IV Compleanno Clan Nettuno

Bologna, 26 novembre 2004.

Come ogni anno, noi del Clan Nettuno, abbiamo organizzato la consueta uscita a Bologna per festeggiare l’anniversario della nascita della Branca Rossa Maschile a Calcinelli, rivivendo le emozioni che ci hanno accompagnato lungo questo cammino e facendo conoscere, ai sempre più numerosi novizi, “le nostre origini”.
Partiti dalla stazione di fano alle 06.30 del mattino, siamo giunti a Bologna e come prima cosa, siamo andati a fare la colazione più bella del mondo, perchè offerta da me (Dani) e Seby …. a causa di un banalissimo ritardo fatto in una banalissima domenica 🙂 … Ci siamo fermati in un banalissimo bar (così ci sembrava all’apparenza) per offrire come già detto la colazione più bella e ricca del mondo, anche se il menù era semplicemente una pasta e un cappuccino, ma pensate che siamo riusciti a spendere € 52.84 in 12 persone per un importo unitario di € 4.40 diconsi 8.500 delle vecchie lire a testa .. ECONOMICO IL BANALISSIMO BAR, VERO ?!?!?! Fatta la colazione e dopo aver rianimato Seby e il sottoscritto, abbiamo fatto il solito itinerario bolognese: prima alla Montagnola, dove è stata lanciata un’attività che si poneva come obiettivo approfondire la conoscenza di noi stessi, poi in Piazza del Nettuno, per osservare le origini del nostro soprannome (c…..i).
A causa della pioggia e del poco tempo a nostra disposizione, è mancato al consueto itinerario, la salita alla Torre degli Asinelli e la pattinata sulla pista del ghiaccio (quest’ultima impresa non eravamo riusciti purtroppo a farla neanche l’anno scorso).
Comunque abbiamo rimediato andando a far visita per la prima volta alla casa del nostro carissimo studioso bolognese, nonchè fratello scout, LOLLO, dove abbiamo pranzato e finito l’attività iniziata alla Montagnola. Grazie a Lollo per averci gentilmente ospitato anche se noi, sempre gentilmente, gli abbiamo distrutto l’appartamento.
Giunte le ore 15.00 del bellissimo pomeriggio bolognese, siamo ritornati in stazione per riprendere il treno che ci avrebbe portato di nuovo al nostro amato paesino di Calcinelli.

Daniela Del Vecchio

Uscita Alta Sq. Cinghiali

Cartoceto, 13-14 novembre 2004.

