Campo Invernale “Clan Nettuno”

Roma 27-30 dicembre 2006.

Per chi non né è a conoscenza, uno dei simboli più rappresentativi del roverismo è la strada, e visto che TUTTE LE STRADE PORTANO A ROMA, non potevamo che capitarci prima o poi no ??????
Questo campo può sembrare un po’ anomalo visto che siamo abituati all’aria fresca, ai vasti prati verdi e ai fitti e ombrosi boschi delle nostre incontaminate e stupende montagne, ma appunto abbiamo proprio deciso di cambiare, almeno solo per questo anno, e di svolgere un’attività di servizio nella capitale, visitando nel tempo libero i numerosi ed affascinanti monumenti che hanno fatto la storia dell’umanità e di fare anche una capatina (grazie a qualcuno !!!) in Città del Vaticano!!!
Siamo partiti la sera tardi del 27 dicembre e dopo una lunga sosta ad Ancona allietata dalla copiosa scorta di lupini del buon vecchio Maro, siamo giunti alla stazione Termini di Roma verso le 7.00 della mattina seguente e come dicevo prima ci siamo recati immediatamente in Vaticano perché ci stava aspettando Papa Benedetto XVI, in sala Nervi o Paolo VI, il quale acclamato e osannato alla sua entrata da tutta la sala con canti e cori di ogni genere (alcuni alquanto bizzarri come “Santità passa de qua”!!!) ci ha augurato delle buone e sante feste e con decisione ha condannato qualsiasi atto di violenza. Rimanendo in tema, del Vaticano abbiamo esplorato in lungo e in largo tutti i suoi meravigliosi giardini che sono curati e mantenuti nel migliore dei modi, costellati da piante ed erbe di ogni genere e soprattutto da splendide fontane che si trovano sparse qua e la.
Oltre a questa bella passeggiata all’aria aperta abbiamo avuto la grande fortuna di scendere nelle catacombe che si trovano sotto San Pietro, anzi più precisamente eravamo vicini alle spoglie del Santo martire che ha dato il nome alla basilica più grande e più importante del mondo cattolico (le ossa le abbiamo fotografate, ma che rimanga tra noi!!!).
Per completare l’opera, dopo esser entrati naturalmente nella Basilica, abbiamo fatto “un po’” di scale e siamo giunti nella cima della cupola di San Pietro dalla quale si ha una vista spettacolare della città più bella del mondo!!! Ora però vi illustrerò anche le attività di servizio che abbiamo svolto durante la nostra permanenza a Roma.
Ci siamo resi disponibili per qualsiasi lavoro (a parte quello d’assistenza ai senzatetto nelle stazioni ferroviarie ritenuto troppo pericoloso dalla protezione civile) in qualsiasi ora del giorno, anche di notte se necessario, alla Caritas, alla protezione civile e alla nostra associazione, la F.S.E.. Per quest’ultima il nostro compito era pulire e liberare da una montagna d’immondizia e scartoffie vecchie decine di anni, la sede centrale, cioè la nostra sede (può sembrare un lavoro facile ma ci abbiamo impiegato tutto un pomeriggio in 12 persone).
Tutt’altra esperienza invece è stata quella del servizio che abbiamo svolto a fin di bene nelle mense della Caritas, le quali accolgono i più bisognosi, come i poveri o gli immigrati o anche tossico-dipendenti, ma anche quelle persone, vedi anziani, che non riescono a cucinare autonomamente. Siamo però stati divisi in due gruppi, uno formato da quattro persone che è rimasto in una piccola mensa nella capitale e l’altro comprendente i rimanenti che si è recato a Ostia, in una mensa piuttosto grande che può ospitare fino a 250 persone al giorno.
Il responsabile della mensa, Stefano, ci ha dato le informazioni basilari per servire i bisognosi in modo adeguato senza correre rischi e soprattutto per divertirci e stare bene insieme con loro, perché è vero che all’inizio hai un atteggiamento schivo con questa gente e ti senti strano (c’è chi urla perché vuol mangiare subito senza rispettare la fila, l’altro ubriaco che vuol avere ragione su non si sa chi, immaginatevi un po’ la situazione, non è proprio così semplice, poi per noi ragazzi, affrontare questi problemi) ma ti ci abitui subito e capisci che il bello è proprio questo, far tesoro di queste fantastiche esperienze: ma poi comunque sai che hai il buon Maro accanto che non ci capisce niente come te di tutti quei numeri di pasti, o vedi Cico indaffarato nel servire i vassoi ai poveri o peggio ancora Ale Cico e Federico Rivelli che come forsennati fanno su e giù con pile altissime di vassoi lavati e asciugati pronti per essere riusati.
Insomma, per concludere, tra stupende visite culturali per la città, (abbiamo visitato tutta Roma, il Colosseo, i fori imperiali, la colonna traiana, l’Altare della Patria, la Fontana di Trevi, l’Ara Pacis e di tutto e di più) e tra grandi esperienze di servizio che molti di noi non avevano mai provato, credo che questo campo invernale è da considerarsi estremamente formativo e sicuramente da rivivere!!!!!!

