Uscita di Fuoco nei dintorni: a Montefelcino

Montefelcino 11-12 dciembre 2016

Che dire di questa uscita….breve ma intensa!
Ma passiamo direttamente al clou…la gara di cucina!

Essa non era una gara di cucina normale, presentava una difficoltà in più, che tuttavia si è rivelata vero stimolo della sfida ed elemento di divertimento essenziale, ovvero la scoperta dell’ingrediente segreto utilizzato da ciascuna delle equipe!

E così ,dopo aver gustato la cena da gourmet e aver svelato gli ingredienti segreti (non senza una certa difficoltà), siamo passate ad un gioco veramente entusiasmante, preparato dalle PERAIOLE : Maru ,Ali e Virgi!
Esso era basato su una reciproca conoscenza più intensa e profonda di tutte noi, ragazze che condividono la stessa passione e che pensano di sapere tutto di ciascuna… Tuttavia questa sfida (e la Maru stalker/hacker) ci ha dimostrato che non è così e che c’è sempre un lato nascosto di noi o del nostro carattere che rimane ignoto agli altri.

07:00 driiiiiiiin (sì non era una sveglia ma l’Ali Grilli).

E’ già mattina e c’è una Messa da preparare! Così svegliandoci, repentinamente ci apprestiamo all’allestimento della sala per il grande arrivo del don LONDON !!!!!!!

Dopo la celebrazione della messa può finalmente iniziare la nostra avventura!!
Così, attraverso una fantastica introduzione dell’escursione compiuta da Giò, Sofi e Chià Ciacci con un gioco basato sul rapporto e il legame profondo e indissolubile tra Uomo e Fede, siamo partite! (Ma non prima di una foto di rito del mitico Sauro Nazionale)!!!

Durante la camminata assai piacevole, tra una schizzata di fango di motocross impazzite e scarponi immersi letteralmente nel fango, abbiamo compiuto varie soste, nelle quali la capo-peraiola e la vice-capo peraiola, ci hanno illustrato il vero tema dell’uscita: la FEDE!

Fede che viene paragonata, sempre in temi di cibo, (evidentemente la Maru deve aver capito che trattandosi di cibo i livelli di ascolto si impennano e non di poco), al sale.
La fede è sale, sale che una volta gettato e fuso con altri cibi, diventa un tutt’uno con essi, così inestricabile, quasi che non è più possibile separarli, e la fede a sua volta, dopo essersi immersa tra di noi, diventa indissolubile e inseparabile, e non soltanto perché una volta immersa è così ben insediata dentro noi stessi che ogni tentativo di distaccarci da essa sarebbe vano, ma anche perché senza di essa, la differenza sarebbe immediatamente percepibile, in quanto, proprio come sale nei cibi, è materia prima essenziale alla nostra sopravvivenza e alla nostra anima.

Dopo un bel pranzetto coi fiocchi ed un’ultima sosta alla Caterpillar’s house, la distanza che ci separava da Calcinelli si era ridotta. L’uscita si avvia al termine, tuttavia non senza un ultimo momento di condivisione, nel quale la rimpolpatrice di capelli ci donna un bellissimo ricordino: un testimone!

Aurora
Istrice oculata

Uscita dei Passaggi: RIVOLUZIONI IN FUOCO!

