“PERDO…NO” “PERDONO” “PER DONO”

Monte Paganuccio, 17-18 maggio 2008.

Questo era il motto dell’uscita di Fuoco che si è svolta sabato 17 e domenica 18 maggio sul Monte Paganuccio, uno dei due monti che custodiscono e proteggono il bellissimo Furlo !
Partiamo con la Santa Messa e Don Peppe che ci ha fatto riflettere sulla Trinità anzi … il Mistero della Trinità e dopo l’Omelia/Dibattito, a fine Messa, caricando meno materiale possibile siamo parte alla volta di Cà i Fabbri, dove esiste un rifugio, il punto di partenza scelto dalla logista Ceci: la meta? La vetta del Monte Paganuccio ! Ovvio la salita e il fogliame sparso lungo il sentiero ci ha fatto un po’ arrancare ma l’atletico fuoco Il Girasole ha raggiunto il punto più alto del Monte, da noi ribattezzato “Il Paradiso”, per l’azzurro del cielo, il verde del prato e qualche cespuglio qua e là … io ho detto cespuglio ma Samanta, la nostra naturalista di sicuro userebbe un linguaggio più appropriato per riconoscere piante e fiori tipo la Veronica stesa, le Violette etcc… ! Una volta salite, l’itinerario prevedeva di scendere … solo dopo però aver imboccato il sentiero giusto e così fu, alle 19.00 circa riuscimmo a prendere la giusta via, percorsa tra cadute a terra, canzoni della branca coccinelle e soprattutto l’incontro con Adamo passando per la valle dell’Inferno (è vero .. vedi cartina)…!!! L’arrivo al luogo del pernotto per le ore 21.00 circa alla Pradella, altro rifugio del monte Paganuccio dove abbiam piantato le tende, cenato e vegliato con la nostra sorella pioggia in agguato, poi caduta nella notte, che ci ha fatto da sottofondo ai nostri sogni carichi di stanchezza ma anche soddisfazione per questa prima nella giornata. Il mattino seguente, dopo colazione, abbiam pregato grazie alla liturgista Franca e poi reso il luogo migliore di come l’abbiam trovato, siam salite in sella alle bici per raggiungere in leggerezza e tranquillità la riva del Candigliano dove grazie alla Illi abbiam realizzato le canne da pesca per una pesca miracolosa ? Non proprio, ma fatta di pazienza e determinazione ! Il pranzo, anch’esso minacciato dalla pioggia, ci ha consolato e da lì, dopo un giro in bici fino all’Abbazia, abbiam concluso l’uscita con i ricordini fatti dalla Fedi !!!
Tanti mezzi quindi per vivere la strada, la crescente voglia e volontà di essere una comunità e la consapevolezza che un cammino fatto insieme è un servizio a se stesse e al prossimo !!!

Buona Caccia e Buona strada a tutti

C.F. Maru

Campo Mobile Invernale 2007

Monte Nerone, 27-30 dicembre 2007.

Tutto ebbe inizio una fredda mattina di fine anno, esattamente il 27 dicembre 2007, quando 9 baldi giovani (scusate: 8+1…provate a indovinare chi è quell’uno che è già nel mondo degli –enta  )si ritrovarono alla fermata della corriera per intraprendere una nuova, incredibile avventura: i pionieri del Nettuno si apprestavano infatti per la prima volta a vivere un campo mobile invernale. Zaini in spalla, con ancora i segni delle lenzuola sui volti, i 9 salirono quindi di buon’ora sul mezzo che li avrebbe condotti a Piobbico. Giunti a destinazione, dopo una breve colazione rigeneratrice, e dopo aver recitato le lodi mattutine, il plotone potè quindi dare inizio alla spedizione, diretto alla volta di Apecchio. La prima giornata tutto sommata si è rivelata abbastanza accomodante, soprattutto tenendo conto della splendida casa in cui abbiamo alloggiato la sera. Il secondo giorno invece, in particolare soprattutto nella mattinata, i nostri hanno dovuto dare sfoggio di tutte le loro capacità atletiche per giungere sino ad Acquapartita. Qui, dopo un pranzetto consumato di fronte al noto ristorante “Da Mario”, è iniziata la discesa alla volta di Serravalle di Carda.
Serata lunga, fredda e tormentata, ma di certo interessantissima: il tema era quello dell’affettività. Aiutati da Sacco e Berlo abbiamo fatto alcune letture molto significative che hanno iniziato la nostra discussione sul tema del rapporto con le ragazze. Una breve interruzione della discussione per accogliere la guardia medica chiamata per nonno Cioffi e il vin brulè ha chiuso la nostra serata.
Sabato 29 ci aspettava la nostra cima Coppi: la salita e ridiscesa del Monte Nerone; da Serravalle di Carda a Piobbico passando per il rifugio Corsini. Una magnifica giornata di sole ha accompagnato la nostra strada, al calar del sole eravamo a Piobbico pronti per la tradizionale gara di cucina organizzata da Mattio. Pentola d’oro 2007 vinta dalla pattuglia Giova-Maro-Perla.
Il campo è ormai al termine, la domenica ci raggiungono il C.G. e la V.C.G. ed è già il momento di tornare a casa. Rimangono nel nostro cuore tutte le belle esperienze e i bei momenti, tutte le fatiche e tutte le risate che in questi 4 giorni abbiamo vissuto assieme.
Buona Strada.