Buona Strada.

Pompili Nicolò, Falco Affidabile

Buon Compleanno Clan Nettuno!

Milano, 26 novembre 2006.

Domenica 26 Novembre abbiamo festeggiato per la sesta volta il compleanno del Clan Nettuno.
Per l’occasione, come ormai la tradizione vuole, abbiamo deciso di recarci in una grande città e la scelta è caduta su Milano, che ospita da più di un anno il nostro caro fratello scout Berloni Francesco.
Dobbiamo partire presto: incontro ore 04.00 davanti alla chiesa, ma non tutti sono puntuali…. Il sottoscritto e suo fratello ritardano di 20 minuti, Sacco viene svegliato da un fantomatico “Camilloni” che gli suona il citofono… la partenza è così posticipata alle 04.40. Con un po’ di fretta raggiungiamo la stazione di Pesaro e riusciamo ad arrivare addirittura dieci minuti prima dell’arrivo del treno. Nel viaggio c’è chi si riposa, chi legge fumetti, chi ascolta musica… tutto sembra andare per il verso giusto fino a quando alla stazione di Rimini sale sul nostro vagone una simpatica ragazza, in compagnia di altri amici, che ci accusa di essere dei ragazzini viziati e con la “pappa impiattata”. Un’accusa che ha provocato il profondo dissenso del nostro caro Rikka, il quale ha sottolineato di lavorare otto ore al giorno e di guadagnarsi la pagnotta da solo. Ma ad un certo punto… no! è lui!!! “Là, sulla duna quando brilla la luna, spunta il nostro eroe ZORRO”… non ci crederete, era proprio lui! Purtroppo senza buone intenzioni: infatti Zorro era amico della ragazza (se lo sapevamo stavamo zitti) e ha intimato il buon Rikka a tacere, minacciandolo di lasciare sulla sua fronte la fatidica Z. Per fortuna Zorro è sceso a Faenza e da lì in avanti il viaggio è stato più tranquillo. Dopo due ore di treno cambiamo a Bologna e ripartiamo alla volta di Milano. Arrivati alla stazione “Centrale” siamo accolti dal nostro Berlo. Per prima cosa ci dirigiamo in Piazza Duomo per fare colazione: un’altra tradizione vuole che la colazione sia pagata dalle persone che arrivano in ritardo all’appuntamento mattutino, quindi stavolta è toccata alla Fam. Cicoli (Cicoii Francesco, Cicoli Alessandro, Cicoli Giacomo). Usciti in piazza incontriamo un gruppo scout AGESCI di Bergamo; c’è giusto il tempo di fare un giochino veloce ed è già ora della messa, celebrata con il rito ambrosiano al Duomo di Milano (abbiamo fatto perfino l’offertorio ;-).
Dopo la messa decidiamo salire i gradini che portano sul tetto del duomo (per i più curiosi sono 246), da dove abbiamo potuto ammirare un bel panorama della città .. e non solo !!!
Scendiamo per pranzare, sono ormai le 14.00 e abbiamo fame. Scegliamo una tavola calda in una via parallela alla galleria; andiamo per un piatto tipico: il risotto alla milanese. Un piatto abbondante a testa e della pizza a spicchi; i nostri stomaci sono più che sazi. Sono le 15.00: c’è ancora tempo per un giro in galleria, una foto di fronte alla “Scala”, una passeggiata in via Montenapoleone… prendiamo la metro e ci dirigiamo alla stazione, stappiamo il prosecco e festeggiamo il compleanno del nostro Clan.
Lasciamo Berlo alla sua Milano, saliamo sul treno e riprendiamo la via del ritorno.

Alessandro Cicoli

Uscita Regionale Novizi

Castelletta di Fabriano, 11-12 novembre 2006.

