Perché tu sei preziosa ai miei occhi..!

Val Rupina (Borgo Pace) – 27/30 dicembre 2019

CAMPO INVERNALE GUIDE

Il campo invernale di quest’ anno si è svolto nei pressi di Lamoli, cittadina ai confini con l’Umbria e la Toscana ed è stato ricco di interesse. Siamo state ospitate in una casa immersa nel verde con adiacente uno spazio in cemento e di fronte un’ampia spianata erbosa, adatti allo svolgimento delle attività.
Il tema conduttore del campo è stato il Piccolo Principe di Antoine de Saint-Exupéry. Seguendo alcune tappe della storia del racconto, le nostre attività erano finalizzate a far ricongiungere il Piccolo Principe con la sua rosa. In un’attività, per esempio, abbiamo aiutato il Piccolo Principe, in partenza dal suo pianeta, a cercare degli oggetti per aiutare la rosa a ripararsi dal vento e riuscire a sopravvivere. In un’altra, invece, abbiamo aiutato il Piccolo Principe, curioso e alla ricerca di nuovi amici, a scoprire e conoscere il pianeta Terra con gare di cucina, scenette, missioni e attività varie.
Queste attività non sono mai state banali perché nell’impegno che richiedevano per raggiungere degli obiettivi, offrivano l’occasione per imparare a fare cose e, soprattutto, per riflettere su noi stesse e sul nostro modo di stare insieme.
A me è piaciuto perché il Piccolo Principe ci ha aiutato a vivere giorno per giorno insieme in allegria nel rispetto reciproco e nell’attenzione alle esigenze e alle difficoltà di ognuna di noi.
Il Piccolo Principe ci ha insegnato che la cura e la delicatezza verso chi ci è a fianco, anche se a volte possono costare sacrificio, tengono sempre viva una relazione.
In conclusione posso dire che malgrado il freddo di quei giorni il campo è stato un bel momento di vita insieme che ricorderò con piacere.

Angelita

La Stella Alpina in cammino ci parla della sua uscita

9/10 novembre 2019 – Monte Miele

USCITA D’ALTA!

L’Uscita d’Alta Sq si è svolta il 9 e 10 novembre 2019 a Monte Miele – Tavernelle. Eravamo sei ragazze più la Capo Riparto e abbiamo alloggiato in una vecchia stalla trasformata in una piccola casa con un angolo cucina, un bagno, una grande salone con una specie di piccolo palco (con tanto di strumenti posizionati sopra di esso) e altre stanze che non abbiamo visto. 
Appena arrivate alle 15:40, quando ancora mancava due Capo Sq, io e le mie amiche ci siamo messe in un’amaca a dondolarci e a guardare il meraviglioso paesaggio che ci circondava. 

IL PRIMO GIORNO
Alle 15:50 circa è iniziata ufficialmente l’Uscita e abbiamo fatto una specie di caccia al tesoro, utilizzando una cartina e dei segni di pista. Dovevamo trovare alla fine della caccia una matita, una gomma da cancellare, un righello, una colla ed una penna. Abbiamo poi scoperto che dovevamo realizzare un porta penne con stoffa, ago e filo e il materiale trovato in precedenza. La sera stessa ha diluviato e quindi abbiamo cucinato sulla stufa dei buonissimi fagioli con purè di patate. Dopo la cena, abbiamo fatto un fuoco serale durante il quale abbiamo giocato a un quiz e abbiamo cantato. Alla fine del fuoco serale, ci siamo preparate per la notte.

IL SECONDO GIORNO
Il secondo giorno ci siamo svegliate alle 7 circa tranne Capo e Vice dei Leopardi che si sono svegliate alle 6 e 45 per preparare la colazione per tutte. Infatti i Leo hanno svegliato le altre con una bellissima canzone ESTOTE PARATI e poi ci siamo messe a fare tutte colazione con tè, latte e biscotti, ci siamo poi preparate e preparato lo zaino. Abbiamo fatto un gioco in cui ricomporre un puzzle con l’immagine della nostra Squadriglia però mancavano all’appello tre pezzi e doveva sottrarli con delle sfide battendo le altre Guide. Ci aspettava poi una bellissima cartina e proprio quel giorno che era domenica abbiamo raggiunto a piedi la chiesa di Serrungarina. Arrivate nel punto di incontro, abbiamo calcolato l’azimut e poi partecipato alla Santa Messa. In seguito abbiamo fatto una piccola attività con a tema ciò che vorremmo fare in quest’anno associativo. 
Siamo ritornate a casa che ci aveva finora ospitate e la Capo e Vice Sq delle Pantere hanno organizzato il pranzo. Innanzitutto abbiamo cercato un ramo verde per fare la graticola che ci hanno insegnato a fare i Leopardi e poi ci siamo messe a fare la legna per il fuoco alla trappeur e lo abbiamo acceso. Abbiamo pranzato verso le 14:30 con hamburger e patate. Una volta sistemato tutto per poter andare via lasciando meglio di come abbiamo trovato, alle 15:45 siamo tornate a casa.