Cicoli Giacomo
Brunori Francesco

Challenge 08: vince Jesi. Buona prova dei nostri.

Valle del Metauro, 10-11 maggio 2008.

Sacco: “pagati gli errori del primo giorno”

Si è appena concluso il Challenge 2008, tenutosi quest’anno lungo la valle del Metauro. Il percorso è partito dal Furlo ed è arrivato a Fano. La gara ha riconfermato detentori dell’ambita forcola il clan di Jesi, clan che ha conquistato anche la seconda posizione. Tutto è cominciato nella giornata di Sabato. Ore 17: scatta il via. La prima prova ci chiede di rispondere a dieci domande-indovinello; ad ogni correzione successiva alla prima, alla presenza anche di un solo errore, la pattuglia viene sanzionata con l’obbligo di effettuare dieci flessioni sulle braccia. Si procede fino al momento in cui la pattuglia consegna il foglio con tutte le risposte esatte (la domanda più difficile: qual è quella cosa che inizia per B, finisce per A e contiene una sola lettera?). La pattuglia Ale-Sacco è la prima a superare la prova; deve perciò registrare la propria partenza e il nome della pattuglia… e iniziano le prime polemiche. Il nome scelto dalla pattuglia (“La lega dell’amore – Elio presidente”) viene clamorosamente rifiutato. “Era troppo lungo”, cosi si è giustificato uno degli organizzatori. Il nome è stato quindi ridotto alla sola parola “amore”, gettando nel più grande sconforto il sottoscritto, che aveva comunque già partorito il suo nuovo slogan (“alla fine a vincere è sempre l’amore”). La pattuglia Loacher, composta dalla famiglia Rivelli e Nicolò parte subito dopo e così la compagine Nettuniana si ritrova in testa alla seconda prova, organizzata proprio dal nostro CC Bruno. Ora si trattava di costruire dei friscaletti con una canna di bambù e i nostri coltellini; buono il risultato della pattuglia Loacher, che ha costruito secondo il nostro CC il migliore dei friscaletti che ha visto realizzare; altrettanto non si può dire per la pattuglia Amore, il cui fischietto ha concesso un sibilo appena udibile. Il punto seguente è la tanto famosa “Testa del Duce”. Comincia un’intensa salita e se ne vanno le prime lattine di Energia e Energia Cola (la novità più importante del Challenge). La compagine nettuniana scala tutta unita, ma decide di percorrere un sentiero “alternativo”, perdendo così la retta via. Si ritorna indietro e si rimbocca la via giusta, ma il vantaggio accumulato è andato ahi noi perduto. Risalendo dal nuovo sentiero abbiamo però allungato il percorso e siamo arrivati alla terza prova (osservazione) già con un certo ritardo rispetto alle prime pattuglie. È ormai tardi; il sole tramonta e iniziano i primi veri problemi. Tre pattuglie sono già scese a valle, dopo essersi cimentate alla prova di segnalazione. Altre nove pattuglie hanno atteso il rinforzo di Giova per ritrovare la strada maestra. Sei pattuglie son state guidate in fondo da altri due capi, ma una pattuglia rimane ancora dispersa: “siamo in fondo ad un ghiaione, non possiamo né salire né scendere”. E così, dopo una tormentata odissea, tutte le pattuglie vengono condotte al Pelingo, sede dell’accampamento