LA ROUTE DEL “PASSO NUOVO”…PER VARIE DIREZIONI!!

Orciano-Mondavio-San Bartolo 27-30 dicembre 2014

Di sicuro di passi ne abbiamo fatti.. e visti alcuni, da quelli che facevano un pò d’ombra, a quelli che pesavano, a quelli ventosi, a quelli che lasciavano impronte e a quelli che non ne lasciavano, causa manto stradale leggermente ghiacciato..!!! La strada percorsa è stata una, certe del fatto che comunque non avremmo preso autobus, fatto autostop, o preso un carretto magari rubato da un presepe di considerevoli dimensioni!!

Quelle che invece abbiamo conosciuto sono varie direzioni…e di tutte quelle che ci sono in giro scommetto che non basterebbe il quadrante di una bussola per segnarle tutte! E sto parlando delle direzioni che prende il nostro cuore…Ne abbiamo potute vedere 3:
si và (si và si và).. verso l’amore di coppia che ha il suo momento di fioritura più bello quando viene donato agli altri e condiviso nella fraternità e nella convivenza; quando l’amore materno e paterno non viene confinato ai soli figli dando un nuovo significato al concetto di libertà del cuore! Si và (si và si và).. verso una vita che non conosce la moda? O bianco o nero? Al massimo grigio? NO.. verso un amore consacrato che, come dice il voto di castità oltre a quello che si pensa, conosce la verità delle relazioni, e la coerenza tra corpo e anima!

Non sappiamo in che direzione andrà il nostro cuore…certa è stata la direzione del nostro stomaco quando il 3° giorno abbiamo mangiato i mitici cappelletti fatti con le nostre manine d’oro il 1°giorno che ha richiamato anche i pastori dei villaggi vicini accorsi al banchetto (grazie Don Peppe del secondo!!!!) E che dire dei dolciumi rimediati dalle visite domiciliari delle nostre ragazze con i Ministri dell’Eucarestia ad Orciano..un bell’ incontro con gli anziani e un bel servizio..a prova di stick glicemico!! 😀 Ma il pomeriggio alla Casa di riposo di Mondavio passato ad allietare gli anziani con musica e danze ha dato prova delle nostre doti artistiche molto spiccate e del nostro repertorio di canti, forse da allargare un pochino!! (dai che qui ci scappa un’altra cena!! :D)

Se ci prodighiamo per gli altri volenti o a volte nolenti o qualunque sia la nostra direzione noi siamo comunque un DONO..probabilmente l’unica cosa su cui Dio non chiede le misure o dà limiti. Alla domanda: è meglio un uovo oggi o una gallina domani? Noi abbiamo detto: il Fattore! 😀

Vi lasciamo con i ringraziamenti personali e personalizzati della Fedi..!!
Quando si dice che facendo strada una persona cresce parecchio è verissimo: in questa ruote ho capito tante cose, ho avuto la possibilità di conoscervi meglio, ho avuto la possibilità di avvicinarmi a persone che in quel momento sentivo lontane, camminando ho iniziato a rispondermi alle mie 200 domande…insomma ho vissuto davvero belle esperienze e quella non voglia di partire all’inizio si è trasformata in un: vai Fedi vivitela sta route è la tua ultima…
Per finire GRAZIE A TUTTE
Grazie Maru perché mi hai aiutato a capire tante cose che magari davo per scontato, che non pensavo minimamente;
Grazie Gle perché nonostante la tua prima route con noi sei riuscita ad aprirti tranquillamente;
Grazie Lalli per ogni cosa che mi hai donato alle guide e continui a donarmi anche qui, in fuoco;
Grazie Jessi perché nonostante tutto sei riuscita a farmi vivere una bella route avvicinandoti a me;
Grazie Chia perché in questa route ho scoperto una chiara diversa, mai vista prima;
Grazie Gio perché nei momenti vuoti riesci sempre a riempirli con una canzone o una battuta delle tue;
Grazie Ali G. perché nonostante il tuo enorme blocco, alla veglia sei riuscita a spaccarne un pezzettino e sono sicura che pian piano riuscirai a demolirlo;
Grazie Sabri perché riesci sempre a farmi tornare il sorriso;
Grazie Vale perché con la tua semplicità riesci sempre a trasmettermi un qualcosa; Grazie Ro perché ti stai facendo conoscere pian piano;
Grazie Ali C. perché non cambi mai, rimani sempre te stessa in tutte le situazioni;
SIETE FANTASTICHE

Gle
ACF

Intervista doppia al Capo Clan e alla Capo Fuoco

Monti delle Cesane, 16-17 marzo 2013

palli                                                                        damiano

