La prima Route di Fuoco in alta quota!

Val di Sole – 4/8 agosto 2017

Quest’anno il Fuoco Girasole, sceglie di vivere la sua avventura estiva oltre i soliti confini, ovvero in Trentino, nella cara e ormai nel cuore Val di Sole, scenario della Guerra Bianca.
Abbiamo voluto ripercorrere una Via particolare, “LA VIA DEI FORTI” ovvero un itinerario immaginario che collega i fortini edificati ai tempi della Guerra Bianca, combattuta in frontiera, sulle cime innevate che oggi emanano una Spiritualità sempre intensa ma carica di storia e ricordi.
Forte Strino, Forte Zaccarana e Ex Forte Pozzi Alti, sono diventate per cinque giorni le nostre mete, le nostre conquiste, come sentinelle che devono raggiungere quei luoghi dove vigilare, attendere, sorvegliare e curare il nostro animo, irrorato dalle tematiche quotidiane sempre vive e dibattute.
Siamo state in grado anche di trasformare un piccolissimo riparo in legno, avvistato lungo la strada, in una preziosa casa dove abitare durante la pioggia, che ci ha unite e strette ancor di più, in canti gioiosi e allegri.
E a proposito di Strada, come ogni volta lascia insegnamenti, idee, scoperte su stesse e sugli altri: l’affidarsi al passo di colei che mi sta davanti, avere la sensibilità di girarsi e vedere l’ultima della fila a che punto è … scegliere di trainare il gruppo per diversi chilometri, avere il privilegio di raggiungere per prime la meta e incitare le altre scolte a stringere ancora un po’ i denti.
E dopo l’ennesima esperienza indimenticabile e costruttiva per me, l’augurio oggi che vorrei fare al Fuoco si ispira ad un passaggio della Preghiera della Scolta che dice: “FAMMI LA GRAZIA DI SCEGLIERE QUESTO COMANDO COME MIO MOTTO” … e cioè di ricevere il dono inaspettato di trasformare ciò che sono Chiamata a fare ed essere, in ciò che Amo fare ed essere … anche questa è Felicità.

Marusca
CF

Uscita di Riparto in bicicletta…

Calcinelli-Fano 2 aprile 2017

Il giorno 2 aprile ci siamo preparate con la bicicletta al parcheggio dell’ingresso della superstrada di Calcinelli alle ore 8:30 del mattino. 
Siamo poi partite e, ovviamente stanche e affaticate ma soddisfatte di aver percorso 14 kilometri, siamo arrivate allo Stagno Urbani dove ci ha accolto un signore (Vittorio) che ci ha mostrato tutte le particolarità del posto. 

Quello che personalmente mi ha colpito di più è stato ammirare e udire, in un osservatorio, alcuni uccelli che si muovevano leggiadri nell’aria. 
Finita la visita abbiamo ripreso le biciclette e ancora più cariche (di energia ma anche di legna!!) siamo arrivate al fiume Metauro (dietro al lago Taus) dove ci attendevano le taniche, le mezze botti.. Pronte per essere utilizzate!
Dopo aver preso il materiale ci siamo addentrate nel bosco che portava alla riva del fiume dove poi abbiamo fatto il fuoco, cucinato e ovviamente mangiato senza lasciare nulla nei nostri piatti.
Dopo aver finito di divorare tutto ciò che avevamo, abbiamo pulito e riportato il materiale alle biciclette.
Rimettendoci a posto camicia e gonna, ci siamo riunite per il Momento del Signore, nel quale abbiamo letto il Vangelo del giorno per poi cantare alcune canzoni accompagnate dal dolce suono della chitarra. 
Successivamente abbiamo lasciato quel bellissimo posto ripartendo con la nostra “adorata” bicicletta per poi arrivare alle 17:00 in Chiesa a Calcinelli (ovviamente sfinite) per partecipare assieme ai genitori alla Santa Messa. Infine ci siamo salutate con dei bellissimi gridi e con dei piccoli ricordini offerti dalla Staff.

Secondo me sarebbe da rifare, un’uscita del genere, perché penso che ci siamo divertite un mondo passando una bellissima giornata in compagnia e immerse nella natura, come del resto fanno i veri Scout!