Ludovica

Uscita d’Alta Squadriglia di Distretto per la nostra Stella Alpina

10/11 marzo 2018 – Parco dei Folletti (Urbania)

Il 10 Marzo 2018 l’Alta Squadriglia di Calcinelli ha avuto inizio l’uscita d’Alta Squadriglia di Distretto che si è svolta a Urbania, precisamente al Parco dei Folletti; assieme alle ragazze di Fano e Urbania. Siamo partite in macchina dalla chiesa di Calcinelli assieme ai genitori e alla Sam, nostra ex Capo Riparto; mentre Jessica, la nostra attuale Capo Riparto ci avrebbe raggiunto la mattina seguente. 

Tutte noi eravamo molto cariche ed emozionate ed appena arrivate dopo esserci presentate; abbiamo formato le Squadriglie e per ognuna il proprio motto e grido. Abbiamo legato e ci siamo legate subito con le altre. Infatti il primo gioco è stato quello cercare dei bigliettini sparsi per il parco con il braccio legato a quello della ragazza a fianco. 
Dopodiché abbiamo fatto la legna e iniziato a cucinare per la cena e nel mentre abbiamo preparato una scenetta che avremmo poi mostrato al fuoco serale. Qui ci siamo divertite cantando e scherzando in compagnia di una bellissima volpe che è stata con noi tutta la serata. Dopo esserci date la buonanotte ogni Sq. si è sistemata nella propria stanza. 
br>La mattina, dopo aver fatto colazione, abbiamo fatto un gioco a tappe. 
Le prove erano 4: una sui nodi, una sulle legature, un’ altra sul pronto soccorso e l’ultima sul morse e i vari tipi di signalizing, Ognuna ha potuto mostrare le proprie capacità e abilità. Si è trattato di un’attività davvero utile e arricchente perché abbiamo avuto modo di confrontarci con le altre e imparare tecniche nuove. 
Dopo ciò sono iniziati i preparativi per il pranzo. Abbiamo cucinato il pane twist, il cous cous, le salsicce e le banane split utilizzando per il fuoco non la solita buca “tonda”, ma a forma di X. 

Insieme abbiamo realizzato la preghiera dei Fedeli per la Messa in seguito al pranzo. Al termine, come ogni Uscita che si rispetti, ci hanno consegnato i ricordini. 
È stata davvero una bella esperienza, che in soli due giorni ci ha fatto crescere tanto e fatto imparare cose nuove grazie al confronto avvenuto con le nostre pari, che speriamo di rivedere presto. Uscita d’Alta Squadriglia di Distretto per la nostra Stella Alpina.

Giulia Capodagli
Delfino Tenace

A come AVVENTURA!

27-30/12/2017 – Castelletta (AN)

A come AVVENTURA

B come BRAVURA

C come CASTELLETTA la cui CASA va in questura!

D come Definirei così questo Campo Invernale 2018, un’Avventura per tutti! Un nuovo Riparto, una nuova Direzione di Riparto, delle nuove Squadriglie, nuove ragazze che vivono per la prima volta nuove esperienze scout!

A come Aiuto, appena arrivate a Castelletta ci ritroviamo in una casa “diversamente accogliente”, “diversamente pulita” e “diversamente calda”. Aggiungiamo senza forno e senza frigo e con camino la cui cappa non tira! Lo shock iniziale ci fa fare una grossa, grassa risata per dimenticare il fatto che abbiamo cibi che si conservano in frigo, un menù che richiede l’uso del forno, una salsicciata che aspettava solo il bel camino che ci avevano promesso.

Ma E come ESTOTE PARATI!

Nessun problema ragazze! Se la casa è sporca, la puliamo, se è disordinata, sistemiamo e la temperatura esteriore ci permette di avere un frigo-congelatore 24h/24 gratis. 

F come FORZA mettiamoci al lavoro! 

E dopo poco la nostra casetta, arricchita dei nostri cartelloni, dei nostri canti, del nostro calore corporeo, era già più abitabile!

PRIMO GIORNO

Ecco che compaiono 3 strani tipi, vestiti di ricche stoffe e con doni in mano, cantando:
(melodia dei watussi)
Sia-amo i re magi
Sia-amo i re magi
Astrologi antichi
o-ogni anno
o-ogni anno, facciamo chilometri
noi siamo quelli che dall’equatore vediamo per primi la luce del Signore
siamo i Re Magi!

Oh mamma, sono G come Gaspare, Melchiorre e Baldassarre che ci accompagneranno in questa avventura! 

La giornata delle Guide procede con un explò-paese per Castelletta (23 abitanti) e, sul far della sera, la produzione di tanti bei cappelletti con i quali il giorno seguente ci proponevamo di accogliere Don Peppe!!

SECONDO GIORNO

Pieno di avventure! Con un debole sole, ci siamo subito dirette sul punto più alto di Castelletta, dove il vento quasi ci portava via!

A pranzo il Don è venuto a farci compagnia, e dopo aver gustato i nostri deliziosi cappelletti, ci ha ricambiate con i suoi discorsi I come Illuminati.

Sul far della seconda sera, le Guide hanno imparato ad usare meglio il loro coltellino svizzero costruendo una infallibile arma anti-cinghiale e poi si sono dedicate alla cura della sede realizzando (iniziando) dei bei portaguidone per i loro angoli.