PAOLA NOME ? DAMIANO
CAPO FUOCO INCARICO ? CAPO CLAN
ROSSE COLORE DELLE BARRETTE ? ROSSE
SI SEI BREVETTATO/A ? NO
SI SEI INNAMORATO/A DELLO SCOUTISMO ? SI, CERTO
8 ANNI A CHE ETÀ SEI ENTRATO/A NEGLI SCOUT? 15 ANNI
4 SCOLTE QUANTI ROVER/SCOLTE CI SONO IN CLAN/FUCO ? 10 ROVER
IN CRESCITA IN UNA PAROLA COME DEFINIRESTI LA TUA COMUNITA’ DI CLAN/FUOCO ? CRESCENTE
I NOSTRI RAGAZZI SE AVESSI UN TREPPIEDE DAVANTI… COSA CI METTERESTI SOPRA IN QUESTO MOMENTO ? SOTTO METTEREI PENTOLONE FAGIOLI E CIPOLLA
VIVERE BEI MOMENTI SCOLTE E ROVER QUAL’ERA L’OBIETTIVO DELL’USCITA ROVER E SCOLTE ? SERVIZIO
SICURAMENTE E’ STATO UN INIZIO RAGGIUNTO ? SI
NUOVA IN UNA PAROLA RIASSUMI L’USCITA FATTA ASSIEME SUI MONTI DELLE CESANE ? INTEREDUCATIVA
FUOCO SERALE IL MOMENTO PIÙ DIVERTENTE DELL’USCITA ? IL FUOCO SERALE
ACCENDERE LE STUFE IL MOMENTO PIÙ DIFFICILE DURANTE L’USCITA ? L’ACCENSIONE DELLE STUFE
IL PRANZO SE POTESSI TORNARE INDIETRO, COSA CAMBIERESTI DELL’USCITA ? NIENTE
FAGIOLI CON SALSICCIA IL PIATTO MIGLIORE MANGIATO IN USCITA ? FAGIOLI E SALSICCIA
FRANCI CICO PER L’ESSENZIALITA’ LO ZAINO FATTO MEGLIO CHE HAI VISTO IN USCITA ? IL MIO
IN SALITA UNA PAROLA PER DEFINIRE LA STRADA PERCORSA IN USCITA ? EDUCATIVA
NUOVA UNA PAROLA PER DEFINIRE LA COMUNITA’ CHE HAI VISTO IN USCITA ? MICIDIALE
CURIOSA IL TUO STATO D’ANIMO PRIMA DI PARTIRE PER L’USCITA ? TITUBANTE
ENTUSIASTA IL TUO STATO D’ANIMO TORNATO/A DALL’USCITA ? CONTENTO
VOLENTEROSO UN AGGETTIVO PER DEFINIRE L’ALTRO CAPO UNITA’ ? NANA (SCHERZO… AMICA E AIUTO INDISPENSABILE)
VEDI IL VERSO !!! UN SALUTO ALL’ALTRO CAPO UNITA’ ? CIAO PALLINAAAAAAA
OPS… FORSE DOVREI CHIAMARLO IL PROSSIMO APPUNTAMENTO CON L’ALTRO CAPO UNITA’ ? BO… SPERO PRESTO

Marusca

CAMPO MOBILE 2010

Parco Orsiera-Rocciavrè, 1-5 Agosto 2010.

Non è facile iniziare un articolo di questo genere e non è facile scriverlo. Non è facile, in realtà, parlare di un campo mobile come quello vissuto dal Clan Nettuno dal 31 Luglio al 4 Agosto 2010 al Parco dell’Orsiera-Rocciavré, in Piemonte.
Non è facile, perché le emozioni vissute, sono state tante, anzi tantissime, e scrivere di emozioni serve a poco, perché il lettore difficilmente potrà riviverle leggendo una manciata di pixel.
Cercherò comunque di fare del mio meglio, cercherò di esprimermi in modo che Tu, anche se non hai vissuto quest’esperienza, ti sentirai parte di essa. Ti farò toccare le montagne azzurrine all’orizzonte, le corna rugose degli stambecchi, la ruvidità delle rocce, l’odore muschiato del terriccio. E alla fine mi dirai se ci sarò riuscito.

1 Agosto 2010
Mattina, bella giornata, ancora un po’ stanchi a dire il vero. Ecco il nostro treno. Poco tempo per accorgersi di essere partiti. Il suono delle rotaie, dal finestrino si vede il blu: Fano ci rivedremo fra qualche giorno. Si parte subito col piede giusto: grande allegria per tutto il viaggio. Ecco Torino, vedo il Lingotto e la bolla di Renzo Piano, il Palavela delle Olimpiadi, menate da architetto.
Piccolo tour della città, il tempo di un gelato sotto i portici, eleganti, ombrosi. Sacco e Nico non si sentono proprio a loro agio. Ripartiamo in fretta, un po’ trafelati, ma l’autobus è comodo: un po’ di sonno e siamo a Fenestrelle, punto di partenza del nostro cammino.
Il forte sembra proteggerci, si erge maestoso per una lunghezza di oltre 5 Km su un dislivello di quasi 700 m. Iniziamo subito bene, ecco Giovanni il formaggiaio col suo frigo ambulante che attira i nostri sguardi. Niente da dire: i formaggi più buoni che abbia mai mangiato in vita mia, per non parlare della ricotta fresca!
Simpatici questi Occitani malgrado il loro umorismo nero.