Martina Manna
Sq. Leopardi

Il Riparto Guide “ll Quadrifoglio” compie 15 anni

Calcinelli 17 febbraio 2017

Il 19 febbraio 2017 si è tenuta la festa del nostro Riparto. Siamo arrivate alla mattina e abbiamo partecipato alla Messa delle 9 e quando siamo uscite ci siamo radunate nella pista polivalente. 
Lì ci aspettava una grande sorpresa: infatti dopo pochi minuti sono arrivate Lalli e Marusca, due vecchie Capo Riparto, che cercavano le loro pagine di storia in servizio nel Riparto Quadrifoglio. 
Però c’era un problema… Un ladro aveva rubato alla nostra attuale Capo Riparto, Chiara, le pagine tanto preziose! 

L’obbiettivo principale era recuperarle! Ma la sfida non era finita perché, insieme alle pagine, dovevamo conquistare un codice che apriva un baule, dove era nascosto un tesoro.

In alcune prove dovevamo mettere in piedi delle scenette che avevamo preparato giorni prima e, se erano ben fatte, alla fine ci venivano date pagine di storia; in altre dovevamo “semplicemente” superarle per trovare il codice. 

Una volta finite queste prime prove siamo andate a mangiare in sede perché era giunta ora di pranzare.

Tutte abbiamo contribuito ad abbellire la sede per questo evento: chi con festoni e chi con porta-bicchieri a forma di quadrifoglio. 
Come primo c’era la pasta al ragù di carne, dopo di ché siamo passate subito al tiramisù perché, con la sfida successiva ad attenderci era meglio non magiare tanto…

Dopo pranzo ci siamo di nuovo recate al parco dei cigni dove le nostre Capo ci hanno spiegato le regole della seconda prova. 
Dovevamo fare una staffetta, ma non di quelle normali! Infatti si partiva singolarmente e dopo, passo dopo passo si dovevano fare giochi di coppia (come la cavallina) e infine il pezzo forte: il bruco!
Non ci sono parole per descrivere non la fatica, bensì i minuti a pensare chi sarebbe dovuto stare davanti e chi dietro… 

Alla fine siamo arrivate seconde o terze e ci hanno consegnato un indizio che indicava dove era nascosto il baule che conteneva il tesoro.

I Leopardi sono partiti per primi e noi e le Aquile quasi contemporaneamente. Il baule si trovava sotto un ponte e quando siamo riusciti ad aprirlo dentro c’era un nuovissimo Albo d’Oro tutto da riempire di nuove avventure.

Il gioco mi è piaciuto molto anche se non abbiamo vinto perché come dice il proverbio “ L’importante non è vincere, ma partecipare” e io credo che la nostra Sq. sia riuscita a partecipare appieno a questa attività. Mi piacciono molto questi giochi perché riesco a vedere le mie possibilità e anche quelle delle altre.

Aurora Manna – Sq. Picchi
Cinciallegra laboriosa

Uscita di Fuoco: si parte… per Carignano!

Carignano 18-19 marzo 2017

È stata una uscita breve, ma intensa e ricca di emozioni!

Partiamo subito e raccontiamo l’inizio della nostra avventura… 

Tutto è cominciato un sabato pomeriggio, per essere precisi del giorno 18 nel mese di marzo, alle ore 18:30. Delle splendide ragazze erano cariche ed entusiaste di vivere una nuova esperienza assieme, si trattava delle magnifiche ragazze del “Fuoco Girasole”.

Partite da quella adorabile cittadina (Calcinelli) che loro chiamano casa, si recarono in un’altra cittadina, a Carignano, dove si lasciarono alle spalle genitori e macchine per procedere a piedi fino alla casa scout che le avrebbe accolte e ospitate fino alla mattinata seguente. Ad accoglierle appena arrivate non c’era nessuno, solo un cancello cigolante, una casa spettrale e un buio pesto. Rintanatesi nella casa, che si rivelò assai meno spaventosa del previsto, si prepararono per farsi una bella scorpacciata di cibo, subito dopo aver cantato, recitato Vespri e preghiere.

Si stava avvicinando la sera e anche un evento importante era ormai alle porte: la partenza della carissima “Giostra”. Le ragazze prepararono legna, mezza botte, una tanica con l’acqua e tutto il necessario per vivere insieme il momento della Veglia proposta dalla Scolta Partente. Dopo riflessioni e gesti concreti, arrivarono Don Peppe e parte della Direzione di Gruppo, la quale era pronta ad accogliere con la mitica Giostra. 

È stata una cerimonia ricca di riflessioni, ringraziamenti, condivisioni e di augurio: l’augurio di percorrere una strada ricca di felicità e di emozioni, piena di nuove avventure. La “Giostra” era partita, nel vero senso della parola, si era infatti messa in cammino per trovare il posto che l’avrebbe ospitata per quella sera. 

