Per il cowboy è giunta l’ora di sognare

Pontecappuccini, 27-30 dicembre 2010.

TOC … TLOC … TOROTLOC … Il suono degli zoccoli si spande tutt’intorno e la scia dei cavalli, spinti al galoppo, è visibile fin dal piccolo paese di frontiera. La frontiera, una linea infinita, ampia come l’orizzonte, che si estende, interminabile, nel lontano Ovest.
Il rumore del galoppo si fa più vicino; pare che stasera avremo visite al paese …

… Avete sentito, Uno straniero è giunto in città, sembra sia un cacciatore di taglie e dice di chiamarsi Joe; Joe il Biondo (Fedi). Quest’uomo, proprio il 27 sera, è entrato nella locanda di Greg (Garga) e ha chiesto all’oste se per caso avesse visto un bandito ricercato dalla legge di nome Jack (Steven). A rispondergli, con parole sputate a denti stretti, è stato direttamente lo sceriffo Barren (Maro). L’aria si è fatta subito pesante, vi dico; era visibile la tensione, lo giuro, io ero presente. Quei gesti lenti, apparentemente calmi, quei volti contratti, pronti a scattare in ogni istante. E così è stato, dopo una risposta fastidiosa, lo straniero ha accusato lo sceriffo d’essere un corrotto e il tutto è finito in una gran litigata. Il secondo dello sceriffo è stato un fulmine, non a caso lo chiamano Jeffrey il lesto (Ale C.), ha subito allontanato lo straniero dal paese.
Poi la vita di frontiera è continuata come al solito; il vecchio west ha tanto da insegnare ai propri figli. E così gli esploratori di questo piccolo villaggio dell’ovest hanno potuto imparare dal miglior cercatore di tracce della città, lo sceriffo Barren, come orientarsi e ritrovare sempre la giusta via. Ormai, anche in mezzo al deserto, nel caldo del mezzogiorno, o in una notte stellata, troveranno sempre e comunque la strada di casa.
In città mancava un orologio che scandisse i momenti della giornata, così quei giovani esploratori hanno deciso di costruirselo. Con tutti gli strumenti alla mano, ben presto ogni abitante di questa calda terra ai confini del mondo, ha potuto comprendere l’ora, senza doversi più basare sulla sola luce del sole.
Poi, tutti questi ragazzi si sono dati un gran da fare per sopperire al mancato funzionamento del telegrafo. Infatti un improvviso guasto al post office ha reso possibile saggiare la loro conoscenza del morse. Gli indiani stessi hanno insegnato loro questo linguaggio, anche se al posto dei segnali di fumo, i giovani esploratori hanno optato per le bandierine segnaletiche.
La sera del 27, lo saprete anche voi, c’è stata la festa attorno al fuoco, con canti, bans, grande allegria ed una strana avventura da raccontare. Quando si tratta di divertirsi, si sa, anche i ricercati non riescono a resistere, e così, è capitato che proprio quella sera joe il biondo è rientrato in città, accompagnato da suo fratello Joe il moro (Ale F.). Proprio alla fine del fuoco, mentre si giocava al pistolero, i due si sono accorti che un concorrente non era altri che Jack, il bandito da loro ricercato. Dopo il dovuto arresto, joe il moro è partito per un altro viaggio, richiamato dal caldo vento del deserto.
Il 28, ho saputo che i ragazzi sono stati molto impegnati ad apprendere le usanze degli antichi indiani d’America, spiegategli loro dal vicesceriffo Jeffrey. Poi hanno anche provato a costruirsi dei propri personali acchiappasogni, aiutati da Joe, che gli ha rivelato d’aver vissuto per lungo tempo con la tribù indiana di Aquila valorosa, meglio conosciuto con il nome francofono di Philip Lacroix (Burchi).
Ogni giorno, proprio Aquila Valorosa, ha insegnato ai giovani ragazzi la grande importanza dello spirito e del vivere con fiducia e giustizia, così da non temere mai nulla.
La sera tutto il paese ha potuto guardare, rapito, le splendide scenette che i giovani esploratori si erano preparati da qualche tempo, votando, infine, la migliore di tutte.
Per quanto riguarda il 29, i miei amici m’han detto d’aver discusso a lungo con alcuni di questi ragazzi; erano entusiasti di poter utilizzare l’intera mattinata per esplorare la frontiera e conoscere un po’ meglio il luogo in cui vivono ogni giorno. Hanno così messo in campo l’antica arte della topografia, stendendo una precisa mappa del percorso effettuato e dettagliati schizzi panoramici.
Il pomeriggio di quel fatidico giorno è ormai sulla bocca di tutti; la rapina in banca è stata una cosa improvvisa, ma subito lo sceriffo Barren si è avvalso dell’aiuto dei giovani esploratori per poter rintracciare il colpevole e, soprattutto, ritrovare il bottino.
Jeffrey, ritrovato ferito da un coltello al Bank Office, portava, piantato in schiena, un messaggio. Il bandito si è firmato Squaw Ombra Veloce. Molti hanno subito pensato ad un indiano o ad un loro grande amico, come Aquila Valorosa, o Joe il biondo. I fatti e le informazioni raccolte hanno, però, fugato ogni sospetto da questi due individui. Si è, infine, scoperto che il ladro era Jeffrey il lesto, arrivato addirittura a ferirsi da solo per poter allontanare da se ogni sospetto e riuscire, così, ad incolpare lo sceriffo Barren, sperando di prendere il suo posto in città e, allo stesso tempo, una volta calmate le acque, d’intascarsi il bottino.
Una parte del bottino recuperato è stata subito utilizzata per festeggiare la grande impresa, così la serata si è potuta concludere con la grande tombola Scout.