notturno. Anzi, tutte tranne una! La pattuglia intrappolata nel ghiaione ha deciso infatti di accamparsi in loco e rinunciare alla gara. Sono ormai le undici e mezza; c’è giusto il tempo di mangiare qualcosa e di riposare quelle cinque ore. Si riparte infatti di buon mattino; la pattuglia Loacher deve infatti fare una bella levataccia, risultato di una regola che ha fatto molto discutere, ma che alla fine è stata comunque accettata. “In questi casi ci vuole un forte senso delle Istituzioni” ha commentato la pattuglia Amore (la pattuglia Amore è stata notevolmente avvantaggiata dalla decisione, ndr). Si inforcano le biciclette alla volta di Fossombrone, dove è stata affronta una prova a tempo in bici. Da lì ci siamo diretti alla volta di Pian di Rose, prova di espressione. Nel tratto Fossombrone – Pian di Rose si registra uno spiacevole inconveniente per la pattuglia Loacher: la bicicletta di Nicolò si deve fermare per una foratura (rimarrà l’unica foratura su 90 gomme di tutte le biciclette del Challenge). L’ammiraglia nettuniana, pilotata dal nostro CC ha dovuto provvedere alla sostituzione del mezzo. Da Pian di Rose ci siamo diretti a Fiordipiano, per affrontare il gioco di Kim tattile, e infine ci siamo diretti al mare, attraverso alcuni sentieri dalla folta vegetazione che da Bellocchi ci hanno diretto a Fano, in località Madonna Ponte. Ci siamo recati in spiaggia per affrontare la prova di Canoa; prova superata molto bene dalla pattuglia Amore, che ha fatto segnare un buon tempo, malgrado le difficoltà iniziali. Meno fortunata la prova della pattuglia Loacher, che ha schierato la squadra Rivelli. I due si sono ben comportati nelle prime battute, ma si sono purtroppo persi nel finale; Nicola è andato in confusione e Federico non è stato in grado di aiutarlo, vedendolo in difficoltà (a presto il video su Youtube di entrambe le prove). Da registrare un fuori programma: la pattuglia Amore si è concessa ad un bagno pre-estivo, dettato da un esigenza di igiene. Tornati alla pineta abbiamo affrontato l’ultima prova, la gara di cucina, che prevedeva la preparazione degli straccetti alla romana. Il Challenge è poi terminato con la premiazione e la ss. Messa.
Grandi complimenti vanno rivolti alla pattuglia Boy di Jesi, vincitrice della gara. Per quanto riguarda il clan Nettuno, la pattuglia Amore si è classificata decima, mentre i Loacher sono arrivati quattordicesimi.
Congratulazioni anche a Nicolone del clan Aldebaraan di Fano, la persona indicata dai più come il vincitore morale di questo Challenge, uno che doveva essere quasi di peso (peso che non gli manca, si capisce dal soprannome) e che invece è stato un grande trascinatore della propria pattuglia, contribuendo ad un buon piazzamento.
In una giornata come questa, però, va detto che a vincere sono stati tutti, perché dopo tanto sudore e tanta fatica, dopo tanto impegno e tanta passione messa in gioco nessuno, e ripeto, nessuno può sentirsi un perdente.
Questo è quanto.

Alessandro Cicoli, Pattuglia “Amore”

I Cinghiali alla Ravignana

Ravignana (Piobbico), 05-06 aprile 2008.

