15/16 febbraio 2020 – Longiano (FC)
15 e 16 febbraio: si prende e si parte! La destinazione, questa volta, non viene svelata. Così, appena scese dalle macchine le ragazze vengono accolte da Emanuela, un’operatrice che le introduce a quello che sarà questa esperienza: due giorni di Servizio nei confronti degli ospiti della comunità terapeutica di Balignano. Questa grande famiglia fa parte della Associazione Papa Giovanni XXIII che, fondata nel 1968 da Don Oreste Benzi, si impegna per contrastare l’emarginazione e la povertà, in questo caso rivolta a ragazzi tossicodipendenti.
Dopo un gioco di presentazione reciproca e una descrizione di quello che è il percorso che porta gli ospiti ad una nuova vita, le Scolte hanno avuto l’opportunità di ascoltare la potente testimonianza di S., una ragazza della comunità che racconta le fragilità che l’hanno portata ad una deviazione, ma sopratutto il coraggio di superarle per scrivere un nuovo capitolo della sua vita.
A cena, l’incontro con gli altri 19 ragazzi che vivono in questa preziosa struttura: ancora una volta, racconti, domande e sorrisi! Alla sera, il fuoco serale preparato dalle Scolte accende ulteriormente il divertimento con i ragazzi.
Al mattino, il servizio del Fuoco si concretizza nella partecipazione alla vita quotidiana degli ospiti, attraverso mansioni di cucina, sistemazione degli spazi comuni e pulizia delle camere: questo stralcio di vita quotidiana condiviso permette ancora una volta di arricchire lo scambio!
Dopo la S.Messa insieme alla Comunità, la giornata si conclude con la condivisione in presenza di Emanuela, che accoglie le domande e trasmette il profondo senso umano dietro il progetto della fondazione.
Che l’uscita sia stata vissuta a pieno lo si riconosce dai dialoghi e dagli sguardi delle ragazze, che sgretolano quel muro di stereotipi a cui i ragazzi sono purtroppo abituati. Ma in particolare modo, lo si riconosce da ciò che le ragazze si portano a casa. Ecco perché ora voglio dar voce a ognuna di loro!
“È stata un esperienza bellissima, ma c’è una frase che mi ha colpito più di tutte. Questa mattina parlando con D., lei mi ha detto “spesso mi chiedo cosa pensano le persone NORMALI”. Mi è subito risuonata questa parola nella testa. Si può davvero dare una definizione a “persona normale”? Cosa c’è di diverso tra me e loro? Secondo me nulla, solo una scelta sbagliata, che ha portato ad una strada più difficile, un percorso che richiede più coraggio e più costanza per riprendere la giusta rotta.”
Chiara Ciacci
“Dopo aver vissuto questi due giorni con i ragazzi della comunità di Balignano (e che ragazzi!), Io dico che ognuno deve sempre sentirsi responsabile non solo di se stesso, ma soprattutto degli altri (iniziando in FAMIGLIA), per valorizzarli e farli sentire sempre a proprio agio… semplicemente per farli sentire AMATI!!
È importante anche dare valore alle cose semplici della vita, e da quelle ripartire in caso di smarrimento”
Vittoria Rossi
“È stata un’esperienza breve ma intensa. Mi ha stupito la domanda che si è posta S., perché comunque penso che anche se ci possiamo definire brave ragazze anche noi in fondo ci possiamo rivelare fragili e avere delle “tentazioni”… una testimonianza come la sua ci fa capire come e perché dire no. Sicuramente mi porterò dentro tutte le loro esperienze di vita e il loro coraggio.”
Sofia Ceramicoli
“È stata un’esperienza che mi ha fatto riflettere e che mi ha aperto gli occhi; a volte ci si rende conto che cose che per te possono sembrare banali per altri non lo sono affatto. Ammiro il coraggio di tutti i ragazzi che stanno provando a dare una svolta alla loro vita per se stessi e per i loro cari, ricominciare richiede una grande forza. Mi sono veramente divertita e spero in un secondo incontro.”