Il West, si sa, può sembrare duro e faticoso, ma ha ancora tanto da dire, e, sempre, sa ricompensare i suoi figli più valorosi. A questo proposito, nella giornata del 30, ogni ragazzo ha potuto raggiungere i risultati ai quali si era da tempo preparato, come promesse, classi e specialità. Inoltre, molti altri hanno dimostrato di camminare nella giusta direzione e presto conquisteranno nuovi gradi di responsabilità.

Il sole sta ormai calando, muore il giorno per lasciar spazio alla luna splendente. Che volete sapere, ancora, io sono solo un semplice esploratore che ha usato occhi e orecchie per guardare ed ascoltare. Anzi, proprio adesso, mi è sembrato di sentire le risate lontane di quei giovani esploratori, che marciando a passo svelto nel grande deserto dell’ovest, altro non desiderano che superare l’orizzonte della frontiera e oltrepassare nuovi ed infiniti confini!

TOC … TLOC … TOROTLOC … un grido lontano urla …
… Buona Caccia

Fedi

Uscita di Direzione a Villa del Monte

Villa del Monte, 17-18 dicembre 2010.

“E’ stata una cosa ben fatta!”.
Siamo ormai abituati a questo lapidario commento, che esce sempre più spesso dalla bocca del nostro C.G. Cioffi. Ma devo dire che non sono mai parole al vento (in questa occasione in special modo).
L’uscita è iniziata ufficialmente al parcheggio dello svincolo che da Tavernelle conduce alla superstrada; partiamo alla volta di Villa del Monte in otto, con un freddo che ci lacera i volti, intorno la Valmetauro completamente imbiancata. La strada la conosciamo, non indugiamo troppo, si va!
Dopo un’ora di cammino pieno di insidie ghiacciate e indagini varie sulle impronte lasciate dalla fauna locale, siamo arrivati alla cara (nel senso di costosa) casa parrocchiale di Villa del Monte. Subito la pattuglia Gialla, capitanata dal mastro-chef Akela, ha iniziato ad attivare la cucina per un thè caldo, mai così gradito dai nostri RS. Lenticchie e cotechino bollono in pentola, ma prima di cena viene a farci visita il nostro caro assistente Don Peppe. Abbiamo affrontato un interessante dibattito sulla vocazione e sulla scoperta del ruolo che Dio ci ha affidato. La serata è proseguita con la cena e il fuoco serale, animato dalla pattuglia Verde, e si è conclusa con un bel bicchiere di brulè caldo.
Domenica mattina, dopo la colazione e la recita delle lodi mattutine, abbiamo affrontato una attività di autovalutazione, che ci ha permesso di riflettere su aspetti molto importanti del servizio: il dinamismo, l’ascolto, la preparazione e la conoscenza.
Tra una palla di neve e l’altra accogliamo l’arrivo del Big, di ritorno da un travagliato viaggio di lavoro dalla Spagna. Intanto i nostri si divertono davvero tanto, e improvvisano i più disparati giochi: a fare le spese di tutto questo sperimentalismo è il povero dottor Berloni, al quale rinnoviamo le congratulazioni (vedi il video sotto). Un messaggio per tutti voi che leggete l’articolo: DON’T TRY THIS AT HOME!!!