La sera, un M come MISTERO, un delitto inaspettato ha richiesto la spiccata competenza investigativa delle nostre ragazze.

TERZO GIORNO

Il terzo giorno è sempre quello in cui, superata la titubanza, l’incertezza, lo smarrimento iniziali, si vive appieno il Campo, la Squadriglia, l’Avventura!

Il terzo giorno è quello in cui vedi le stesse Guide di ieri già diverse, più sicure, e ti senti di conoscere meglio ognuna di loro, e ti senti più sicura di te stessa, e i luoghi che fino a ieri erano nuovi, il terzo giorno sono già vissuti, e ti appartengono.

Eccetto per il fatto che noi, il terzo giorno abbiamo deciso di partire per una bella escursione che ci avrebbe condotto al Santuario della Madonna della Grotta. Il sentiero è lungo, il bosco fitto, ma il panorama ripaga ad ogni passo la fatica e la meta finale non è da meno: una piccola chiesetta in una parete rocciosa interamente scavata nella roccia, con tanto di gocciolina di umidità che cade a terra nel silenzio religioso di questo tempio! 

Al rientro nella nostra casetta, è ora per le squadriglie di provare e perfezionare i Musical, che dovranno presentare subito dopo cena alla SERATA MUSICAL!!

QUARTO GIORNO

Il quarto giorno è già l’ora di tornare a casa, purtroppo. Una lacrimuccia perché ci stavamo divertendo tutte insieme, ma anche una nota di felicità perché sappiamo che torneremo a case più ricche, ricche di una LUCE STELLARE nuova, arricchite da un sorriso amico, da un’amicizia nuova, da un’esperienza che ci ha segnate!

Un Piccolo Grande Riparto che sta iniziando a giocare insieme, a vivere insieme l’A come AVVENTURA!

Un ringraziamento a tutte le partecipanti, alla mia staff, a Castelletta, al Don, alla Cambu, al Signore che ci ha guidate” ATTRAVERSO LE STELLE”.

PREMIAZIONI FINALI

PREMIO AUTOFINANZIAMENTO: AQUILE, per la precisione, la cura, l’abbondanza, l’abilità manuale!

PREMIO CUCINA: LEOPARDI, per l’organizzazione e i cappelletti ‘come quelli della nonna’

PREMIO ESPRESSIONE: LEOPARDI, per il musical, interamente a memoria, tutto cantato e corredato di esibizione ginniche e coreografie!

PREMIO CAMPO: PICCHI, per la presenza al completo, lo spiccato spirito di Squadriglia, l’entusiasmo nelle attività, la competenza nei servizi!

Jessica
Volpe Scaltra

Uscita dei Passaggi: nuovo grande inizio per il Riparto Guide

Prelato di Fano – 21/22 ottobre 2017

Il 21/22 di ottobre 2017 il Gruppo Scout di Calcinelli ha organizzato l’uscita per la cerimonia dei Passaggi e di accoglienza dei nuovi ragazzi/e che segna l’apertura di un nuovo anno scout.

L’incontro per noi Guide ha avuto inizio sabato pomeriggio a Calcinelli alla fermata dell’autobus che ci avrebbe condotto fino a Lucrezia per poi trasferirci a piedi alla località designata, che per tutto il Gruppo di Calcinelli era il Prelato.
Arrivate a destinazione hanno avuto inizio le attività con il montaggio della tenda, la raccolta del legname e la preparazione della cena. 
Fino a questo momento il nostro gruppo era ancora formato dalle stesse ragazze che avevo lasciato al campo estivo ma un cambiamento importante sarebbe avvenuto e non si trattava solo del cambio che come ogni anno avviene all’interno di ogni Squadriglia tra Capo e Vice o dell’ingresso di nuove ragazze, ma era un cambiamento che riguardava le capo del Riparto Guide; Chiara, infatti, nostra Capo Riparto da tre anni, ci avrebbe lasciate e al suo posto avremmo avuto Jessica che fino a quel momento era stata Aiuto Capo Riparto.
Subito dopo cena ci siamo scambiate i regalini che abbiamo fatto, tra noi che continuavamo il nostro anno nelle Guide e le ragazze che invece passavano al gruppo delle Scolte. Poi abbiamo iniziato a fare il fuoco serale con giochi, canti e tante e tante risate. 

E così è arrivato il momento tanto atteso da tutte noi, quello della Cerimonia dei Passaggi.
Ci siamo salutate tutte con un caloroso abbraccio e ci siamo augurate il meglio. Questo è stato per noi tutte un momento molto commovente ed emozionante perché eravamo consapevoli di essere più “grandi” e che ci aspettavano nuove attività, nuove esperienze e impegni verso la Squadriglia e in particolare nei confronti delle piccole che sarebbero arrivate il giorno dopo.

Era, quindi, il momento di partire, non solo per le Guide ma anche per Chiara; tutte noi le abeam manifestato il nostro affetto e ringraziamento ma anche gli auguri per quello che anche per lei sarebbe stato da quel momento in poi un “passaggio”. 
Noi che siamo rimaste abbiamo subito accolto Jessica alla quale siamo già tutte affezionate. 