Finalmente la Sq. Cinghiali torna a far parlare di se con i nuovi capi e vice dell’anno scoutistico 2004-05. Infatti sabato 13 siamo partiti a piedi dalla sede, per arrivare Cartoceto in una casa di campagna di due capisquadriglia. Dopo circa un’ora e un quarto di cammino siamo giunti alla meta. Appena arrivati ci siamo goduti un po’ di riposo facendo le cose più idiote che si possono immaginare. Abbiamo passato più di un’ora ad ascoltare e cantare le canzoni di Cristina D’Avena dei cartoni più famosi di quando eravamo piccoli. Da James Bond Junior a Lupen III, passando per Occhi di Gatto a Cristoforo Colombo.Ci siamo divertiti un casino , ma alla fine non ne potevamo più di Cristina!!!
Mentre facevamo queste stupidate, Tado, Bera e Menco cucinavano. Il menù era molto abbondante: strozzapreti pasticciati, cotolette con patatine fritte e crepes alla nutella. Noi comunque non ci siamo fatti intimorire infatti non è avanzato niente, anche perché tutto era molto buono. Ringraziamo Bera che ci ha fatto conoscere l’arte delle crepe, grazie a lui Sacco è diventato un vero “maitre des crepe” ( anche se assomigliavano più a delle piadine :-D). Forse stata colpa delle crepe o forse dell’abbondanza della cena, ma i vapori che poi sono usciti… vabbhé chiudiamo qui il discorso. Dopo aver rimesso tutto a posto abbiamo fatto il fuoco serale organizzato dalla nostra cicala Menco. Il fuoco era fatto veramente bene e abbiamo cantato tutta la sera intorno alla fiamma. Quando i tizzoni ardenti stavano oramai per spegnersi siamo andati a “dormire”. Io penso che Nicolò non abbia mai ricevuto tane bastonate (ovviamente per scherzo) come quella notte. Qualunque pretesto era buono per fare una catassa su di lui. Così il nuovo passatempo della Sq. Cinghiali diventato quello di menare a Nico, anche se lui non è molto d’accordo. Dopo parecchie bastonate e quando ormai Nico era morente abbiamo iniziato finalmente a dormire. Il giorno dopo ci siamo svegliati pigramente un po’ alla volta, Sacco ha preso il suo ottavo caffè dell’uscita e tutti abbiamo fatto colazione. Nella mattinata il nostro ambulanziere, il Dottor Berlo, ci ha preparato un’attività. Essa consisteva nel costruire una barella e nello steccare il braccio del malcapitato (che guarda caso era proprio Nico). L’attività è stata molto interessante, ed ora sappiamo cosa fare se mentre meniamo a Nico gli si rompe un braccio o una gamba. Dopo l’attività abbiamo fatto una lunga chiacchierata con il caposquadriglia (o caporeparto); poi abbiamo acceso il fuoco per cucinare alla trappeur. Oltre alle classiche salsicce abbiamo provato a cucinare dei peperoni ripieni di riso che effettivamente si sono rivelati buonissimi. Dopo la gran mangiata siamo partiti, rimettendo in ordine la casa, per arrivare a Calcinelli in tempo per la messa pomeridiana. Dopo la messa l’uscita si è veramente conclusa.
Leggendo questo articolo si potrebbe dire che in realtà non abbiamo fatto grandi attività, spesso abbiamo giocato o fatto cose che all’apparenza possono sembrare un po’ stupide, ma in realtà tutto ciò ha un significato. Infatti quest’uscita è stata molto importante per lo spirito di Sq. Esso è ciò che anima la squadriglia, che la tiene unita e fa star bene le persone tra di loro. Perché la squadriglia è come un corpo umano, dove noi siamo le ossa e lo spirito è il legamento che ci tiene uniti per affrontare al meglio tutte le difficoltà. Quest’uscita è stata molto utile proprio per affiatare questo spirito, per rinforzarlo. Possiamo dire che ci siamo riusciti, ora la Sq. Cinghiali è molto più unita e affiatata e tutto ciò la rende imbattibile.

Rivelli Nicola
Segr. Alta Sq. CINGHIALI

Strada, Comunità, Servizio… ma soprattutto STRADA!

Apiro, 30-31 ottobre 2004.