Dopo un pranzo a base di strozzapreti al sugo e straccetti di pollo (Berlo ha preferito speziare il tutto con il preparato per il brulè) abbiamo santificato il giorno del Signore con la Santa Messa celebrata dal nostro caro don Pasquale “It’s OK”.
Sono ormai le cinque, ci dirigiamo con le nostre macchine sulla via del ritorno. Sua Eccellenza è in arrivo a Calcinelli, accompagnato dall’autista personale Bruno.

Alessandro Cicoli

Uscita Scolte Semplici

San Gervasio, 13 dicembre 2010.

Domenica 13 dicembre abbiamo deciso di incamminarci per arrivare dal cimitero di Fossombrone fino alla casina Tombari a San Gervasio. La distanza era tanta, ma anche la voglia di fare strada insieme era altrettanto tanta!!
Eravamo io (sarina) e la nostra CF (ali), siamo partite la mattina, dopo aver preso una bella messa da don Peppe, ed esserci preparate con il cibo in spalla. Sono stati 6,5 km (se non sbaglio) di spensieratezza e tranquillità, tra tutto quel verde e quei paesaggi!!!
A passo svelto dopo circa due ore (siamo arrivate anche prima del previsto!!!), siamo arrivate alla casina, dove abbiamo deciso di mangiare subito!!!non dimenticheremo più (per lo meno io) che nella simmenthal c’è la gelatina… e non è buona!!
Dopo una bella rifocillata abbiamo ripreso l’argomento del treppiede, in particolare quello di fare strada, come si è fatta in questo giorno!! Finita la nostra riflessione è arrivato il momento di tornare a casa, con la Maru e la Pallina che ci sono venute a prendere!!!(anche se c’è stato qualche problema per arrivarci!!
Eravamo solo in due, ma è stata una stupenda uscita!! Con tante stupidaggini e soprattutto con la nostra canzoncina!!!

Sara, Scolta Semplice

Uscita all’eremo di Monte Giove

Fano, 11 dicembre 2010.

Sabato 11 e domenica 12 dicembre noi guide abbiamo fatto un’uscita a Monte Giove.
Ci siamo ritrovate alle ore 14.45 nel piazzale di Borgaccio per prendere la corriera delle ore 15.00.
Scese dall’autobus abbiamo fatto una breve camminata finché non siamo arrivate in un monastero, l’Eremo di Monte Giove.
Subito siamo andate in una stanza a nostra disposizione, dove abbiamo cominciato a fare lavoretti a mano: un presepe fatto di pasta, bastoncini, foglie e fiori. Costruiti i nostri presepi siamo andate in chiesa (era l’ora dei Vespri) a cantare con i monaci e le due monache: canti che mi emozionano ogni volta e mi rasserenano. Infine abbiamo cenato e abbiamo fatto una specie di ” fuoco serale” itinerante su S. Francesco d’Assisi e successivamente siamo andate a letto.
Il giorno seguente, dopo aver fatto lo zaino ed esserci messe in ordine, abbiamo fatto colazione molto in fretta perché ci aspettava un monaco (il Priore dell’Eremo, Frate Natale) che ci ha raccontato la sua vita, le sue esperienze ed il suo grande amore per Dio. Poi siamo andate a messa ed infine abbiamo preso il tram che ci ha riportato a casa.
E’ stata un’ esperienza positiva che rifarei molto volentieri.
A presto.