Al mattino seguente sono arrivate le nuove ragazze, alcune venivano dalle Coccinelle, per alcune era invece la prima esperienza scout. 

Si sono così formate le nuove squadriglie e il nuovo Riparto.

Il nuovo anno scout è iniziato!!!!

Benedetta Barone
Lepre Giudiziosa

Uscita di Riparto in bicicletta…

Calcinelli-Fano 2 aprile 2017

Il giorno 2 aprile ci siamo preparate con la bicicletta al parcheggio dell’ingresso della superstrada di Calcinelli alle ore 8:30 del mattino. 
Siamo poi partite e, ovviamente stanche e affaticate ma soddisfatte di aver percorso 14 kilometri, siamo arrivate allo Stagno Urbani dove ci ha accolto un signore (Vittorio) che ci ha mostrato tutte le particolarità del posto. 

Quello che personalmente mi ha colpito di più è stato ammirare e udire, in un osservatorio, alcuni uccelli che si muovevano leggiadri nell’aria. 
Finita la visita abbiamo ripreso le biciclette e ancora più cariche (di energia ma anche di legna!!) siamo arrivate al fiume Metauro (dietro al lago Taus) dove ci attendevano le taniche, le mezze botti.. Pronte per essere utilizzate!
Dopo aver preso il materiale ci siamo addentrate nel bosco che portava alla riva del fiume dove poi abbiamo fatto il fuoco, cucinato e ovviamente mangiato senza lasciare nulla nei nostri piatti.
Dopo aver finito di divorare tutto ciò che avevamo, abbiamo pulito e riportato il materiale alle biciclette.
Rimettendoci a posto camicia e gonna, ci siamo riunite per il Momento del Signore, nel quale abbiamo letto il Vangelo del giorno per poi cantare alcune canzoni accompagnate dal dolce suono della chitarra. 
Successivamente abbiamo lasciato quel bellissimo posto ripartendo con la nostra “adorata” bicicletta per poi arrivare alle 17:00 in Chiesa a Calcinelli (ovviamente sfinite) per partecipare assieme ai genitori alla Santa Messa. Infine ci siamo salutate con dei bellissimi gridi e con dei piccoli ricordini offerti dalla Staff.

Secondo me sarebbe da rifare, un’uscita del genere, perché penso che ci siamo divertite un mondo passando una bellissima giornata in compagnia e immerse nella natura, come del resto fanno i veri Scout!

Martina Manna
Sq. Leopardi

Il Riparto Guide “ll Quadrifoglio” compie 15 anni

Calcinelli 17 febbraio 2017

Il 19 febbraio 2017 si è tenuta la festa del nostro Riparto. Siamo arrivate alla mattina e abbiamo partecipato alla Messa delle 9 e quando siamo uscite ci siamo radunate nella pista polivalente. 
Lì ci aspettava una grande sorpresa: infatti dopo pochi minuti sono arrivate Lalli e Marusca, due vecchie Capo Riparto, che cercavano le loro pagine di storia in servizio nel Riparto Quadrifoglio. 
Però c’era un problema… Un ladro aveva rubato alla nostra attuale Capo Riparto, Chiara, le pagine tanto preziose! 

L’obbiettivo principale era recuperarle! Ma la sfida non era finita perché, insieme alle pagine, dovevamo conquistare un codice che apriva un baule, dove era nascosto un tesoro.

In alcune prove dovevamo mettere in piedi delle scenette che avevamo preparato giorni prima e, se erano ben fatte, alla fine ci venivano date pagine di storia; in altre dovevamo “semplicemente” superarle per trovare il codice. 

Una volta finite queste prime prove siamo andate a mangiare in sede perché era giunta ora di pranzare.

Tutte abbiamo contribuito ad abbellire la sede per questo evento: chi con festoni e chi con porta-bicchieri a forma di quadrifoglio. 
Come primo c’era la pasta al ragù di carne, dopo di ché siamo passate subito al tiramisù perché, con la sfida successiva ad attenderci era meglio non magiare tanto…

Dopo pranzo ci siamo di nuovo recate al parco dei cigni dove le nostre Capo ci hanno spiegato le regole della seconda prova. 
Dovevamo fare una staffetta, ma non di quelle normali! Infatti si partiva singolarmente e dopo, passo dopo passo si dovevano fare giochi di coppia (come la cavallina) e infine il pezzo forte: il bruco!
Non ci sono parole per descrivere non la fatica, bensì i minuti a pensare chi sarebbe dovuto stare davanti e chi dietro… 

Alla fine siamo arrivate seconde o terze e ci hanno consegnato un indizio che indicava dove era nascosto il baule che conteneva il tesoro.

I Leopardi sono partiti per primi e noi e le Aquile quasi contemporaneamente. Il baule si trovava sotto un ponte e quando siamo riusciti ad aprirlo dentro c’era un nuovissimo Albo d’Oro tutto da riempire di nuove avventure.