Sabato 30 e Domenica 31 Ottobre si è svolta a Monte San Vicino, nei pressi di Apiro, la prima uscita novizi dell’anno. Neanche il tempo di svuotare lo zaino dall’uscita di passaggi che già si riprende il cammino. Però questa volta la strada è diversa: infatti non dovremo raggiungere i nostri vecchi fratelli scout, ma i nostri nuovi compagni d’avventura rover, più precisamente i nostri capi unità, vale a dire Giova, Lollo e Fix che ci accompagneranno durante tutto questo anno associativo. Dopo un paio di ore siamo approdati alla meta: qui si erano già riuniti quasi tutti i rover e capi unità. Celebrata la messa, siamo partiti per il nostro “sentiero” suddivisi in pattuglie miste: ognuno all’interno di queste aveva il compito di fare a conoscenza con gli altri e di parlare più o meno apertamente. Arrivati alla casa, poi, ci siamo descritti l’un l’altro di fronte all’intero gruppo. Terminata questa attività, giungeva quindi il momento della cena: ecco allora che abbiamo sfoderato i nostri forellini nuovi di zecca e abbiamo cucinato con tanto amore i nostri cari involtini: quello che non sapevamo, però, è che dovevamo cedere l’intero pasto al nostro compagno di pattuglia (L). Questo gesto, apparentemente insensato, aveva però l’importante ruolo di trasmetterci il significato di servizio. Dopo una bella serata passata alternando momenti allegri a chiacchierate più profonde, ci siamo dati la buona notte e abbiamo raggiunto i nostri caldi sacchi a pelo: dovevamo riposarci, anche perché non sapevamo quello che ci avrebbe atteso la mattina seguente… Svegliati e colazionati, ci siamo diretti fuori della casa per ricevere le ultime istruzioni riguardo la giornata. Come da pronostico, però, Maro aveva riavvertito il dolore alla gamba che lo ha poi costretto ad intraprendere un percorso alternativo (insieme a Giova). Invece noi tre poveri sfigati (Ale, Franci, Ciaccio) abbiamo dovuto affrontare l’insidioso percorso Monte San Vicino, senza possibilità di resa. Arrivati stremati alla prima sosta, abbiamo approfondito il senso di strada, già compreso molto bene durante la camminata. Con le gambe a pezzi abbiamo poi raggiunto l’arrivo in vetta, nonostante lo zaino ci avesse più volte trascinato giù durante la “scalata”. Ora l’unico pensiero era mangiare; ma mentre Giova e Maro se ne stavano rilassati, cucinando all’ombra di un comodo barbecue, noi dovevamo combattere contro ogni ostacolo che ci poneva la natura (terreno, escrementi di mucca, cani senza guinzaglio, ecc…). A Ciaccio piace mangiare al dente, ma non pensavamo così tanto da scolare la pasta ancora cruda: dopo averla condita con il sugo e con la panna, ci siamo resi conto che era meglio buttarla via che stare male per tutto il giorno. Per non parlare poi delle salsicce, un disastro. Meglio andare sul sicuro, fagioli in scatola (almeno quelli). Dopo un piccolo riposo, abbiamo approfondito l’ultimo pilastro del roverismo, la comunità, perfettamente illustrataci da Giova (che nel frattempo era tornato insieme a Maro) con una serie di giochini molto efficaci. Terminata l’attività, abbiamo rotto il cerchio e salutato i nostri nuovi compagni d’avventura; il tempo di qualche flash e via in macchina, stanchi morti. Durante il viaggio di ritorno, tra un pisolino e l’altro, ci siamo dilettati nell’inventa barzellette, un gioco ideato da Fix che ha già riscosso grandissimo successo (per informazioni telefonare a Maro e chiedere del muratore bergamasco). La zucca ci stava aspettando (quella di Halloween per intenderci). Ora pensavamo a goderci la serata, senza però dimenticare i preziosi insegnamenti.

BUONA STRADA CLAN NETTUNO,
SEMPRE AVANTI A VELE SPIEGATE!
(lo scrivono tutti, perché non posso scriverlo io???)

Cico

Caccia dei Passaggi

Prelato Alto, 24 ottobre 2004.

Domenica 24 ottobre 2004, i lupetti del branco “Alte Rupi” ha partecipato alla “caccia dei Passaggi”. 5 lupetti, Luca, Gianluca, Francesco, Gianmaria e Federico hanno infatti lasciato il Branco, entrando a far parte del riparto esploratori. A loro, un sincero Buona Caccia da parte di tutto il branco. Il resto del Branco, subito dopo la cerimonia, si è sfidato a colpi di “alberi” (riuscire a costruire alberi più grossi salendo uno sulle spalle dell’altro!!!!!) e di tanti altri giochi, arrivando poco prima di pranzo a formare le nuove Sestiglie dei Lupi Neri, Grigi e Pezzati. La giornata si è poi conclusa con altri entusiasmanti giochi e la cerimonia della S. Messa di Gruppo. Akela e i Vecchi Lupi, son certi che durante l’anno ogni Lupetto farà del suo meglio, impegnandosi sempre più nelle cacce, alla conquista di nuove prede che diventeranno carne del Branco.

Akela

Tante emozioni, tanta fatica

Carignano, 23-24 ottobre 2004.