Ottavia, Sq. Pantere

Uscita Scolte Semplici

Fano, 21 novembre 2010.

Il giorno 21 Novembre 2010 alle ore 7.30 le scolte semplici Eleonora e Federica hanno fatto un’uscita insieme alla capo fuoco Alice e alla vice capo fuoco Paola in un monastero di monache benedettine a Fano. Appena arrivate le ragazze hanno raggiunto il monastero e si sono fermate per fare un’attività condotta dalla vice capo fuoco. Successivamente si sono recate nella chiesa del monastero dove hanno partecipato alla messa delle 9.30 in compagnia delle suore medesime, che si è svolta anche con una serie di canti gregoriani e canti in latino accompagnati dall’organo. Alla fine della messa le ragazze si sono recate all’interno del monastero dove hanno avuto un colloquio con una suora del monastero stesso di nome Daniela.
Ogni suora prima di entrare in monastero riceve la vocazione, che è eterna, ovvero è già stata stabilita. Essa può essere di due tipi: religiosa o matrimoniale. Quando una persona riceve la vocazione del Signore, quindi di tipo religioso, è libera di scegliere che cammino percorrere, ma solitamente la chiamata è una scelta che l’animo fa perché non si sente completamente realizzato, ed ha ancora bisogno di qualcosa per sentirsi pienamente soddisfatto. L’età media delle suore in un monastero è di circa 65 anni, non perché le giovani non ricevano più vocazioni, ma perché la società, la scuola e le famiglie non affrontano in modo opportuno l’argomento “religione”, e quindi le ragazze di oggi hanno una visione diversa della chiamata, intesa come “dono di Dio”. La clausura delle monache benedettine è di tipo monastico, mentre quella di suore di altri monasteri è di tipo papale, perciò può essere rotta solo dal papato. Nell’ordine benedettino quindi tutte le decisioni vengono prese dalla badessa che si consulta anche con le altre monache, poiché ogni monastero è indipendente da qualsiasi altro condizionamento esterno. Le suore di questo ordine sono chiamate all’unione con Dio attraverso tutti i piccoli gesti quotidiani, ovvero conseguendo la Santità, cioè la piena soddisfazione nella realizzazione del proprio progetto di vita. Se la suora non ha raggiunto la Santità entro un determinato periodo di tempo della sua carriera si può dire che abbia “fallito”. In questo monastero si producono ostie, le stesse ostie che poi verranno consacrate per diventare eucarestia. Questo lavoro non deve essere visto come un dovere o una costrizione dalla parte delle monache, ma come un mezzo per arrivare all’unione con Dio. L’abito caratteristico delle suore generalmente è di colore nero. Non perché ve ne sia un motivo valido; infatti San Benedetto stabilisce che l’abito deve essere realizzato con materiale trovato nei pressi del monastero, poco costoso, e abbastanza lungo in modo da coprirsi almeno fino al ginocchio. Il colore non è importante poiché non è stato specificato. Quindi come dice Suor Daniela la badessa potrebbe decidere in qualsiasi momento di cambiare colore o modello all’abito (questo per quanto riguarda le monache di clausura monastica).
I voti benedettini ai quali una monaca è chiamata sono:
– Stabilità: ella deve risiedere stabilmente nel monastero
– Obbedienza: in qualsiasi momento ella deve ascoltare gli ordini della badessa
– Conversione: ella ha il dovere di convertirsi giorno per giorno
– Povertà: tutte le azioni che ella compie devono essere finalizzate a fare del bene, non a scopo di lucro
Secondo Daniela, Gesù è veramente presente e capirlo nella sua concretezza è il primo obiettivo che un cristiano deve porsi nel suo cammino di fede. Per quanto riguarda la sua esperienza lei è riuscita a raggiungere il suo traguardo di piena unione con Dio attraverso l’eucarestia e il rosario quotidiano.
Questa giornata, a mio parere, è stata molto significativa per noi e vedere l’intensità con la quale esse vivono la propria fede ci dovrebbe far riflettere, impegnandoci a prenderle come punto di riferimento.