Giunto il tempo della nanna, come bruchi nei bozzoli le ragazze si infilarono nei loro sacchi a pelo. 

E fu presto mattina…

Sistemata e ripulita la casa da ogni traccia lasciata il giorno prima, dopo una breve colazione le donzelle si misero in marcia per arrivare a una prima meta, la chiesa, dove si sarebbe tenuta la celebrazione. Conclusa la celebrazione della Messa, dopo un breve rifornimento e un’accurata spiegazione da parte dell’equipe di logistica, la seconda parte del cammino riprese.

Quasi alla fine del cammino verso la meta finale, fecero una breve sosta di riflessione e di gioco, e una breve spiegazione del tema di questa uscita: “e lasciò la sua anfora” … un’anfora che prendeva la forma di un corpo femminile, un’anfora riempita dagli aspetti femminili, un’anfora che guida in ogni momento, che aiuta a maturare, che è un punto di riferimento, che pian piano sembrerà divenire sempre più piccola, che verrà sostituita ma che resterà sempre un ricordo di ciò che si era e ciò che si è diventati. E questo è un po’ il riassunto del cammino di una Scolta Partente, il Fuoco è la sua anfora, che la aiuta a divenire una donna matura e a intraprendere un nuovo percorso.

Si era fatta l’ora di pranzo, così in equipe le Scolte prepararono dei pranzi coi fiocchi per rimettersi in forma e concludere l’ultima parte di cammino e arrivare finalmente alla designata meta (che si trattava dell’autobus a Cuccurano per poter tornare a casa). Tornate nella grandiosa Calcinelli, ad aspettarle c’erano come ricordini delle anfore piccoline con piantati al suo interno dei bellissimi fiori che dovevano maturare.

Chiara Falcioni
Daino docile

Uscita di Fuoco nei dintorni: a Montefelcino

Montefelcino 11-12 dciembre 2016

Che dire di questa uscita….breve ma intensa!
Ma passiamo direttamente al clou…la gara di cucina!

Essa non era una gara di cucina normale, presentava una difficoltà in più, che tuttavia si è rivelata vero stimolo della sfida ed elemento di divertimento essenziale, ovvero la scoperta dell’ingrediente segreto utilizzato da ciascuna delle equipe!

E così ,dopo aver gustato la cena da gourmet e aver svelato gli ingredienti segreti (non senza una certa difficoltà), siamo passate ad un gioco veramente entusiasmante, preparato dalle PERAIOLE : Maru ,Ali e Virgi!
Esso era basato su una reciproca conoscenza più intensa e profonda di tutte noi, ragazze che condividono la stessa passione e che pensano di sapere tutto di ciascuna… Tuttavia questa sfida (e la Maru stalker/hacker) ci ha dimostrato che non è così e che c’è sempre un lato nascosto di noi o del nostro carattere che rimane ignoto agli altri.

07:00 driiiiiiiin (sì non era una sveglia ma l’Ali Grilli).

E’ già mattina e c’è una Messa da preparare! Così svegliandoci, repentinamente ci apprestiamo all’allestimento della sala per il grande arrivo del don LONDON !!!!!!!

Dopo la celebrazione della messa può finalmente iniziare la nostra avventura!!
Così, attraverso una fantastica introduzione dell’escursione compiuta da Giò, Sofi e Chià Ciacci con un gioco basato sul rapporto e il legame profondo e indissolubile tra Uomo e Fede, siamo partite! (Ma non prima di una foto di rito del mitico Sauro Nazionale)!!!

Durante la camminata assai piacevole, tra una schizzata di fango di motocross impazzite e scarponi immersi letteralmente nel fango, abbiamo compiuto varie soste, nelle quali la capo-peraiola e la vice-capo peraiola, ci hanno illustrato il vero tema dell’uscita: la FEDE!

Fede che viene paragonata, sempre in temi di cibo, (evidentemente la Maru deve aver capito che trattandosi di cibo i livelli di ascolto si impennano e non di poco), al sale.
La fede è sale, sale che una volta gettato e fuso con altri cibi, diventa un tutt’uno con essi, così inestricabile, quasi che non è più possibile separarli, e la fede a sua volta, dopo essersi immersa tra di noi, diventa indissolubile e inseparabile, e non soltanto perché una volta immersa è così ben insediata dentro noi stessi che ogni tentativo di distaccarci da essa sarebbe vano, ma anche perché senza di essa, la differenza sarebbe immediatamente percepibile, in quanto, proprio come sale nei cibi, è materia prima essenziale alla nostra sopravvivenza e alla nostra anima.