Prelato Alto – 22/23 ottobre 2016

22-10-2016…CIII SIAAAAMOOOOO Il periodo di riposo dalle avventure della Route e dai vari Campi e Voli estivi è concluso.. Si riparte,più cariche che mai, per l’evento che dà inizio ad un anno ricco di novità: I PASSAGGI! All’appello ci siamo quasi tutte: io (Ali Cardo), l’altra Ali, Vale, Chia, Gio, Lilli e Sofi e non dimentichiamoci delle strepitose Maru Gle e Lalli!! Yeeeee Prendiamo l’autobus e una volta arrivate a Rosciano, zaino in spalla! Prima meta: monastero delle Benedettine; montiamo le nostre tendine nel bell’oliveto. Ci aspettano grandi eventi, ma prima.. SI GIOCA! Il tempo stringe, e dopo la (ri)firma della nuovissima strabiliante megasuperfiga carta di fuoco da parte di noi viandanti, andiamo a far legna per la cena.. E CHE CENA! Una meraviglia di polenta e castagne nella brace ci riempiono a sufficienza per poter accogliere le 6 nuove arrivate in fuoco: Auri,Chia Falcioni ,Chia Andreoni, Virgi, Luci e Cate! La cerimonia di passaggio si è svolta al Prelato, con tanto di immancabili effetti pirotecnici 😀 Tornate al luogo di pernottamento, ci aspetta il secondo eventone: LA FIRMA DELLA (nuovissima strabiliante megasuperfiga) CARTA DI FUOCO DA LILLI E SOFI! yeeeeeeeee troppe cose belle per non poter festeggiare!! Come da tradizione un bel ponch, un rotolo e una crostata allietano ulteriormente la serata! Ma la stanchezza inizia a farsi sentire..buoooonanotte 😉 Come sempre, la notte non è mai lunga abbastanza, e ci svegliamo al simpatico suono delle campane delle sorelle, che evidentemente iniziano la loro giornata decisamente presto! Dopo una rapidissima colazione, le viandanti ripartono per il Prelato, ognuna per il loro servizio in branca, mentre io,Maru e le new entry rimaniamo ancora un po’ per delle attività basate sui tre (+1) cardini del fuoco:comunità,strada,servizio. Ma non stiamo mica ferme! Riprendiamo lo zaino e ci dirigiamo a Montegiove, dove le scoltine gustano per la prima volta la inimitabile soddisfazione della cucina con i fornellini (aww) e da Montegiove si torna al Prelato, per assistere alla Santa Messa e alle cerimonie con tutto il gruppo. Che dire.. Ancora una volta, torno stanca ma con un sorriso che solo esperienze così possono regalare! Ringrazio ognuna per la sua presenza.. non vedo l’ora di iniziare questo nuovo anno, e sono sicura che non deluderà! A presto!! Buona strada

Alice Cardoni
Furetto ottimista

Ultima Uscita di Fuoco prima della Route Estiva

Santa Madonaa Alta – Fiorenzuola di Focara – Casteldimezzo 7/8 maggio 2016

Le scolte del Fuoco Girasole hanno trascorso il loro fine settimana…in spiaggia!

Ritrovandosi il pomeriggio di sabato 7 maggio in sede, le ragazze sono partite all’avventura a bordo delle loro macchine, giungendo fino a Santa Marina Alta.

La meta?

Fiorenzuola di Focara!!

Le nostre scoltine si sono così incamminate, con in spalla i loro zainoni e, dopo miriadi di foto scattate, litri e litri di acqua bevuta e ripide salite, hanno finalmente raggiunto il mare!

Una volta arrivate, dopo aver esplorato attentamente il territorio e dopo aver aggiunto un’altra centinaia di foto alla memoria delle loro macchine fotografiche con foto di paesaggi, foto a cast e foto a tradimento, hanno costruito la loro “tana” per la notte e hanno iniziato a preparare il loro “angolo cottura” da utilizzare per una sana e per niente cancerogena cena alla trappeur!

Quella sera, nel bel mezzo dell’inquadratura del paesaggio marittimo, si scorgevano scolte nell’intento di preparare i loro piatti, eseguendo acrobazie di ogni genere per non far cadere il proprio cibo sulla brace!

Dopo la cena: il fuoco serale! Condito da un’attenta riflessione finale sul tema del NODO.

Il giorno seguente, dopo un lungo riposo ristoratore, le nostre scolte sono uscite dalle loro tende e hanno perlustrato il lungomare e gli scogli e hanno finalmente riempito la scheda dati delle loro macchine fotografiche facendo foto alla “High school musical” mentre saltavano in aria.

Prima di ripartire per intraprendere il cammino verso casa, dopo aver smontato le tende e aver riempito il pancino con un’abbondante colazione, hanno svolto la splendida attività organizzata dalle nostre scolte semplici dove hanno approfondito alcuni punti della Carta di Fuoco.

Nella strada verso casa nulla ha potuto arrestare la camminata delle nostre intrepide scolte, tranne il rumore dei loro stomaci che richiedevano un pasto caldo! Dopo esser giunte a Casteldimezzo e aver mangiato un pranzo realizzato sui fornellini, le nostre ragazze sono finalmente tornate a casa con un po’ di sabbia addosso, una mezza abbronzatura da muratore e il ricordo di una bella esperienza vissuta insieme!

Rosio
ACC

QUARANTA E LODE!

Cartoceto – 7 febbraio 2016

Era una normalissima domenica mattina, il sole ancora non era sorto, ma si intravedevano i timidi raggi nascosti tra la lieve foschia. La città era ancora silenziosa.

C’era solo un piccolo particolare che sbaffava la linea retta della normalità. 

Quella mattina undici ragazze si incamminavano verso la chiesa di Saltara per partecipare alla prima messa delle ore 8. Iniziava così la grande giornata durante la quale si intraprendeva la grande avventura per sfornare la grande sorpresa. 