L ‘uscita dei novizi di tutti i clan della nostra regione si è svolta presso il paesino di Castelletta di Fabriano da sabato 11 a domenica 12 novembre. Per una serie di problemi il nostro noviziato (cioè io perché Matteo non ha potuto partecipare) e il capo clan Giovanelli, ha raggiunto il resto degli altri scout circa due ore dopo il loro arrivo direttamente al paese, evitando così … a malincuore … la piccola camminata pomeridiana. Appena arrivato mi sono presentato agli altri novizi e così, oltre a quelli che già conoscevo, ho avuto modo di fare amicizia con nuovi ragazzi; in seguito ci siamo divisi in pattuglie di circa quattro persone, e dopo la chiacchierata sulla comunità, abbiamo iniziato a cucinare gli involtini con gli ingredienti che avevamo portato da casa. Appena finito di cuocere la carne ogni novizio si è posto davanti ad un altro a caso e poi, dopo aver ringraziato il Signore, ci siamo scambiati il cibo. (il ragazzo davanti a me ci ha guadagnato perché il mio involtino aveva il tocco in più e cioè delle fette di provolone…squisite!!!!). Durante il fuoco, che si è svolto subito dopo la cena, si sono unite le pattuglie a gruppi di due e ad ognuno di questi i capi hanno assegnato un tema incentrato sulla comunità, da recitare tramite una breve rappresentazione teatrale o più semplicemente una scenetta e dopo esserci divertiti tutti insieme bevendo un bicchiere di vin brulè e mangiando una fetta di panettone, ci siamo recati verso le nostre stanze e siamo andati a riposare, per ripartire con tutte le forze la mattina successiva!!!!
Fatta colazione e pregato il Signore, ogni pattuglia ha cominciato a prepararsi, cercando di portare solo lo stretto necessario per la camminata, la quale si preannunciava dura e noi siamo riusciti a fare stare in uno zainetto striminzito gli oggetti e le vivande di otto persone … addirittura!!! Il sentiero che abbiamo percorso era lungo 6.5 km, ma non è stato semplice percorrerlo infatti ci abbiamo impiegato la bellezza di cinque ore. Il tracciato prevedeva prima una grande discesa costituita solo di ghiaia e ciotoli di svariate dimensioni, meglio conosciuta da tutti come il “Ghiaione”, e la tattica per affrontarlo senza cadere e inciampare con il rischio di farsi molto male è semplicemente scendere affondando il tacco dello scarpone in questa moltitudine di sassi, evitando così pericolosi scivoloni. Il resto del tragitto è stato poi effettuato sulla cresta del monte dal quale partiva appunto il ghiaione…fidatevi, è stato molto più divertente rotolarsi giù per la valle tra i sassi che “camminare” non solo con i piedi ma anche con le mani su questa cresta rocciosa e ventosissima!!!!!!! Per fortuna durante il percorso di ritorno ci siamo fermati per riposarci, mangiare e soprattutto bere…a proposito di bere, vi ricordate lo zainetto dove ci stavano le cose per otto persone? Beh ora ho capito perché era così spazioso, per il fatto che è stata caricata una sola bottiglia d’acqua e credetemi, non ne basta una per otto scout dopo una camminata così!!!!!!! Infatti alla prima fonte che abbiamo trovato quando siamo rientrati in paesi ci siamo fermati a riempire la bottiglia, per poi tracannarla e riempirla così altre due o tre volte!!!!
A parte queste piccole sofferenze, ma d’altronde può sempre succedere di dimenticarsi di qualcosa (da quel giorno quelle otto persone non si scorderanno più l’acqua) l’uscita è stata veramente molto bella e suggestiva per gli ambienti e i posti che abbiamo visto e molto interessante ed educativa per le belle chiacchierate che si sono affrontate tutti insieme , sia quella sulla comunità, ma anche quella sulla strada; per concludere, dopo aver giocato con il capo di Gabicce, abbiamo fatto alcune foto e ci siamo recati alla casa dove abbiamo pulito e dove ci siamo salutati, scambiandoci indirizzi e-mail, di msn e di cellulare, per tenerci sempre in contatto.

Ciao a tutti, alla prossima uscita!!!!!!

Pompili Nicolò, Falco Affidabile

Le nuove mongolfiere prendono il volo

Carignano, 21-22 ottobre 2006. Uscita dei Passaggi.

