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Assisi, 27-29 dicembre 2008.

Cosa vi ricorda Assisi? S. Francesco, S. Chiara, le chiese..? Beh, sì, ma non è tutto.. a noi ricorda soprattutto l’avventura e la strada ! Arrivate in un soleggiato sabato, ricordo che dopo aver visitato la casa che ci avrebbe accolto nei 3 giorni di route, nessuna era disposta a staccarsi dai termosifoni per andare a visitare il luogo scelto dall’equipe Occhi, composta da Franca e Geid, ma eravamo venute fin lì per conoscere, provare qualcosa e allora via verso Assisi.
Arrivate a destinazione, cioè alla basilica di S. Francesco, Franca ce ne spiegò la storia, che io naturalmente non vi rispiego (cercate su internet!!). Poi, a Capodacqua (frazione di Assisi), il luogo della nostra dimora, abbiamo cercato di ritornare alla nostra casa… camminando per più di un’ora, chiedendo a una ventina di persone indicazioni.. E indovinate un po’, tutti ci hanno dato indicazioni diverse !! Ma poi, dopo aver percorso tante di quelle vie, siamo giunte al tramonto, sane e salve. Ci riscaldammo con un tè e poi l’equipe Occhi ci ha fatto fare 1 gioco nel quale per ogni 3 risposte esatte guadagnavamo una casella con la quale poi ricostruivamo un puzzle con l’immagine della basilica.
Il secondo giorno era “in mano” all’equipe Mani, formata da Gle, Illy e me. Fummo da subito colte da un imprevisto: la neve, quindi partimmo a piedi per Assisi.
Alla casa di riposo “A. Rossi” in Assisi, ognuna di noi cercò di diffondere alcuni valori che forse gli anziani presenti avevano “perso”, io ad esempio cercai di portare affetto e felicità.
Piano piano l’atmosfera si fece più accogliente e i nostri “amici” iniziarono a partecipare ai nostri canti e balli. Dopo aver pranzato in compagnia della scolte di Roma, anch’esse in Route, visitammo la chiesa di S. Chiara, dove più tardi abbiamo preso la messa..
Di ritorno a casa abbiamo fatto il gioco della mia equipe. Il gioco consisteva nella divisione in 2 gruppi, i quali poi sceglievano delle figure femminili (famose per le loro opere) che comunque un po’ le rappresentavano. A vicenda si facevano domande per indovinare il nome del personaggio, e poi a fine gioco, a ognuna fu distribuita la storia del proprio personaggio sul quale poi dovevano fare una riflessione e un confronto.
Il terzo e ultimo giorno, fatti gli zaini, ci incamminammo verso la casa di riposo per il secondo e ultimo giorno di servizio. Ci dispiaceva lasciarli visto che con qualcuno avevamo pure legato e dopo aver distribuito i pasti e salutato i presenti, la fame venne a noi e Maru ci portò a cucinare nel posto più ventoso di tutta Italia.
Più tardi ci avviammo verso la nostra ultima meta, basilica di S. Maria degli Angeli. L’equipe Piedi ci invitò a rappresentare per iscritto o con un disegno il significato della parola “carità” su un pezzo di stoffa che poi andava cucito insieme agli altri per formare una coperta.
Infine abbiamo preso il treno; qualcuna si addormentò, qualcuna continuò a parlare, e poi arrivammo a casa..!
La nostra avventura finì così, descritta usando tante parole ma ricordandone in particolare 8:
“storia, passato, pazienza, bellezza, puzzle, carità, emozioni, tempo” e mai la dimenticheremo nonostante il freddo, la neve e gli imprevisti!!

Adriana

Uscita di Fuoco

Fano, 22-23 novembre 2008.

