Uscita di Fuoco alle Cesane

Fossombrone, 30 giungo 2009.

Il 30 maggio pomeriggio, abbandonata la ‘nostra’ Yaris nella cittadella, abbiamo raggiunto le Cesane accompagnate da un timido sole. Tra una chiacchierata e l’altra, tra la preparazione del nostro rifugio per la notte (tra l’altro stupendo!!) e gli ultimi accorgimenti per la cerimonia della firma della Carta di Fuoco della Franca, siamo giunte al fuoco di Bivacco.
Sembrava tutto in ordine intorno a noi fino a quando non sentimmo dei chiari rumori alle nostre spalle; a causa del buio non si intravedeva niente così continuammo il nostro fuoco. Dopo qualche minuto gli animali vennero allo scoperto e furono identificati come Ali, Lalli e Sam! Arriviamo così al momento clue dell’uscita: la tanto attesa firma della Carta di Fuoco della Franca. In perfetto stile ci prestammo a vivere questa cerimonia: per le più grandi, che hanno già vissuto altre volte questo momento, era ormai cosa nota ma comunque non meno emozionante, per noi ‘sempliciotte’ oltre che toccante è stata esemplare in quanto le prossime saremo noi!
L’uscita è proseguita la domenica mattina con la Santa Messa al Duomo di Fossombrone seguita dal pranzo e dalla consegna dei ricordini: dei CD con le foto di noi scolte durante momenti di felicità, ovvero mentre sorridevamo, proprio per riprendere il tema dell’uscita: RENDERE FELICI GLI ALTRI trasmettendo la nostra felicità.

Airone Esuberante

Uscita d’Alta Squadriglia ai monti delle Cesane e Parco Fluviale di Fossombrone

Fossombrone, 07 giugno 2009.

Il giorno 7 giugno 2009 l’Alta Squadriglia “Stella Alpina” di Calcinelli, insieme alla loro Capo Riparto si è recata nei pressi delle Cesane, per fare alcune attività. Dopo esserci recate vicino a Campo d’Asino ed aver seguito un percorso contrassegnato da segni di pista per raggiungerlo, le guide hanno progettato un tavolo e con l’aiuto di sega e segaccio hanno tagliato gli alberi e realizzato il progetto. In seguito ad una segnalazione morse effettuata dalla Capo Riparto, le guide, seguendo la cartina della zona, hanno seguito il sentiero 129, diretto al Parco Fluviale. Lì, dopo aver pranzato vicino alla riva del fiume Metauro e dopo aver fatto alcuni giochi, hanno osservato flora e fauna del luogo. Vi erano upupe, anatre, cigni, rane, gabbiani e pesci. La giornata si è conclusa facendo osservazioni sull’esperienza e tornando a casa.

Eleonora Rossi, Vice-Capo Sq. Leopardi

Uscita di Riparto ai monti delle Cesane

Monti delle Cesane, 16-17 maggio 2009.

In questi due giorni le nostre guide hanno partecipato ad una esperienza unica: il 360°, attraverso prove di orientamento…
Se la sono cavata? Ehm… su questo avrei qualche dubbio…

Dunque: finita la S. Messa abbiamo caricato le tende e siamo partite per CAMPO D’ASINP. Lì è iniziata la nostra avventura. Il lavoro consisteva nel confrontare due cartine di diversa tipo (una IGM e una sentieristica): nella cartina IGM c’era segnalato il sentiero che dovevamo percorrere, noi dovevamo segnalarlo anche nell’altra. La nostra meta era la BAITA RONDINI, dove avremmo montato le tende e ci saremmo accampati.

Durante il percorso, dovevamo seguire dei segni di pista (segni costruiti con sassi o rami che ci avrebbero indicato la strada) e segnare il tutto nei fogli che ci avevano dato. Ogni squadriglia doveva fotografare dei temi: noi Leopardi tutti i fiori che incontravamo durante il cammino, le Aquile le zone panoramiche, e le Pantere le tracce animali.