Sabato 23 e domenica 2a ottobre si è svolta, come ogni anno, la rituale “uscita del passaggi”. Il Clan Nettuno, munito di tantissima voglia e carico anche dell’esperienza del Campo Mobile di Vipiteno di Agosto, è montato sopra le sue biciclette, e da Saltara ha raggiunto in solo un’ora e tre quarti La Casa del Gelso a Carignano (per chi non lo sapesse, una casa di Campagna che il comune di Fano ha dato al Gruppo Scout Fanese). Qui, seppure stanchi, i nostri Rover hanno creato un particolare effetto scenico per accogliere nel Clan i Nuovi Novizi (Ciacci Andrea, Cicoli Francesco e Alessandro, Marinelli Giacomo e Guiambartolomei Luca, purtroppo assente per motivi sportivi). Dopo una lauta cena, i nostri hanno partecipato alla Partenza del nostro fratello Giovanni Cicoli (Cioffi), cerimonia veramente carica di significato e traguardo importante per Cioffi, a cui sono state consegnate le strisce di color giallo verde e rosso (colori delle tre branche degli Scout) e la spilla RS: Cioffi è diventato un Rover Scout, ed è pronto a partire. Dopo un breve tratto in bicicletta (e una piccola avventura con dei ragazzi stranieri… fatevela raccontare dall’interessato!), il nostro Rover Scout è arrivato al Prelato Alto ed è ufficialmente diventato Capo Branco dei Lupetti. L’effetto scenico preparato con tanta cura dai nostri, non è riuscito per un pelo… accidenti! Per il prossimo anno è già pronta comunque un’altra idea per l’effetto pirotecnico (Fix…). Dopo la solenne cerimonia, i nostri si sono coricati e alle 8.00 di mattina Rossi Riccardo, Biagiotti Nicola e Berloni Alessandro hanno lasciato il gruppo per offrire il loro Servizio ad Esploratori e Lupetti. Dopo una stupenda Gara di Cucina (“Gnocchi” Gamberi e Vodka, Pomodori e peperoni ripieni di riso o pane con latte) che ha coinvolto un po’ tutti (immaginatevi Lollo che cucina…), i nostri hanno sistemato la casa e si sono diretti verso il Prelato Alto, ove durante la S.Messa il caro Don Peppe ha offerto la Comunione con le ostie fatte proprio dal Clan! Alcuni le hanno persino definite delle piadine… veramente squisite, comunque! E subito dopo via, verso Calcinelli, sfreccianti con le loro biciclette e con i loro zaini in spalla…

Quest’uscita è stata veramente positiva per tutti i membri del Clan (dispiace per Giamba e per i Cicoli, che Sabato notte ci hanno dovuto abbandonare sempre per motivi calcistici…), ed inoltre è stato stabilito un nuovo record: Carignano-Prelato Alto: 25 minuti! Il Clan Nettuno sta crescendo anche dal punto di vista fisico-muscolare….

S.F.

LA CARTA DI FUOCO

Noi Scolte del Fuoco Girasole con questa Carta di Fuoco tracciamo la via che ci porta a condividere ideali e principi scoperti tramite lo Scautismo e vissuti nella nostra quotidianità.
Noi Scolte crediamo che la Strada sia parte fondamentale della nostra formazione. La Strada è sempre pronta ad accogliere il nostro passo ma sta a noi scegliere se partire.
Essa si presenta a noi sotto diversi aspetti: può essere in pianura, in discesa ma spesso è in salita ed è proprio questa che ci fa sognare la vetta e ci dà la forza e il coraggio di raggiungere mete sempre più alte. Durante il cammino gli ostacoli e la fatica ci mettono alla prova ed è da questi che ricaviamo gli insegnamenti che ci aiutano a formare la nostra personalità e divenire Donne di Carattere.
La Strada ci fa capire che nella vita non possiamo smettere di camminare: dobbiamo continuare a muoverci per arricchire il nostro percorso di crescita.
Lungo la Strada è la Comunità che condivide la stessa fatica, la stessa fame e la stessa sete ed è all’interno di essa che ci riveliamo per quelle che siamo.
La nostra Comunità è basata su un dialogo aperto e trasparente, un ascolto attento e reciproco. Ci impegniamo a concentrare le nostre attenzioni su tutta la Comunità.
Nonostante si possano presentare determinate affinità, è fondamentale coltivare il proprio rapporto con tutte: infatti ogni membro della Comunità deve avere l’opportunità di osservare e fare tesoro della personalità di ogni Scolta.
Il modo migliore di viverla è quello di mettere a disposizione di tutte i propri punti di forza, dando spazio alle altre al fine di alimentare una crescita continua, e di costruire dei legami veri.
La nostra Comunità accetta anche i punti deboli e le differenze tra ogni Scolta; siamo sempre pronte ad aiutare e accogliere.
In ogni momento è importante mantenere un clima di partecipazione attiva, coinvolgendo e stimolando la Comunità, che con gioia potrà essere laboriosa anche nelle difficoltà.
Noi Scolte abbattiamo le nostre barriere personali grazie al Servizio, per far emergere aspetti di noi nuovi che ci rendono migliori. Allo stesso tempo, se fatto con autenticità, il Servizio ci aiuta a riconoscere i nostri limiti portandoci a mantenere un impegno continuo verso il Bene e l’apertura all’altro.
Il Servizio è pertanto un modo di essere, non confinabile in un tempo e in un luogo.
La passione educativa nutre la relazione con il prossimo che ci viene posto accanto, rivolgendoci a lui con uno sguardo d’amore, lo stesso sguardo che Dio pone per primo su di noi quando ci chiama a servire.
È con la libertà del cuore che accettiamo questo progetto su di noi.
Noi Scolte ci impegniamo a cogliere e ricercare le occasioni di formazione per un Servizio sempre più vivo e dinamico.
La bellezza del Servizio è scoprire che per quanto ci doniamo, ciò che riceviamo è sempre più grande.
Alpe Della Luna, 19 luglio 2016