Ciao a tutti!…L’ultimo weekend è stato molto emozionante, divertente, istruttivo e anche un po’ freddo!!. Questo per riassumere la nostra prima uscita di fuoco effettiva dell’anno. Temerarie come sempre….siamo arrivate a Fano con l’autobus. Dopo una passeggiata tra gli ulivi e una bella vista panoramica siamo state accolte dalle monache benedettine in una casetta a fianco il monastero. Dopo esserci sistemate al freddo e al gelo, la maru ci ha illustrato l’attività che consisteva principalmente nel conoscere altre tipologie di comunità supportate dal materiale che ci ha fornito. In quel momento abbiamo ricevuto una visita gradevole, non a caso è arrivata la monaca Letizia che ci ha testimoniato la sua importante scelta di vita spirituale nel ritiro e nella preghiera. Ci ha raccontato della sua chiamata, del suo rapporto con le altra sorelle , con il mondo esterno e tutti i problemi esistenti. Per essere una che non metteva piede fuori dal monastero da 10 anni la sapeva lunga!! Così fra sorrisini e occhi che parlavano da soli ci ha lasciato alla nostra attività.
Abbiamo cominciato a cantare canzoni del tipo: wwwmipiacitu, notte prima degli esami e tigerman! che davano l’idea della comunità che dovevamo trattare, dietro a delle immagini di s.Cecilia(auguri ceci!). Quelle che abbiamo preso in considerazione sono state: la comunità virtuale, biologica e scolastica;e abbiamo scritto i punti fondamentali dietro dei fogli con disegnati i semi di picche, quadri e fiori.
Non vedevamo l’ora di cominciare a cucinare, anche perché ancora un po’ e ci penzolavano i ghiaccioli dal naso. Dopo la cena la Chia e io abbiamo fatto il fuoco serale. Il gioco era una specie di twister dove al posto dei pallini c’erano i semi delle carte che rappresentavano le varie unità scelte da lla persona che girava con l’ulaop..(quanto non siamo buone!!). Risultato? Ci siamo divertite come le matte tra posizioni assurde, cadute e mimi ancora sconosciuti!
Con questo clima ci siamo risvegliate. All’ora di colazione sono arrivate anche la Fedi, la Giadi e la Franca accolte dagli starnazzi delle oche. Subito dopo siamo andate a messa. Diciamo che ci sentivamo un po’ al centro…di quel luogo suggestivo. Finita la messa, divise in equipe siamo partite a piedi alla ricerca del significato della nostra comunità di fuoco e dell’Eremo di monte Giove. Dopo uno scambio di opinioni, davanti ad un paesaggio stupendo, abbiamo pranzato e poi ci siamo riavviate al monastero per concludere l’uscita. Dopo la misteriosa sparizione delle chiavi della maru che ormai era andata in tilt per cercarle, ci siamo scambiate delle considerazioni sulle due giornate trascorse insieme; poi è arrivata l’ali che ha voluto provare il mitico ulaop e naturalmente…non gli è venuto.(…un po’ scarsetta eh!). Con questo clima di gioia abbiamo concluso l’uscita. Ciao!

Gle

Uscita scolte semplici

Fossombrone, 16 novembre 2008.

In vista della prima uscita di fuoco dell’anno associativo è stata organizzata, unicamente per le scolte semplici, un’uscita della durata di un solo giorno, tenutasi domenica 16. Questa aveva l’obiettivo di preparare al meglio le “sempliciotte” nelle nuove tecniche adoperate nel fuoco, come ad esempio l’utilizzo dei fornellini invece della cara vecchia trupper. Non esclusivamente a questo è servita, ma, forse ancora più importante, a unire e rinforzare l’equipe delle scolte semplici. Infatti, pronte di buona mattina, ci siamo dirette a Fossombrone dove, dopo aver preso parte alla Santa Messa, ci siamo incamminate verso “le Marmitte dei Giganti”. In seguito a una chiacchierata relativa a “Le Gioie della Strada”, ci siamo divise in equipe: 1) adri e franca; 2) io e giadi 3) maru (come al solito: en c’hai n’amic!!). Arrivate al punto di destinazione abbiamo finalmente iniziato a cucinare. A stomaco pieno ci siamo scambiate le riflessioni svolte d’equipe durante la camminata e ci siamo ridirette verso casa.

Chiara, Airone Esuberante

Uscita a San Leo

Monte Aquilone, 8 giugno 2008.

