio regnava un re che aveva una figlia. Quest’ultima era stata presa dal drago e tenuta in ostaggio. Furono scelti quattro cavalieri che avevano il compito di liberare la principessa, ma ogni cavaliere che si rispetti deve avere un’armatura per poter sconfiggere e salvare la principessa. Così tutte le squadriglie hanno fatto un’armatura di cartone ai propri cavalieri. Dopo aver finito di fare l’armatura la staff ci ha detto che era ora di mangiare, dopo cena avremmo fatto l’attività serale. Eravamo ancora bagnate dopo cena e avevamo paura di poterci ammalare. Dopo poco ci chiamò la staff e ci spiegò cosa dovevamo fare per salvare la principessa. Bisognava superare quattro tappe e alla fine se le facevamo bene ci davano un pezzo di cordino, può sembrare poco, ma ci è servito dopo per legare il drago. Le tappe erano più difficili al buio infatti, la nostra squadriglia, alcune non le ha superate. Una volta legato il drago è stato il momento di salvare la principessa che era posizionata su un albero. Abbiamo quasi fatto cascare l’albero perché tutti i cavalieri si erano ammassati li e la principessa era incastrata tra i rami… Comunque la principessa è scesa, e mantenendo dei toni bassi siamo andate a dormire. La mattina seguente ci siamo alzate presto, abbiamo fatto colazione e siamo andate a messa a Saltara. Il tragitto per arrivare alla chiesa era lungo, ma anche al ritorno abbiamo fatto presto. Verso mezzogiorno la staff ci ha chiamate e ci ha detto che era ora di cucinare! Però prima abbiamo fatto una specie di gioco. Una ragazza per squadriglia doveva andare dalla staff e scegliere una tecnica per fare il fuoco e la griglia. Più o meno abbiamo scelto tutte la stessa tecnica e quindi siamo andate a fare il fuoco. Per pranzo c’era: risotto con asparagi,carote e salsiccia- pancake e fragole con il cioccolato. Era buonissimo! A fine pranzo siamo tornate alle tende e abbiamo smontato tutto, dopo le premiazioni e i ricordini i genitori soni venuti a prenderci e siamo tornate a casa. L’esperienza del campo è sempre bella da ricordare perché sai che nessuno sarà uguale a quello precedente, anche se può sembrare perché in quasi tutti piove. Arriva sempre quel momento in cui ti chiedi se vale la pena continuare, se forse era meglio stare a casa davanti alla televisione invece che andare in mezzo alla natura bagnata e infreddolita, ma è proprio questo che rende bello il campo, che ti mette alla prova ed è anche una sfida con te stessa per vedere a quanto il tuo corpo e il tuo animo può dare.

Aurora
Picchi

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