LA CARTA DI CLAN

Il CLAN NETTUNO intende articolare la propria vita seguendo determinati punti cardini che vengono mossi facendo proprie le basi che emergono dallo scoutismo e scaturiscono dalla Legge Scout, dalla Promessa e dal motto “Servire”, che stabiliscono le linee guida di condotta dei Rover di fronte ai problemi essenziali dell’uomo ed a quelli particolari legati alla natura del Clan e del Movimento Scout: 

-Religiosità
– Impegno verso sé stessi
-Vita di comunità
-Vita all’aperto
-Servizio
-Partenza

RELIGIOSITA’
Il Rover si impegna alla partecipazione a momenti di spiritualità comunitaria nel rispetto della propria ed altrui religiosità. Il Rover, avendo delle responsabilità, è cosciente che il valore del suo servizio non dipende tanto dal risultato ottenuto ma dall’impegno e dallo spirito con cui lo ha intrapreso, poiché lo scopo principale è quello di avvicinare l’uomo a Dio.

IMPEGNO VERSO SE’ STESSI
– Formazione Culturale
Il Rover è consapevole della primaria importanza che ricopre la cultura come elemento di arricchimento intellettuale personale. Cerca di prepararsi al meglio alla vita professionale e sociale documentandosi anche in campi non strettamente legati al proprio servizio, così da acquisire una capacità di giudizio personale.
– Formazione Fisica

Il Rover ritiene importante la propria forma fisica che contribuisce ad avere un buon rapporto con la propria personalità.
– Scelta di vita
Il Rover nella scelta della propria vita futura cerca di realizzare pienamente i suoi talenti, valutando i numerosi segni che gli sono proposti nell’esperienza quotidiana. Conosce il significato “dell’assumersi le proprie responsabilità” e sa che questo comporta un impegno verso se stessi e gli altri.

VITA DI COMUNITA’
– Impegni verso la Comunità

Il vivere in una comunità scout deve corrispondere ad un momento gioioso e utile alla propria educazione e corrispondere ad un momento per costruire ed accrescere la propria formazione personale. La presenza o meno alle riunioni è una scelta individuale fatta da persone consapevoli del beneficio che possono dare o ricevere dagli altri fratelli della comunità.
– Famiglia

Il Rover riconosce la famiglia come il suo modello di sicurezza e di affetto, pertanto tende ad instaurare un rapporto basato sui valori fondamentali della vita che essa racchiude.
– Lavoro

Il Rover si applica nello studio, come nel lavoro, al fine di ottenere una gratificante qualifica lavorativa, considerando non solo l’aspetto economico.

VITA ALL’APERTO
Nel Roverismo, la vita all’aperto è un mezzo di autoeducazione ed uno strumento dove si rafforza il fisico ed il carattere per essere pronti ed incentivati ad affrontare la quotidianità; essa ci permette di riscoprire il gusto della vita semplice insegnando al Rover a distinguere ciò che è essenziale e strettamente indispensabile da quello che non lo è.
La vita all’aperto e la strada ci danno la consapevolezza che Dio è presente in ogni cosa, nella bellezza della natura che ci circonda, nel volto della persona che ci cammina affianco.
Il metodo dello Scoutismo, che viene proposto attraverso lo spirito della Strada, insegna a vedere il lato positivo delle cose, che stimola alla continua ricerca del migliorarsi ed al superamento delle difficoltà e delle fatiche contribuendo a rafforzare la fiducia in se stessi, insegnando l’umiltà di quello che si è, a vincere l’individualismo e l’egoismo, a rimettere in discussione il proprio “IO” ed a porlo al servizio del prossimo.