Domenica 8 giugno la sq. Stelle alpine si è riunita per andare allo Sky-Park (percorsi sugli alberi).
Eravamo tutte molto curiose di fare quest´esperienza!
Ma purtroppo arrivate lì pioveva e quindi…Abbiamo cercato un´alternativa…che fosse divertente e carina…allora c´è venuto in mente che lì vicino c´è un paesino…. Siamo andate alla scoperta di San Leo!
San Leo è un paese molto carino!!!ha una sola entrata fatta con un arco di pietra!! (io mi sono sbizzarrita a fare le foto…tra i paesaggi e i monumenti!!)
Abbiamo fatto un Explo Paese! ci siamo divise, noi (Chia, Giady e Sara) abbiamo riscoperto le tradizioni, la storia e i piatti tipici…
Siamo entrate quasi dappertutto, che bellezze…il Duomo, la chiesa dedica alla Madonna di Loreto….e soprattutto il Forte….Che infatti è il simbolo che caratterizza questo paese.
Invece la Lally e l´Aly hanno girato un po´ di negozi, tra cui un negozio dove un signore lavorava il ferro battuto, uno dove c´erano tutti i formaggi tipici….
Alla fine ci siamo ritrovate tutte insieme nello stesso parco in cui avevamo pranzato, per fare un resoconto del tutto!
Insomma San Leo è proprio un bel paese…vi consiglio, se siete da quelle parti di visitarlo…
Che a me personalmente mi ha dato una buona impressione.
Finito questo Explo Paese, siamo tornate a casa stanche ma contente!

Sara

“PERDO…NO” “PERDONO” “PER DONO”

Monte Paganuccio, 17-18 maggio 2008.

Questo era il motto dell’uscita di Fuoco che si è svolta sabato 17 e domenica 18 maggio sul Monte Paganuccio, uno dei due monti che custodiscono e proteggono il bellissimo Furlo !
Partiamo con la Santa Messa e Don Peppe che ci ha fatto riflettere sulla Trinità anzi … il Mistero della Trinità e dopo l’Omelia/Dibattito, a fine Messa, caricando meno materiale possibile siamo parte alla volta di Cà i Fabbri, dove esiste un rifugio, il punto di partenza scelto dalla logista Ceci: la meta? La vetta del Monte Paganuccio ! Ovvio la salita e il fogliame sparso lungo il sentiero ci ha fatto un po’ arrancare ma l’atletico fuoco Il Girasole ha raggiunto il punto più alto del Monte, da noi ribattezzato “Il Paradiso”, per l’azzurro del cielo, il verde del prato e qualche cespuglio qua e là … io ho detto cespuglio ma Samanta, la nostra naturalista di sicuro userebbe un linguaggio più appropriato per riconoscere piante e fiori tipo la Veronica stesa, le Violette etcc… ! Una volta salite, l’itinerario prevedeva di scendere … solo dopo però aver imboccato il sentiero giusto e così fu, alle 19.00 circa riuscimmo a prendere la giusta via, percorsa tra cadute a terra, canzoni della branca coccinelle e soprattutto l’incontro con Adamo passando per la valle dell’Inferno (è vero .. vedi cartina)…!!! L’arrivo al luogo del pernotto per le ore 21.00 circa alla Pradella, altro rifugio del monte Paganuccio dove abbiam piantato le tende, cenato e vegliato con la nostra sorella pioggia in agguato, poi caduta nella notte, che ci ha fatto da sottofondo ai nostri sogni carichi di stanchezza ma anche soddisfazione per questa prima nella giornata. Il mattino seguente, dopo colazione, abbiam pregato grazie alla liturgista Franca e poi reso il luogo migliore di come l’abbiam trovato, siam salite in sella alle bici per raggiungere in leggerezza e tranquillità la riva del Candigliano dove grazie alla Illi abbiam realizzato le canne da pesca per una pesca miracolosa ? Non proprio, ma fatta di pazienza e determinazione ! Il pranzo, anch’esso minacciato dalla pioggia, ci ha consolato e da lì, dopo un giro in bici fino all’Abbazia, abbiam concluso l’uscita con i ricordini fatti dalla Fedi !!!
Tanti mezzi quindi per vivere la strada, la crescente voglia e volontà di essere una comunità e la consapevolezza che un cammino fatto insieme è un servizio a se stesse e al prossimo !!!

Buona Caccia e Buona strada a tutti

C.F. Maru

Uscita di Fuoco

Piobbico, 16-17 febbraio 2008.