Il gioco mi è piaciuto molto anche se non abbiamo vinto perché come dice il proverbio “ L’importante non è vincere, ma partecipare” e io credo che la nostra Sq. sia riuscita a partecipare appieno a questa attività. Mi piacciono molto questi giochi perché riesco a vedere le mie possibilità e anche quelle delle altre.

Aurora Manna – Sq. Picchi
Cinciallegra laboriosa

Esperienza di servizio in Francia – PARIGI 36°

Parigi

Sapevate voi che le Coccinelle non sono presenti in ogni gruppo scout FSE? Infatti le coccinelle nascono, ancor prima dell’FSE, con l’AGI(Associazione Guide Italiane) e solo successivamente vengono riprese dall’FSE quando questa nasce in Italia (1976). Le coccinelle sono quindi prettamente italiane e nascono come sostituzione al metodo “Lupette”, proponendo anche un ambiente diverso dalla Giungla: il Bosco, il tutto che viene reputato più adatto alla bambina. “Capitan ovvio” dirà qualcuno, ma finchè non ti scontri con una realtà diversa dalla tua, finchè non esci dal guscio, così ovvio non è. Ancora una volta, l’Erasmus apre la mente!! 
Ma ricominciamo dall’inizio: sono stata in Erasmus in Francia (a Parigi) e prima di partire mi sono preoccupata all’idea di passare 5 mesi senza scoutismo e, un po’ anche per instaurare già qualche rapporto nella nuova grande città, ho contattato gli scout francesi, che mi hanno dato la mail di una segretaria nazionale, che mi ha indirizzato a una capo gruppo, che mi ha dato il numero di………..Akela. 
Aiuto.
Io che ero super gasata di fare del Guidismo francese, pronta a portare un po’ di Italia ma ancora di più pronta a ricevere taaaanto da un bel Riparto francese, mi ritrovo il numero di Akela.
Non ho neanche il tempo di dire che io in realtà in Italia sono in branca verde, che è Akela stessa a contattarmi e a inondarmi di progetti, piani futuri, informazioni……….e così inizia il mio servizio in Branco nel Parigi 36°, le cui Lupette altrimenti non avrebbero potuto fare attività perché in Pattuglia c’era, al momento, soltanto Akela.
Ok, buttiamoci in questa avventura: d’ora in avanti mi chiameranno Bagheera!
Mi armo di barrette gialle della Gio, prendo il Manuale dei lupetti di Lollo, cerco il film del libro della Giungla per provare a capire di cosa si sta parlando.

Gli scout francesi…sono un po’ diversi da noi ahahah per lo meno quelli che ho conosciuto io.
A Parigi non esiste un Fuoco, non esiste una direzione di Gruppo, o sei in staff o non sei più nel gruppo di fatto…
A Parigi non c’è una forte concezione di ‘stile scout’: si va in collant bianche, senza calzettoni, con le scarpe da ginnastica o delle scarpette colorate e per nulla impermeabili o tecniche.
A Parigi si seguono molto le norme, se non si è 4 Capo, una ogni 6 Lupette, non si va in uscita e non si può fare il campo estivo se non si ha almeno una Capo con la patente e una che abbia fatto il 1°tempo Lupette.
A Parigi non è facile avere una sede.
A Parigi non c’è una messa di Gruppo, un pranzo coi genitori, la Messa di Natale insieme, il vin brulé dietro la chiesa..
A Parigi non è facile fare scoutismo nel mezzo della città, non è facile trovare posti verdi e ampi ma poco affollati.
A Parigi non c’è una Maru che ti chiede come è andata dopo ogni nuova attività, non c’è Don Peppe che ti conosce e ti rende partecipe a Messa, non c’è la cena insieme dopo la Route, non ci sono i genitori che conosci, le Guide che conosci, la staff con cui fai mille risate, i canti che conosci, i bans che ti piacciono e tutte le cose che ti fanno sentire a casa tua.

Eppure…….quando un giorno si canta il canto della Promessa tutti insieme e cambiano sì le parole, ma non il significato, non la melodia, non lo spirito…improvvisamente ti senti di nuovo a casa. Quel giorno ho sentito un’energia nuova, ma che in fondo era la stessa energia che avevo qui a Calcinelli.
E dopo due mesi, quando hai dei nuovi canti che ti piacciono, delle nuove Lupette che ti cercano, si fidano di te e danno confidenza, dei nuovi genitori che ti salutano “Bonjour Bagheera”….improvvisamente non ti senti più strana, non ti senti straniera…senti che “non ti chiedono il paese né ti chiedo chi sei tu, 
ma soltanto ti chiamo fratello, 
l’ideale e la Legge che ci hanno uniti qui
son più forti dell’avversità”.

Però, per chiunque dubiti, io ho capito che siamo davvero fortunati ad avere una Direzione di Gruppo, perché là a Parigi ogni Capo era un po’ a sé, e se la gestiva come voleva, nel bene ma anche nel male. Là l’occasione di confronto per un Capo di 19 anni sono le norme direttive, e poco altro. E in base a cosa si legge lì, si agisce. Non ci sono “i più grandi”, quelli “con più esperienza”, ma non ci sono nemmeno le Scolte o i Rover da chiamare quando c’è bisogno: la staff (Io e Akela) poi ha acquisito Baloo e Kaa, ma, con mia grande sorpresa, queste due nuove Aiuto non sono altro che state trovate “per fortuna”(passatemi il termine), ovvero non hanno mai avuto alcuna esperienza scout, è un mondo totalmente nuovo per loro, sono forse amiche di amiche di conoscenti.