Il 21 ed il 22 ottobre si è svolta come di consueto l’uscita dei passaggi, che consiste nel passaggio di alcuni scout, quelli più anziani di ogni branca, in quella successiva.
La meta del Clan Nettuno era la consueta casa scout di Carignano mentre gli esploratori, le guide e i lupetti, questi ultimi però solo la domenica, hanno alloggiato al prelato basso.
La tradizione di ogni anno vuole che il Clan, a differenza del resto del gruppo che si reca a Rosciano con il tram e poi raggiunge il posto camminando, salga in sella alle proprie biciclette e pedali fino ad arrivare a Carignano, partendo dal piazzale del tram di Borgaccio.
Quest’anno però, a causa della pioggia, anche loro hanno dovuto rinunciare alla classica biciclettata e andare con il tram insieme al resto del gruppo scendendo alla fermata di Centinarola e … cammina … cammina … arrivare a Carignano.
Sul posto è stato costruito un tendolino come riparo per la pioggia durante la cerimonia serale del passaggio in clan dei novizi Nicolò Pompili e Matteo Biondi.
I vecchi esploratori / nuovi novizi, sono arrivati alle 23,00 circa trasportati sul retro del Pick-up messo a disposizione da Rikka, e sono stati accolti da un bellissimo effetto scenico: una palla infuocata scesa dal nulla con l’obiettivo di accendere il fuoco e una forcola di cotone imbevuto di alcool.
La sera poi, dopo una bella riflessione, abbiamo mangiato e bevuto e ci siamo raccontati un sacco di indovinelli, per poi andare a dormire e riposarci per ripartire carichi il mattino seguente.
Il giorno seguente, dopo un’abbondante colazione e dopo aver pregato insieme, abbiamo dato inizio all’attività che era la costruzione di una mongolfiera e ci siamo divisi in tre gruppi: Damiano-Giacomo, Nicolò- Federico, Matteo-Nicola. Naturalmente le mongolfiere si sono sistematicamente bruciate tutte e nessuna è riuscita a prendere il volo.
In seguito abbiamo pranzato, pulito diligentemente la casa e siamo partiti a piedi verso il prelato basso per prendere la messa insieme al resto del gruppo, messa nella quale il capo riparto esploratori Brunori Francesco ha ricevuto la carica di capo brevettato, e infine ci siamo salutati e ci siamo dati appuntamento alla riunione settimanale.

Ciao a tutti e alla prossima uscita.
Buona Caccia.

Nicolò Pompili
Matteo Biondi

Il Nettuno esplora il Gran Sasso

Gran Sasso d’Italia, 06-12 agosto 2006.

Un altro anno è giunto a gloriosa conclusione per il Nettuno, Calcinelli I. Un Clan allargato, (grazie a Cami e Garghi che hanno risposto all’invito dei Rover ad unirsi a loro), ha vissuto con tutto lo spirito di comunità che lo contraddistingue un gran bel Campo Mobile sul massiccio del Gran Sasso d’Italia.
Come da previsioni il meteo non è stato dei migliori, però i 18 volti affannati e accaldati sui fianchi dei monti abruzzesi hanno fatto superare a molti le loro difficoltà.
Per quasi tutta la durata del campo, nubi e nebbia ci hanno coperto capo e occhi, un dettaglio da non trascurare considerando che la metà di noi ha intrapreso quest’esperienza per la prima volta, non assaporando, forse così, tutta la bellezza della vita all’aperto e della Strada proprie della branca Rossa, ma meglio scoprendo i volti di chi con loro, comunque avanzava. Nuove situazioni, si sono presentate per tutti, infatti siamo stati chiamati ad essere CC per un giorno, con l’onore della guida e l’onere della scelta, non sempre facile e indolore (specialmente se ti grandina sulla testa a -40mt dalla vetta e fa un freddo cane!).
In una settimana si è visto e sentito di tutto: zaini orribilmente carichi, ponchi lacerati, topini sfrattati, addirittura cocco-party a 2.000 mt (quest’anno Cico se l’è caricato) e pendette più volte sullo stuoino, mucche, tori (anche qualche scimmia) più o meno ovunque al seguito di pastori filippini, espressioni dialettali di ogni sorta, coretti pronti a qualsiasi sussulto, una voce stridula e lagnosa chiamare un sofferente “…GIOVAAAA”, ma anche plateali “SCIEMO!”a chi più al momento per qualsiasi ragione dimostrava di meritarselo.
Tanto ancora e con migliori parole resta ancora da dire e poco spazio per farlo, lascio ai racconti di tutti l’opportunità di farlo. Solo ancora poche sintetiche riassuntive parole:

Strada: OK
Comunità: OK
Spiritualità: …sulla giusta via…
Rapporto con il gentil sesso: work in progress …il fine…“la purezza”
Chiacchierate: tutte belle e ben fatte

BRAVI NETTUNIANI !!

Non avevo mai scritto un articolo, questo vuol essere un saluto a tutti quelli che con me han camminato dentro e fuori il Clan, che continueranno a farlo e a chi si ricorderà tutti qui magnifici passi.

Rikka

Challenge 2006: il Nettuno sfiora il bis

Pergola, 06-07 maggio 2006.