SERVIZIO
Ogni Rover è chiamato a prestare servizio oltre che in Clan, anche in una unità del gruppo o in campo extra associativo proponendosi, con il proprio esempio, come testimonianza nella comunità.
Ogni Rover nel momento in cui riceve l’incarico di un servizio, deve assumersi la responsabilità di portarlo a termine o assicurarsi che ciò avvenga nel migliore dei modi svolgendolo con Continuità, Competenza e Spirito di Confronto.PARTENZA
Il Rover quando ritiene di aver raggiunto un livello di maturazione tale da essere ormai in grado di “guidare da solo la propria canoa”, seguendo in maniera autonoma la propria Strada e vivendo secondo gli ideali trasmessi dallo scoutismo, potrà richiedere di ricevere la Partenza.
La Partenza è il coronamento della Promessa Scout, con essa il Rover si impegna in solido  a seguire gli ideali proposti dal roverismo e trascritti in questa Carta di Clan.
Firmando questa carta ci si IMPEGNA liberamente 
Dio, la Strada, la Comunità ed il Servizio
mi aiutino a realizzare gli ideali che sono posti in questa “Carta di Clan”

Cerchio “Lanterna Splendente”

LA NOSTRA STORIA

Abbiamo davvero voluto festeggiare alla grande il nostro ventennale come gruppo scout, aprendo finalmente il Cerchio “Lanterna Splendente”.
22 coccinelle, piene di gioia, di entusiasmo, con la voglia di imparare, stando insieme e scoprendo tante cose…insomma questo e tanto altro stanno vivendo ormai le coccinelle dal 12 aprile 2008, data per noi storica, perché segna la nostra nascita.
Il grande interesse ed entusiasmo di richieste da parte delle bambine, la risposta al servizio che è sempre pronta nelle capo, ci ha chiamate a rispondere con il nostro “Eccomi” a questa nuova ed emozionante avventura.
Piano piano, volando e passando per il sentiero del prato, del bosco e della montagna, in compagnia di tanti animali, fiori e piante, il nostro Cerchio sta prendendo sempre più forma, cercando di imparare a volare sempre più in alto, donando agli altri la gioia di essere coccinelle.
Ci sono ancora tanti voli da fare, ma il Gufo Saggio, amico delle Coccinelle, colui che vigila sotto la Grande Quercia, vicino alla Lanterna e conosce tutti i segreti del bosco, sa che ogni volo fatto, porta quella gioia speciale, che solo le Coccinelle sanno donare.

Buon Volo “Lanterna Splendente”


<< Uniforme e distintivi Coccinelle >>


STORICO CAPO CERCHIO

2008/2009 Ruggeri Paola
2009/2010 Ruggeri Paola
2010/2011 Nardini Cecilia
2011/2012 Nardini Cecilia
2012/2013 Nardini Cecilia
2013/2014 Nardini Cecilia
2014/2015 Sperandio Ilaria
2015/2016 Tombari Gioia
2016/2017 Tombari Gioia
2017/2018 Tombari Gioia
2018/2019 Tombari Gioia
2019/2020 Tombari Gioia
2020/2021 Tombari Gioia
2021/2022 Grilli Alice
2022/2023 Grilli Alice

STAFF

Capo Cerchio Grilli Alice
Aiuto CC Conti Maddalena
Aiuto CC Ciacci Chiara
Aiuto CC Fucili Gioia

Fuoco “Il girasole”