Insomma le difficoltà iniziali ci sono state, probabilmente perché l’aspettativa è spesso diversa dalla realtà, e se sei innamorata del tuo scoutismo e della maniera che conosci già di fare scoutismo, uno scoutismo un po’ diverso ti destabilizza. Ma rifarei questa esperienza altre 200 volte, in altri 200 gruppi diversi, perché vedere la diversità alla fine è molto più bello che vedere le stesse cose, così come vedere le stesse cose ma in un contesto diverso è già esperienza, e l’energia che ti ritorna alla fine vale tutti gli sforzi che fai per abituarti.

In sintesi, anche in un posto nuovo, se condividi gli ideali dello scoutismo, arrivi a sentirti a CASA, perché, altra grande perla dell’Erasmus, CASA non è per forza dove sei sempre stato, ma è dove metti il cuore per rendere un posto il TUO posto, CASA è dove ti spendi per costruire qualcosa e stringere relazioni tra te e gli altri e tra te e l’ambiente.

Jessi
Volpe Scaltra

L’Alta sq alla conquista di Roma!

Roma – 22/25 aprile 2016

Eccoci qui! Pronte a partire verso una nuova avventura, che ci ha regalato tante belle emozioni.
Già alle 13, con gli zaini in spalla, e la curiosità nel cuore, eravamo davanti alla stazione del treno di Fano, cariche per quello che ci stava aspettando. Dopo un lungo viaggio, carico di risate e felicità, siamo arrivate alla tanto attesa…Roma!
Qui siamo state calorosamente accolte dalla parrocchia di S.Cleto, dove abbiamo pernottato i giorni seguenti. Stremate, dopo aver mangiato, ci siamo subito coricate a letto.
Il sabato mattina, come delle turiste per caso, ci siamo avvicinate al centro di Roma per mezzo della metro per avventurarci nel pellegrinaggio fra le tre Chiese Giubilari. Lì, con molto entusiasmo abbiamo incontrato don Matteo.
Dopo aver ripreso le energie, ci siamo dirette verso piazza s.Pietro, dove ci sarebbero state le confessioni in preparazione alla santa Messa e a seguire il passaggio attraverso la porta Santa.
Successivamente, abbiamo approfittato del tempo libero per visitare Roma, attraversando i suoi vicoli, per poi incontrare Martina, la capo fuoco del gruppo “Roma 11”, che ci ha portato la cena in attesa della fantastica serata che ci stava aspettando.
Infatti, verso le 19,30, siamo entrate nello stadio olimpico, dove tutti i ragazzi si stavano preparando ad assistere e ad essere i protagonisti di una serata dedicata interamente ai giovani, nella quale si sono esibiti artisti emergenti come Lorenzo Fragola, Rocco Hunt,….
A malincuore era già terminata una festa indimenticabile, inaspettata ma molto gradita. Anche il viaggio di ritorno alla casa parrocchiale è stato piuttosto imprevedibile, infatti, quando era ora di fare il cambio d’autobus… beh, questo non si è presentato! Così rimboccandoci le maniche, ci siamo fatte mezz’ora di cammino! 
Ma dopo un’intensa ma bella e ricca giornata ci siamo date la buona notte. 

[Virgi e Ele] 