A dire sembra facile, e in effetti lo era anche farlo. Ma due squadriglie, i LEOPARDI e le PANTERE, non hanno visto il segno di pista più importante, una X, che voleva dire “Fermatevi!” e hanno proseguito in quella maledetta strada. RISULTATO? Siamo finite a CA’ BOGO, e cioè da tutt’altra parte…
Le AQUILE, nel frattempo, erano arrivate alla Baita e iniziavano a preoccuparsi; perciò Laura, la nostra Capo Riparto, è venuta a cercarci… perdendo anche lei il suo punto di riferimento.
Così Samanta ha preso la macchina e ha girato e girato per le Cesane finché non ci ha trovate e, lasciando gli zaini a Ca’ Bogo, siamo saltate in 9 su una Panda: povera macchina! E quando c’erano delle salite grosse, l’auto non ce la faceva più, costringendoci a fare alcuni tratti di strada a piedi; neanche le mega-pozzanghere in curva aiutavano!!!!!!
Ma tra le difficoltà, alle 23:15 eravamo arrivate a destinazione, dove abbiamo montato la tenda con l’aiuto della nostra ex Capo Riparto, Alice… ah, TENDA DOLCE TENDA!!!!
E LAURA?????????
Poco dopo è arrivata anche lei, sana e salva, con anche gli zaini che avevamo lasciato a Ca’ Bogo SEI MITICA LAURAAAAAA!!!! Abbiamo cenato in tenda a mezzanotte circa… e siamo andate a nanna: buonanotte!! Di certo non abbiamo avuto problemi di insonnia, tanto eravamo stanche.

La mattina dopo siamo partite per S. Lazzaro. Beh, stavolta abbiamo tutte sbagliato strada, ma non ci siamo perse, l’abbiamo solo allungata… visto che siamo passate per Calmazzo!!
Però ciò che abbiamo visto ci ha tolto tutta la stanchezza: LE MARMITTE DEI GIGANTI!!!!
Dopo pranzo abbiamo assistito alla Cerimonia della Promessa di Ionela, una nostra amica dei Leopardi.
INSOMMA, NON POTETE DIRE CHE AVETE DEI DUBBI SU CHI ABBIA VINTO L’USCITA DEL 360°…..

COMPLIMENTI AQUILE

Alice Cardoni, Sq. Leopardi

Impariamo a volare sempre più in alto

Colle Ameno (Falconara), 17 maggio 2009.

Le nostre amate coccinelle, del Cerchio “Lanterna Splendente”, stanno davvero vivendo una grande e bella Famiglia Felice.
29 coccinelle, tutte arrivate alla conquista della Promessa, con la loro Legge e il loro Eccomi stanno riempiendo di Gioia tutto il nostro caro Gruppo Scout. Domenica 17 maggio 2009 abbiamo vissuto il nostro primo Volo di Primavera, svoltosi a livello regionale in quel di Falconara, a Colle Ameno. E’ stato un volo speciale per tutte loro, che hanno partecipato con grande curiosità, emozione e gioia. E’ stato bello vederle ridere, giocare, scoprire tra pini, marmotte, sassi e stelle alpine che la natura, e in particolare il bel sentiero della montagna aveva in serbo per loro magnifiche sorprese e tante cose nuove da scoprire.
Erano circa 250 coccinelle e vederle tutte insieme l’emozione mia e anche loro è stata grande.
Ora attendiamo con Gioia il nostro Volo Estivo, ogni coccinella saprà irrobustire sempre al meglio le proprie ali per poi così poter volare in alto, sapendo di varcare cieli pieni di sorprese.
Buon Volo care coccinelle.

Pali, Capo Cerchio

Uscita San Giorgio Regionale

Canfaito, 25-26 aprile 2009.