2 Agosto 2010
È di nuovo mattina, si parte per la grande avventura. Ci inerpichiamo su un sentiero scosceso che affianca il forte. Lo usavano per trasportare i cannoni, incredibile! Siamo in cima per l’ora di pranzo. Davanti a noi si apre la vallata sovrastata dalla costruzione d’ingresso del forte, ormai invasa da erbe selvatiche.
Foto ricordo sul ponte levatoio con nuvole sullo sfondo e si riparte: meta il rifugio Selleries.
Non arriviamo al rifugio, ci fermiamo davanti una bergerie, una fattoria. Il terreno è soffice e pianeggiante, ottimo per le nostre tende. Lo spettacolo è grandioso. Una conca naturale ci chiude da dietro, dove si trova la fattoria. Davanti a noi la valle a V da cui siamo partiti immersa nelle nubi. Le cime circostanti sono scogli che ci circondano. Una brezza leggera sospinge il belare delle pecore, mille occhi che ci guardano brucando, il nitrire dei cavalli e il ragliare dei muli. Come sottofondo a questo concerto il lamento delle cascate che scendono e si infrangono proprio vicino a noi. La sorgente la vediamo ad occhio nudo. L’acqua sgorga da una roccia lassù; sembra che qualcuno abbia bucato la montagna con un ago. La notte accoglie la prima cerimonia del campo, Sacco parte. Si incammina lungo il sentiero: è il momento per stare un po’ solo.

3 Agosto 2010
Il sole ci sorride. La giornata si preannuncia splendida. Partiamo carichi di voglia e scarichi di peso alla conquista della vetta! Il giorno sarà indimenticabile. Il sentiero è arduo. Saliamo, saliamo. Arriviamo sulla sponda di un lago: uno smeraldo incastonato tra le vette. Il panorama è splendido: di fronte a noi si erge maestosa la Cristalliera, 2801 m di roccia grigia e argento.
Continuiamo a salire. La fatica è tanta, ma la meta è sempre più vicina, ora vediamo la croce in ferro battuto adagiata tra le nubi. Mentre la osserviamo un’aquila si stacca da una guglia e spicca il volo: regale. A questo punto il sentiero diventa un ammasso di pietrame, ma noi dobbiamo arrivare in cima a tutti i costi. Si ecco ci siamo quasi, ma, no, è accaduto qualcosa. Non vediamo più il nostro CC. Dov’è finito? Si è fermato? No, non è possibile, manca così poco! Ha un problema al ginocchio, non ce la fa più. Bene allora dovremo mettercela tutta. Dobbiamo farlo per Mattio che ha stretto eroicamente i denti per noi, per permetterci di vivere questa grande conquista. Ci aspettiamo a qualche metro dalla cima per arrivare tutti insieme. Nel frattempo un gruppo di camosci ci guarda incuriosito. Si avvicinano, si avvicinano, sono a pochi metri da noi. Si allontanano saltellando in bilico sul mondo. Ma ecco la croce. Grande euforia, forse poco ossigeno al cervello data l’altezza. Veramente indimenticabile. Torniamo presto dal CC. Non possiamo divertirci senza di lui. Il party esotico si farà a 1700 m, ma che importa? No Mattio, no party.
In lontananza vediamo altri scout: i Nichelini ci stanno raggiungendo. Arrivano da noi e ci accordiamo per il bivacco di quella sera. Lo faremo insieme. Grandi risate, canti e bevute di vin brulé. Atmosfera magica, come in un sogno, divertimento dopo la pioggia del pomeriggio. Ma ancora non è finita, questa sera parto io. La pioggia se ne è andata, le stelle illuminano il mio cammino e sembrano brillare più del solito, almeno per me.

4 Agosto 2010
Di nuovo il sole. Decidiamo di tornare a valle. Mattio, imbottito di antidolorifici, non ce la fa più. Bello che la decisione avviane all’unanimità. La discesa è faticosa, ma il clima è sereno. Grande armonia nel clan, sarà per questo che tutti gli animali incontrati non hanno avuto paura di noi? Arriviamo a Villaretto. Gag spensierate da lavandare. Ci accampiamo vicino ad un lago. Zanzare e insetti ovunque, ma comunque un bel clima. Giornata dal ritmo un po’ lento. Arriva la sera è giunto il momento della terza cerimonia prevista per questo campo: parte Federico. Un grazie speciale all’impegno di Nico che ha trovato i modi più disparati per rendere indimenticabili queste cerimonie.

5 Agosto 2010
Ultimo giorno. La malinconia del ritorno è mascherata da grandi risate. Il viaggio passa sereno. Il treno scorre fluido sulle rotaie. Prova sentimentale da parte di Ricca, che insegue Alice nel Paese delle Meraviglie. L’arrivo a casa, più felice che mai, perché insieme.