A Pergola nei giorni 6-7 maggio si è svolto il challenge, la tradizionale sfida tra i clan della Regione Marche per conquistare l’ambitissimo premio: la forcola che ormai si tramanda da anni tra le pattuglie vincenti. L’anno scorso la pattuglia taxi (formata da Berlo, Mattio e Giamba) aveva conquistato il leggendario trofeo e quindi questo anno il Clan Nettuno aveva il dovere di difendere il primato. Perciò sono state formate 4 pattuglie con un unico obiettivo: non lasciar cadere nella solitudine il nostro caro Filippo; così le pattuglie “Taxi 2” (formata da Berlo, Mattio e Biagio), “PDL” (formata da Maro, Cico F. e Sacco) “… più di loro” (formata da Rikka, Menco e Dami) e “Commandos 2” (formata da Blond e Cico A.) sono partite da Calcinelli (in versione mondana a causa della fiera) più agguerrite che mai con la ferma intenzione di dimostrare ancora una volta il valore del Nettuno. Nel primo giorno di gara tutte le pattuglie hanno affrontato prove di carattere teorico e logico come rebus, codici cifrati, prove di pronto soccorso, giochi di logica, etc…etc… Alla sera invece le pattuglie si sono affrontate in una gara di recitazione in cui ogni pattuglia doveva inventarsi una scenetta su un tema alquanto bizzarro: “Un Maya ibernato si sveglia dopo 600 anni ma dopo 30 minuti chiede di essere ibernato di nuovo .. perché??”(non fate più inventare i temi per la scenetta a Giovanelli….vi prego !!!!). Dopo le varie scenette tutti si sono diretti verso le proprie tende per un meritato riposo.

Il giorno seguente è subito ripartito alla grande con le pattuglie che sono state spedite da un monte all’altro per più di una volta. Durante questo percorso sono state affrontate prove di topografia, speleologia, osservazione e cucina; anche la gara di cucina aveva un tema alquanto strano: “Maya uomini di mais, nati dal mais” (NO COMMENT). Poi, dopo aver gustato le prelibatezze che solo la cucina Maya può offrire tutti i clan si sono sottoposti ad una prova di canto e, come già avvenuto in passato (Eurojam in Polonia), il clan Nettuno ha fatto valere le sue voci soavi e perfettamente intonate conquistando il punteggio massimo. Infine è stata celebrata la messa presso la chiesetta della Madonna del Sasso, luogo in cui era situata l’ultima tappa del challenge. Dopo la messa è arrivato il momento delle premiazioni in cui è stata resa la classifica ufficiale del challenge che, purtroppo, non ha premiato il Clan Nettuno come sperato. Infatti, nonostante gli ottimi piazzamenti delle pattuglie Commandos 2 (17°), PDL (11°) e Taxi 2 (6°), la pattuglia …più di loro ha mancato per un soffio la vittoria arrivando 2° a soli 14 minuti da Cupramontana 2 vincitrice del challenge. Quindi il Clan Nettuno è tornato a casa un po’ rammaricato ma sicuramente soddisfatto della sua prestazione e consolandosi, la sera, con una calda piadina di Tommy, l’ormai storico fast food della fiera.

LE PAGELLE DEL CHALLENGE

… più di loro voto 9 ½ : una gara perfetta, quasi sempre in testa, ottimi risultati nelle prove, grandissimo impegno e grande organizzazione……. peccato per l’ultimo bivio. Rikka riprovaci !!!

Taxi 2 voto 9 + : si battono come leoni per bissare il successo dell’anno scorso; non mollano fino alla fine e mostrano tutto il loro valore in qualsiasi prova. Sentono la mancanza di Giamba ma Biagio tenta comunque di sostituirlo al meglio Taxi Forever !!!

PDL voto 9: la rivelazione di questo challenge; partono male arrivando la prima sera penultimi. Ma il giorno dopo vanno oltre ogni aspettativa recuperando ben 9 posizioni e giungendo alla fine 11° nonostante gli ostacoli posti da barbetta di Chiaravalle. Siamo competitivi !!!

Commandos 2 voto 9: l’unica coppia di Calcinelli mette paura !! supera brillantemente tutte le prove dando lezioni di tecnica e stile alle pattuglie degli altri clan…… peccato per i pantaloni lunghi Biondi taglia i pantaloni !!!

Giovanelli voto 3: crede di aver perso le chiavi del furgoncino e mette in allarme tutti gli altri capi clan prima di accorgersi che le chiavi sono sempre rimaste dentro il suo marsupio; come se questo non bastasse rischia anche di farsi travolgere dall’unico treno dell’anno che passa a Pergola Si vede che hai fatto le commerciali !!!

Fix voto 10: durante la settimana si danna l’anima per insegnare al clan canti come Tu sei, Laudato sii Signore mio, Se m’accogli, etc…etc… ma alla fine il Nettuno sfodera una prestazione canora ineccepibile Vai Mozart !!!