Giulia Capodagli
“Pur avendo vissuto quest’uscita solo in parte, devo dire che sono tornata a casa con un certo senso di dispiacere da un lato, ma di profonda serenità dall’altro per i bei e profondi momenti condivisi con voi, S. e tutti ragazzi della comunità: la possibilità di poter vivere queste esperienze credo sia uno dei veri motivi per cui lo scoutismo continua ad essere parte integrante della mia vita… Conoscere l’ALTRO è davvero sempre l’arricchimento più prezioso.
Grazie” -Chiara Rondina
“È stata un’esperienza unica e divertente. Mi ha fatto riflettere molto sul fatto che nella nostra vita non c’è niente di scontato, come una famiglia. Poi mi ha fatto pensare che quel mondo non è poi così lontano da noi e mi ha colpito anche la forza e determinazione con cui cercano di ricominciare con la propria vita.”
-Benedetta Barone
“Per me è stata la prima volta per un’esperienza in comunità, e sono felice di aver partecipato proprio perché stando a contatto, parlando e scambiando risate con quelle persone mi ha trasmesso quanto sia importante il dono della vita che Dio ci ha dato; loro hanno avuto la forza, nonostante la scelta sbagliata, di riprendere in mano la loro vita, riprendere in mano quel dono che gli era stato fatto. Li ammiro tantissimo e mi piacerebbe tanto riandarci. Mi ha fatto molto riflettere a pranzo su quanto sia importante non giudicare o criticare nessuno… perché oggi giorno è così presente questo fatto, una cosa che può comunque dare un sacco di dolore; ma se tu li conosci ci parli non c’è nessuna differenza che ti distingue e siamo tutti uguali, alla fine io stessa tante scelte sbagliate ho fatto nella mia vita è proprio per questo non ho nulla di più. Questo penso io”
Giulia Andreoni
“È stata un’esperienza assolutamente unica e potente. Ho capito che per quanto una realtà possa momentaneamente sembrarci lontana per le nostre esperienze di vita, in realtà c’è sempre una storia da ascoltare, c’è sempre una persona da scoprire che ci può lasciare davvero tanto. Sono molto grata di aver potuto ascoltare la testimonianza di Silvana, che con tanta umiltà ha messo a nudo la sua vita, la sua sofferenza e le sue fragilità. Penso che non sia da tutti riuscire a raccontare la propria storia con delle estranee, ed è anche così che si dimostra un grande coraggio.”
Linda Carloni
“Come la Rondi sono andata via con un po’ di dispiacere per aver vissuto solo in parte questa magnifica esperienza. Sono ritornata casa molto arricchita perché sono riuscita a vedere con una diversa prospettiva L’IMPORTANZA di una scelta…seppur quotidiana. Ma ciò che mi ha sbalordito che però queste conseguenze sono nate tutte da fragilità, da mancanze di punti di riferimento, cose umane, non sono dal desiderio di fare qualcosa di nuovo tanto perché mi va.
Mi ha insegnato che molte volte prima di guardare la scelta di una persona non bisogna dare per scontato che c’è molto di più dietro… c’è pure sempre il suo lato imperfetto da essere umano”
Lucia Tombari.
“Per concludere, non nego che anche per me questa manciata di ore passate in Comunità mi hanno donato molto più di quanto avrei potuto immaginare. Un’ospite della comunità ci ha chiesto: ‘ma a che serve a delle brave ragazze ascoltare questa mia testimonianza?’ Una domanda sensata. Eppure soffermandomi qualche minuto ho pensato che i temi affrontati in questi giorni sono andati ben oltre lo specifico uso di droghe. Si è parlato di storie di sofferenza, ma sopratutto di amore; di ferite, ma anche e sopratutto di coraggio. Storie che fanno tornare a casa grate, più consapevoli di quanto sia importante amarsi e farsi amare, e più sereni nel pensare che c’è sempre una seconda possibilità, qualsiasi sia la strada ‘sbagliata’ intrapresa. Se non è questa, l’arte di ricominciare…alice
Alice
CF