Il giorgio 25 aprile, le guide del Riparto Il Quadrifoglio si sono riunite nel piazzale antistante la chiesa s. Croce di Calcinelli, per raggiungere la meta Canfaito, dove si trovavano tutte le guide e gli esploratori della regione Marche. Questa uscita è durata 2 giorni. Siamo partiti verso le 09:00 circa, dopo aver caricato l’autobus, a nostra disposizione, tutto l’occorrente necessario per l’accampamento in tenda. Arrivati a destinazione abbiamo dovuto camminare per circa 2 km di strada con pesanti zaini in spalla. Visto che era tardissimo, ci siamo dovute affrettare per montare la tenda e, terminato questo lavoro faticoso, finalmente abbiamo mangiato al sacco. Nel pomeriggio ci siamo riuniti per fare il quadrato di apertura, che consiste nel presentare le squadriglie. Dopo questo ci siamo divise in “popoli”, ognuno con vestiti diversi (Samurai, Indiani, Romani, Vichinghi, Eschimesi, Egiziani). Poi abbiamo fatto un gioco a tappe in cui dovevamo superare delle prove e se ci riuscivamo, le Capo Riparto ci consegnavano un cartoncino che poi dovevamo aggiungere agli altri vinti dalle altre, per formare in fine 4 immagini che servivano per il grande gioco che si svolgeva il giorno dopo. Verso le 20:30 circa, per mangiare, abbiamo dovuto accendere il fuoco con i legnetti raccolti nel bosco vicino. Finito di mangiare abbiamo fatto la Veglia per rinnovare la Promessa. Il giorno 26, l’ultimo, abbiamo preparato tutti gli zaini per ritornare a casa ma le attività non erano finite. Infatti c’era il grande gioco che si basava sul costruire per ogni popolo un simbolo, una specie di edificio, che lo avrebbe rappresentato. Poi i popoli si sono scontrati per rubare il foglietto, che unito agli altri foglietti, indicava dove era il tesoro. In questo gioco hanno vinto i Romani. Sfiniti, abbiamo preparato il pranzo e verso le 15:00 ci siamo preparati per la celebrazione della Santa Messa, svolta sotto la pioggia. Alla fine i capi regionali hanno nominato i vincitori del premio del grande gioco per il popolo dei Romani, poi il premio Stile vinto dalla sq. Pantere del nostro Riparto Il Quadrifoglio. Poi tutti i Riparti maschili e femminili hanno preso il cammino verso il viaggio di ritorno.

Gaia Moretti, Sq. Pantere

Caccia delle Promesse

Calcinelli, 4 aprile 2009.

Illo Illo!
Volando alto porto un felice messaggio a tutti gli abitanti della Giungla, poiché tanti cuccioli hanno “promesso” di fare del loro meglio per osservare quella legge che ci fa tutti fratelli!
In una fresca e soleggiata giornata primaverile tutti i lupetti, guidati da Akela e i vecchi i lupi, si sono mossi in branco per raggiungere la radura abitata dai maestosi cigni.
Qui, dopo una movimentata e fruttuosa battuta di caccia che ha portato alla cattura di molte prede, i cuccioli del branco “Alte Rupi” hanno ululato forte la loro promessa che recita così:

Con l’aiuto di Dio,
prometto di fare del mio meglio
per essere fedele a Dio, ai miei genitori, alla mia Patria;
per osservare la Legge del Branco
e fare una buona azione a vantaggio di qualcuno ogni giorno.

Akela ha accolto con felicità tutti i lupetti, ai quali è stato donato il distintivo della promessa che poi cuciranno sulla loro folta pelliccia.
Insomma dalle cime degli alberi su cui ero appollaiato ho assistito ad una grande caccia, la quale ha portato nuova linfa al branco e tanta voglia di catturare nuove e ancor più difficili prede: questo significa che la famiglia felice si rafforza ancor di più e grazie alla promessa rinsalda l’intesa tra tutti i lupetti e i vecchi lupi!

Questo è il messaggio. Buona Caccia a tutti voi, laggiù

Chil

Abruzzese Forte e Gentile

Montesilvano, 16-19 aprile 2009.