Biagio voto 10: come in ogni uscita Midi è cuntent e se lui è cuntent tutto il Clan Nettuno è cuntent. Perché Midi è cuntent !!!

Tommy voto 10: la sua piadina sfama con successo tutto il Clan dopo il challenge e rimette tutti di buon umore. Certamente la piadina del buon vecchio Tommy e sempre buona, soprattutto dopo il challenge. Continua così !!!

Giacomo Marinelli

Grotta del Nerone: altra vittima per il Nettuno

Monte Nerone, 22-23 aprile 2006.

Erano le 15.00 del 22 aprile 2006 quando il Nettuno si riuniva davanti alla Chiesa per l’uscita di Clan. Una volta incontratici ci siamo resi conto che anche stavolta gli assenteisti erano parecchi, ma dato che non è il numero che conta, ma la qualità delle persone che partono non ci siamo preoccupati di questo problema. Piuttosto il sottoscritto e Maro hanno avuto di che preoccuparsi quando hanno notato che, a parte loro, tutti gli altri, considerati i 35° di temperatura, avevano optato per i pantaloncini corti della uniforme (a onor di cronaca costoro erano stati avvisati da un oscuro personaggio che chiameremo C.C, il quale non si era preso la briga di avvisare i due sfortunati). Così, a causa del cambio dei pantaloni, si è reso inevitabile il consueto ritardo e di fatto non siamo partiti prima delle 15.45. Così siamo giunti verso le 16.30 alla chiesetta di S. Maria in Val d’Abisso. Qui ci siamo fermati e ci è stata brevemente illustrata la modalità dell’uscita, che consisteva in una sorta di pre-Challenge. Così dopo esserci divisi in 3 pattuglie, bussole e goniometri alla mano, siamo partiti, diretti alla Grotta del Nerone, luogo che avrebbe ospitato il nostro pernottamento. Se qualcuno di noi fosse stato preoccupato dal fatto di dormire all’interno di una grotta, lo è sicuramente diventato ancor più dopo che Giova ha indicato un puntino in cima al monte, invisibile ai più, come nostra destinazione. Il percorso intrapreso inizialmente è stato veramente duro, ma d’altronde un Rover deve essere coerente con i propri ideali e tutti noi sappiamo che la via giusta, la più gratificante, è sempre quella in salita. Abbiamo così attraversato i magnifici paesaggi che ci ha offerto il sentiero e dopo due ore e mezza di cammino siamo giunti alla splendida Balza Forata, una magnifica guglia naturale che offre una splendida veduta panoramica su Piobbico e su tutto l’entroterra. Ovviamente non abbiamo perso occasione di realizzare il nostro consueto servizio fotografico in vetta, nella speranza che prima o poi la redazione di Carnet di Marcia premi la nostra costanza e pubblichi qualche nostra foto. Ripreso il percorso, siamo finalmente giunti alla Grotta del Nerone verso le 20.30. Visto il languorino che aveva attanagliato tutti noi, senza indugiare abbiamo raccolto la legna ed acceso il fuoco per la trappeur, utilizzando soltanto la pietra focaia procurata da Giova ed un po’ di cotone a cui aveva provveduto Ricca (durante tutto questo lasso di tempo Maro era appena riuscito ad impostare la costruzione della graticola tanta decantata da quest’ultimo). Le vivande preparate da noi erano tutte deliziose, ma merita una citazione particolare lo squisito e nutriente peperone con frittata al suo interno, preparato con grande cura dal nostro Berlo, che alla fine della cena si è dichiarato sazio come non mai (se da ora in poi non mi vedrete più sappiate che sono latitante). A parte l’inconveniente del peperone (in fondo gli ho soltanto fatto cadere sulla brace la sola cosa che si era portato per cena) la serata è trascorsa tranquilla, tanta era la stanchezza. Nel frattempo ci aveva raggiunto la Direzione di Gruppo al completo, data l’importante cerimonia che si sarebbe svolta da lì a poco, la Partenza di Fix. In seguito abbiamo così vissuto l’emozionante rito che ha visto la Partenza di Fix dal Clan Nettuno. Sarà forse per il fatto che era la prima Partenza a cui assistevo, ma devo dire l’esperienza è stata davvero toccante. Una volta che Fix ci aveva lasciati, abbiamo deciso che era ora di sistemarci per la notte ed abbiamo avuto la brillante idea di accendere un particolare tipo di fuoco, chiamato a riflettore, per riscaldare la gelida grotta in cui dormivamo. Avevamo però trascurato che il fuoco a riflettore, ottimo per riscaldare in quanto riflette il calore, come tutti gli altri tipi di fuochi lascia quello spiacevole residuo gassoso che si chiama fumo. Abbiamo quindi dovuto attendere che la grotta si liberasse dal fumo di cui abbondava, prima di poterci coricare. La mattina seguente, alzatici di buon ora, dopo aver fatto colazione, abbiamo deciso di visitare le viscere della Grotta del Nerone e ci siamo spinti fin dove i cunicoli permettessero il transito della nostra mole. In compenso siamo partiti con diverse ore di ritardo sulla tabella di marcia e di conseguenza abbiamo dovuto accelerare il passo nel percorso. Eravamo diretti al rifugio Corsini, ove siamo giunti verso le 13.00, dopo esserci ricongiunti durante il tragitto con Fix. Stavolta abbiamo provato ad accendere il fuoco servendoci soltanto di una lente d’ingrandimento e siamo anche certi che avrebbe funzionato, se solo non fossimo stati presi dalla fretta di cucinare per ripartire. Così abbiamo ripiegato sulla collaudata pietra focaia ed il pranzo è filato liscio, visto che pure Berlo è riuscito a mangiare qualcosa. Verso le 15.00 siamo ripartiti, dopo che Fix ci ha consegnato dei graziosi origami da lui fabbricati come ricordo della sua Partenza. Ci attendevano 900 metri di dislivello, tanti quanti ne avevamo fatti in un giorno intero, solo che stavolta eravamo diretti a valle. Così il Nettuno ha mostrato gli occhi di tigre ed in meno di due ore è riuscito nell’impresa di tornare alle chiesetta. In conclusione i due giorni vissuti sono stati fantastici, forse paragonabili solo alla fatica del cammino ed alla bellezza dei paesaggi che abbiamo potuto ammirare. Vorrei rivolgere un augurio a Fix, affinché questa Partenza non sia un arrivo, ma una rampa di lancio per tanti altri traguardi e tante altri bei momenti che potrai vivere nello Scoutismo. Infine il pensiero va al Challenge, fra due settimane: la forcola deve restare dove è ora. E quindi