Grande affiatamento, grande spirito di comunità, grande spirito di sacrificio, grande campo mobile!

Nico

Incredibile, ma vero: Due sconosciuti vincono il challenge!!!!

Castelletta di Fabriano, 5-6 maggio 2010

Sabato 8 e Domenica 9 abbiamo partecipato al challenge che è una gara di abilità tecniche e fisiche….soprattutto fisiche. Vi partecipano tutti i clan delle Marche divisi in pattuglie di due o tre componenti. Come per ogni challenge, anche quest’anno c’era una gran euforia nell’aria ma anche una sorta di piccola rivalità dentro il nostro clan Nettuno. Il venerdi sera a riunione son state formate le pattuglie dopo una lunga discussione. Le troppie erano: “I maghi di Setubal” composti da Sacco, Damiano e Nico; poi vi erano “L’Us Maior” costituita da Maggio, Cecca e Felix il combattiero. Da menzionare sono anche le persone che son rimaste a casa per vari infortuni o per varie “fiere”: Steven per un grosso infortunio al ginocchio, i Rivelli per la mostra di un certo “Carabaggio” (tra l’altro sconosciuto) e il mitico Cene che non si è voluto perdere la fiera e quindi c’è stato dalle 7 di Sabato mattina alle 11 e 30 di Domenica sera!!!! Bene! Sabato arrivati in quel di Castelletta di Fabriano il caro e buon Giovannelli ci ha fatto seguire 2 ore e 30 di teoria sul GPS (strumento fondamentale del campo). Capite le nozioni principali e superata la prima prova di logica comincia una delle più belle e faticose uscite di tutto l’anno. Alla sera arrivati al posto tenda e dopo averla montata ci fu il fuoco dove vennero rappresentate le scenette che come argomento principale avevano una storia a piacere del libro di BP “La strada verso il successo”. La scenetta del clan Nettuno di Calcinelli è stata una delle migliori se non la migliore, sia per simpatia che per i vestiti preparati con cura dalla pattuglia del “Carabaggio”(NIco e Fedi). La mattina seguente, sveglia e poi lodi anticipano la prima prova del giorno che era rispondere ad una serie di domande su topografia; dopo essere stati divisi in due gruppi(“A” e “B”) la pattuglia dei “Maghi di Setubal” (nome venuto in mente a Nicolò mentre era in dormiveglia) e quella “Us Maior” sono arrivate prime alla prova di Botanica che consisteva nel trovare delle piante benefiche varie….le due pattuglie sempre insieme ripartono verso la seconda prova che era Pronto soccorso dove bisognava simulare una chiamata al 118. Il drappello formato da Sacco, Nico e Dami partì subito raggiungendo la terza prova in brevissimo tempo avendo fatto tutto il tragitto di corsa. Qui si è affrontata una prova abbastanza facile dove bisognava costruire un piccolo modellino di campo con tenda e angolo di squadriglia per il gruppo A e invece per il gruppo B bisognava montare un mobiletto IKEA. Infine vi è l’ultima prova: bisognava arrivare in un punto fuori sentiero!La pattuglia dei Rover anziani ripartì per prima anche dalla penultima prova. L’ultima prova era PIONERISTICA (la prova più discussa): i ragazzi che dovevano affrontare la prova “A” avevano a che fare con le Piombature invece per i ragazzi del gruppo “B” c’era, anche se costruito male, un bel passaggio alla marinara. Qui il gatto Felix lo fa ottimamente invece x “I Maghi di Setubal” quasi una scena muta, fino a quando Nico salva la pattuglia da un pessimo 2!!Nel finale si torna tutti al punto di partenza dove dopo un sano pranzo?!?!? e la messa ci fu la premiazione. Però al sentire che “I Maghi di Setubal”(4°) erano arrivati dietro “Us Maior”(3°) partirono subito gli sfottò dei novizi che vennerò placati solo dal finale di radiocronaca di Inter – Chievo e Roma – Cagliari per almeno sperare nello scudetto anticipato dell’Inter (ma neanche quello è arrivato). La pattuglia vincente è stata quella dei Fiaschi di Moie che inaspettatamente portano a casa la forcola dopo non essersi mai fatti vedere durante il challenge ma solo durante il pranzo e alla premiazione!!!!!!Vanno fatti comunque i complimenti ai Fiaschi veramente molto bravi…..a non farsi mai vedere!!! Resta, però, il fatto che abbiamo un noviaziato importante molto carico e motivato. I prossimi anni potranno essere solo i vostri; nessun noviziato di clan delle Marche è alla vostra altezza…..riportate quello che ci appartiene e tenetelo stretto x più tempo possibile!!!!

Damiano

Sui passi di San Paolo

Roma, 23-24 gennaio 2010.