Eleonora, Scolta Semplice

Pranzo comunitario con le famiglie del riparto “Il Quadrifoglio”

Convento “Santa Maria” (Cartoceto)

Il cibo vale più di mille parole: a tavola si stabiliscono relazioni ed incontri…

A tale proposito, quando mi è stato chiesto di scrivere qualcosa inerente all’esperienza vissuta, senza pensarci troppo, ho dato sfogo alle emozioni presenti e rimaste dentro di me, rendendomi conto veramente di ciò che ho vissuto.

L’organizzazione è partita qualche settimana prima per decidere il menu, spartire mansioni ecc. Poi si arriva al sabato: preparazione del sugo e cottura dell’arista; la capo cuoca Giuseppina, discreta e paziente, mette d’accordo tutti.. poca cipolla… troppa cipolla….
Elena ed Ivana, tutte intente nell’elaborazione del loro polpettone. Simona condisce l’arista con occhio vigile e attento…
Monia ha cura della sala da pranzo e, da brava osservatrice, controlla che tutto sia al suo posto…
Cristina, grande organizzatrice, vice cuoca, porta in tavola un vinello da capogiro…
Rosi, silenziosa e premurosa, cucina e pensa all’ordine.

Si arriva al gran giorno: dietro i suggerimenti di Giuseppina tutto fila liscio come l’olio e alle 13 il pranzo è servito. A queste persone si aggiungono tante altre che hanno collaborato alla realizzazione della festa: coloro che hanno fatto la spesa, che hanno realizzato e tagliato i dolci, gli uomini pronti e disponibili nel dare una mano. Un ringraziamento particolare a Laura che, con grande maestria si prende cura della nostre ragazze, aiutandoci nel compito più difficile per noi genitori: educare educandoci.

Un’esperienza decisamente positiva che ci ha dato la possibilità di conoscerci ,di relazionarci, di lavorare assieme in armonia per la realizzazione di uno scopo comune: la riuscita, sotto molti aspetti, del pranzo comunitario di domenica 28/11/2010.

Un “arrivederci a presto”.

Stefania

Uscita dei Passaggi del Riparto Guide

Catelcavallino, 16-17 ottobre 2010.