Forza Clan Nettuno
Sempre avanti a vele spiegate!

Cicoli Giacomo, Tigre Bianca delle Nevi

Lo giurate voi ? LO GIURO!

Milano, 24 marzo 2006.

Scuola Militare Teuliè, corso Italia 58. E’ con orgoglio e senza alcun peso che siam partiti da Calcinelli alle 4:00 del mattino con destinazione Milano. La famiglia Berloni ci aspettava già là, tutti 5 a Milano per un grande appuntamento: Il giuramento di Berlo! E’ stato per noi un vero onore essere lì, assieme ai genitori di tutti quei ragazzi, sotto una pioggia per nulla clemente, nel piazzale della scuola. Un paio d’ore di pioggia in attesa dell’uscita dei cadetti. Eccoli che entrano; preceduti dalla fanfara e dalla batteria tamburi. Tutti belli, gagliardi e in alta uniforme col fucile storico in mano. Una ritualità degna dei loro colleghi più adulti dell’esercito segna tutta la cerimonia. Alla presenza del Comandante della scuola Militare Col. f. Giuseppe Affini e del capo di stato dell’esercito Gen.CA Filiberto Cecchi i cadetti son pronti a pronunciare il giuramento. E’ l’Anziano (lo studente dell’ultim’anno più meritevole) a fare le ultime raccomandazioni ai ragazzi del prim’anno (cappelloni):

“…se fu tuo Padre a dire “Io voglio” o se fu tua Madre a dire “Io vorrei” … non giurare! Perchè è alla grande Madre che tu ubbidirai qua dentro […] Ma se fu amore di Patria, di nostra continua lotta, del nostro Popolo a cui tu darai il segreto del vincere e la calma fierezza del morire, se fu passione di mostrine, di alamari, di fiamme rosse, cremisi, verdi od azzurre; se fu fremito naturale del sangue, antica promessa della tua giovinezza nascente …. Allora giura! … e poi lotteremo insieme e sarai mio Fratello”

Dal palco delle autorità qualcuno inizia la formula del giuramento che culmina con la domanda “Lo giurate voi ?”
Un urlo secco e deciso, accompagnato da una schiera di mani bianche che si alzano al cielo: “Lo giuro!”
La cerimonia è giunta ormai al termine, i battaglioni escono dal piazzale e rientrano per la sfilata.
I cadetti si dileguano nelle loro stanze per cambiarsi le divise bagnate e si ricongiungono alle famiglie per il pranzo. Noi e la famiglia Berloni avevam già iniziato a mangiare quando il Berlo è arrivato per il pranzo, d’altronde che ci potevamo fare ? Era un buffet! In un buffet non si può guardare in faccia a nessuno … non si può perdere tempo!!!