L’hike di prima classe tanto atteso da me e steven è finalmente arrivato. Dopo il fuoco serale della giornata trascorsa nella casa degli scout “ la Ravignana”; abbiamo finito di preparare gli zaini con tutto il materiale consigliatoci anche dal nostro C.R. burchi.
Per prepararci a questa avventura abbiamo portato nel nostro materiale tecnico un telo pvc per costruire il tendolino che ci avrebbe riparato nella notte; un’accetta per fabbricare dei picchetti che insieme ai cordini avrebbero fatto da struttura al nostro tendolino; il materiale topografico per fare il rilevamento altimetrico ed il percorso rettificato; un bel sacco a pelo ed uno stuoino.
Dopo che il nostro C.R. ci a consegnato il materiale contenente la cartina, la veglia d’armi e il foglio con il programma dell’hike, siamo partiti in cerca della casa “palazzo nero” così chiamato che non abbiamo mai trovato, anzi si alla mattina perché si trovava proprio sopra al nostro accampamento dove avremmo passato la notte.
Quella sera eravamo proprio entusiasti ma anche un po’ impauriti perchè camminavamo solo con due torce e la cartina in mezzo alla notte.
Infatti all’inizio abbiamo anche sbagliato strada perchè burchi ci aveva detto di non lasciare mai la strada principale ma ciò era sbagliato perché avremmo dovuto imboccare uno stradino di malta che non si vedeva nel buio della notte. Dopo esserci accorti dello sbaglio siamo tornati indietro e abbiamo cercato lo stradino che ci avrebbe portato alla casa.
Era tutto terra, avevamo le scarpe tutte piene di terra, non riuscivamo a camminare.
In fondo, si trovava una piccola pianura dove scorreva un torrente piccolissimo e infatti li era pieni di malta.
Disperati perché non riuscivamo a trovare la casa ci accampammo in una salita che se avessimo continuato ci avrebbe portato al “palazzo nero”; ma siccome stremati dalla camminata del pomeriggio abbiamo optato per la decisione di accamparci in mezzo a questa radura.
Fortunatamente abbiamo trovato due alberi abbastanza vicini per farci passare il nostro telo pvc e fissarlo con i cordini e i picchetti.
Quella notte non si vedeva niente, in due non ce la facevamo a montare un telo grande 6×4, dovevamo tenere la pila per illuminare il terreno e vedere cosa stavamo facendo e intanto dovevamo fare i nodi, creare i picchetti e stendere il telo pvc.
Con un po’ di fatica e stanchezza riuscimmo a costruire questo riparo mettendo, sotto dove avremmo dormito un po’ di telo, il restante sarebbe venuto su perpendicolare e avrebbe finito per tirarlo con i cordini al terreno e fissarlo con picchetti procuratisi da una pianta.
Ci infilammo sotto i nostri sacchi a pelo, tirammo fuori la veglia d’armi e iniziammo a leggere i brani contenuti.
Nella veglia erano racchiusi un brano del vangelo di Giovanni 13,1-17 “la lavanda dei piedi” e l’ultimo messaggio che Baden-Powell a lasciato ai suoi cari scout.
Poi nell’ultima pagina ci sono delle righe scritte dal nostro C.R. burchi che non si possono raccontare o sintetizzare ma bisogna leggerle per capire il significato che racchiudono quelle parole.
Dopo aver letto e meditato su queste lettere e brani ci siamo addormentati nella speranza di come dice BP di lasciare un mondo migliore di come l’abbiamo trovato per poterci addormentare nelle mani di Gesù in pace con la nostra coscienza e con la nostra persona.
Alla mattina all’incirca verso le 6:10 ci siamo svegliati più carichi che mai per poter affrontare la mattinata e la giornata che ci aspettavano. Abbiamo iniziato subito la giornata con la preghiera dell’esploratore per ringraziare Dio della notte tranquilla che ci a fatto trascorrere.
Dopo aver smontato il tendolino e aver rimesso a posto i nostri sacchi a pelo e stuoini abbiamo tirato fuori il nostro materiale di topografia e cancelleria e soprattutto la nostra voglia di camminare.
Dopo tutto dobbiamo ringraziare burchi perché non ci a dato tanto da camminare ed è stato clemente verso di noi, rispetto a come non fa con tutto il riparto. Bhè comunque l’attività di topografia ci aspettava e anche burchi ci aveva dato un orario da rispettare per il rientro e quindi non potevamo ritardare e aspettare per la partenza.
Ci siamo divisi gli incarichi io dovevo contare i passi e andare avanti, mentre steven doveva calcolare i gradi dal primo punto che il nostro accampamento fino all’ultimo che era “la Ravignana”.
Quella mattina arrivammo con una fame tremenda, infatti io che insieme a cecca avevamo l’incarico di cucinieri per questa uscita abbiamo subito provveduto a scaldare il the ed a mettere circa 2cm di cioccolata sulle fette di pane. Così con la colazione ed il rientro alla casa abbiamo terminato il nostro hike di prima classe.
Attendiamo con ansia la risposta dell’esito dell’impresa dal nostro C.R.