Dopo un bel pranzetto coi fiocchi ed un’ultima sosta alla Caterpillar’s house, la distanza che ci separava da Calcinelli si era ridotta. L’uscita si avvia al termine, tuttavia non senza un ultimo momento di condivisione, nel quale la rimpolpatrice di capelli ci donna un bellissimo ricordino: un testimone!

Aurora
Istrice oculata

Esperienza di servizio in Francia – PARIGI 36°

Parigi

Sapevate voi che le Coccinelle non sono presenti in ogni gruppo scout FSE? Infatti le coccinelle nascono, ancor prima dell’FSE, con l’AGI(Associazione Guide Italiane) e solo successivamente vengono riprese dall’FSE quando questa nasce in Italia (1976). Le coccinelle sono quindi prettamente italiane e nascono come sostituzione al metodo “Lupette”, proponendo anche un ambiente diverso dalla Giungla: il Bosco, il tutto che viene reputato più adatto alla bambina. “Capitan ovvio” dirà qualcuno, ma finchè non ti scontri con una realtà diversa dalla tua, finchè non esci dal guscio, così ovvio non è. Ancora una volta, l’Erasmus apre la mente!! 
Ma ricominciamo dall’inizio: sono stata in Erasmus in Francia (a Parigi) e prima di partire mi sono preoccupata all’idea di passare 5 mesi senza scoutismo e, un po’ anche per instaurare già qualche rapporto nella nuova grande città, ho contattato gli scout francesi, che mi hanno dato la mail di una segretaria nazionale, che mi ha indirizzato a una capo gruppo, che mi ha dato il numero di………..Akela. 
Aiuto.
Io che ero super gasata di fare del Guidismo francese, pronta a portare un po’ di Italia ma ancora di più pronta a ricevere taaaanto da un bel Riparto francese, mi ritrovo il numero di Akela.
Non ho neanche il tempo di dire che io in realtà in Italia sono in branca verde, che è Akela stessa a contattarmi e a inondarmi di progetti, piani futuri, informazioni……….e così inizia il mio servizio in Branco nel Parigi 36°, le cui Lupette altrimenti non avrebbero potuto fare attività perché in Pattuglia c’era, al momento, soltanto Akela.
Ok, buttiamoci in questa avventura: d’ora in avanti mi chiameranno Bagheera!
Mi armo di barrette gialle della Gio, prendo il Manuale dei lupetti di Lollo, cerco il film del libro della Giungla per provare a capire di cosa si sta parlando.

Gli scout francesi…sono un po’ diversi da noi ahahah per lo meno quelli che ho conosciuto io.
A Parigi non esiste un Fuoco, non esiste una direzione di Gruppo, o sei in staff o non sei più nel gruppo di fatto…
A Parigi non c’è una forte concezione di ‘stile scout’: si va in collant bianche, senza calzettoni, con le scarpe da ginnastica o delle scarpette colorate e per nulla impermeabili o tecniche.
A Parigi si seguono molto le norme, se non si è 4 Capo, una ogni 6 Lupette, non si va in uscita e non si può fare il campo estivo se non si ha almeno una Capo con la patente e una che abbia fatto il 1°tempo Lupette.
A Parigi non è facile avere una sede.
A Parigi non c’è una messa di Gruppo, un pranzo coi genitori, la Messa di Natale insieme, il vin brulé dietro la chiesa..
A Parigi non è facile fare scoutismo nel mezzo della città, non è facile trovare posti verdi e ampi ma poco affollati.
A Parigi non c’è una Maru che ti chiede come è andata dopo ogni nuova attività, non c’è Don Peppe che ti conosce e ti rende partecipe a Messa, non c’è la cena insieme dopo la Route, non ci sono i genitori che conosci, le Guide che conosci, la staff con cui fai mille risate, i canti che conosci, i bans che ti piacciono e tutte le cose che ti fanno sentire a casa tua.

Eppure…….quando un giorno si canta il canto della Promessa tutti insieme e cambiano sì le parole, ma non il significato, non la melodia, non lo spirito…improvvisamente ti senti di nuovo a casa. Quel giorno ho sentito un’energia nuova, ma che in fondo era la stessa energia che avevo qui a Calcinelli.
E dopo due mesi, quando hai dei nuovi canti che ti piacciono, delle nuove Lupette che ti cercano, si fidano di te e danno confidenza, dei nuovi genitori che ti salutano “Bonjour Bagheera”….improvvisamente non ti senti più strana, non ti senti straniera…senti che “non ti chiedono il paese né ti chiedo chi sei tu, 
ma soltanto ti chiamo fratello, 
l’ideale e la Legge che ci hanno uniti qui
son più forti dell’avversità”.