Il pomeriggio rimane libero per i cadetti, e a noi ci scappa anche un giretto davanti alla “Madunina” e sotto la galleria con un Berlo vestito di tutto punto… era incredibile come ognuno che avesse bisogno di qualcosa la chiedesse a lui “Che ore sono ?”, “Ma lei è della scuola Teuliè ?”, “La Teuliè e la Nunziatella son due scuole diverse ?”, “Where ?” (una tedesca con una cartina in mano).

Un sincero Buona Strada a Berlo che, a 16 anni, è uscito di casa per inseguire il sogno di una vita!

C.G. Big & C.R. Bruno

Valle Scappuccia, Occhialoni … più in alto delle Aquile

Frasassi, 11-12 marzo 2006.

Ore 15.45 solito incontro davanti la chiesa per l’uscita di Clan, ma purtroppo prima di partire ci siamo resi conto che anche in quest’uscita saremo stati la metà di quelli che dovevamo essere.
Accuse a parte (ma non tanto a parte) ognuno ha i suoi motivi, siamo partiti in 9 (pochi ma veramente buoni) tra cui Giova, Fix, Rikka, Mattio, Io (Blond), Maro, Cico F, Nico e Fedi Rivelli.
Arrivati a Genga dopo avere fatto un’introduzione sull’argomento dell’uscita, che è lo studio dell’Io rispetto all’Amore, ci siamo divisi in pattuglie e, zaini in spalla siamo partiti fino alla caverna di valle Scappuccia. Durante il tragitto abbiamo parlato, tra i membri delle singole pattuglie, degli aspetti positivi e degli aspetti negativi di noi stessi, il rapporto con il prossimo e fatto il gossip su Mattio – Festa 100 giorni. (Per ulteriori informazioni sul gossip chiedete direttamente a Mattio).
Arrivati alla caverna di Valle Scappuccia, ci siamo resi conto che bisognava attraversare due “fiumicelli” tutti quanti per non bagnarsi gli attraversarono lentamente, ma Maro sprezzante del pericolo gli attraversò velocemente bagnandosi tutti i piedi (dettagli).
Abbiamo scattato foto, cenato alla trappeur e siamo ripartiti……… due orette più tardi siamo arrivati alla Casa Regionale Scout di Genga, abbiamo depositato gli zaini, ci siamo messi intorno ad un tavolo e ci siamo rilassati chiacchierando un po’. In seguito ci siamo preparati per la notte e sono venute fuori le cose più assurde: calzetti di Maro bagnati, fantasma nel bagno che faceva i suoi bisogni insieme a Mattio, quel maledetto cigolio della panca che Franci faceva muovendosi con la cura di un elefante, la caduta di River F. dalla panca causata da un tuffo di Rikka tanto di Wrestling e facendo un po’ d’autocritica, io che ho russato tutta la notte e che non ho fatto dormire al povero Mattio. La mattina freschi come rose, dopo colazione e lodi siamo partiti per recarci al Foro degli Occhialoni eseguendo durante il cammino la bellissima e interessante attività di Fedi e Nico River.
All’inizio del percorso c’era un po’ di salita, ma come dice sempre Giova la via giusta è sempre in salita, quindi passando per i “Gradoni” (altezza di un gradone minimo 50cm), siamo arrivati al Foro degli Occhialoni e ne valeva la pena, perché c’era una vista da capogiro, ma la vista più bella l’abbiamo avuta quando eravamo sopra agli Occhialoni, infatti non riesco a trovare aggettivi tanto belli per descriverla.
In cima abbiamo fatto un percorso con l’imbrago in parallelo, faceva più brutto vederlo che a farlo, comunque tutti sono rimasti illesi !!!; camminando per circa un’ora siamo arrivati al Tempio di Valadier sotto il Monte Frasassi ed abbiamo pranzato notando che Maro e Franci avevano portato da mangiare per un reggimento intero.
Dopo pranzo siamo ritornati alla Casa Scout ed abbiamo parlato insieme del rapporto tra l’Io e l’amore, della maschera che ognuno di noi ha (più o meno spessa) e i gradini che ognuno di noi deve superare (come avevamo fatto precedentemente nel sentiero) che sono: la fiducia, l’identità di se, la spontaneità, l’indipendenza, l’intimità, l’autonomia e la creatività. Sinceramente quest’uscita si è svolta in un clima sereno e divertente, con molta strada e riflessioni e secondo me si è creato un rapporto d’amicizia e comunità più profondo di quanto era prima.
In conclusione, vorrei chiedere ai membri del Clan Nettuno di essere la prossima volta più numerosi, RIFLETTETECI, ne vale veramente la pena !!!

Biondi Stefano, Fratel Bigio