“È con te…per le vie di tutto il mondo noi. .oh oh..”
Ebbene si! Sulle note di questa canzone è stata vissuta un’esperienza alquanto inusuale, ma senza dubbio emozionante e ispiratrice.
Il desiderio di conoscere l’impronta di Paolo, questo grande dono di Dio, ha portato il nostro fuoco “Il Girasole” assieme a tante altre sorelle scolte e fratelli rover della regione marche ad un cammino notturno per le vie di Roma guidati dalle parole del Santo martire.
Riscoprire la “sana” fede in noi e l’essenzialità di testimoniarla con fermezza di spirito sarebbe stato, al termine di quella notte, un punto chiaro da cui ripartire personalmente.
Reali testimonianze di vite vissute nella loro pienezza hanno accresciuto e arricchito il nostro senso di condivisione fraterna, attenuando la stanchezza e il sonno che colpivano rallentandoci la marcia.
A condurci attraverso le bellezze rrromane è stato il mitico Giovanni, Presidente Federale, nonché un pozzo di sapienza che ci ha mostrato i luoghi visitati da San Paolo ed inoltre ha provveduto a far mantenere un passo regolare al nostro modulo per tutto il tragitto!
I resti delle antiche ed imponenti opere che hanno coronato la Notte Bianca ci hanno invitato ad immergere lo spirito nella vita quotidiana di questo immenso Impero nel quale Paolo ha piantato saldamente i semi della fede. A tratti siamo state allietate da un buon thè caldo e alle prime luci dell’alba abbiamo raggiunto la Basilica di San Paolo, ultima e attesa tappa del nostro viaggio.
E come disse Pietro salutando Paolo: “la pace sia con te predicatore di virtù, mediatore di salvezza per i giusti.”, così con più consapevolezza riprendemmo la strada di casa per portare la buona novella che “è salvezza per l’umanità!”.

Glenda, Scolta Viandante

 

Uscita di Clan a ‘Casa Serena’

Bellocchi 7 marzo 2010.

Oggi noi scout abbiamo fatto un’uscita a casa serena.
Siamo partiti la mattina verso questo centro di accoglienza e verso le 9.00 abbiamo celebrato la Santa Messa dopo di che siamo stati accompagnati dalle suore nella suddetta casa e da li abbiamo iniziato la vera e propria uscita. Tra saluti e presentazioni ci siamo messi a tavolino con queste persone disabili e con loro abbiamo disegnato in un pezzo di stoffa, che poi l’abbiamo utilizzata per rivestire” l’uovo di pasqua” di ogni soggetto.
Finita l’attività siamo andati ad aiutarli a mangiare e li c’erano proprio dei casi particolari…tra cui una mi è capitata a me…tra un boccone e l’altro “a momenti si strozzava”.
Comunque sia tutto sommato siamo riusciti nel nostro intento, anche se abbiamo avuto qualche esitazione iniziale..!!
Finito di aiutarle a pranzare siamo andati a mangiare con le suore con un bel pasto abbastanza vario e subito dopo, le suore ci anno portato a visitare la casa famiglia compreso l’asilo.
Non è stata una brutta esperienza…anzi ci ha veramente arricchiti! All’inizio eravamo rimasti un po “impressionati” ma con un po di tempo in compagnia con loro ci siamo abituati tranquillamente.
Dai… è stata una bella esperienza per tutti noi e siamo rimasti veramente contenti.

Cenerelli Luca

Campo Invernale 2009

Pieia, 27-30 dicembre 2009.