Però, per chiunque dubiti, io ho capito che siamo davvero fortunati ad avere una Direzione di Gruppo, perché là a Parigi ogni Capo era un po’ a sé, e se la gestiva come voleva, nel bene ma anche nel male. Là l’occasione di confronto per un Capo di 19 anni sono le norme direttive, e poco altro. E in base a cosa si legge lì, si agisce. Non ci sono “i più grandi”, quelli “con più esperienza”, ma non ci sono nemmeno le Scolte o i Rover da chiamare quando c’è bisogno: la staff (Io e Akela) poi ha acquisito Baloo e Kaa, ma, con mia grande sorpresa, queste due nuove Aiuto non sono altro che state trovate “per fortuna”(passatemi il termine), ovvero non hanno mai avuto alcuna esperienza scout, è un mondo totalmente nuovo per loro, sono forse amiche di amiche di conoscenti.

Insomma le difficoltà iniziali ci sono state, probabilmente perché l’aspettativa è spesso diversa dalla realtà, e se sei innamorata del tuo scoutismo e della maniera che conosci già di fare scoutismo, uno scoutismo un po’ diverso ti destabilizza. Ma rifarei questa esperienza altre 200 volte, in altri 200 gruppi diversi, perché vedere la diversità alla fine è molto più bello che vedere le stesse cose, così come vedere le stesse cose ma in un contesto diverso è già esperienza, e l’energia che ti ritorna alla fine vale tutti gli sforzi che fai per abituarti.

In sintesi, anche in un posto nuovo, se condividi gli ideali dello scoutismo, arrivi a sentirti a CASA, perché, altra grande perla dell’Erasmus, CASA non è per forza dove sei sempre stato, ma è dove metti il cuore per rendere un posto il TUO posto, CASA è dove ti spendi per costruire qualcosa e stringere relazioni tra te e gli altri e tra te e l’ambiente.

Jessi
Volpe Scaltra

INCREDIBILE MA VERO: uscita di Direzione di Gruppo, Clan e Fuoco!

6-8 gennaio 2017 – Cesane di Fossombrone

Quella data andava trovata, sembrava impossibile, ma c’è l’avevano fatta.
Fu così che dopo diversi anni riuscimmo nuovamente a partire tutti insieme per un grande campo. 

6 gennaio 2017, clima freddo, sole, prima neve dell’anno, prima colazione di Gruppo fatta all’insaputa del Capo Gruppo.
Nel parco Fluviale di Fossombrone abbiamo formato il nostro primo cerchio, tra un rosario ed un coltellino abbiamo formato pattuglie di Rover, Scolte e Direzione, siamo così partiti verso la “casa dei daini” delle Cesane. Durante il cammino, in compagnia di Giobbe, Giuditta e Davide le pattuglie si sono conosciute ed hanno trovato una loro identità per iniziare da subito a scalare la vetta della vittoria.
Arrivati a casa, come dopo ogni camminata, la fame si è fatta sentire e naturalmente sappiamo tutti che a stomaco pieno si ragiona meglio! Per questo dopo un’energizzante pranzo ci siamo preparati per una nuova ed interessante attività spiegata dal buon Berlo.

Cinque di noi sono stati i prescelti per essere usati come cavie di un esperimento, vasellina (di Berlo), crema idratante (non pervenuta), gomma (materiale professionale per cerette), gesso (grazie dott. Mattioli) e cannucce (prossimamente in vendita in sostituzione dei cerotti nasali), sono stati gli ingredienti principali per dare alla luce cinque deliziosi calchi facciali. Dopo la prima parte del pomeriggio passata all’insegna del divertimento e dello sballo (vedi Enrico Pannaccio), le varie Unità si sono ritirate nelle proprie stanze per sviluppare, tramite tecniche espressive, la rappresentazione dei personaggi assegnati loro durante le riunioni che hanno preceduto il campo. In seguito ad una salutare cena (viva i broccoli), nel fuoco serale i vari gruppi hanno esibito le proprie opere di altissima fattura.