Non si tratta di un semplice modo di dire e in quattro giorni ho avuto modo di capire quanto “forte e gentile” non sia solamente uno stereotipo appiccicato al popolo abruzzese.
Vi racconto una storia di dignità, di fierezza e di grande solidarietà. 06/04/2009 ore 3.32 un terremoto di magnitudo 5.8 scuote L’Aquila. Davanti la Tv ho visto i VV.FF. e i volontari scavare tra le macerie, ho visto salire inesorabilmente il numero delle vittime e ho provato un enorme senso di pietà nei confronti di chi in un solo minuto ha perso tutto quello che ha costruito in una vita, o ancor peggio ha perso un familiare, un amico sotto le macerie. Poi tutto è cambiato, perchè quando gli aquilani smettono di essere solamente un popolo, ma assumono il volto ed il nome delle persone che per quattro giorni hai conosciuto, hai aiutato e con cui hai passato del tempo, il punto di vista cambia notevolmente.
Che cosa abbiamo fatto a Montesilvano per quattro giorni? Quasi niente, spostato qualche pacco, giocato con qualche bambino, quattro chiacchiere con le persone nella lussuosa hall del grandhotel Montesilvano. Il nostro ruolo non era quello di salvare la vita a qualcuno, ma cercavamo di stare il più vicino possibile alle persone che ne avevano bisogno. Ascoltavamo i racconti di chi aveva voglia di parlare, giocavamo coi bambini che sapevano di trovarci sempre nella stanzetta dei giochi, aiutavamo le persone a trovare qualche capo di vestiario, un pezzo di sapone o una carrozzina. Ho incrociato la strada di molte vite, ognuna delle quali mi ha trasferito una piccola parte della sua sofferenza: ho parlato con Giuseppina (90 anni) che mi ha raccontato in lacrime di quei momenti di panico, condividendo con me le preoccupazioni per il futuro; ho giocato con Claudia (3 anni) che con una triste dolcezza mi ha chiesto di disegnarle una casa raccontandomi che la sua “si è rotta”, ho visto i suoi genitori sforzarsi di non mostrarle le loro preoccupazioni; ho aiutato Anna, Linda, Teresa a trovare un po’ di sapone per lavarsi l’unico cambio con cui sono uscite di casa; ho giocato con Robert (8 anni e mezzo) che ogni mattina ci aspettava nella stanzetta dei giochi da un’ora prima del nostro arrivo.
Ho visto un cartello scritto dalla direzione del Grandhotel che chiedeva ai terremotati di avvisare ogni volta che qualcuno non sarebbe stato presente ad un pasto. In questo cartello la parola ‘terremotati’ era cancellata e a penna era stato scritto sopra ‘aquilani’.
Sopra ogni altra cosa ho visto la grande forza e la dignità con cui queste persone tentano di ricostruire la loro vita, ho visto gli abitanti di Montesilvano, gli scout, le parrocchie, la caritas e i gruppi famiglie impiegare tutte le loro forze nel tentativo di alleviare le sofferenze di questa povera gente.
E’ con tristezza che domenica sera sono tornato a casa, nella mia casa per nulla scalfita, dalla mia famiglia e dai miei amici. La quotidianità presto assorbirà la mia tristezza, ma non potrò facilmente dimenticare la grande riconoscenza che ho letto negli occhi di ogni persona che ho incontrato e con cui ho passato qualche minuto. Sono grato ad ognuno di loro per quel che han fatto per me.
Voglio soprattutto ringraziare Chiara, non solo per la stupenda accoglienza che ci ha riservato, ma soprattutto per il magnifico esempio di persona che è in grado di annullare le proprie esigenze, che sceglie di sacrificare tempo, denaro e lavoro per aiutare nel momento del bisogno e che arriva a svuotare la propria casa per soddisfare questa o quell’altra necessità altrui.

C.C. Brunori Francesco

LA PAURA DI ESSERE SE STESSI: DUE GIORNI A SASSOFERRATO

Sassoferrato, 28-29 marzo 2009.

Finalmente un’altra uscita!!
Erano 5 mesi che non ne facevo una ed anche questa volta sono stata molto combattuta..con l’esame imminente mi avevano sconsigliato di sottrarre tempo allo studio, ma era troppo che non mi godevo due bei giorni in compagnia del mio fuoco ed in questo caso pure dei rover.! Ed ho proprio fatto bene perchè è stata fantastica!
Ma cominciamo dall’inizio.
Appena arrivati ci siamo divisi in gruppi, io facevo parte degli screams ma c’erano anche fantasmi, zombie e tanti altri.
Il primo compito che avevamo era quello di cercare dei modi di sconfiggere le nostre paure e noi abbiamo scelto il sorriso: cosa c’è di meglio?
Poi c’è stata la messa con il mitico Dongi: nonostante sia durata un’ora e mezzo l’attenzione è rimasta viva dato che venivamo continuamente coinvolti con domande e gli argomenti erano toccanti e stimolanti..persino consigli sulla vita di coppia.
certo, i maschi si sono un po’ lamentati ma non c’è nulla di strano..lo fanno sempre.
Per concludere la giornata fuoco serale con scenette, quadri statici e compagnia bella sul tema da trattare e poi tutti a nanna in camere riscaldate, anche se lo erano solo di nome. Brrr, che freddo!
La mattina dopo è arrivato un ospite speciale: direttamente da Palermo…mauriziooooooooooo.
L’incontro è stato così appassionante che abbiamo sforato di brutto sul tempo: mafia, problemi del sud, infanzie stravolte..le domande venivano spontanee, e pure qualche lacrimuccia!
Finito il momento serio ci siamo rallegrati con un divertente gioco a tappe e ci siamo scaldati bene bene per la competizione all’ultimo sangue a colpi di pentole e tegami: la gara di cucina.!
Non era richiesta una semplice abilità ai fornelli, la presentazione del piatto era essenziale: le pietanze dovevano essere dello stesso colore. Purtroppo non abbiamo vinto ma le tagliatelle al cacao con accompagnamento di piadine al cacao resteranno nella storia benchè non siano state gradite.. 🙁 ma non tutti possono apprezzare la nouvelle cuisine, è solo per i palati migliori!
Dopo pranzo abbiamo fatto il cerchio di chiusura e le premiazioni e ci sono stati consegnati dei ricordini e degli scacciapaure, ossia acchiappasogni modificati in modo da catturare tutte le nostre paure..ma purtroppo il tempo era volato ed era già giunto il momento di tornare a casa e di salutare tutti con la speranza di poter ripetere al più presto un’esperienza simile.
Penso proprio che non starò piu cosi tanto tempo senza uscite..privandomene per dei mesi ho capito che sono troppo belle e che mi mancano troppo.!! grazie a tutti.!!!!!!!!!!!!