Alla fine messa le ragazze si misero di nuovo in cammino per arrivare alla meta della giornata: 

LA SALA PROVE

Ed è proprio lì che le nostre cantanti hanno inciso il loro primo album. 

Il nostro grande progetto era proprio questo: registrare un cd che raccogliesse i canti della Quaresima e i Vangeli delle cinque domeniche di preparazione alla Pasqua. 

Così quella domenica mattina ci siamo recate a casa del Big che gentilmente ci ha messo a disposizione la sua sala prove. 

Appena arrivate ci ha accolto una lauta colazione e subito dopo è stato allestito il set fotografico per lo scatto della copertina. 

Quella mattina mentre il mondo si svegliava nei suoi letti caldi e soffici le nostre undici ragazze erano con fogli in mano e microfoni accesi per registrare le varie tracce. 

La mattinata è stata produttiva, registravamo quasi senza fermarci, il nostro coordinatore era molto efficiente.

Dopo un duro lavoro, ci vuole sempre una buona pausa per rifocillarsi e, da buone mangiatrici che siamo, la tavola ci chiamava; così il gustoso pranzo è stato divorato e naturalmente non sono mancate le solite risate e le gare per finire l’ultimo pezzo. 

Tutto scorreva secondo i piani, ma naturalmente tutti sappiamo che durante la realizzazione di un grande progetto c’è sempre un bastone tra le ruote: noi non ci stavamo preoccupando perché sembrava che stesse andando tutto liscio finche il nostro coordinatore non arrivò dicendo: 

”Ehm… C’È UN PROBLEMA …”

Un velo di timore era sceso nella stanza: ebbene sì, la notizia non era delle migliori: le registrazioni della mattina erano tutte da rifare! (puntualizziamo che il computer non ci ha reso sempre il lavoro facile) 

Riprese le nostre postazioni le nostre voci hanno ripreso a risuonare per la sala. 
E cosi tra canti, batterie che impazzivano, cucchiaini di miele che giravano per la stanza, fogli che volavano, teste che sbattevano contro i muri, e gambe che non reggevano più, le nostre scolte continuavano con le registrazioni e problemi non finivano, anzi, sembravano aumentare. Ma l’orario di chiusura si avvicinava sempre più e pian piano la sala si svuotava. 

Non tutte le canzoni erano state cantate perciò un altro incontro ci aspettava, riascoltando le tracce dal computer ci venne un’idea che in realtà era già uscita la mattina dalla mente di Ale… era ora di attuarla! 

Così cambiato il microfono del computer e registrando prima gli strumenti e poi le voci il lavoro è stato perfezionato. 

La notte era calata e alcune delle nostre scolte erano ancora a registrare alcuni brani, il lavoro era ancora lungo ma nessuno mollava la presa, solo il miele ci aveva lascia già da qualche ora. 

L’ora era tarda cosi decidemmo di bloccare i lavori e proseguire il martedì successivo. 

Ritrovate il martedì sera, ci siamo rimesse di nuovo all’opera tra scatti, Vangeli e flagranza. A fine serata tutte le canzoni accompagnate dai Vangeli riposavano nel computer di Ale. 

Tutto era pronto… O quasi! 

C’è chi ha passato notti insonni a masterizzare cd, chi ha passato ore di scuola a completare le copertine, chi ha passato pomeriggi a litigare con la stampante perché questa non capiva bene il senso del fronte-retro e c’è chi tra una cosa e l’altra infilava copertine dentro le bustine. 

Questa è stata l’impegnativa settimana del nostro Fuoco Girasole. 

Vi chiederete come mai il cd ha quel titolo, BEH sicuramente l’ha ideato una grande saggia ma una buona mano gliel’hanno data le nostre due care scolte con i loro 30 e lode. 

Finalmente il giorno tanto atteso è arrivato, la domenica delle vendite era iniziata e per chi quel giorno non c’era BEH non c’è rimasto nulla.

Chiara
Scolta Viandante

Route Invernale del Fuoco Girasole… Intinerante, cantante e bella!

Ponte Cappuccini-Carpegna-Miratoio 5-8 dicembre 2015

Si è conclusa ormai da un po’ la nostra Route invernale ma l’entusiasmo e la gioia condivisa sono rimasti nei nostri cuori.

Ma partiamo dal principio … 
Zaini in spalla ,cariche , ma anche con un po’ di timore da parte delle più piccole: così eravamo il 5 dicembre al momento della partenza. Prima destinazione: Ponte Cappuccini . Qui, le care Sorelle dell’Ordine della Adorazione Eucaristica ci hanno accolto calorosamente e aperto le porte della loro dimora. E che Dio ci perseguiti! Dopo cena, la nostra Jessi ci ha fatto passare una divertente serata con un gioco di conoscenza. Tra risate, mimi , canti , musical e tanto altro abbiamo scoperto ancora di più le une delle altre.