Quest’anno per l’uscita dei passaggi siamo andati a Castelcavallino!
Siamo arrivate con il pullman, allegre, gioiose tutte insieme….a ridere e a scherzare con la nostra Capo Sq Eleonora …..anche perché ci sarebbe mancata …..perché sarebbe passata nelle Scolte…lasciando a noi la strada per continuare questo nostro cammino.
Una volta arrivate, abbiamo appoggiato i nostri zaini nella nostra mega-stanza per poi correre subito fuori a raccogliere la legna …per velocizzarci con il tempo…..per poi divertirci insieme di più.
Dopo esserci ben sporcate… con la legna bagnata… ci siamo messe subito a fare dei giochi di gruppo… fino ad ammazzarci a vicenda salendo l’una sull’altra.
Dopo tutto quello “sbattimento” siamo rientrate in casa, dove le capo ci hanno chiesto di costruire con piatti, carta colorata, nastro adesivo e spillatrice delle maschere rappresentanti la frutta e la verdura. Per poi mettere in atto una scenetta simpatica, ironica e divertente….per le guide che ci avrebbero fatto da pubblico…..ah…!!! Noi dei Leopardi ci siamo messi a fare Benedetta Parodi e il cameraman che la stressava per quelle migliaia di uova….che avrebbe messo in quel salato pieno di verdure che stava cucinando… E ci è venuto un languorino che abbiamo cenato anche noi… con i nostri abbondanti panini pieni di cose buone dentro! Così per finire la nostra lunga giornata abbiamo fatto il fuoco serale, divertendoci da matti… con i nostri cuochi …hihihi!!! E i nostri giochi pasticciosi…. con tortellini, polente, insaccati, ecc… e poi tutte a nanna…..!!!
Il risveglio della mattina dopo (a dire la verità come tutte le mattine con gli scout) è stato abbastanza traumatico…. anche perchè svegliarsi così velocemente e correre a fare ginnastica….non è mai stato il mio forte ….però mi tocca.
Dopo la ginnastica, tutte a lavarsi e a vestirsi ….- in un uniforme completa – e sottolineo completa come dice sempre la Lalli !!!!! Certo …quella abbiamo !! IHIH! Comunque dopo esserci preparate ci siamo messe in cerchio a fare la nostra fresca e “genuina” colazione..!! Ma va là ! Comunque, dopo aver finito di mangiare ci siamo divisi in due gruppetti: uno faceva il porta fazzolettone per le nuove guì in arrivo, e l’altro gruppo si è messo a cucire i nastri omerali che ancora doveva finire. Ma non abbiamo potuto finire per il semplice motivo ….che erano arrivate le nostre nuove guì …che sarebbero entrate nella nostra Sq.
Allora uscite dalla casa siamo corse ad accogliere le nuove guì… eeee con simpatia e “grazia”…pff… le abbiamo accolte nel nostro Riparto Guide! Però… aspetta… siccome era l’Uscita dei Passaggi devo prendere conto che in realtà anche da noi è cambiato qualcosa…..e cioè….ognuno si è alzato di un livello tra nuove Capo Sq e nuove Vice Capo Sq!
Per iniziare la nostra avventura abbiamo pranzato…e quindi ….siiiiiiiiiii…..si corre tutte a mangiare …….
Allora a quel punto ci siamo messe subito ad accendere il fuoco, ad affilare gli spiedini, a prendere il cibo da cucinare….e con l’aiuto delle guì… siamo riuscite a fare tutto….anche combattendo contro la pioggia…!!! SE NO CHE GUIDE SAREMMO!! AHAHAH !!
E per finire questa magnifica esperienza… abbiamo partecipato alla messa di gruppo con i genitori… con preghiere e canti ….che non fanno mai male a nessuno !!!!!
Che bella uscita !!

Gaia, Sq. Leopardi

Le Scolte alla scoperta del Furlo

Furlo, 10-11 luglio 2010.

Di certo lo spirito d’avventura non è proprio solo della branca verde, anzi lo è ancor di più nel nostro Fuoco che lo ha dimostrato nel week-end del 10-11 luglio nei sentieri del Furlo.
Con zaini e tenda in spalla, armate di cartine ed altimetro siamo partite dal Santuario del Pelingo per raggiungere la vetta del M. Pietralata, tragitto che ha davvero messo alla prova la nostra resistenza!!
Nel tardo pomeriggio abbiamo raggiunto la nostra meta incoraggiate dallo splendido panorama e dal fresco venticello. Durante la camminata la Giadi e l’Ali hanno affrontato l’attività d’orientamento e topografia proposta dall’equipe, appunto, di topografia (Sari, Chià, Illi, Franca e aiutate dalla Palli).
Quando ormai anche le ultime luci del giorno s’erano andate, ci hanno raggiunto la Maru, la Sam, la Lalli e la Glè per dare inizio al fuoco serale o, meglio, alla cerimonia della Firma della Carta di Fuoco della Giadi. Cantando e scherzando è giunto l’atteso momento della Firma: creata la giusta atmosfera, la Giadi ha aggiunto un nuovo nome alla nostra Carta dell’Impegno.
Fresche e riposate, la mattina seguente abbiamo cominciato la giornata con la prima parte dell’attività dell’equipe natura (Giadi, Adri e Glè): la ‘neo Scolta Viandante’, unica presente dell’equipe, ci ha fornito le foto, con una breve descrizione e, su supporto audio, il canto (o verso, come dirsi voglia), delle specie d’uccelli più o meno comuni delle nostre zone.
Al ritorno ci siamo fermate a vedere il famoso nido delle aquile del Furlo e, con nostra sorpresa ed entusiasmo abbiamo anche visto le due maestose aquile e il loro piccolo aquilotto in volo.
Ritornate al Pelingo, dopo pranzo e un meritato riposo, abbiamo ripreso la seconda parte dell’attività di natura, questa volta sulla flora locale.
Per concludere l’uscita abbiamo preso parte alla celebrazione della S. Messa nella sala accanto al Santuario (in questo periodo in ristrutturazione) e siamo ritornate a casa, portando con noi il piacevole ricordo di quest’uscita e dandoci appuntamento alla route.