“E dalla pelle al cuore .. che devo ritornare, senza più parole, senza farti male …” Il calore del fuoco “il Girasole”…riesce a scaldare anche il più freddo dei cuori … cioè degli ambienti! Così abbiamo intrapreso questa avventura sfidando le temperature gelide del paesello di Acquanera alle pendici del Monte Nerone. A bordo del pulmino preso a noleggio ci siamo recate alla messa a Piobbico prestando il servizio del canto e delle letture. Da li abbiamo raggiunto la nostra casa riscaldata con cura, mettendo in pratica sane tradizioni tramandate dalle nostre nonne, così la piastra della stufa (accesa dalla Glenduz) si è ricoperta di pentole piene di acqua utilizzata poi per lavare i piatti… A proposito di piatti i nostri menù erano suddivisi così: la Gle con la Illi hanno colorato il loro angolo di tavolo di verde e giallo così come la Ceci e la Sem e in ultime, perché eravamo sempre le ultime, noi due verde e rosso. Premettendo che il fuoco è iniziato alle ore 23.00, partite da un cerchio gioioso (caffettiera splendente, lettino bosco e montagna), passando per un riparto grintoso (Sem copriti!!), per giungere ad un fuoco grandioso composto da cinque scolte e la capo e sei splendide marionette che hanno dato veramente spettacolo. La notte è passata tra folate di vento e sveglie fuori orario ( vai Sem…. Tu tu tu tu tu) fino al sorgere del sol quando con lo zaino in spalla, abbiamo intrapreso il sentiero n. 13 che dal paesino di Acquanera ci ha portato in riva al fosso ghiacciato del Presale, attraversando con coraggio e prudenza una passerella, guadando il fiume e scorgendo una grotta e pregando al suono della natiur. Il profilo altimetrico redatto (grazie Gle e Illi) ci aveva visto giusto così dopo 3 ore di cammino siamo rientrate alla base per accingerci a colorare di nuovo la tavole con le nostre prelibatezze. Come diceva il nostro caro BP, lasciare il mondo migliore di come lo abbiamo trovato è un nostro dovere, quindi abbiamo sistemato la casa e condiviso i nostri stati d’animo a fine uscita ! Aggiungi un posto a tavola, anzi due perché la nostra Pali e Fix ci sono venuti a trovare per concludere degnamente questa bella uscita ! “A un passo dal possibile, a un petalo da te, paura di innaffiare paura di calpestare, di tutto il terriccio che non ho, di tutto il libretto delle istruzioni che non so…..eppure, dove mi giro, nelle pareti e nell’asfalto un girassoooole c’è …un gambo verde, mm mmmm m”.

Buona Strada.

SV Fedi e CF Maru

Route Invernale 2007

Cagli, 27-30 dicembre 2007.

La mia prima route invernale poteva sembrare faticosa e stancante ma alla fine è stata anche emozionante, entusiasmante e divertente !
Il motto della route era… “Ed esse furono un cuor solo ed un’anima sola”. Ovviamente, alla partenza da Calcinelli con il pullman di linea mancavo io all’appello, in ritardo come sempre, ho rincorso con la macchina fino a Borgaccio e raggiunto il resto del Fuoco che mi attendeva con ansia. Arrivate e destinazione (ovvero a Cagli) la nostra CF “non sapendo dov’era il convento dei Cappuccini”, o lo sapeva, non si sa, ci ha fatto orientare con cartina e fiuto finchè un signore di Cagli è venuto in nostro aiuto dandoci indicazioni !! La lavorazione del cuoio è stata la prima attività fatta, per realizzare splendidi oggetto, lavoro intervallato da un “buon the” (fatto dalla Maru). A seguire i vespri con i frati di Cagli …”E’ Natale, è Natale!”
Dopo essere riuscita a scongelare 4 fettine tutte unite tra loro abbiamo gustato la nostra cena con i forellini e passato la serata con la tombola scout, tra conoscenze scoutistiche, fortuna e cioccolatini a non finire ! Il mattino seguente, una volta alzate, sistemato il tutto abbiamo salutato i frati fumatori, ci siamo incamminate per Acquaviva, con rifornimento per i pasti del giorno, non solo, qualcuno ha voluto dimostrare il suo affetto alla CF con dei Baci … Perugina ! Dopo l’attività sul canto, la sera ci hanno raggiunto Ceci e Clod che hanno così potuto partecipare al fuoco serale mio e della Gle, ci siamo divertite da morire con la scenetta che abbiamo fatto e i giochi proposti … di cui uno non molto scout, ma il tutto per ritornare al tema dell’uscita “..un cuor solo, un’anima sola”.
Dopo la levataccia (qualcuno non ha mai dormito dal freddo) con l’autobus delle 7.10 abbiamo raggiunto Serra S. Abbondio e da lì a piedi con zaino in spalla fino a Fonte Avellana. Tratto di strada faticoso ma alla vista del Monastero ci siamo fatte coraggio per poi arrivare alla meta ! Dopo un pranzo abbondante e forse eccessivo, tra limonart rubate e the abbiamo di seguito svolto l’attività sulla Carta di Fuoco. Dopo i Vespri e Dopo Cena abbiamo vegliato sulla figura di Papa Giovanni Paolo II, a conclusione dell’inchiesta della Ceci e Fedi iniziata nel mese di Dicembre. La domenica i genitori ci sono venuti a prendere (ai miei ho detto mezzo’ora prima per evitare ritardi). Conserveremo molti ricordi dell’uscita, proseguendo avanti nel nostro cammino…