Con il nuovo giorno è iniziata la vera avventura! Dopo aver scelto il sentiero ci siamo incamminate verso il nostro obiettivo: l’Eremo della Madonna del Faggio. Piano piano abbiamo raggiunto la vetta della montagna, ma non sono certo mancati incontri con cavalli curiosi, incertezze sui sentieri da percorrere, salite ripide e tanta tanta neve! 
Arrivate all’Eremo un generoso pranzo ci ha ridato la carica e dopo la salita eravamo pronte per la discesa verso Carpegna. 
Qui, abbiamo conosciuto un simpatico prete che ci ha allietato con il suo: CANTIAM CON GIOIA CON EMOZION ( emosion) E’ VICINO IL SIGNOR! Questo canto ci ha poi accompagnato in tutti i momenti e della giornate e, ancora oggi, lo ricordiamo e lo cantiamo con allegria. 
Dopo la messa siamo state ospitate a casa della Vale, dove ci ha raggiunto anche Don Peppe per una bellissima e istruttiva chiacchierata incentrata sull’importanza dell’aspetto fisico per noi e per gli altri. Per concludere alla grande la giornata non potevano mancare un piatto di polenta e degli speciali ed inediti canti scritti da noi!
Purtroppo al risveglio alcune ragazze sono tornate a casa (ciao Ani, Vale e Ali!), ma noi non ci siamo abbattute, ancora grintose e con la voglia di vivere a pieno la nostra Route, abbiamo fatto rifornimento di cibo al supermercato più vicino (perché senza cibo non si va da nessuna parte!).
Con lo zaino appesantito dai nostri acquisti, ci siamo dirette verso Sasso di Simone. Come se non bastasse il peso dello zaino, i nostri scarponi completamente ricoperti di malta, non contribuivano a farci procedere velocemente lungo il sentiero. La fatica è stata però ripagata dalla bellissima vista del panorama circostante e della frana che caratterizza il Sasso Simone.
A questo punto la prima tappa della giornata poteva dirsi raggiunta, ma il cammino non era ancora finito. A velocizzare il nostro passo un po’ stanco è stato un incontro decisamente molto, anche troppo, ravvicinato con una famigliola di una decina di cinghiali!
Con la discesa del buio anche noi siamo discese verso Miratoio e con canti, profonde riflessioni e una buonissima cena abbiamo trascorso l’ultima notte della Route .

Con un po’ di tristezza ma con tanta gioia per l’ esperienza vissuta insieme il giorno seguente ci siamo salutate.

E’ stata veramente una bellissima in Route in cui nonostante i tanti chilometri percorsi abbiamo scoperto ancora di più l’amore che ci lega. 

Per concludere in bellezza la prima pubblicazione in esclusiva dei nostri inediti! 

Nelle strade dei quartieri italiani
a cosa pensano i ragazzi, 
quando incontrano una ragazza
con il corpo bello e snello ma con un poco di cervello e dietro un bello schieramento
andiamo a vivere insieme, con il tuo portamento, 
per vedere gli altri ragazzi
stare male. 

RIT: io non ti mento, ti mento (x2) 
nella tua mente, tua mente
il mio comportamento è questo, è questo. 

Donne truccate
anni 2000
girano in centro 
col tacco 20, 
rosso il rossetto 
comincia la caccia
di un uomo nuovo 
da portare a letto 
dammi una mente 
che questa mi manca, 
fammi far shopping 
andiamo in vacanza! 
Ma quanto è bello andare in giro 
con un uomo a cui mento, 
se hai un corpo special 
che ti toglie i problemi! 
Il portamento non va, 
ma il comportamento e una donna non ho, 
ma ho un corpo e sabato è già  
e un corpo mi porterà a Miss Italia! 

Mi son guardata allo specchio 
e pure oggi è lo stesso 
ancora quel triplo mento 
il girocollo mi è stretto. Mi stringono anche i calzoni 
eppure son quelli nuovi 
non stanno bene per niente 
quel commesso mente. 
– Hey tu, ma che dici? 
– mi hai guardato le narici 
– hai un bel portamento! 
– ti ricordo il mio mento
Mi sento giudicata 
con accanimento, 
ma che mi 
se quello è il comportamento. 
Se hai un bel corpo 
non umiliarti ti porto a 
vorrei abbracciarti!