7 gennaio 2017, clima freddo freddo, sole a tratti, seconda neve dell’anno, prima colazione di gruppo non occultata. 
Non soddisfatti della camminata del giorno precedente, siamo partiti divisi in Unità verso una baita delle Cesane, durante il tragitto è stato ritagliato del tempo anche per riflettere sulla storia di Ester e su una scelta che siamo stati chiamati a fare. A causa di ipotermie varie ci siamo solo fermati a “scaldarci”, grazie alla stufetta e soprattutto ai bicchieri sempre alti, per poi ripartire e pranzare tutti insieme alla casa.
Nel pomeriggio, il caro e buon giovane Balù è venuto in visita per constatare che fossimo tutti integri, e ne ha approfittato anche per raccontarcene una delle sue. Successivamente alla chiacchierata, Amadeus Falcioni ha condotto la condivisione delle nostre riflessioni fatte nella mattinata. La serata si è conclusa con la visione di alcuni video sempre seguendo il tema della scelta, vari generi di conforto alimentari, vin brulè, e illustri ospiti.

8 gennaio 2017, ormai insensibili al clima, la neve era ormai ghiaccio, la colazione non era più una novità. I calchi finiti i giorni precedenti hanno ricevuto un’identità e una loro storia, che è stata presentata dalle varie pattuglie, prima di sfidarsi in una battaglia all’ultimo fornello, la cucina era frenetica, tutti noi sentivamo la cannella di Berlo scorrere nelle vene.

Ore 13:30, mani in vista, abbandonare la cucina, uniforme perfetta e si vanno a presentare le pietanze ai giudici di gara. Una volta finiti gli assaggi, e prese le giuste valutazioni, ci siamo messi all’opera per pulire tutto l’alloggio e fare i saluti finali. Non proprio finali, visto che dopo la benedizione di Balù ci siamo di nuovo riuniti per la cena conclusiva del campo.

Morale dell’articolo: “insieme è più bello”.

Axel – Ariete curiosa 
Chiara – Lince Vigile
ACR

Uscita dei Passaggi: RIVOLUZIONI IN FUOCO!

Prelato Alto – 22/23 ottobre 2016

22-10-2016…CIII SIAAAAMOOOOO Il periodo di riposo dalle avventure della Route e dai vari Campi e Voli estivi è concluso.. Si riparte,più cariche che mai, per l’evento che dà inizio ad un anno ricco di novità: I PASSAGGI! All’appello ci siamo quasi tutte: io (Ali Cardo), l’altra Ali, Vale, Chia, Gio, Lilli e Sofi e non dimentichiamoci delle strepitose Maru Gle e Lalli!! Yeeeee Prendiamo l’autobus e una volta arrivate a Rosciano, zaino in spalla! Prima meta: monastero delle Benedettine; montiamo le nostre tendine nel bell’oliveto. Ci aspettano grandi eventi, ma prima.. SI GIOCA! Il tempo stringe, e dopo la (ri)firma della nuovissima strabiliante megasuperfiga carta di fuoco da parte di noi viandanti, andiamo a far legna per la cena.. E CHE CENA! Una meraviglia di polenta e castagne nella brace ci riempiono a sufficienza per poter accogliere le 6 nuove arrivate in fuoco: Auri,Chia Falcioni ,Chia Andreoni, Virgi, Luci e Cate! La cerimonia di passaggio si è svolta al Prelato, con tanto di immancabili effetti pirotecnici 😀 Tornate al luogo di pernottamento, ci aspetta il secondo eventone: LA FIRMA DELLA (nuovissima strabiliante megasuperfiga) CARTA DI FUOCO DA LILLI E SOFI! yeeeeeeeee troppe cose belle per non poter festeggiare!! Come da tradizione un bel ponch, un rotolo e una crostata allietano ulteriormente la serata! Ma la stanchezza inizia a farsi sentire..buoooonanotte 😉 Come sempre, la notte non è mai lunga abbastanza, e ci svegliamo al simpatico suono delle campane delle sorelle, che evidentemente iniziano la loro giornata decisamente presto! Dopo una rapidissima colazione, le viandanti ripartono per il Prelato, ognuna per il loro servizio in branca, mentre io,Maru e le new entry rimaniamo ancora un po’ per delle attività basate sui tre (+1) cardini del fuoco:comunità,strada,servizio. Ma non stiamo mica ferme! Riprendiamo lo zaino e ci dirigiamo a Montegiove, dove le scoltine gustano per la prima volta la inimitabile soddisfazione della cucina con i fornellini (aww) e da Montegiove si torna al Prelato, per assistere alla Santa Messa e alle cerimonie con tutto il gruppo. Che dire.. Ancora una volta, torno stanca ma con un sorriso che solo esperienze così possono regalare! Ringrazio ognuna per la sua presenza.. non vedo l’ora di iniziare questo nuovo anno, e sono sicura che non deluderà! A presto!! Buona strada

Alice Cardoni
Furetto ottimista

L’Alta sq alla conquista di Roma!