Chiara, Airone Esuberante.

Route Estiva Scolte 2010

Parco del Conero, 12-14 agosto 2010.

Ormai è già passato più di un mese, ma il ricordo di quei 3 giorni passati con il Fuoco è ancora vivo ed intenso!!
L’allegria e la positività della nostra instancabile ‘I.G.M.’, la Sarina, entusiasta per la sua firma della Carta di Fuoco. E la sua compagna d’equipe, la Glè, sempre ricca di fantastiche idee.
La mia mitica compagna Illi, che non si ferma un attimo: con la sua squillante voce ci teneva compagnia durante le lunghe camminate.
E ovviamente le nostre Ali e Palli che riescono a rendere qualsiasi uscita una gioia con proposte sempre nuove e coinvolgenti.
Questi, e tanti altri, gli aspetti di ognuna di loro che hanno reso questa Route veramente fantastica!!
R endersi disponibili alla condivisione
O bbiettivi da raggiungere
U nione nelle difficoltà
T empo di ascolto e amore
E…tempo di fare strada!!

CHIARA e ILLI

Ciao a tutti! Quest’anno la conclusione del cammino di fuoco si è svolta vicino al mare! Di conseguenza non sono mancati né la vitalità di città come Sirolo e Numana, non indifferenti all’entusiasmo dei turisti, né la tranquillità e il silenzio dei sentieri attraverso il bosco del Conero.
Personalmente, prima di partire non sapevo ciò di cui avevo bisogno, quindi neanche quali cose mi volessi aspettare da questa route. Di certo sapevo che gli altri, più o meno intensamente, si aspettavano un piccolo passo da me cioè la richiesta della partenza. Capire da sola se era il momento giusto non è stato, per fortuna, molto difficile perché aiutata da una buona autoanalisi e anche dall’atmosfera tra di noi. Questa però non è stata l’unica particolarità della route perché anche la sari ha fatto un passo in avanti prendendo l’impegno del servizio al prossimo! Alla cerimonia l’emozione le si leggeva a chiare lettere in viso, così come noi eravamo contente che avesse fatto una bella cosa per gli altri ma soprattutto per se stessa. Due decisioni che sono state la concreta dimostrazione del messaggio di questa route: diamoci la mano perché se è l’amore a guidare le nostre azioni insieme possiamo fare qualcosa di buono. E noi abbiamo cercato di rimanere unite anche per esser felici insieme davanti ad un bel piatto di pasta, per meravigliarci insieme di fronte ad un panorama marittimo che toglieva il fiato, per stancarci insieme risalendo la montagna, per sorridere insieme una volta raggiunta la meta. Se qualcuno dubita di questo allora per chi o per cosa la vita va vissuta nella sua pienezza? Una testimonianza forte è arrivata da persone che sono ospiti nella comunità di recupero dalla tossicodipendenza di Massignano. È gente che desidera avere un’altra chance nella vita per riscattarsi, perché consumata oltre che dalla droga e dall’alcol anche dalla rabbia e dal senso di colpa. È piaciuto molto a tutte questo scambio di esperienze perché ovviamente quest’ultime non sono altro che quello che siamo ora. Così, parlando di esperienze abbiamo finito la route con la Chià che è partita di volata per il campo scuola! Riflettendo bene questa route aveva tutto ciò di cui avevamo bisogno anche se magari, per alcune di noi le aspettative non erano quelle previste!