Lilli e Sofi
Scolte Semplici

Un’uscita toccante e forte: le testimonianze di…

Longiano (FC), 5/16 febbraio 2020

15 e 16 febbraio: si prende e si parte! La destinazione, questa volta, non viene svelata. Così, appena scese dalle macchine le ragazze vengono accolte da Emanuela, un’operatrice che le introduce a quello che sarà questa esperienza: due giorni di Servizio nei confronti degli ospiti della comunità terapeutica di Balignano. Questa grande famiglia fa parte della Associazione Papa Giovanni XXIII che, fondata nel 1968 da Don Oreste Benzi, si impegna per contrastare l’emarginazione e la povertà, in questo caso rivolta a ragazzi tossicodipendenti.
Dopo un gioco di presentazione reciproca e una descrizione di quello che è il percorso che porta gli ospiti ad una nuova vita, le Scolte hanno avuto l’opportunità di ascoltare la potente testimonianza di S., una ragazza della comunità che racconta le fragilità che l’hanno portata ad una deviazione, ma sopratutto il coraggio di superarle per scrivere un nuovo capitolo della sua vita.
A cena, l’incontro con gli altri 19 ragazzi che vivono in questa preziosa struttura: ancora una volta, racconti, domande e sorrisi! Alla sera, il fuoco serale preparato dalle Scolte accende ulteriormente il divertimento con i ragazzi.
Al mattino, il servizio del Fuoco si concretizza nella partecipazione alla vita quotidiana degli ospiti, attraverso mansioni di cucina, sistemazione degli spazi comuni e pulizia delle camere: questo stralcio di vita quotidiana condiviso permette ancora una volta di arricchire lo scambio!
Dopo la S.Messa insieme alla Comunità, la giornata si conclude con la condivisione in presenza di Emanuela, che accoglie le domande e trasmette il profondo senso umano dietro il progetto della fondazione.
Che l’uscita sia stata vissuta a pieno lo si riconosce dai dialoghi e dagli sguardi delle ragazze, che sgretolano quel muro di stereotipi a cui i ragazzi sono purtroppo abituati. Ma in particolare modo, lo si riconosce da ciò che le ragazze si portano a casa. Ecco perché ora voglio dar voce a ognuna di loro!

“È stata un esperienza bellissima, ma c’è una frase che mi ha colpito più di tutte. Questa mattina parlando con D., lei mi ha detto “spesso mi chiedo cosa pensano le persone NORMALI”. Mi è subito risuonata questa parola nella testa. Si può davvero dare una definizione a “persona normale”? Cosa c’è di diverso tra me e loro? Secondo me nulla, solo una scelta sbagliata, che ha portato ad una strada più difficile, un percorso che richiede più coraggio e più costanza per riprendere la giusta rotta.”
Chiara Ciacci

“Dopo aver vissuto questi due giorni con i ragazzi della comunità di Balignano (e che ragazzi!), Io dico che ognuno deve sempre sentirsi responsabile non solo di se stesso, ma soprattutto degli altri (iniziando in FAMIGLIA), per valorizzarli e farli sentire sempre a proprio agio… semplicemente per farli sentire AMATI!!
È importante anche dare valore alle cose semplici della vita, e da quelle ripartire in caso di smarrimento”
Vittoria Rossi

“È stata un’esperienza breve ma intensa. Mi ha stupito la domanda che si è posta S., perché comunque penso che anche se ci possiamo definire brave ragazze anche noi in fondo ci possiamo rivelare fragili e avere delle “tentazioni”… una testimonianza come la sua ci fa capire come e perché dire no. Sicuramente mi porterò dentro tutte le loro esperienze di vita e il loro coraggio.”
Sofia Ceramicoli

“È stata un’esperienza che mi ha fatto riflettere e che mi ha aperto gli occhi; a volte ci si rende conto che cose che per te possono sembrare banali per altri non lo sono affatto. Ammiro il coraggio di tutti i ragazzi che stanno provando a dare una svolta alla loro vita per se stessi e per i loro cari, ricominciare richiede una grande forza. Mi sono veramente divertita e spero in un secondo incontro.”
Giulia Capodagli

“Pur avendo vissuto quest’uscita solo in parte, devo dire che sono tornata a casa con un certo senso di dispiacere da un lato, ma di profonda serenità dall’altro per i bei e profondi momenti condivisi con voi, S. e tutti ragazzi della comunità: la possibilità di poter vivere queste esperienze credo sia uno dei veri motivi per cui lo scoutismo continua ad essere parte integrante della mia vita… Conoscere l’ALTRO è davvero sempre l’arricchimento più prezioso.
Grazie” -Chiara Rondina

“È stata un’esperienza unica e divertente. Mi ha fatto riflettere molto sul fatto che nella nostra vita non c’è niente di scontato, come una famiglia. Poi mi ha fatto pensare che quel mondo non è poi così lontano da noi e mi ha colpito anche la forza e determinazione con cui cercano di ricominciare con la propria vita.”
-Benedetta Barone

