Roma – 22/25 aprile 2016
Eccoci qui! Pronte a partire verso una nuova avventura, che ci ha regalato tante belle emozioni.
Già alle 13, con gli zaini in spalla, e la curiosità nel cuore, eravamo davanti alla stazione del treno di Fano, cariche per quello che ci stava aspettando. Dopo un lungo viaggio, carico di risate e felicità, siamo arrivate alla tanto attesa…Roma!
Qui siamo state calorosamente accolte dalla parrocchia di S.Cleto, dove abbiamo pernottato i giorni seguenti. Stremate, dopo aver mangiato, ci siamo subito coricate a letto.
Il sabato mattina, come delle turiste per caso, ci siamo avvicinate al centro di Roma per mezzo della metro per avventurarci nel pellegrinaggio fra le tre Chiese Giubilari. Lì, con molto entusiasmo abbiamo incontrato don Matteo.
Dopo aver ripreso le energie, ci siamo dirette verso piazza s.Pietro, dove ci sarebbero state le confessioni in preparazione alla santa Messa e a seguire il passaggio attraverso la porta Santa.
Successivamente, abbiamo approfittato del tempo libero per visitare Roma, attraversando i suoi vicoli, per poi incontrare Martina, la capo fuoco del gruppo “Roma 11”, che ci ha portato la cena in attesa della fantastica serata che ci stava aspettando.
Infatti, verso le 19,30, siamo entrate nello stadio olimpico, dove tutti i ragazzi si stavano preparando ad assistere e ad essere i protagonisti di una serata dedicata interamente ai giovani, nella quale si sono esibiti artisti emergenti come Lorenzo Fragola, Rocco Hunt,….
A malincuore era già terminata una festa indimenticabile, inaspettata ma molto gradita. Anche il viaggio di ritorno alla casa parrocchiale è stato piuttosto imprevedibile, infatti, quando era ora di fare il cambio d’autobus… beh, questo non si è presentato! Così rimboccandoci le maniche, ci siamo fatte mezz’ora di cammino!
Ma dopo un’intensa ma bella e ricca giornata ci siamo date la buona notte.
[Virgi e Ele]
Misericordia a portata di …..BASTONE
Più presto del solito aprimmo gli occhi, il mattino in cui il papa stava aspettando solo noi in quella accogliente, affollata, grande ma soprattutto calda piazza san Pietro.
Uscite dal sacco a pelo a malincuore, ma svegliate dal grande entusiasmo nel vivere questa fantastica avventura, ci recammo alla fermata scattanti. Una chiamata però arrivò e un bastone si intromise nel nostro cammino. Era alto, scuro e cresceva a dismisura. Il gruppo parrocchiale di Arezzo che alloggiava insieme a noi nella fantastica chiesa San Cleto ci aveva chiesto un favore: di portare con noi quell’ adorabile oggetto. Noi, sempre pronte al servizio, ritornammo in parrocchia a prenderlo. Questo gesto ci costò un lieve ritardo nell’arrivo previsto a San Pietro. Ciò però non ci buttò giù e lottammo comunque tra la folla per ottenere il posto migliore e goderci fino in fondo la celebrazione. Niente ci fermò perché il nostro obiettivo era di ascoltare ciò che papa FRANCESCO aveva da confidarci. Nonostante i vari ostacoli e malintesi incontrati durante il cammino arrivò una seconda chiamata (questa volta era davvero una cosa piacevole). Era Sara la nostra amica capo riparto di Roma 11, la quale ci disse che i posti riservati agli scouts c’erano ancora per noi. Felici e saltellanti corremmo verso la nostra meta e con un balzo ci sedemmo nei nostri posti d’onore con la stessa grazia di sempre.
Con la gioia nel cuore e ripagate per lo sforzo fatto per la determinazione con cui affrontammo la situazione ci godemmo ogni singola parola detta dal nostro amico pontefice.
“Anzitutto, amare è bello, è la via per essere felici. Però non è facile, è impegnativo, costa fatica(…)Amare infatti vuol dire donare, non solo qualcosa di materiale, ma qualcosa di sé stessi: il proprio tempo, la propria amicizia, le proprie capacità.”
Queste sono alcune frasi usate da papa Francesco per insegnarci ad amare nonostante le difficoltà e a capire che la nostra più grande fonte d’amore è Dio. Misericordia infatti è proprio amare il prossimo e questo è il messaggio lanciato dal giubileo perché amando e credendo possiamo essere dei campioni di vita.
Continuammo, dopo l’eucarestia, a visitare la capitale nella sua bellezza. L’altare della patria, il Colosseo e i fori imperiali furono le mete della giornata. Affascinate ma assetate gironzolavamo ancora nel centro finché la sete vinse su tutti gli altri desideri. Ora non cercavamo più musei e opere d’arte ma solo ombra e nasoni (fontanelle tipiche romane).
Rifocillate ripartimmo verso casa e tra chiacchiere e quiz perdemmo pure la nostra fermata quindi fummo costrette a fare pure un giro turistico nella periferia.
Mangiammo dei gustosi arrosticini in un ristorante tipico abruzzese. Tra risate ed euforia la serata passò in un baleno. Lo so che vi starete chiedendo dove è finito il nostro compagno di avventure ma il problema è che restò sempre con noi in ogni secondo. A dirla tutta ci eravamo ormai affezionate, ma quando tornammo a casa lo ridemmo in mano ai proprietari.
30 centimetri di felicità
Finimmo la nostra visita turistica partendo da piazza di Spagna fino ad arrivare a piazza della Repubblica visitando nel mentre il Quirinale. Però dentro di noi qualcosa cambiò e non era il fascino provato nell’osservare quelle famose opere architettoniche ma qualcosa di più grande…. LA FAME.
Ci piacque molto conoscere ogni vicolo di quella importante città ma le Guide quando qualcosa le chiama rispondono sempre soprattutto se il mittente sono 30 centimetri di panino alle polpette.
Deliziate dall’idea di una pietanza più grande di noi ci fiondammo nella stazione Termini di Roma. Assaporammo ogni morso prima di approdare sul treno e perderci tra i nostri canti, carte (manualmente realizzate) e giochini di ogni tipo.
Infine si può dire che tornammo piene di qualcosa che non potevamo classificare né come un sentimento né come un’emozione ma sappiamo che ciò che abbiamo trovato lo possiamo solo condividere.
[Luci, Chià F. e Ali]
Alta sq Stella Alpina