Roma – 22/25 aprile 2016

Eccoci qui! Pronte a partire verso una nuova avventura, che ci ha regalato tante belle emozioni.
Già alle 13, con gli zaini in spalla, e la curiosità nel cuore, eravamo davanti alla stazione del treno di Fano, cariche per quello che ci stava aspettando. Dopo un lungo viaggio, carico di risate e felicità, siamo arrivate alla tanto attesa…Roma!
Qui siamo state calorosamente accolte dalla parrocchia di S.Cleto, dove abbiamo pernottato i giorni seguenti. Stremate, dopo aver mangiato, ci siamo subito coricate a letto.
Il sabato mattina, come delle turiste per caso, ci siamo avvicinate al centro di Roma per mezzo della metro per avventurarci nel pellegrinaggio fra le tre Chiese Giubilari. Lì, con molto entusiasmo abbiamo incontrato don Matteo.
Dopo aver ripreso le energie, ci siamo dirette verso piazza s.Pietro, dove ci sarebbero state le confessioni in preparazione alla santa Messa e a seguire il passaggio attraverso la porta Santa.
Successivamente, abbiamo approfittato del tempo libero per visitare Roma, attraversando i suoi vicoli, per poi incontrare Martina, la capo fuoco del gruppo “Roma 11”, che ci ha portato la cena in attesa della fantastica serata che ci stava aspettando.
Infatti, verso le 19,30, siamo entrate nello stadio olimpico, dove tutti i ragazzi si stavano preparando ad assistere e ad essere i protagonisti di una serata dedicata interamente ai giovani, nella quale si sono esibiti artisti emergenti come Lorenzo Fragola, Rocco Hunt,….
A malincuore era già terminata una festa indimenticabile, inaspettata ma molto gradita. Anche il viaggio di ritorno alla casa parrocchiale è stato piuttosto imprevedibile, infatti, quando era ora di fare il cambio d’autobus… beh, questo non si è presentato! Così rimboccandoci le maniche, ci siamo fatte mezz’ora di cammino! 
Ma dopo un’intensa ma bella e ricca giornata ci siamo date la buona notte. 

[Virgi e Ele] 

Misericordia a portata di …..BASTONE

Più presto del solito aprimmo gli occhi, il mattino in cui il papa stava aspettando solo noi in quella accogliente, affollata, grande ma soprattutto calda piazza san Pietro.
Uscite dal sacco a pelo a malincuore, ma svegliate dal grande entusiasmo nel vivere questa fantastica avventura, ci recammo alla fermata scattanti. Una chiamata però arrivò e un bastone si intromise nel nostro cammino. Era alto, scuro e cresceva a dismisura. Il gruppo parrocchiale di Arezzo che alloggiava insieme a noi nella fantastica chiesa San Cleto ci aveva chiesto un favore: di portare con noi quell’ adorabile oggetto. Noi, sempre pronte al servizio, ritornammo in parrocchia a prenderlo. Questo gesto ci costò un lieve ritardo nell’arrivo previsto a San Pietro. Ciò però non ci buttò giù e lottammo comunque tra la folla per ottenere il posto migliore e goderci fino in fondo la celebrazione. Niente ci fermò perché il nostro obiettivo era di ascoltare ciò che papa FRANCESCO aveva da confidarci. Nonostante i vari ostacoli e malintesi incontrati durante il cammino arrivò una seconda chiamata (questa volta era davvero una cosa piacevole). Era Sara la nostra amica capo riparto di Roma 11, la quale ci disse che i posti riservati agli scouts c’erano ancora per noi. Felici e saltellanti corremmo verso la nostra meta e con un balzo ci sedemmo nei nostri posti d’onore con la stessa grazia di sempre.
Con la gioia nel cuore e ripagate per lo sforzo fatto per la determinazione con cui affrontammo la situazione ci godemmo ogni singola parola detta dal nostro amico pontefice. 
“Anzitutto, amare è bello, è la via per essere felici. Però non è facile, è impegnativo, costa fatica(…)Amare infatti vuol dire donare, non solo qualcosa di materiale, ma qualcosa di sé stessi: il proprio tempo, la propria amicizia, le proprie capacità.”
Queste sono alcune frasi usate da papa Francesco per insegnarci ad amare nonostante le difficoltà e a capire che la nostra più grande fonte d’amore è Dio. Misericordia infatti è proprio amare il prossimo e questo è il messaggio lanciato dal giubileo perché amando e credendo possiamo essere dei campioni di vita.
Continuammo, dopo l’eucarestia, a visitare la capitale nella sua bellezza. L’altare della patria, il Colosseo e i fori imperiali furono le mete della giornata. Affascinate ma assetate gironzolavamo ancora nel centro finché la sete vinse su tutti gli altri desideri. Ora non cercavamo più musei e opere d’arte ma solo ombra e nasoni (fontanelle tipiche romane).
Rifocillate ripartimmo verso casa e tra chiacchiere e quiz perdemmo pure la nostra fermata quindi fummo costrette a fare pure un giro turistico nella periferia.
Mangiammo dei gustosi arrosticini in un ristorante tipico abruzzese. Tra risate ed euforia la serata passò in un baleno. Lo so che vi starete chiedendo dove è finito il nostro compagno di avventure ma il problema è che restò sempre con noi in ogni secondo. A dirla tutta ci eravamo ormai affezionate, ma quando tornammo a casa lo ridemmo in mano ai proprietari. 