GLENDA, Allodola curiosa

Quando siamo partite per la Route ero piuttosto agitata, dovevo prendere un bel impegno: firmare la Carta di Fuoco!
Avevo una gran voglia di fare strada, e sapevo che la compagnia era buona e c’erano nuove cose da fare ed esplorare:
Il sentiero che finiva con una casa, che a mio parere incuteva un po’ di paura Il campo di ulivi, non si respirava, ma mi divertivo con le altre a mimetizzarmi tra gli alberi e a imitare un uccellino. Poi arrivata la Pallina si è iniziata la strada vera e propria, con l’arrivo nel posto del primo pernottamento!!
La Firma, è stato un momento che mi ha reso ancora più contenta di quella sera, perché sentivo tutte molto vicine e perché ho preso un impegno con persone che ritengo molto speciali!!!
Gli altri due giorni sono stati altrettanto belli, anche con la pioggia e il ginocchio sbuccio!!! I panorami erano mozzafiato, davvero era uno spettacolo che auguro di vedere a tutti!! La seconda sera abbiamo avuto l’occasione di fare una bella chiacchierata, con la comunità di Massignano!!
Infine arrivare tutte insieme è stato un altro bel traguardo.
Rifarei questa Route per lo splendido posto, ma soprattutto con il nostro Fuoco Il Girasole.

Sara, Cavallo Smemorato

DESTRA O SINISTRA? ECCO UNA DIREZIONE INTERESSANTE…

San Bartolo, 18-19 Settembre 2010.

Un incerto (dal punto di vista meteorologico) sabato pomeriggio un gruppo di circa 20 ragazzi al posto di andare a fare un giro a Fano, oppure organizzare la serata ha scelto di vivere insieme un’uscita di Direzione di Gruppo. Molti si potrebbero chiedere : “ Ma chi glielo fa fare?” Beh, io risponderei : “ Non mi obbliga nessuno a farlo, sono io che ho scelto di partecipare e, oggi posso dire con sincera certezza che ne è valsa veramente la pena!”
Sabato pomeriggio ci siamo ritrovati nel parcheggio del Tris e al posto di fare 4 salti in pista abbiamo deciso di fare 4 passi (forse un po’ di più!) per raggiungere San Bartolo, dove avremmo poi vissuto la nostra uscita. Per arrivare alla meta, insieme ai compagni di viaggio che ci sono stati messi accanto, abbiamo riflettuto, sul complicato ma entusiasmante ruolo di Capo e su ciò che lo mette in crisi.
Dopo circa tre chilometri la pioggia ci ha dato il benvenuto a San Bartolo e non ci ha lasciato fino al giorno seguente, ma noi ovviamente non le abbiamo permesso di fermarci. Prima di stenderci nel “comodissimo letto” ci siamo riuniti attorno al fuoco, danzando, cantando e omaggiando il caro professor D’Orazi con i suoi simpaticissimi canoni!
La mattina seguente, dopo una lauta colazione abbiamo iniziato il fatidico conclave e, dopo 5 ore circa c’è stata la fumata bianca: le Staff erano nate; che lungo travaglio!!!
Per concludere in bellezza siamo andati al Diaconato di Matteo Pucci, una commovente funzione liturgica per festeggiare un ragazzo con un grande coraggio e un grande cuore che ha deciso di dedicare la sua vita a Dio. La Maru ancora non ci vuole credere, beh in effetti non è poi così semplice farlo!?!?!?!?! Qualche stolto potrebbe chiedere, ma che cosa avete fatto di particolare in quest’uscita? Beh, io penso che solo vivendola si possa capire, vedere e sentire l’atmosfera presente: ricca di gioia, serenità e tante risate; tutto ciò è possibile perché tutti i presenti erano accomunati dal sano principio dello scoutismo. Se non l’avevate capito, sono rimasta molto soddisfatta di quest’uscita di Direzione di Gruppo e per questo devo ringraziare a tutti i partecipanti che hanno contribuito alla buona riuscita della stessa!

Ceci