In una fredda ed uggiosa domenica di dicembre, come ormai buona consuetudine, nell’intervallo di giorni che separano cappelletti, ostriche, salmone, torroni e panettoni della cena della Vigilia del Santo Natale dallo zampone con lenticchie e fiumi di spumante del cenone di Capodanno, i prodi e vigorosi giovani del leggendario Clan “Nettuno” decisero di deporre per qualche tempo cucchiai, forchette e coltelli, ed armarsi di zaino, scarponi e tanta fede per intraprendere al meglio l’esperienza del Campo Invernale.
L’appuntamento era stato fissato per le 08:45 nel piazzale della Chiesa di Calcinelli, orario della S. Messa e, come da antica tradizione per un Clan che si rispetti, vi sono i ritardatari. Questa volta però, caso più unico che raro, non si tratta di un Berloni ma dei fratelli Rivelli che, fieri e spavaldi della loro mancanza…non hanno nemmeno pagato la colazione (regola sancita esplicitamente dal “regolamento interno”!). Al termine della celebrazione, siamo saliti in macchina alla volta di Pianello di Cagli, con ritrovo di fronte alla chiesa del paese. Da lì, attraverso un percorso a piedi, siamo giunti nel paesino di Pieia presso la casa dei “fotografi”, nella quale abbiamo trascorso i tre giorni di campo. La prima attività che ci ha visti tutti partecipi è stata l’accensione della stufa e del camino, fonte di sostentamento per tutto il campo.
Le attività che abbiamo svolto durante questi tre giorni sono state molto impegnative sul piano atletico, per i due importanti derby disputati che hanno visto i Rover perdere il loro indiscusso titolo di campioni nella specialità di “roverino” ma mantenere con i denti il titolo nel “rugby”. Ora, per quanto concerne i dati comunicati riguardo i risultati delle epiche sfide, per dovere di obbiettività, imparzialità di informazione non ho potuto spiegare in maniera dettagliata la reale situazione dei fatti che, qualora foste interessati, potrete trovare all’interno del Carnet di Campo, ben più legittima agenzia di informazione. Ma l’attività che ci ha tenuti maggiormente attivi, in quanto tema centrale del campo invernale e sul quale si è discusso a lungo, con un grande riscontro formativo, a mio parere, è stata la “conoscenza dell’io”. Nello specifico abbiamo approfondito quanto noi stessi ci conosciamo, chi siamo o forse chi vogliamo sembrare; le nostre paure presenti e future. Sicuramente questi argomenti sono molto difficili da trattare, magari un po’ azzardati ma la risposta è stata un’attenta partecipazione ed un grande interesse di tutti.
Per ovvie ragioni di spazio e tempo, mi è impossibile descrivere tutte le chiacchierate, i giochi, l’intera vita del campo. Merita però di essere citata l’attività propostaci dal caro Cene, che prevedeva la costruzione di fornellini da cucina ricavati da lattine e alimentati ad alcool. Vi posso assicurare che il progetto è molto più ingegnoso di quanto si possa immaginare e la realizzazione alquanto ardua. Ciononostante il risultato è stato incredibilmente sbalorditivo, con l’esecuzione di tanti fornellini realizzati a regola d’arte. Purtroppo trattandosi di regola vi è sempre una eccezione. Si tratta del Novizio Maggio che, improvvisatosi piromane, ha voluto mettere alla prova le capacità ignifughe della casa!!
Il penultimo giorno, come di consueto in ogni buon campo che si rispetti, era prevista un’escursione sul Monte Nerone; un percorso di media difficoltà che ci avrebbe portato fino all’arco naturale, dove avremmo consumato il nostro pranzo con l’ausilio dei fornellini artigianali per poi fare ritorno alla casa. Infatti la “strada” è uno dei pilastri fondamentali della vita di uno scout. Il piano era stato studiato molto accuratamente, ma una volta giunti sul passaggio più alto, non riuscendo a trovare più il sentiero causa la forte bufera, siamo stati costretti, stanchi e quasi congelati, a tornare sui nostri passi e trovare un riparo di fortuna dove consumare un pasto caldo. Date le condizioni atmosferiche, i fornellini non ci sono stati di grande aiuto, quindi non abbiamo potuto saziarci a dovere. Sicuramente meglio è andata al nostro Capo Clan che, pieno di energie e temprato da anni di scoutismo, non sentendo la stanchezza e non accusando la fame, ha preferito gettare via la sua minestra e cibarsi di solo pane in cassetta!
L’ultima sera, sempre per rimanere in tema di consuetudini, si è svolta la gara di cucina che ha visto le cinque pattuglie sfidarsi a suon di mestoli e padelle. Straordinariamente, il menù per la gara non era fisso, quindi le pattuglie hanno ricevuto gli stessi ingredienti ma con totale carta bianca per la realizzazione. Per l’occasione, la giuria era composta dalla Staff, più un ospite d’onore a sorpresa, l’ex Beru, che ha saputo rendere la sfida ancor più competitiva ed interessante, dicendo che avrebbe giudicato soprattutto l’originalità dei piatti. Alla fine della prova la giuria si è dichiarata molto soddisfatta dell’operato delle pattuglie, qualificatesi con una minima differenza di punti l’una dall’altra. Tutti hanno lavorato bene, ma il genio creativo della pattuglia composta da Berlo F. e Cene ha sbalordito l’intera giuria, arrivando molto vicina al massimo punteggio grazie all’indomito coraggio nell’azzardare piatti originali, presentati con stile ed eleganza, all’insegna del buon gusto e dell’amore per la natura! Come in tutte le più belle favole, anche in questo caso vi è l’elemento antagonista, ossia l’invidia e l’odio. La Procura infatti ha aperto un fascicolo per gli scontri avvenuti durante la competizione e subito dopo la conclusione della manifestazione. Per il momento risulta un solo indagato nel registro degli inquirenti, un giovane studente di vent’anni che risponderebbe al nome di Giacomo Cicoli, già noto alle forze dell’ordine come soggetto facinoroso. Occorrerebbe anche sottolineare l’accaduto con fotografie, articoli e riferimenti, ma, come diceva Trimalchione…est modus in rebus. Giunto ormai all’epilogo della descrizione, non mi resta che congratularmi con il caro Steven (meglio conosciuto come Stephenpritfzen) che, l’ultima sera di campo, in una cerimonia solenne, ha voluto riconoscere i principi della Carta di Clan, sottoscrivendola ed esprimendo la volontà di iniziare il proprio servizio presso la branca verde. A lui i miei complimenti ed un autentico buona strada! I miei ringraziamenti vanno infine alla Staff tutta, in primis al Capo Clan Mattio, suo primo campo con le barrette rosse sulle spalle perché ha semplicemente confermato l’idea che già tutti avevamo di lui quale esempio da seguire ed affidabile guida; in secundis gli aiuti Rikka e Ale Francesconi che hanno saputo mettere a disposizione di tutti la loro grande esperienza ed il loro spirito di servizio. Insostituibile aiuto per Mattio, pilastri portanti del Clan.