Buona Caccia Esploratori.
Buona Strada Capi.

Gianluca, Orso Perspicace
Stefano, Falco Pacifico

La gioia? La luce che illumina l’istante, nella speranza

Base Brownsea (Soriano nel Cimino – VT), 25-28 aprile 2008.

Da Venerdì 25 aprile a domenica 28, la cittadina di Assisi è stata teatro di una caccia veramente particolare…
Tutti (o meglio, quasi tutti…eravamo circa in 250) i Vecchi Lupi di Italia, si sono ritrovati infatti a cacciare insieme sulla traccia di San Francesco, nostro Santo Patrono.
Suddivisi in Branchi, e guidati dagli esperti Lupi della Pattuglia Nazionale, abbiamo cacciato insiema, alla ricerca della felicità…
abbiamo avuto modo di ripercorrere le strade che percorreva il Poverello di Assisi, di visitare la chiesetta della Porziuncola, di osservare il suo saio, conservato presso la Basilica di Assisi, di pregare sulla sua tomba…
Siamo saliti fino all’Eremo delle Carceri, dove viveva con i suoi fratelli, dove dormiva sulla nuda roccia, per meglio sentirsi vicino alla natura e da dove pregava e ringraziava il Padre per le bellezze del creato…
E’ stata veramente una caccia unica!!
Tutti noi partecipanti, siamo tornati veramenti carichi, rinvigoriti dalla gioia e dalla semplicità che Francesco trasmette!
Ringrazio di questa bellissima esperienza, gli altri Vecchi Lupi presenti della nostra regione (Akela di Calcinelli, Akela di Ripe, Chil di Ripe, Akela delle Marche) e i tantissimi Capi di ogni parte d’Italia, con i quali abbiamo vissuto 3 fantastici giorni, in un’unica Famiglia Felice, sulle tracce del Santo

Buona Caccia.

Akela Distretto Pesaro

San Giorgio 2008: 3 giorni di festa

Valpiana (Monte Catria), 25-27 aprile 2008.

E’ stato certamente un San Giogio fuori del comune quello che si è appena concluso. Iniziato con un bello spavento, in cui il Signore si è messo d’impegno per far si che tutto andasse nel migliore dei modi, si è concluso certamente in maniera positiva.
La logistica del campo è stata a dir poco eccellente, i novizi Rover dei gruppi Ancona 2, Ancona 3 e Cupramontana guidati da Patrizio, Simone e Eddy (Ancona 2) hanno sapientemente gestito i punti acqua, costruito altare e alzabandiera e si sono resi disponibili per tutti i lavoretti che un campo di 500 persone ha richiesto. E ciliegina sulla torta l’ottima organizzazione della Kambusa. Il nostro gruppo, abilmente guidato dal suo capo gruppo ed aiutato da alcuni capi della nostra regione (Cristina, Cristiano, Guendalina e Eugenio), ha compiuto con apparente semplicità un lavoro non facile: fornire il necessario per 4 pasti ad 81 squadriglie per un totale di 500 persone!
Elenchiamo solo alcuni dei dati più significativi:
90 Kg di salsicce fresche
110 Kg di pasta
40 forme di pecorino
40 Kg di passata di pomodoro
una montagna di frutta e verdura
Il kambusiere ha commentato: “è stata solo la rampa di lancio, ora punto ad organizzare la kambusa del prossimo eurojamboree!”
Il vento e il freddo hanno certamente caratterizzato questo San Giorgio, ma esploratori e guide sono riusciti a superare tutte le difficoltà e a vivere al meglio le attività proposte!
Le Squadriglie guide sono state immerse in un fantastico clima medievale che le ha portate ad indagare e scoprire l’assassino del re, poi a lottare l’una contro l’altra armate di balestre e infine ad aiutare il contadino Dino ad avere un pbuon raccolto per poter pagare le tasse al feudatario.
Momento importante anche per tre gui del nostro riparto (jessica, elena e alice) che al San Giorgio pronunciano la loro promessa ed entrano nella grande famiglia delle Guide d’Europa.
Anche gli esploratori hanno combattuto in un clima di cavalieri ed eroi: gli aspiranti cavalieri erano suddivisi in due fazioni avversarie; all’interno di ogni fazione hanno vissuto una giornata di addestramento suddivisi in 4 specialità (Pronto Soccorso, Topografia, Pionieristica e Segnalazione). Quest’addestramento ha creato due grandi armate di cavalieri ben specializzate che si sono sfidate in un’epica battaglia. I due generali avversari (Romagnoli Eros per la fazione rossa e il sottoscritto per la fazione blu) han potuto guidare al meglio le ben preparate e specializzate squadriglie.
Vista la netta superiorità strategica di uno dei due generali l’esito della battaglia era scontato: la fazione blu ha sbaragliato l’avversario! L’abilità e il coraggio delle squadriglie della fazione rossa non è riuscita a compensare le forti lacune strategiche del loro generale, che è stato costretto a darsi per sconfitto ed abandonare il campo di battaglia. Si dice che ora si sia ritirato nelle montagne di Cupra e sotto mentite spoglie faccia il bracciante nelle campagne locali.