“Per me è stata la prima volta per un’esperienza in comunità, e sono felice di aver partecipato proprio perché stando a contatto, parlando e scambiando risate con quelle persone mi ha trasmesso quanto sia importante il dono della vita che Dio ci ha dato; loro hanno avuto la forza, nonostante la scelta sbagliata, di riprendere in mano la loro vita, riprendere in mano quel dono che gli era stato fatto. Li ammiro tantissimo e mi piacerebbe tanto riandarci. Mi ha fatto molto riflettere a pranzo su quanto sia importante non giudicare o criticare nessuno… perché oggi giorno è così presente questo fatto, una cosa che può comunque dare un sacco di dolore; ma se tu li conosci ci parli non c’è nessuna differenza che ti distingue e siamo tutti uguali, alla fine io stessa tante scelte sbagliate ho fatto nella mia vita è proprio per questo non ho nulla di più. Questo penso io”
Giulia Andreoni

“È stata un’esperienza assolutamente unica e potente. Ho capito che per quanto una realtà possa momentaneamente sembrarci lontana per le nostre esperienze di vita, in realtà c’è sempre una storia da ascoltare, c’è sempre una persona da scoprire che ci può lasciare davvero tanto. Sono molto grata di aver potuto ascoltare la testimonianza di Silvana, che con tanta umiltà ha messo a nudo la sua vita, la sua sofferenza e le sue fragilità. Penso che non sia da tutti riuscire a raccontare la propria storia con delle estranee, ed è anche così che si dimostra un grande coraggio.”
Linda Carloni

“Come la Rondi sono andata via con un po’ di dispiacere per aver vissuto solo in parte questa magnifica esperienza. Sono ritornata casa molto arricchita perché sono riuscita a vedere con una diversa prospettiva L’IMPORTANZA di una scelta…seppur quotidiana. Ma ciò che mi ha sbalordito che però queste conseguenze sono nate tutte da fragilità, da mancanze di punti di riferimento, cose umane, non sono dal desiderio di fare qualcosa di nuovo tanto perché mi va.
Mi ha insegnato che molte volte prima di guardare la scelta di una persona non bisogna dare per scontato che c’è molto di più dietro… c’è pure sempre il suo lato imperfetto da essere umano”
Lucia Tombari.

“Per concludere, non nego che anche per me questa manciata di ore passate in Comunità mi hanno donato molto più di quanto avrei potuto immaginare. Un’ospite della comunità ci ha chiesto: ‘ma a che serve a delle brave ragazze ascoltare questa mia testimonianza?’ Una domanda sensata. Eppure soffermandomi qualche minuto ho pensato che i temi affrontati in questi giorni sono andati ben oltre lo specifico uso di droghe. Si è parlato di storie di sofferenza, ma sopratutto di amore; di ferite, ma anche e sopratutto di coraggio. Storie che fanno tornare a casa grate, più consapevoli di quanto sia importante amarsi e farsi amare, e più sereni nel pensare che c’è sempre una seconda possibilità, qualsiasi sia la strada ‘sbagliata’ intrapresa. Se non è questa, l’arte di ricominciare…

Alice
CF

Fuoco Girasole alla Route estiva

Parco delle Foreste Casentinesi, 28/31 luglio 2018

Dal 28 al 31 luglio, noi Scolte del Fuoco Girasole abbiamo trascorso la nostra route estiva in Toscana, nel Parco delle Foreste Casentinesi, esperienza bella e allo stesso tempo faticosa… ma la fatica aiuta a crescere! Colma di emozioni, sensazioni e spunti di pensiero.

Il tema principale di questa Route è stato l’albero e con ogni parte di esso, partendo dalle radici fino ad arrivare alle foglie, abbiamo avuto modo di riflettere relazionando il ruolo che ha ogni elemento con la nostra vita di tutti i giorni.

Il primo giorno, dopo aver pranzato, abbiamo intrapreso il nostro primo sentiero, ricco di panorami mozzafiato e di boschi quasi incantati. Qui abbiamo trascorso tutto il pomeriggio, infatti alla nostra meta ovvero il Sacro Eremo di Camaldoli siamo arrivate quasi verso sera, dove siamo state accolte per la notte dai Frati dell’Eremo.

Il giorno dopo, dopo esserci rifocillate, eravamo pronte e cariche per un nuovo cammino che ci stava aspettando, e che ci avrebbe portate a Badia Prataglia.
Nonostante qualche errore di percorso per colpa dei cartelli segnaletici della sentieristica, siamo riuscite ad arrivare sane e salve nel camping, dove qui abbiamo fatto diverse attività e abbiamo cenato con una grigliata!