Grazie a tutti!
Forza Clan “Nettuno”, sempre avanti a vele spiegate!!!

Berlo F.

Compleanno del Clan 2009

Bologna, 15 novembre 2009.

Il 15 Novembre 2009 un insolito spettacolo si è mostrato agli occhi dei pochi mattinieri che osavano avventurarsi fuori dalle loro case.
Alle 6.30 si poteva assistere alla partenza di un folto gruppo di rover, insolitamente mattinieri e soprattutto in “orario”, alla volta del capoluogo della vicina Emilia-Romagna.
Sotto la minaccia che l’ultimo avrebbe pagato la colazione i nostri avventurieri sono arrivati addirittura in anticipo a Fano per prendere il treno alla volta di Bologna.
Una volta arrivati nella città i nostri cari ragazzi hanno assistito alla SS Messa finita la quale si sono recati alla “House-Box” (alias casa di Maro) da dove sono ripartiti alla conquista della città patria del ragù. Ritornati alla House-Box si sono apprestati a consumare un lauto pranzo compreso aperitivo prima! Della serie non si fanno mancare mai niente. Dopo aver consumato il pasto i nostri cari “eroi” si sono immersi in un pomeriggio di attività sulla loro personalità.
Verso le 17.30, conclusa l’attività, i rover si sono diretti in stazione per prendere il treno destinazione Fano.
Tutto sembrava procedere al meglio in una giornata che gli aveva visti sempre in orario ma, l’imprevisto era dietro le porte! Causa problemi di ferrovia i nostri baldi giovani si videro confinati in treno a lungo fino a dover scendere a Cesena dove alcune Anime Pie sono andare in soccorso per poterli al fine portare a casa.
Dopo tante peripezie i nostri cari rover sono finalmente a casa. Quello che mi resta da dire è Buon Compleanno rover e in bocca al lupo per quest’anno associativo.

Buona Strada.

Steven

Uscita dei Passaggi

Castel Cavallino, 17-18 ottobre 2009.

Domenica, con la salita dei lupetti più anziani al riparto si è conclusa la settimana dei passaggi. Una settimana che ha visto protagonisti tanti membri del nostro gruppo: a cominciare, appunto, dai più piccoli lupetti e coccinelle, passando per esploratori e guide, rover, scolte e capi unità.
Domenica 18/10: il clan raggiunge Castel Cavallino intorno alle 18:30 . Solite procedure di rito: si montano le tende, si progetta l’effetto scenico per accogliere i novizi che entreranno e si prepara la cena. Evento, quest’ultimo, a cui avrebbe dovuto partecipare anche il sottoscritto, dato che la cena offriva una degustazione molto ampia della gamma produttiva Arnaboldi, nota casa produttrice di pietanze preconfezionate, di qualità superiore, che consolida il successo dei suoi prodotti attraverso un’attenta attività di ricerca e sviluppo nel laboratorio di Antaar&s. Il clan, dopo aver consumato questo succulento “pasto caldo” (cit.) si appresta ad assistere alla partenza del sottoscritto, tornato in ritardo dalla partita pomeridiana. Presenziano alla cerimonia anche il CB Fix, la CC Pali, il futuro CC Mattio, Il CG Cioffi e l’incaricato regionale per la branca rossa Giova. Importanti parole sono state spese per il futuro RS: a partire da Ale (“Eri sempre il primo a dare una mano, soprattutto per dormire”) per finire a Bruno (“Ora fai ufficialmente parte della mailing list della direzione”). Per gli amanti della statistica, Bruno ha svolto la cerimonia dei passaggi sia a livello di riparto che a livello di clan per tutti gli scout classe 1988. Ma torniamo al racconto dei fatti. Neanche il tempo di avviarsi nel sentiero per il povero Franci, che già comincia a piovere. Per fortuna l’assistenza della Quechua® 2 seconds di Maro riesce a limitare i danni. Purtroppo però il neo-RS era già bagnato a sufficienza per patire il freddo la notte. Nel frattempo avviene il passaggio di consegne fra Bruno e Mattio alla guida del Clan Nettuno. Αrrivano anche i nuovi novizi (Maggio, Cecca, Gianlu e Cene), accolti da una schiera di arcieri che accendono il fuoco con le loro frecce infuocate. Segue cerimonia di ammissione e l’ormai tradizionale banchetto di benvenuto. La mattina i Rover raggiungono le rispettive unità di servizio, mentre i novizi restano alla base. Rikka, nuovo CPN, ha preparato per loro un’attività che prevede la costruzione di un totem.
Nel pomeriggio il gruppo si appresta a vivere la celebrazione della Santa Messa comunitaria, accompagnata dal rituale discorso di inizio anno del CG Cioffi.
Concludiamo con un grande quadrato gigante (siamo sempre di più!).
OHHHHHH! BIM BUM! CRACK!
Comincia un nuovo anno. Buona strada Clan Nettuno.