Buona Strada.

S.S. Franca

Uscita di Fuoco

San Martino d’Urbania, 17-18 novembre 2007.

Quella di San Martino si potrebbe definire un’uscita a dir poco freddolosa ma comunque è stata la prima uscita di fuoco di quest’anno. Anche se il tempo nuvoloso non accennava a schiarirsi siamo partite ugualmente con entusiasmo e con la sensazione che non ci saremmo annoiate. Arrivate al rifugio e dopo aver sistemato gli zaini la nostra cf ci ha fatto fare un’attività manuale. Con del materiale a disposizione dovevamo costruire delle lanterne stile orientale, simbolo della scolta, colei che è vigilante e simbolo anche attraverso la luce, dell’accoglienza del prossimo. In ogni facciata dovevamo scrivere rispettivamente il nostro nome, una qualità del nostro carattere, un simbolo che ci rappresentava e il modo in cui ci poniamo per accogliere l’altro. Dopo questo lungo momento di agonia per la Clod la sua lanterna è stata completata anche grazie all’aiuto della Ceci che è corsa ai ripari cercando di dare una forma a quella “cosa” in modo che sembrasse una lanterna. Poi finalmente arrivò il momento più atteso: la cena con dei menù piuttosto diversi. Il fuoco serale è stato preparato dalla Fedi e dalla Illi che ci hanno fatto saltare per tutta la sera sopra una grande scacchiera con le nostre foto. Per rallegrare ancora di più l’animo di tutte, un bel vin brulè caldo con castagne poco cotte davanti ad un bel camino. E’ stata la ciliegina sulla torta e poi tutti a coricarci. La mattina, dopo colazione si è deciso il percorso che dovevamo fare su per il monte. Dopo una lunga discussione tra noi e un gatto rosso che contribuiva a mettere un po’ di scompiglio siamo partite all’avventura con i fiocchi di neve che cominciavano a scendere. Alla fine della mattinata dopo ore passate nei boschi ad infangarci siamo tornate al rifugio dove la Sem ci aspettava con un bel bicchiere di tè fumante e Garga che ha cominciato a spiegarci la tecnica dell’arrampicata (tutta da scoprire). Alla fine abbiamo fatto pratica su una parete attrezzata del rifugio. Per fortuna siamo uscite tutte incolumi (almeno così sembrava). Per concludere la giornata un bel discorso della nostra cf e dei ricordini che riprendevano il tema dell’uscita “Camminando sotto un cielo comune” abbiamo lasciato il rifugio per tornare a casa e raccontare così la bella esperienze che avevamo vissuto.

Buona Strada.

Glenda

Route Estiva 20-23 Luglio 2007

Gran Sasso, 20-23 luglio 2007.

