Uscita di Fuoco

San Martino d’Urbania, 17-18 novembre 2007.

Quella di San Martino si potrebbe definire un’uscita a dir poco freddolosa ma comunque è stata la prima uscita di fuoco di quest’anno. Anche se il tempo nuvoloso non accennava a schiarirsi siamo partite ugualmente con entusiasmo e con la sensazione che non ci saremmo annoiate. Arrivate al rifugio e dopo aver sistemato gli zaini la nostra cf ci ha fatto fare un’attività manuale. Con del materiale a disposizione dovevamo costruire delle lanterne stile orientale, simbolo della scolta, colei che è vigilante e simbolo anche attraverso la luce, dell’accoglienza del prossimo. In ogni facciata dovevamo scrivere rispettivamente il nostro nome, una qualità del nostro carattere, un simbolo che ci rappresentava e il modo in cui ci poniamo per accogliere l’altro. Dopo questo lungo momento di agonia per la Clod la sua lanterna è stata completata anche grazie all’aiuto della Ceci che è corsa ai ripari cercando di dare una forma a quella “cosa” in modo che sembrasse una lanterna. Poi finalmente arrivò il momento più atteso: la cena con dei menù piuttosto diversi. Il fuoco serale è stato preparato dalla Fedi e dalla Illi che ci hanno fatto saltare per tutta la sera sopra una grande scacchiera con le nostre foto. Per rallegrare ancora di più l’animo di tutte, un bel vin brulè caldo con castagne poco cotte davanti ad un bel camino. E’ stata la ciliegina sulla torta e poi tutti a coricarci. La mattina, dopo colazione si è deciso il percorso che dovevamo fare su per il monte. Dopo una lunga discussione tra noi e un gatto rosso che contribuiva a mettere un po’ di scompiglio siamo partite all’avventura con i fiocchi di neve che cominciavano a scendere. Alla fine della mattinata dopo ore passate nei boschi ad infangarci siamo tornate al rifugio dove la Sem ci aspettava con un bel bicchiere di tè fumante e Garga che ha cominciato a spiegarci la tecnica dell’arrampicata (tutta da scoprire). Alla fine abbiamo fatto pratica su una parete attrezzata del rifugio. Per fortuna siamo uscite tutte incolumi (almeno così sembrava). Per concludere la giornata un bel discorso della nostra cf e dei ricordini che riprendevano il tema dell’uscita “Camminando sotto un cielo comune” abbiamo lasciato il rifugio per tornare a casa e raccontare così la bella esperienze che avevamo vissuto.

Buona Strada.

Glenda

Caccia dei Passaggi 2007

Monte Nerone, 14 ottobre 2007.