Franci

L’Aquila Bella Mai non Po’ Perire

L’Aquila, 13-19 agosto 2009.

“Beautiful L’Aquila must never die”. È con questa frase, scritta a caratteri cubitali all’ingresso della mostra del terremoto, che siamo stati accolti nel capoluogo abruzzese. Ed è stato anche il migliore auspicio con il quale ci siamo recati in questa terra martoriata dal terremoto. Un’invocazione forte che invita a guardare avanti, a ricercare un piccolo barlume di speranza in momento in cui viene a crollarti (ed è proprio il caso di dirlo) ogni certezza nel domani. La ricostruzione è cominciata; stanno nascendo i primi quartieri antisismici, alcune persone stanno riprendendo le proprie attività, inizia un lento cammino verso la riconquista della quotidianità di sempre. Ma come ben sappiamo la ricostruzione non è solamente qualcosa di prettamente materiale: è anche (e soprattutto) una condizione psicologica, una sensazione che ti ridona fiducia e aspettative per il futuro. Nel nostro piccolo abbiamo cercato di tenere vivo e alimentare questo sentimento, mettendo a frutto quello che è il principio cardine della nostra branca scout: il servizio.
Sevire: una parola, un motto che ci portiamo stampato indelebile nel braccio e che ci siamo impegnati a rispettare promettendo sul nostro onore.

Appena arrivati alla base “Altair” di San Pio delle Camere siamo stati accolti dal nostro capo campo, che ci ha indicato i servizi che ci erano stati assegnati: a quattro di noi è stato affidato un servizio di assistenza ad anziani e bambini presso la casa di riposo di Fontecchio; l’altra metà del gruppo, invece, è stata inviata alla tendopoli di Casentino, dove avrebbe dovuto occuparsi della cambusa e tenere compagnia ai terremotati. Non c’è nemmeno il tempo di fare le prime conoscenze che subito ci arriva una telefonata: “siete stati spostati a Coppito, alla caserma della Guardia di Finanza”. Dopo aver assistito alla disperazione delle nostre amiche di Ponzano Veneto, che avevano confidato sul nostro aiuto per i giorni a venire, ci siamo riuniti e siamo ripartiti alla volta di Coppito. Lì abbiamo incontrato Maurizio, responsabile della comunicazione per la Protezione Civile, che ci ha incaricato di informare la cittadinanza della rassegna cinematografica “Ferragosto Cinema L’Aquila”, che prevedeva la proiezione di alcuni film e l’intervento di alcune personalità del mondo dello spettacolo. Così abbiamo passato la prima parte del campo a distribuire volantini in centri commerciali, supermercati, bar, ristoranti e nelle tendopoli stesse. Un servizio monotono ma al tempo stesso utile e prezioso, perché quella quotidianità di cui parlavo sopra si riconquista anche con piccoli gesti, come recarsi al cinema a vedere un film con la propria famiglia.
Finito il nostro compito a Coppito, siamo stati inviati nelle tendopoli di San Pio delle Camere e Prata, per prestare assistenza a bambini e anziani. In questo nostro servizio siamo stati aiutati dal fuoco di Belluno, che ringraziamo per i bellissimi momenti passati insieme. Quello che abbiamo offerto non è nulla di materiale; semplicemente tempo, allegria, sorrisi e tanta, tanta pazienza (soprattutto con Leonardo!). Vivere con loro è stata un’esperienza molto formativa; finché resti estraneo a una realtà come quella del terremoto puoi provare solamente una fredda e distaccata compassione verso questa gente. Vivere con loro ti fa rendere conto come a un certo punto (e in un certo senso) i loro problemi diventino i tuoi problemi, le loro paure le tue paure. In quei momenti sorge in te una domanda: “ma sono io che sto servendo loro o sono loro che stanno servendo me?”. Probabilmente sono giuste entrambe le affermazioni, perché altrimenti non si spiegherebbe il fortissimo affetto reciproco che è nato tra alcuni di noi.
Raccontare questa esperienza a parole è stato estremamente difficile, perché è impossibile descrivere e riportare per iscritto quello che ci ha lasciato. Concludo questo articolo con le parole del nostro C.C. Bruno, che sottoscrivo in pieno:“tornare a casa è più faticoso di quanto non sia stare al campo; la voglia di tornare, in un modo o in un altro, colpisce tutti, mi sento come se avessi abbandonato nei guai tanti amici.”

Buona strada a tutti!

Alessandro Cicoli