LA NOSTRA STORIA

Siamo nate in una notte di luna piena tra il 26 e il 27 ottobre 2002, tra le colline di Rosciano ed è stato un parto lungo e faticoso: ci siamo perse la sera stessa dei Passaggi dal Riparto al Fuoco. Eravamo tre piccole e indifese neo-scolte semplici e piuttosto che vigilare quella notte abbiamo brancolato nel buio. Abbiamo dovuto affrontare molta strada prima di riuscire a raggiungere la nuova unità.
Insomma: fin dall’inizio le avventure non sono mancate. Da quella notte è nato anche il richiamo che la CF fischietta per attirare la nostra attenzione e farci correre da lei: “Amore ritorna, le colline sono in fiore..”.
Sono passati due anni da quel faticoso travaglio e ormai abbiamo una Carta di Fuoco (frutto del campo invernale 2002), siamo diventate scolte viandanti, abbiamo fatto tanta strada (in tutti i sensi: fisicamente e spiritualmente), abbiamo reso servizio in varie occasioni (l’ultimo è stato in occasione della festa della nostra Parrocchia), siamo cresciute sia nel singolo sia come comunità. Adesso ci auguriamo di crescere anche numericamente con l’arrivo di altre scolte semplici e siamo pronte ad accogliere chiunque abbia voglia di provare un’esperienza scoutistica che richieda impegno, voglia di divertirsi, responsabilità e disponibilità a fare nuove amicizie.

Buona Strada “Girasole”

STORICO CAPO FUOCO

2003/2004 Ruggeri Paola
2004/2005 Ruggeri Paola
2005/2006 Ruggeri Paola
2006/2007 Ruggeri Paola
2007/2008 Tenaglia Marusca
2008/2009 Tenaglia Marusca
2009/2010 Ragnetti Alice
2010/2011 Ragnetti Alice
2011/2012 Ragnetti Alice
2012/2013 Cecchini Paola
2013/2014 Cecchini Paola
2014/2015 Tenaglia Marusca
2015/2016 Tenaglia Marusca
2016/2017 Tenaglia Marusca
2017/2018 Cardoni Alice
2018/2019 Cardoni Alice
2019/2020 Cardoni Alice
2020/2021 Ciacci Chiara
2021/2022 Ciacci Chiara
2022/2023 Tombari Gioia

STAFF

Capo Fuoco Tombari Gioia
Aiuto CF Tenaglia Marusca
Aiuto CF Cecchini Paola

Clan “Nettuno”