30 centimetri di felicità 

Finimmo la nostra visita turistica partendo da piazza di Spagna fino ad arrivare a piazza della Repubblica visitando nel mentre il Quirinale. Però dentro di noi qualcosa cambiò e non era il fascino provato nell’osservare quelle famose opere architettoniche ma qualcosa di più grande…. LA FAME.
Ci piacque molto conoscere ogni vicolo di quella importante città ma le Guide quando qualcosa le chiama rispondono sempre soprattutto se il mittente sono 30 centimetri di panino alle polpette.
Deliziate dall’idea di una pietanza più grande di noi ci fiondammo nella stazione Termini di Roma. Assaporammo ogni morso prima di approdare sul treno e perderci tra i nostri canti, carte (manualmente realizzate) e giochini di ogni tipo.
Infine si può dire che tornammo piene di qualcosa che non potevamo classificare né come un sentimento né come un’emozione ma sappiamo che ciò che abbiamo trovato lo possiamo solo condividere.

[Luci, Chià F. e Ali] 

Alta sq Stella Alpina

Calcinelli VINCE il Challenge 2016

Furlo-Fano 7-8 maggio 2016

Nel 2002 la prima vittoria, nel 2005 la seconda, poi finalmente, dopo ben 11 anni, quest’anno il clan Nettuno torna ad essere vittorioso in questa sentita competizione. Una gara di abilità tecnica e di orientamento, in cui si sfidano tutti i clan dei distretti Pesaro-Romagna e Ancona.
Lo scorso anno al Challenge nazionale avevamo ottenuto ottimi risultati, mancando la vittoria per un soffio. Vittoria arrivata quest’anno, grazie alla pattuglia composta da Axel Valeri e Lorenzo Centoscudi, che hanno così riportato a Calcinelli la tanto ambita “forcola” che premia la miglior pattuglia della competizione.
Ma solo grazie all’impegno di tutti i nettuniani, per la prima volta sarà orgogliosamente riposta nella nostra sede anche la famosa “bandiera”, premio assegnato al miglior clan del Challenge. Tutte le nostre quattro pattuglie si sono piazzate dentro la top 10. Di seguito i piazzamenti:
 Pattuglia “727” di AXEL VALERI e LORENZO CENTOSCUDI;
 Pattuglia “Divina Jonhatan 2” di LUCA PEDINI, EMANUELE BARONE e LORENZO COSTANTINI (Clan di Forlì);
 Pattuglia “Eiffel 65” di ALBERTO PANNACCIO, GEREMIA MATTIOLI e FILIPPO GRESTA;
 Pattuglia “Splash Brother” di ANDREA PEDINI e CHRISTOPHE MENDY.
Il Challenge quest’anno, oltre alle numerose prove disseminate lungo il percorso, si caratterizzava per la modalità triathlon. La gara era composta da una prima parte a piedi lungo i sentieri del Furlo, un lungo tragitto in bicicletta fino a Fano, e infine, una prova in canoa sul nostro mare Adriatico. 
Siamo veramente contenti di questo risultato, ma già guardiamo alla prossima edizione puntando ad obiettivi ancor più alti, perché il Nettuno non si ferma mai!
Grazie per il vostro tempo, all’anno prossimo. 😉 

Axel Valeri e Lorenzo Centoscudi