Misericordia a portata di …..BASTONE

Più presto del solito aprimmo gli occhi, il mattino in cui il papa stava aspettando solo noi in quella accogliente, affollata, grande ma soprattutto calda piazza san Pietro.
Uscite dal sacco a pelo a malincuore, ma svegliate dal grande entusiasmo nel vivere questa fantastica avventura, ci recammo alla fermata scattanti. Una chiamata però arrivò e un bastone si intromise nel nostro cammino. Era alto, scuro e cresceva a dismisura. Il gruppo parrocchiale di Arezzo che alloggiava insieme a noi nella fantastica chiesa San Cleto ci aveva chiesto un favore: di portare con noi quell’ adorabile oggetto. Noi, sempre pronte al servizio, ritornammo in parrocchia a prenderlo. Questo gesto ci costò un lieve ritardo nell’arrivo previsto a San Pietro. Ciò però non ci buttò giù e lottammo comunque tra la folla per ottenere il posto migliore e goderci fino in fondo la celebrazione. Niente ci fermò perché il nostro obiettivo era di ascoltare ciò che papa FRANCESCO aveva da confidarci. Nonostante i vari ostacoli e malintesi incontrati durante il cammino arrivò una seconda chiamata (questa volta era davvero una cosa piacevole). Era Sara la nostra amica capo riparto di Roma 11, la quale ci disse che i posti riservati agli scouts c’erano ancora per noi. Felici e saltellanti corremmo verso la nostra meta e con un balzo ci sedemmo nei nostri posti d’onore con la stessa grazia di sempre.
Con la gioia nel cuore e ripagate per lo sforzo fatto per la determinazione con cui affrontammo la situazione ci godemmo ogni singola parola detta dal nostro amico pontefice. 
“Anzitutto, amare è bello, è la via per essere felici. Però non è facile, è impegnativo, costa fatica(…)Amare infatti vuol dire donare, non solo qualcosa di materiale, ma qualcosa di sé stessi: il proprio tempo, la propria amicizia, le proprie capacità.”
Queste sono alcune frasi usate da papa Francesco per insegnarci ad amare nonostante le difficoltà e a capire che la nostra più grande fonte d’amore è Dio. Misericordia infatti è proprio amare il prossimo e questo è il messaggio lanciato dal giubileo perché amando e credendo possiamo essere dei campioni di vita.
Continuammo, dopo l’eucarestia, a visitare la capitale nella sua bellezza. L’altare della patria, il Colosseo e i fori imperiali furono le mete della giornata. Affascinate ma assetate gironzolavamo ancora nel centro finché la sete vinse su tutti gli altri desideri. Ora non cercavamo più musei e opere d’arte ma solo ombra e nasoni (fontanelle tipiche romane).
Rifocillate ripartimmo verso casa e tra chiacchiere e quiz perdemmo pure la nostra fermata quindi fummo costrette a fare pure un giro turistico nella periferia.
Mangiammo dei gustosi arrosticini in un ristorante tipico abruzzese. Tra risate ed euforia la serata passò in un baleno. Lo so che vi starete chiedendo dove è finito il nostro compagno di avventure ma il problema è che restò sempre con noi in ogni secondo. A dirla tutta ci eravamo ormai affezionate, ma quando tornammo a casa lo ridemmo in mano ai proprietari. 

30 centimetri di felicità 

Finimmo la nostra visita turistica partendo da piazza di Spagna fino ad arrivare a piazza della Repubblica visitando nel mentre il Quirinale. Però dentro di noi qualcosa cambiò e non era il fascino provato nell’osservare quelle famose opere architettoniche ma qualcosa di più grande…. LA FAME.
Ci piacque molto conoscere ogni vicolo di quella importante città ma le Guide quando qualcosa le chiama rispondono sempre soprattutto se il mittente sono 30 centimetri di panino alle polpette.
Deliziate dall’idea di una pietanza più grande di noi ci fiondammo nella stazione Termini di Roma. Assaporammo ogni morso prima di approdare sul treno e perderci tra i nostri canti, carte (manualmente realizzate) e giochini di ogni tipo.
Infine si può dire che tornammo piene di qualcosa che non potevamo classificare né come un sentimento né come un’emozione ma sappiamo che ciò che abbiamo trovato lo possiamo solo condividere.

[Luci, Chià F. e Ali] 

Alta sq Stella Alpina

Un San Giorgio tutto nostro!

San Francesco in Rovereto 9-10 aprile 2016

Un’ uscita di quelle brevi, ma belle e significative. Quest’ anno il San Giorgio è stato diverso perchè invece di essere insieme ad altri riparti eravamo solo noi. Ci siamo divertite ugualmente…
Sabato,appena siamo arrivate, abbiamo scaricato le tende, taniche ecc. e ci siamo incamminate lungo un sentiero costeggiato da ulivi. Con il carico che avevamo sulla schiena il tragitto ci è sembrato lungo e faticoso. Dopo aver scelto il punto dove ci saremmo stabilizzate abbiamo incominciato a sistemare il materiale. Come in ogni campo che si rispetti, il momento in cui inizia a piovere è sempre quello in cui si montano le tende. Inutile dire che ci siamo bagnate tutte.
Quando finalmente ha finito di piovere e noi avevamo finito di piantare le tende è arrivato il momento delle attività, ma prima una piccola merenda con i dolci delle mamme.
La storia di questo campo parlava di un drago che continuava a spaventare un villaggio e uccidere le persone. In questo villaggio regnava un re che aveva una figlia. Quest’ultima era stata presa dal drago e tenuta in ostaggio.