Fedi, Gazza Spontanea

Fiducia

Madonna del Cerro, 7-8 febbraio 2009.

Finalmente una nuova meta ! Nelle giornate del 7-8 febbraio il fuoco “Il Girasole” si reca a Madonna del Cerro per vivere un’uscita dove le attività che si sono susseguite erano tante, da quella della Franca sulla cerimonia delle firma della Carta di Fuoco, al proseguimento dell’inchiesta della Glè sulla mafia. Arrivate a destinazione il sabato, appoggiammo gli zaini nell’alloggio e anche se la giornata era nuvolosa e fredda, a noi non ci ferma mai niente e dunque divise in equipe, con cartine in mano iniziammo a girare per Rotondo, paesino vicino al Santuario per ricostruire la cerimonia e conoscerla più a fondo, grazie quindi Franca !
Dopo i vespri iniziammo a cucinare per poi ritrovarci al fuoco serale, organizzato da Ceci, Illi e me, il quale aveva come tema la fiducia…in se stessi, negli altri e in Dio !!! C’era infatti un cartellone con delle domande di un test e a seconda delle risposte ci si esibiva in prove quali canto, attività sportiva e scrittura di poesia…….forza Glè….(vedi allegato); dopo il fuoco serale siamo andate tutte a dormire perché il giorno seguente di sicuro sarebbe stato impegnativo…
Svegliate dal freddo, colazione e poi Santa Messa…il tempo di organizzare gli zaini e via verso la meta stabilita: il monte Rotondo ! Durante la strada grazie alla Glè abbiamo fatto un giochino per spiegare il traffico che fanno eroina e cocaina prima di arrivare nel sud dell’Italia (sempre legata alla sua inchiesta) e poi un bellissimo dialogo con Aldo Pecora, fondatore dell’associazione antimafia “Ammazzateci tutti”, dialogo telefonico, grazie al quale abbiamo rivolto domande sulla fiducia, la paura, la famiglia e la battaglia quotidiana contro la mafia, da considerarsi non solo in Sicilia, ma ovunque, partendo dai nostri atteggiamenti ! Il percorso era un anello che ci ha ricondotte al Santuario, dopo aver incontrato chiese abbandonate, ruscelli e strade impervie !
Una difficoltosa cucina alla trapper (la legna era imbottita d’acqua) ci ha fatto gustare alla fine cibi deliziosi alla brace (salsicce, banane, peperoni); la parte finale dell’uscita prevedeva lo scambio di ricerche su personaggi importanti legati alla mafia e successivamente abbiam concluso con la chiacchierata finale sulla fiducia, il meritarla e costruirla. In ricordo di questa uscita un moschettone con vari accessori e il clima sereno e spontaneo con cui l’abbiam vissuta !

Una ragazza bionda,
alta con gli occhi color del cielo
Pensi di essere in un sogno, non è vero ?
Ti sbagli, non è così…
Lei non è un angelo ma è reale…
È una scolta fenomenale !
Tanta allegria, buon umore e d energia
Fanno di te una perfetta magia !!!!!

Samanta scolta partente,
sempre gentile … e molto paziente.
La sua disponibilità è illimitata
Nell’aiutare gli altri
Con la sua saggezza e sapienza.
Affronta gli ostacoli con estrema prontezza.

Son tue alleate
Tenacia e forza di volontà
Ma di arrivare in orario
Mai se ne parlerà.
In fuoco porti allegria
E suoni la chitarra con maestria
La carta di fuoco stai per firmare
E la tua canoa da te inizi a guidare

La matematica è il tuo mestiere
Mentre io preferisco altre materie
A te la scuola tanto non piace
Ma la tua unicità
È tanto da ammirare.
Con tutte e due ci si diverte
Ogni nostro incontro è travolgente !!

