Domenica 16 aprile scorso il nostro gruppo ha festeggiato i 35 anni di storia. Perché dare così tanto valore al passato? Perché fare memoria è importante? Una storia condivisa, un dolore condiviso, una gioia condivisa diventa di tutti … pertanto il passato non è più cosa vecchia, ma diventa l’origine e tornare alle origini fortifica il messaggio che portiamo, il perché e per Chi facciamo Servizio … il Come nel nostro caso di chiama Scoutismo !
Abbiamo preparato giochi, consumato un mega pranzo, celebrato cerimonie con l’emozionante rinnovo della Promessa Scout alla presenza di tanti vecchi amici. Ciò grazie al contributo di tutti … chi in misura minore chi in misura maggiore … l’importante è avere dato tutto quello che si poteva … non il superfluo (tanto mi avanza tempo … ) ma ciò che ho di più caro e prezioso (il tempo per riposarsi, per leggere, per svagarmi, per le amicizie, per gli affetti..). E’ vero … è il tempo che metto nel costruire un qualcosa, siano esse relazioni, la propria casa, un progetto educativo, a dargli valore … te ne innamori e te ne prendi cura per sempre.
Allora qualcuno nel lontano 1988 ha dato vita al seme dello Scoutismo a Calcinelli, il caro Riccardo Polverari, il quale ha speso anni importanti, si è messo in gioco e soprattutto ha amato i ragazzi, li ha cercati, chiamati per nome, li ha ricercati, testimoniando quell’Amore gratuito, senza interessi, senza guadagno. Al suo fianco Don Giulio, figura dell’Assistente, un ruolo importante, indispensabile, lievito per fare crescere e riscaldare gli animi dei capi prima di tutto e dei ragazzi. Ogni storia di origine dello scoutismo, se ci fate caso, si fonda su un uomo (o donna che sia) ed un Assistente, non sarà un caso!
Da due di allora, oggi i nomi passano ad essere molteplici, ma lo scoutismo non si autocelebra, ma fa, realizza, si sporca le mani, rende possibile tutto, grazie alla comunità ed alla fedeltà, nel rispetto dei carismi e dei talenti di ognuno, perdonandosi, comprendendosi, usando misericordia e sapendo chiedere aiuto.
Durante il quadrato di gruppo, sotto un alzabandiera e davanti ad un altare costruiti perché fino alla fine si deve credere in ciò che si fa, ho incrociato sguardi di persone emozionate, commosse, con al collo il fazzolettone scucito o sbiadito … che fissavano tre bandiere: mi sono specchiata in quei volti e l’immagine che mi hanno restituito era un’immagine di fratellanza, di Amicizia e di uguaglianza, di chi seppur di là dal quadrato o seppur assente ha Amato, senza guadagno per se, senza riconoscimenti, senza autocelebrazioni, con il cuore libero ma le spalle cariche di responsabilità nell’educare i più giovani.
Buon compleanno Gruppo San Sebastiano … e la storia continua!!!
Marusca Tenaglia
Capo Gruppo