Il terzo giorno, dopo aver fatto colazione, ci siamo addentrate nel percorso successivo, un percorso abbastanza lungo e faticoso che ci ha tenute impegnate quasi tutto il giorno, ma che è stato vissuto a pieno in ogni suo aspetto.
Arrivate all’arrivo, ovvero Rimbocchi, abbiamo avuto la fortuna di poter fare un bel bagno nel fiume così da rinfrescarci, e successivamente, dopo cena, noi Scolte Semplici (al primo anno del cammino di Fuoco), abbiamo avuto l’opportunità di poter firmare la Carta di Fuoco, cerimonia che ci ha regalato delle emozioni importanti.

L’ultimo giorno, forse è stato il giorno più faticoso, giorno che ci ha messo alla prova sia fisicamente che mentalmente, un giorno che però ci ha fatto crescere e fatto capire anche i nostri limiti e la nostra forza di volontà e che ci ha portato al Monastero di La Verna, in un piccolo borgo che si trova in cima ad una parete rocciosa.

In conclusione, questa esperienza, posso dire che ci è servita molto per esprimerci, farci conoscere meglio e per apprezzare tutto ciò che normalmente non apprezzeremmo.

Elena
Limpida farfalla

Uscita Regionale Rover e Scolte – parliamo di FELICITA’

Prelato Alto di Fano (PU), 3/4 marzo 2018

Nei giorni 3 e 4 marzo abbiamo partecipato all’Uscita Regionale Rover e Scolte.

Aveva appena finito di nevicare dopo una settimana, quindi sarebbe stata un’uscita tra la neve; le condizioni e il freddo però non hanno frenato il nostro entusiasmo e la nostra voglia di scoprire!

Abbiamo portato con noi, oltre al solito materiale, solo un ingrediente per la pasta che poi avremmo unito a quelli delle persone della nostra equipe.
Il tema era “la felicità. Cosa è per noi la felicità?”.
Io, sinceramente, non ho mai pensato a cosa sia per me la vera felicità prima di quest’uscita e ora dopo averci riflettuto penso che la felicità sia quando si riesce a star bene con se stessi, insieme agli altri e far felici quest’ultimi.

Durante il pomeriggio della prima giornata ci siamo divisi in tre gruppi; ognuno di questi doveva affrontare le tre oasi: essere felici insieme gli altri, far felici gli altri e la felicità con se stesso.
In ogni oasi c’era una prova che trattava questi tre punti. La sera non c’è stato un vero e proprio fuoco serale, ma una testimonianza che, personalmente, mi ha toccata tanto; ci hanno bendati e fatti entrare in una stanza con sotto fondo la canzone “mi fido di te”, e una volta tutti seduti, ha iniziato a parlare una ragazza di nome Jenny (anche lei scout) che ci ha raccomandato di tendere gli occhi chiusi durante la sua testimonianza, fino a quando non avremmo sentito la necessità di aprirli.

Ha iniziato a raccontarci la sua storia: a 17 anni ha iniziato a vedere delle macchie, andava a far le visite ma nessun dottore capiva di cosa si trattasse, ogni volta dicevano un nome di una malattia e poi smentivano. Fino a quando un giorno, a 19 anni, un dottore capisce di cosa si tratta e da cosa erano causate quelle macchie che lei vedeva, ma le disse che aveva solo 48 ore per salvarla. Lei, invece di scoraggiarsi, rispose: “Dottore non morirò!” e infatti così fu.
All’età di 25 anni Jenny perde definitivamente la vista.
Quello che più mi ha colpita è la sua determinazione, il suo non abbattersi e credere in se stessa, tratti del suo carattere che l’hanno aiutata ad affrontare bene questa sua sfortuna.

Tutto questo sicuramente l’ha resa più forte e più consapevole di cosa sia la vera felicità perché nonostante tutto riesce ad essere felice; mi ha stra-emozionato e come ogni testimonianza prendo un pezzettino e lo metto nel bagaglio per imparare sempre di più.

Il giorno seguente, dopo la Messa di Don Steven, ci siamo divisi in gruppetti e abbiamo fatto delle tappe, ciascuna delle quali affrontava un’emozione (paura, fiducia, etc) e tutte insieme portavano alla felicità.
Alla fine si doveva creare una “ricetta della felicità”, la nostra è stata “la vera felicità la si trova facendo felici gli altri”.