Cara Maruschina
Così a ciancio vai di campo in campo
Con la tua mucchina Rina.
E la tua padellina
Lasi una scia della tua cremina
E r……… e s……….
Imperterrita, girovagando
Da Mariolino
a quel fantasmino della tua aiuto.
Carolina chiama, macchina vai a pascolare

Quando sento il tuo canto
il mio sorriso vince il pianto
A bordo della tua punto giri adagiata il mondo.
La tua frangetta copre la fronte
mentre la mia crema si diffonde
E quando diventerai guardia forestale
di te avrà paura ogni animale
Le piante e i fiori proteggerai
e nel tuo giardino un bellissimo girasole
in ricordo di me coltiverai

Buona Strada.

Giada, Castoro Fedele

Servire …

Assisi, 27-29 dicembre 2008.

Cosa vi ricorda Assisi? S. Francesco, S. Chiara, le chiese..? Beh, sì, ma non è tutto.. a noi ricorda soprattutto l’avventura e la strada ! Arrivate in un soleggiato sabato, ricordo che dopo aver visitato la casa che ci avrebbe accolto nei 3 giorni di route, nessuna era disposta a staccarsi dai termosifoni per andare a visitare il luogo scelto dall’equipe Occhi, composta da Franca e Geid, ma eravamo venute fin lì per conoscere, provare qualcosa e allora via verso Assisi.
Arrivate a destinazione, cioè alla basilica di S. Francesco, Franca ce ne spiegò la storia, che io naturalmente non vi rispiego (cercate su internet!!). Poi, a Capodacqua (frazione di Assisi), il luogo della nostra dimora, abbiamo cercato di ritornare alla nostra casa… camminando per più di un’ora, chiedendo a una ventina di persone indicazioni.. E indovinate un po’, tutti ci hanno dato indicazioni diverse !! Ma poi, dopo aver percorso tante di quelle vie, siamo giunte al tramonto, sane e salve. Ci riscaldammo con un tè e poi l’equipe Occhi ci ha fatto fare 1 gioco nel quale per ogni 3 risposte esatte guadagnavamo una casella con la quale poi ricostruivamo un puzzle con l’immagine della basilica.
Il secondo giorno era “in mano” all’equipe Mani, formata da Gle, Illy e me. Fummo da subito colte da un imprevisto: la neve, quindi partimmo a piedi per Assisi.
Alla casa di riposo “A. Rossi” in Assisi, ognuna di noi cercò di diffondere alcuni valori che forse gli anziani presenti avevano “perso”, io ad esempio cercai di portare affetto e felicità.
Piano piano l’atmosfera si fece più accogliente e i nostri “amici” iniziarono a partecipare ai nostri canti e balli. Dopo aver pranzato in compagnia della scolte di Roma, anch’esse in Route, visitammo la chiesa di S. Chiara, dove più tardi abbiamo preso la messa..
Di ritorno a casa abbiamo fatto il gioco della mia equipe. Il gioco consisteva nella divisione in 2 gruppi, i quali poi sceglievano delle figure femminili (famose per le loro opere) che comunque un po’ le rappresentavano. A vicenda si facevano domande per indovinare il nome del personaggio, e poi a fine gioco, a ognuna fu distribuita la storia del proprio personaggio sul quale poi dovevano fare una riflessione e un confronto.
Il terzo e ultimo giorno, fatti gli zaini, ci incamminammo verso la casa di riposo per il secondo e ultimo giorno di servizio. Ci dispiaceva lasciarli visto che con qualcuno avevamo pure legato e dopo aver distribuito i pasti e salutato i presenti, la fame venne a noi e Maru ci portò a cucinare nel posto più ventoso di tutta Italia.
Più tardi ci avviammo verso la nostra ultima meta, basilica di S. Maria degli Angeli. L’equipe Piedi ci invitò a rappresentare per iscritto o con un disegno il significato della parola “carità” su un pezzo di stoffa che poi andava cucito insieme agli altri per formare una coperta.
Infine abbiamo preso il treno; qualcuna si addormentò, qualcuna continuò a parlare, e poi arrivammo a casa..!
La nostra avventura finì così, descritta usando tante parole ma ricordandone in particolare 8:
“storia, passato, pazienza, bellezza, puzzle, carità, emozioni, tempo” e mai la dimenticheremo nonostante il freddo, la neve e gli imprevisti!!

Adriana