Ravignana (Piobbico), 05-06 aprile 2008.
L’hike di prima classe tanto atteso da me e steven è finalmente arrivato. Dopo il fuoco serale della giornata trascorsa nella casa degli scout “ la Ravignana”; abbiamo finito di preparare gli zaini con tutto il materiale consigliatoci anche dal nostro C.R. burchi.
Per prepararci a questa avventura abbiamo portato nel nostro materiale tecnico un telo pvc per costruire il tendolino che ci avrebbe riparato nella notte; un’accetta per fabbricare dei picchetti che insieme ai cordini avrebbero fatto da struttura al nostro tendolino; il materiale topografico per fare il rilevamento altimetrico ed il percorso rettificato; un bel sacco a pelo ed uno stuoino.
Dopo che il nostro C.R. ci a consegnato il materiale contenente la cartina, la veglia d’armi e il foglio con il programma dell’hike, siamo partiti in cerca della casa “palazzo nero” così chiamato che non abbiamo mai trovato, anzi si alla mattina perché si trovava proprio sopra al nostro accampamento dove avremmo passato la notte.
Quella sera eravamo proprio entusiasti ma anche un po’ impauriti perchè camminavamo solo con due torce e la cartina in mezzo alla notte.
Infatti all’inizio abbiamo anche sbagliato strada perchè burchi ci aveva detto di non lasciare mai la strada principale ma ciò era sbagliato perché avremmo dovuto imboccare uno stradino di malta che non si vedeva nel buio della notte. Dopo esserci accorti dello sbaglio siamo tornati indietro e abbiamo cercato lo stradino che ci avrebbe portato alla casa.
Era tutto terra, avevamo le scarpe tutte piene di terra, non riuscivamo a camminare.
In fondo, si trovava una piccola pianura dove scorreva un torrente piccolissimo e infatti li era pieni di malta.
Disperati perché non riuscivamo a trovare la casa ci accampammo in una salita che se avessimo continuato ci avrebbe portato al “palazzo nero”; ma siccome stremati dalla camminata del pomeriggio abbiamo optato per la decisione di accamparci in mezzo a questa radura.
Fortunatamente abbiamo trovato due alberi abbastanza vicini per farci passare il nostro telo pvc e fissarlo con i cordini e i picchetti.
Quella notte non si vedeva niente, in due non ce la facevamo a montare un telo grande 6×4, dovevamo tenere la pila per illuminare il terreno e vedere cosa stavamo facendo e intanto dovevamo fare i nodi, creare i picchetti e stendere il telo pvc.
Con un po’ di fatica e stanchezza riuscimmo a costruire questo riparo mettendo, sotto dove avremmo dormito un po’ di telo, il restante sarebbe venuto su perpendicolare e avrebbe finito per tirarlo con i cordini al terreno e fissarlo con picchetti procuratisi da una pianta.
Ci infilammo sotto i nostri sacchi a pelo, tirammo fuori la veglia d’armi e iniziammo a leggere i brani contenuti.
Nella veglia erano racchiusi un brano del vangelo di Giovanni 13,1-17 “la lavanda dei piedi” e l’ultimo messaggio che Baden-Powell a lasciato ai suoi cari scout.
Poi nell’ultima pagina ci sono delle righe scritte dal nostro C.R. burchi che non si possono raccontare o sintetizzare ma bisogna leggerle per capire il significato che racchiudono quelle parole.
Dopo aver letto e meditato su queste lettere e brani ci siamo addormentati nella speranza di come dice BP di lasciare un mondo migliore di come l’abbiamo trovato per poterci addormentare nelle mani di Gesù in pace con la nostra coscienza e con la nostra persona.
Alla mattina all’incirca verso le 6:10 ci siamo svegliati più carichi che mai per poter affrontare la mattinata e la giornata che ci aspettavano. Abbiamo iniziato subito la giornata con la preghiera dell’esploratore per ringraziare Dio della notte tranquilla che ci a fatto trascorrere.
Dopo aver smontato il tendolino e aver rimesso a posto i nostri sacchi a pelo e stuoini abbiamo tirato fuori il nostro materiale di topografia e cancelleria e soprattutto la nostra voglia di camminare.
Dopo tutto dobbiamo ringraziare burchi perché non ci a dato tanto da camminare ed è stato clemente verso di noi, rispetto a come non fa con tutto il riparto. Bhè comunque l’attività di topografia ci aspettava e anche burchi ci aveva dato un orario da rispettare per il rientro e quindi non potevamo ritardare e aspettare per la partenza.
Ci siamo divisi gli incarichi io dovevo contare i passi e andare avanti, mentre steven doveva calcolare i gradi dal primo punto che il nostro accampamento fino all’ultimo che era “la Ravignana”.
Quella mattina arrivammo con una fame tremenda, infatti io che insieme a cecca avevamo l’incarico di cucinieri per questa uscita abbiamo subito provveduto a scaldare il the ed a mettere circa 2cm di cioccolata sulle fette di pane. Così con la colazione ed il rientro alla casa abbiamo terminato il nostro hike di prima classe.
Attendiamo con ansia la risposta dell’esito dell’impresa dal nostro C.R.
Buona Caccia Esploratori.
Buona Strada Capi.
Gianluca, Orso Perspicace
Stefano, Falco Pacifico