Dopo questa movimentata attività abbiamo iniziato a cucinare la pasta con i vari ingredienti, e se la cosa prima mi spaventava perché non sapevo cosa sarebbe avvenuto fuori, all’assaggio questa paura era svanita: buonissimo!
Dopo il (buonissimo) pranzo si è fatta la premiazione in base ai punteggi delle tappe e la ricetta, non ricordo chi ha vinto perché non siamo stati noi IHIHIHIHIHIH, ma mi sono trovata molto bene insieme agli altri miei compagni.

Rosine
Cigno libero

Route invernale per il Fuoco Girasole

San Michele al Fiume, 8-10 dicembre 2017

Non è facile in questi giorni frenetici mettersi in gioco per gli altri, perché finiamo con il focalizzarci nella quotidianità senza prestare attenzione a chi ci circonda; ecco perché noi ragazze del Fuoco Girasole abbiamo avuto il desiderio, anzi la necessità di intraprendere una Route di Servizio.

Una Route di solito segna sempre la vita di una Scolta, ma questa esperienza ha lasciato un dono grande a tutte noi: il valore della gratuità.
Abbiamo trascorso i nostri giorni nella casa famiglia “Evelina”,di San Michele al Fiume . Questa è una realtà dove dimorano ragazzi e ragazze con difficoltà, bisognosi di un punto saldo come la forza di un nucleo familiare, perché nelle loro case ciò non viene loro garantito.
Quindi vengono affidati a persone come Tiziana e Bruno, che hanno deciso di condividere la vita con loro finché la loro situazione familiare non torni opportuna.
All’interno di questa grande famiglia noi abbiamo prestato servizio facendo dei lavori manuali e domestici, allietando le giornate con delle semplici attività in stile scout.

Con il trascorrere delle giornate però ci sembrava che il nostro donare non fosse abbastanza, perché stavamo ricevendo a livello di emozioni il triplo di quello che offrivamo. Non immaginavamo che la nostra partecipazione alla vita di tutti i giorni di quei bambini potesse essere di grande valore, ma tutti ci facevano sentire parte di loro, rendendoci felici nella semplicità ma soprattutto senza pretese.<br
>Ci chiedevano solo di cantare, di giocare o di guardare un film; non dovevamo fare grandi imprese, solo dedicare loro il nostro tempo, cosa che all’inizio noi non pensavamo potesse essere un vero servizio.
Ma invece, allestendo insieme la casa per il natale, aiutandoli a fare i compiti, o suonando il piano in sala, abbiamo compreso che l’amore dirigeva ogni nostra azione; abbiamo quindi trovato il nostro modo di essere presenti.

Lucia Tombari
Puledro travolgente

 

La prima Route di Fuoco in alta quota!

Val di Sole, 4/8 agosto 2017

Quest’anno il Fuoco Girasole, sceglie di vivere la sua avventura estiva oltre i soliti confini, ovvero in Trentino, nella cara e ormai nel cuore Val di Sole, scenario della Guerra Bianca.
Abbiamo voluto ripercorrere una Via particolare, “LA VIA DEI FORTI” ovvero un itinerario immaginario che collega i fortini edificati ai tempi della Guerra Bianca, combattuta in frontiera, sulle cime innevate che oggi emanano una Spiritualità sempre intensa ma carica di storia e ricordi.
Forte Strino, Forte Zaccarana e Ex Forte Pozzi Alti, sono diventate per cinque giorni le nostre mete, le nostre conquiste, come sentinelle che devono raggiungere quei luoghi dove vigilare, attendere, sorvegliare e curare il nostro animo, irrorato dalle tematiche quotidiane sempre vive e dibattute.
Siamo state in grado anche di trasformare un piccolissimo riparo in legno, avvistato lungo la strada, in una preziosa casa dove abitare durante la pioggia, che ci ha unite e strette ancor di più, in canti gioiosi e allegri.
E a proposito di Strada, come ogni volta lascia insegnamenti, idee, scoperte su se stesse e sugli altri: l’affidarsi al passo di colei che mi sta davanti, avere la sensibilità di girarsi e vedere l’ultima della fila a che punto è … scegliere di trainare il gruppo per diversi chilometri, avere il privilegio di raggiungere per prime la meta e incitare le altre scolte a stringere ancora un po’ i denti.
E dopo l’ennesima esperienza indimenticabile e costruttiva per me, l’augurio oggi che vorrei fare al Fuoco si ispira ad un passaggio della Preghiera della Scolta che dice: “FAMMI LA GRAZIA DI SCEGLIERE QUESTO COMANDO COME MIO MOTTO” … e cioè di ricevere il dono inaspettato di trasformare ciò che sono Chiamata a fare ed essere, in ciò che Amo fare ed essere … anche questa è Felicità.

Marusca
CF