Furono scelti quattro cavalieri che avevano il compito di liberare la principessa, ma ogni cavaliere che si rispetti deve avere un’armatura per poter sconfiggere e salvare la principessa. Così tutte le squadriglie hanno fatto un’armatura di cartone ai propri cavalieri.
Dopo aver finito di fare l’armatura la staff ci ha detto che era ora di mangiare, dopo cena avremmo fatto l’attività serale.
Eravamo ancora bagnate dopo cena e avevamo paura di poterci ammalare. Dopo poco ci chiamò la staff e ci spiegò cosa dovevamo fare per salvare la principessa. Bisognava superare quattro tappe e alla fine se le facevamo bene ci davano un pezzo di cordino, può sembrare poco, ma ci è servito dopo per legare il drago. Le tappe erano più difficili al buio infatti, la nostra squadriglia, alcune non le ha superate. Una volta legato il drago è stato il momento di salvare la principessa che era posizionata su un albero. Abbiamo quasi fatto cascare l’albero perché tutti i cavalieri si erano ammassati li e la principessa era incastrata tra i rami…
Comunque la principessa è scesa, e mantenendo dei toni bassi siamo andate a dormire.
La mattina seguente ci siamo alzate presto, abbiamo fatto colazione e siamo andate a messa a Saltara. Il tragitto per arrivare alla chiesa era lungo, ma anche al ritorno abbiamo fatto presto.
Appena rientrate la staff ci ha chiamate e ci ha detto che era ora di cucinare! Però prima abbiamo fatto una specie di gioco. Una ragazza per squadriglia doveva andare dalla staff e scegliere una tecnica per fare il fuoco e la griglia. Più o meno abbiamo scelto tutte la stessa tecnica e quindi siamo andate a fare il fuoco. Per pranzo c’era: risotto con asparagi e salsiccia, pancake e fragole con il cioccolato. Era buonissimo!
A fine pranzo siamo tornate alle tende e abbiamo smontato tutto, dopo le premiazioni e i ricordini i genitori soni venuti a prenderci e siamo tornate a casa.
L’esperienza del campo è sempre bella da ricordare perché sai che nessuno sarà uguale a quello precedente, anche se può sembrare perché in quasi tutti piove.
Arriva sempre quel momento in cui ti chiedi se vale la pena continuare, se forse era meglio stare a casa davanti alla televisione invece che andare in mezzo alla natura bagnata e infreddolita, ma è proprio questo che rende bello il campo, che ti mette alla prova ed è anche una sfida con te stessa per vedere a quanto il tuo corpo e il tuo animo può dare. Il giorno 23 aprile 2016 17:45, Terza ASaltara ha scritto: Un’ uscita di quelle brevi, ma belle e significative. Quest’ anno il San Giorgio è stato diverso perchè invece di essere insieme ad altri bivacchi eravamo solo noi. Ci siamo divertite ugualmente… Sabato,appena siamo arrivate, abbiamo scaricato le tende, taniche ecc. e ci siamo incamminate lungo un sentiero costeggiato da ulivi. Con il carico che avevamo sulla schiena il tragitto ci è sembrato lungo e faticoso. Dopo aver scelto il punto dove ci saremmo stabilizzate abbiamo incominciato a sistemare il materiale. Come in ogni campo che si rispetti, il momento in cui inizia a piovere è sempre quello in cui si montano le tende. Inutile dire che ci siamo bagnate tutte. Quando finalmente ha finito di piovere e noi avevamo finito di piantare le tende è arrivato il momento delle attività, ma prima una piccola merenda con i dolci delle mamme. La storia di questo campo parlava di un drago che continuava a spaventare un villaggio e uccidere le persone. In questo villaggio regnava un re che aveva una figlia. Quest’ultima era stata presa dal drago e tenuta in ostaggio. Furono scelti quattro cavalieri che avevano il compito di liberare la principessa, ma ogni cavaliere che si rispetti deve avere un’armatura per poter sconfiggere e salvare la principessa. Così tutte le squadriglie hanno fatto un’armatura di cartone ai propri cavalieri. Dopo aver finito di fare l’armatura la staff ci ha detto che era ora di mangiare, dopo cena avremmo fatto l’attività serale. Eravamo ancora bagnate dopo cena e avevamo paura di poterci ammalare. Dopo poco ci chiamò la staff e ci spiegò cosa dovevamo fare per salvare la principessa. Bisognava superare quattro tappe e alla fine se le facevamo bene ci davano un pezzo di cordino, può sembrare poco, ma ci è servito dopo per legare il drago. Le tappe erano più difficili al buio infatti, la nostra squadriglia, alcune non le ha superate. Una volta legato il drago è stato il momento di salvare la principessa che era posizionata su un albero. Abbiamo quasi fatto cascare l’albero perché tutti i cavalieri si erano ammassati li e la principessa era incastrata tra i rami… Comunque la principessa è scesa, e mantenendo dei toni bassi siamo andate a dormire. La mattina seguente ci siamo alzate presto, abbiamo fatto colazione e siamo andate a messa a Saltara. Il tragitto per arrivare alla chiesa era lungo, ma anche al ritorno abbiamo fatto presto. Verso mezzogiorno la staff ci ha chiamate e ci ha detto che era ora di cucinare! Però prima abbiamo fatto una specie di gioco. Una ragazza per squadriglia doveva andare dalla staff e scegliere una tecnica per fare il fuoco e la griglia. Più o meno abbiamo scelto tutte la stessa tecnica e quindi siamo andate a fare il fuoco. Per pranzo c’era: risotto con asparagi,carote e salsiccia- pancake e fragole con il cioccolato. Era buonissimo! A fine pranzo siamo tornate alle tende e abbiamo smontato tutto, dopo le premiazioni e i ricordini i genitori soni venuti a prenderci e siamo tornate a casa. L’esperienza del campo è sempre bella da ricordare perché sai che nessuno sarà uguale a quello precedente, anche se può sembrare perché in quasi tutti piove. Arriva sempre quel momento in cui ti chiedi se vale la pena continuare, se forse era meglio stare a casa davanti alla televisione invece che andare in mezzo alla natura bagnata e infreddolita, ma è proprio questo che rende bello il campo, che ti mette alla prova ed è anche una sfida con te stessa per vedere a quanto il tuo corpo e il tuo animo può dare.

Aurora
Picchi