E’ stato un piacere vivere questo San Giorgio con tutti voi!

Eros… non te la prendere era solo un gioco :O)

Brunori Francesco, Incaricato Esploratori Distretto Pesaro

Caccia di Primavera regionale

Pineta di Madonna Ponte – Fano, 22 aprile 2008.

Luuuuuuuupi, Lupiii, Lupiii……….Lupo!!
è questo il richiamo che è echeggiato domenica 20 aprile 2008, alla Pineta di Madonna Ponte, a Fano, dove si è svolta la Caccia di Primavera regionale.
Tutti i 17 Branchi della regione marche, si sono ritrovati infatti, per cacciare insieme, all’insegna della fraternità!!
C’era bisogno di tantissime mascelle forti per atterrare le numerose prede che si aggiravano in quella zona di giungla….
I lupetti, hanno avuto modo, girando fra le ambasciate dei vari Paesi europei, di conoscere meglio i popoli del vecchio continente, le lore tradizioni, i loro monumenti…
In un clima gioso, si è svolta anche la S.Messa nel pomeriggio, dove il saggio Baloo, ci ha parlato ancora una volta della belezza dei doni che il Signore ci fa ogni giorno!!
Ogni Lupetto ha fatto veramente del proprio meglio e tante prede sono state atterrate, carne del lupo che ora sarà carne del Branco!

Buona Caccia.

Akela Distretto di Pesaro

APRI LE TUE ALI

Calcinelli, 12 aprile 2008.

Questa frase fa da titolo ad un canto che sabato 12 aprile 2008, le nostre prime Coccinelle, del Cerchio “Lanterna Splendente”, hanno imparato e cantato con tanta gioia. L’attesa di alcuni anni ormai, di aprire il cerchio è stata finalmente e ampliamente soddisfatta con un entusiasmante inizio da parte di 22 coccinelle davvero brave e con tanta voglia di esserci in questo cerchio.

La vita tra prato, bosco e montagna, l’incontro con altri animali, amici delle coccinelle, la Legge e il loro motto “eccomi”, è e sarà da sfondo a tutte queste prime attività che insieme le coccinelle vivono da poco e vivranno col passare del tempo.

Il nome del cerchio “Lanterna Splendente”, scelto dalla staff, che ringrazio per il loro prezioso e gioioso spirito di servizio, racchiude forse tutti gli obiettivi del nostro servire. La luce di una lanterna riscalda, dà gioia, cosi come lo daàil sorriso di una coccinella, la sua allegria, la sua energia. Il suo essere splendente, è sinonimo di apertura, di gioia contagiosa: ovunque la coccinella si trovi a volare sia per gli altri luce splendente di gioia, serenità, bontà e azioni generose che possano fare di lei una brava e vera coccinella.

Buon volo a tutte.