Acqua, un comodo letto, tanta protezione, cellulare, lettore mp3… erano alcune delle cose che durante questa route non abbiamo avuto per due motivi: o perché non erano né necessari né essenziali o perché la natura ci ha fatto un piccolo scherzetto!!!
Fortunatamente tra 25 scolte, capo e aiuto capo cioè Lorenza, Paola, Michela e Gemma non è mai mancata, neppure a 2800 metri di altezza, la voglia di sostenerci, conoscerci, scherzare e tutto questo è stato possibile farlo grazie al tema che abbiamo affrontato: “Voce del Verbo amare”.
Vi sarete chiesti perché così tante ragazze…… vero?? Tanto il fuoco di Calcinelli non è mai stato così numeroso!!!! Infatti mi sono dimenticata un piccolo dettaglio… è stata una route gemellata, con tre fuochi che hanno vissuto insieme la stessa esperienza… Ed ecco i protagonisti: Fuoco Perfetta Letizia di Pesaro, Fuoco Myriam di Jesi e Fuoco Girasole di Calcinelli!! Tante scolte diverse tra loro in diversi aspetti… il modo di pensare su alcune cose, la parlata, il modo di confrontarsi su noi stesse, con gli altri e con Dio, ma tutte con la stessa voglia………… quella di AMARE incondizionatamente, di donarsi agli altri che sia nel servizio o in famiglia o con gli amici… Scolte partite cariche di adrenalina al massimo e tornate a casa distrutte perché tra Corno Grande, camminate, riflessioni, giochi, tanto vento, massi che cadevano di qua e di la, svenimenti, scenette i giorni passavano veloci e non ci si accorgeva neanche che già erano le 23,00 cioè l’ ora della nanna!!
Abbiamo avuto anche una piccola mascotte con noi… eh sisi… si chiama Samuel, quel piccolo angioletto biondo!!!! In realtà è il bimbo di Gemma, l’aiuto capo di Jesi!!
Ah ah ah… un’ ultima cosa…. C’è stato un avvenimento molto importante… le piccole scolte semplici hanno firmato la carta di fuoco, cioè hanno preso questo impegno nel servire…. Spero per loro sia stata un’emozione unica che si ricorderanno, perciò faccio a loro un grosso in bocca al lupo e soprattutto buona strada!!!!
Ora vi lascio vedere le foto di questa indimenticabile route estiva e che vi rimanga anche a voi nel cuore che non bisogna sprecare acqua, mi raccomando!!

Buona Strada.

Federica, Gazza Spontanea

Il Coraggio l’ha chiamata Santa

Perticara 28-29 aprile 2007.

Sabato 28 e domenica 29 sarebbe potuto essere un weekend come tanti altri e invece no.. A movimentarlo ci ha pensato Santa Caterina, patrona delle scolte e quindi nostraaaaaa. Proprio per questo abbiamo deciso di fare un’ uscita a Perticara. Voi vi domanderete ma dov’è sto posto? Con precisione non so dirvelo anche perché per raggiungerlo non so quanto ci abbiamo badato.. anche se in ritardo siamo giunte comunque alla meta, ovviamente l’ultimo tratto del nostro viaggio lo abbiamo fatto con gli zaini in spalla. Appena arrivate abbiamo iniziato la nostra uscita con le attività tutte inerenti alla vita di santa Caterina: strada, comunità e servizio. Il primo argomento trattato è stato appunto la strada, l’attività era guidata da me (cetty) e telepaticamente dalla gle che non era potuta venire, insieme abbiamo realizzato un cartellone sui principali luoghi in cui si è spostata Santa Caterina. La seconda guidata dalla Chia e dalla Ceci in cui si è parlato della comunità sia ai nostri giorni che al suo tempo, insieme abbiamo realizzato un altro cartellone e un crocifisso unendo diverse tecniche. Poi è stato il tempo di montare le tende dato che la notte stava scendendo.
Non appena sistemati i nostri letti è stata la volta dell’attività della Cla e della Illy che con una scenetta e dei giochi ci hanno mostrato la vita caritatevole della Santa. Per concludere bene la giornata dopo aver cenato la CF (Pali) ci ha organizzato una veglia comprensiva di tre tappe nella quale abbiamo potuto riflettere. L’indomani dopo la messa mattutina siamo andati tutti a Sky Parck!!!!!!
In questo parco c’erano diversi tipi di percorsi da eseguire legati a dei cavi di diverse difficoltà…la paura non mancava e proprio per questo solamente due intrepide scolte, Cla e Gle ( in ordine di arrivo), sono riuscite a completare tutto il percorso. Non di poca importanza è stato il sostegno morale che ci siamo scambiate a vicenda. E dopo questa esperienza sospese su un filo nell’aria, a mò di circo, abbiamo mangiato e poi stanche ma felici siamo tornate a casa.

Buona Strada.

Cetty