Falconara Marittima, 27-30 Dicembre 2009.
Durante il periodo delle vacanze invernali alcune scolte del fuoco “Il Girasole” si sono offerte per un servizio presso la “Tenda di Abramo” a Falconara Marittima, costituita nel 1990 da giovani attenti al fenomeno delle marginalità. Opera da più di 20 anni nell’ambito della problematica dei senzatetto ed in questo periodo di attività ha ospitato più di 10.000 persone. Può ospitare un massimo di 13 persone alla volta (10 uomini e 3 donne). Perché così poche donne? Perché secondo una statistica trovano lavoro più facilmente. Ma quando ci si è resi conto che questo intervento non era sufficiente, si è presa in affitto un piccolo appartamento a nella frazione di Castelferretti (capace di ospitare due persone per un massimo di due mesi) per offrire una seconda accoglienza agli utenti che lavorano, ma che non riescono a trovare un alloggio .
In questi anni di servizio si è prestata attenzione ai senzatetto e alle loro storie, si è cercato di captare quei segnali, quelle richieste di aiuto, a volte molto deboli o contraddittorie, si è capito che è importante esserci, anche quando tutto sembra inutile e forte è la sensazione di impotenza di fronte alle situazioni più complesse e drammatiche.
Siamo partite un po’ spaventate e insicure di quello che avremo potuto offrire, perché era un servizio abbastanza diverso dal solito..però dall’altra parte eravamo molto curiose di ciò che sarebbe successo e di quello che avremo imparato.
Arrivate sul posto abbiamo conosciuto Jo, il parroco della chiesa che ci ospitava, tra l’altro molto simpatico, dopodiché ci siamo dirette verso la “Tenda di Abramo” dove Francesco il responsabile ci ha risposto a tutte le nostre domande, raccontandoci anche la storia di questa struttura. Perché si chiama così?
Perché la Tenda nell’oriente al tempo del nostro Padre Abramo era la dimora di chi era nomade. Tipico dei nomadi era l’accoglienza, l’ospitalità e ogni ospite che veniva accolto nella tenda veniva chiamato “adonai” cioè Signore. Abramo accolse con questo titolo proprio il Signore con due angeli.
Il primo giorno di servizio ci siamo divise in gruppi; c’è chi stava in accoglienza, chi in cucina, ecc.
Le scolte che stavano in accoglienza dovevano chiedere documento d’identità al senzatetto per verificare se veramente poteva entrare per poi consegnare la chiave della stanza.
E’ stato abbastanza duro questo servizio a primo impatto perché molti volevano entrare ma non c’era posto..e dire di no a una persona che muore dal freddo non è facile. Invece alcuni ospiti ti trattavano male. Nonostante tutto il primo giorno è andato bene!
Durante le mattinate invece dovevamo pulire la casa, cambiare i letti. Le nostre scolte inoltre, suddivise in equipe, ogni sera animavano le nostre serate. Si è parlato di confessione, si è parlato dell’indipendenza femminile, si è parlato della Carta di Fuoco, di integrazione..e poi di tanto altro. E’ stato molto divertente; molte discussioni ci coinvolgevano tantissimo..! L’ultima sera alla Tenda abbiamo giocato a tombola con gli ospiti; alcuni non sapevano nemmeno cosa fosse, però siamo riuscite a farli comprendere le regole del gioco.
Mi ha molto stupito il fatto che uno di loro voleva condividere i premi con gli altri, non è una cosa da tutti i giorni.
Devo dire che questa esperienza mi ha molto sensibilizzata, e penso d’aver imparato tanto in questi giorni, infatti il mio atteggiamento è cambiato..e credo che questo non valga solo per me.
Adriana, Furetto Diffidente