Paola, Capo Cerchio

Per fare una sedia ci vuole il legno

Cappuccini, 01-02 dicembre 2007.

Penso che poche persone siano consapevoli di quanto possa essere difficile costruire una sedia di legno … si proprio così, una “banalissima” sedia di legno. Cosa ci vuole.. solo qualche paletto, qualche tavola, un po’ di corde. Questo era quello che pensavamo prima dell’uscita che si è tenuta l’1-2 dicembre presso il convento dei frati Cappuccini a Fossombrone.

Il primo giorno dell’uscita era andato tutto liscio: solo divertimento, concluso con castagne calde e dolce vin brulé. L’amaro doveva ancora arrivare. L’indomani il risveglio era stato allegro per tutti. Ovunque facce sorridenti: non vedevamo l’ora di iniziare a costruire. All’ordine del giorno la costruzione di una sedia attraverso la tecnica del froissertage. Proprio così, ci sembrava troppo facile costruire una “banalissima” sedia in legno con corde e cordini. Dunque armati di seghe, segacci, scalpelli, scalpellini e raspe varie abbiamo cominciato a mettercela tutta. Tutto era così facile, troppo facile. Il lavoro progrediva tranquillamente. Ecco comparire i primi incastri nelle gambe, poi nello schienale, infine nei braccioli (volevamo renderla proprio comoda). Ma, ovviamente, poiché dietro tutto ciò che è semplice si nasconde sempre qualcosa di più grande e impensabile a prima vista, così accadeva anche nel caso della nostra impresa. Gli incastri erano ormai completi, il gioco era fatto, non rimaneva che unire il tutto.. ma era proprio questo il problema. Tra incastri troppo stretti o troppo larghi, misure sbagliate o troppo esatte, errori più grandi e meno grandi non riuscivamo proprio a venirne a capo. Morale della favola.. l’oggetto partorito con tutta la nostra pazienza e buona volontà si mostrava come una sedia storta e sbilenca, instabile come un pan-brioche mangiucchiato dal basso verso l’alto. L’opera, quindi, non poteva certamente definirsi conclusa: sarebbe servita ancora molta pazienza e soprattutto tanta colla per legno ;-D .

Ora mi viene da pensare: che cosa succederà fra qualche mese alla nostra stravagante sedia in legno? Forse rimarrà semidistrutta e dimenticata in un qualche angolo oscuro di un vecchio magazzino ricoperto di polvere e magari rischierà anche di essere utilizzata come buon legno da ardere?
No, no. Di certo non finirà così. È molto più probabile che, intatta e solida, arrederà splendidamente la sede di Clan.

Rivelli Nicola

Caccia di Promesse

Calcinelli, 16 marzo 2008.

Nel giorno in cui la Chiesa ricorda il trionfale ingresso di Gesù a Gerusalemme Domenica 16 Marzo, in molti si ricorderanno che anche una grossa preda è stata atterrata!
I cuccioli del branco Alte Rupi , dopo una caccia lunga un anno hanno irrobustito le zampe e affinato l’abilità delle loro mani, con il favore del branco , dei VVLL e dei propri Genitori hanno pronunciato la loro Promessa ad Akela. La giornata ci ha visti partecipi di importanti appuntamenti; primo tra tutti assieme alla comunità abbiamo partecipato alla Celebrazione delle Palme che in un bagno di folla come tanto tempo fa a Gerusalemme ci ha fatto rivivere la vita del nostro amico Gesù.
Il signore ci ha poi regalato uno splendido pomeriggio di sole al parco comunale di Calcinelli dove tra telecomunicazioni transoceaniche o oltre-fosso e la nostra solita inconfondibile Famiglia Felice siamo arrivati al momento tanto atteso: le promesse dei cuccioli Alberto, Geremia, Luca, Michael, Carlo, Enrico, Gianmarco, Giacomo, Matteo, Lollo P. e Claudio che assieme a al secondo occhio che Marco e Tommi hanno aperto sulla giungla e alle Specialità di Alex, Simone e Fabio ci porteranno a prede sempre più grosse e più succulente, carne del lupo che sarà carne del branco.

Buona Caccia e Buona Pasqua a voi e alle vostre Famiglie.

Akela