LA NOSTRA STORIA

Tutto ebbe inizio in una uggiosa giornata di metà autunno del nuovo millennio e precisamente il 26 NOVEMBRE 2000, quando il Capo Gruppo Fabio e l’allora Aiuto Capo Riparto Giova decisero che oramai era giunto il momento di osare, di sfruttare il momento positivo che viveva il nostro gruppo con i primi giovani ragazzi in “età adulta” e di quindi buttare un occhio al di là della staccionata che ci vedeva da 12 anni soltanto con una sola unità.
I pionieri di questo nuovo Clan furono: Brunori Francesco, Camilloni Mattia, Cicoli Giovanni, Gargamelli Davide, Bruscoli Lorenzo, Rossi Rodolfo, Ciacci Giovanni, Massi Alessandro e come condottiero il loro Capo Clan Giovanelli Giacomo.
Bene, i ragazzi motivati e volenterosi erano arrivati, le pratiche burocratiche con il relativo parere favorevole della nostra Associazione era arrivato, le idee e le proposte per intraprendere al meglio questo nuovo cammino erano arrivate … ok … il più era fatto !!!!
Per suggellare l’evento, decidemmo quindi di fare la nostra 1° Uscita di Clan, dove avremmo deciso anche il “nome proprio” da assegnare al neonato Clan.
Fedeli al significato letterario della parola Rover (uomo in perenne cammino) abbiamo iniziato a camminare .. cammina cammina .. e ancora cammina … siamo arrivati a Bologna (non vi allarmate, ci ha accompagnato il treno !!).
E’ stata scelta Bologna come meta per la nostra prima uscita perché si addice notevolmente alle caratteristiche che deve avere un Clan, piena di simboli e significati che ci avrebbero permesso di essere più incisivi e di partire sicuramente con il piede giusto.
E’ sede del “sapere” con la sua Università più vecchia d’Italia, in cui tutti arrivano per accrescere la loro formazione personale per poi mettere a disposizione i loro talenti nella società (SERVIZIO).
E’ una città multietnica, in cui vivono assieme, nel rispetto reciproco, persone con diverse ideologie, estrazioni sociali, culture, religioni e modi di comportamento sicuramente diversi dal nostro piccolo paesello di Calcinelli; questo permette di rafforzare il proprio carattere con il confronto e la condivisione reciproca offrendo una migliore apertura mentale sulle situazioni che ci circondano (COMUNITA’).
Abbiamo scelto Bologna anche perché è una città che almeno era un po’ più lontana del nostro “raggio di azione” delle nostre classiche attività e uscite, fatte fino a quel momento come esploratori; senza l’aiuto degli insostituibili genitori, senza la comodità della classiche macchine e probabilmente senza ben sapere cosa avremmo trovato una volta arrivati lì, Siamo Partiti.
Siamo solo noi, un Clan di Rover con un paio di robusti scarponi ai pieni e un grande cuore generoso, che vogliono vivere veramente la loro avventura della vita affrontando le difficoltà che si pongono davanti al proprio cammino (piccole e grandi che siano), valutandole, affrontandole e superandole (STRADA).
Non per ultimo come ordine di importanza, è stata scelta Bologna anche per il suo senso di spiritualità (FEDE) che riesce a trasmetterci; il suo grande Duomo con davanti Piazza Maggiore e tutto il loggiato intorno, fanno sembrare il cuore della città come un grande e forte abbraccio, di sicuro riparo e conforto.STRADA, COMUNITA, SERVIZIO il tutto ben legato dalla FEDE è proprio questo il solido treppiede simbolo del Roverismo, su cui si basano tutti i principi e valori della nostra Branca.
Adesso voi Vi chiederete … e il nome proprio del Clan … perché Nettuno ?
Bella domanda .. complimenti, siete proprio arguti !!!!
Come tutti sanno, vicino a Piazza Maggiore c’è Piazza del Nettuno in cui domina l’omonima fontana con un maestoso bronzo raffigurante il Dio del Mare “Nettuno”
E ancora voi Vi chiederete … embhè! Tutto qui? Potevate scegliere qualsiasi altro monumento… le 2 torri, la montagnola, i tortellini …
Complimenti congetture sempre più argute … ma imprecise e superficiali.
Noi Nettuniani, siamo andati oltre, gli abbiamo dato un significato molto più profondo, molto più incisivo, abbiamo scelto il “Nettuno” perché proprio quella statua offre, vista da una particolare prospettiva, una visuale perfetta di come dovrebbe essere affrontata la vita, consapevoli di volerla vivere in modo sempre attivo e costruttivo per noi e per gli altri.
Ogni anno commemoriamo la fondazione del “Clan Nettuno” ritornando a Bologna per festeggiare il Nostro Compleanno e ripercorrere le stesse strade del primo incontro, perché è importante per costruire un futuro migliore, vivere in modo attivo il presente, ricordandosi comunque del passato.
Da qui si và nella città dolente, da qui si và dalla perduta gente, da qui si và dall’eterno dolore … da qui è iniziata la nostra grande avventura.
Mi pace salutarVi nel modo “non convenzionale” con cui il Capo Clan saluta i suoi Nettuniani.

Buona Strada “Nettuno”

STORICO CAPO CLAN

2000/2001 Giovanelli Giacomo
2001/2002 Giovanelli Giacomo
2002/2003 Giovanelli Giacomo
2003/2004 Giovanelli Giacomo
2004/2005 Giovanelli Giacomo
2005/2006 Giovanelli Giacomo
2006/2007 Giovanelli Giacomo
2007/2008 Brunori Francesco
2008/2009 Brunori Francesco
2009/2010 Mattioli Massimo
2010/2011 Francesconi Alessandro
2011/2012 Gasparini Damiano
2012/2013 Gasparini Damiano
2013/2014 Gasparini Damiano
2014/2015 Berloni Alessandro
2015/2016 Berloni Alessandro
2016/2017 Falcioni Davide
2017/2018 Falcioni Davide
2018/2019 Pedini Luca
2019/2020 Francesconi Fabio
2020/2021 Mattioli Geremia
2021/2022 Mattioli Geremia
2022/2023 Mattioli Geremia

STAFF

Capo Clan Mattioli Geremia
Aiuto CC Luchetti Stefano