…e fu così che domenica 14 ottobre 2007 tutto il branco partì per una nuova caccia sulle orme del buon vecchio Akela.
Questa fu, come del resto tutte le altre, una caccia veramente ricca di prede, ma soprattutto gremita di numerosi cambiamenti all’interno del branco “Alte Rupi”.
Arrivati fin lassù alla Colonia “Don Orione”, subito fummo coinvolti da un forte e freddo vento che ha messo alla prova le robuste pellicce dei nostri lupetti (e non meno quelle dei vecchi lupi!!).
Subito ci siamo messi in caccia così da combatter questo rigido clima. La giornata era dedicata alla “Caccia dei passaggi” e ne furono coinvolti in primo luogo tre lupetti che, grazie al favore di Akela, dei vecchi lupi e di tutto il branco, avendo alle spalle diverse cacce e tante prede hanno salutato il branco e sono stati accolti a gran voce all’interno del riparto “Santa Croce”. Loro sono: Merdy Cristophe, Bertozzi Luca e Brunetti Diego.
Successivamente, attraverso vari giochi, sono state riformate le nuove sestiglie che vedono Sebastiano e Gherard come capo e vice capo sestiglia dei lupi neri assieme ad Alessandro e Ivan.
Alla guida dei lupi pezzati hanno conquistato il favore dei VVLL come capo sestiglia Alessandro e vice capo sestiglia Alex e sulle loro orme sono seguiti da Tommaso e Fabio.
Infine la sestiglia dei lupi grigi sarà sapientemente guidata da Riccardo come capo e dal suo vice Simone che saranno fieri di insegnare come si caccia a Marco e Lorenzo. Non meno importante è stato il clamoroso “passaggio d’Akela”, infatti da questa occasione “Akela” ovvero Cicoli Giovanni, proseguirà la sua pista come battitore solitario, lasciando il branco in affidamento al suo successore Rossi Riccardo che lo guiderà sulla scia delle sue orme. “Che il favore della giungla ti accompagni nel tuo nuovo cammino Akela”! Nonostante questi importanti cambiamenti all’interno del branco, i nostro lupetti, assieme all’aiuto dei vecchi lupi Chil, Kaa, Bagheera, Mysa e Hathi hanno ripreso a cacciare senza alcun problema, facendo ovviamente del proprio meglio!
Una delle loro fruttuose attività infatti è stata proprio quella di aver creato, assieme all’aiuto dei vecchi lupi, dei bellissimi vasetti, utilizzati come ricordo dell’uscita, in cui si spera un bel giorno possa nascere un bel Tulipano!(giallo ovviamente!)

Buona Caccia a tutti coloro che rispettano la legge.

Kaa

Primo torneo di calcetto tra branche

Villanova, 10 settembre 2007.

Lunedì 10 settembre 2007: una data memorabile per la branca gialla del gruppo Calcinelli 1°. Ancora emozionati i vincitori, Akela, Bagheera, Phao, Mysa e Ferao. Entusiasti ed esultanti per una vittoria che sembrava abbastanza improbabile dalle statistiche. Prima delle partite turbinavano voci e bisbigli in un uragano di opinioni che statisticamente davano per certa la vittoria della branca rossa. Solo qualche mormorio solitario si innalzava alla brezza della sera intimorito dalla combattività della branca gialla. Una branca, che per vincere si è battuta con grinta contro la temibile staff esploratori, capeggiata dalla minacciosa punta di diamante Berloni. E che dire della branca rossa? Tra novizi e rover, poteva essere considerata (e lo era) un concentrato di potenziale calcistico allo stato puro, pronto ad esplodere in una scarica di goal, con un effetto psicologicamente devastante per gli avversari. No, invece, non è stato così. Le aspettative non sono state rispettate. Un brutto errore quello di sottovalutare gli avversari, soprattutto se agguerriti e pronti a ribaltare le apparenti previsioni del destino, attraverso una grinta inaudita, un gioco di squadra affiatato come in un perfetto clima di Famiglia Felice, un’allegria e una giocosità, che si oserebbe definire, “tipicamente lupettara”.
Ci sono comunque stati ardui momenti di gioco: primo fra tutti quello del debutto contro i verdi, che in appena cinque minuti hanno castigato i Vecchi Lupi con una raffica di tre goal. Si presagivano tempi duri per i gialli, ora divorati da un leggero sconforto psicologico, ma non da cupa rassegnazione. I Vecchi Lupi ora si guardavano negli occhi: si era come materializzato sul campo un intricato disegno di sguardi, che, invisibile, ma perfettamente percepibile, emanava un desiderio di reazione. Una nuova grinta ora animava i gialli: il rinvio, il controllo di Akela, il passaggio a Bagheera, il tiro in porta, Sacco che non ce la fa, e infine, sorprendente, sempre sbalorditivo e inaspettato, il goal. La partita era di nuovo aperta.
E che dire poi dei rigori? La partita tra verdi e gialli si era conclusa sul tre a tre e la scelta era obbligata.
Un tiro dopo l’altro si susseguiva nell’eterna cadenza dei rigori: il tempo si fermava a istanti con il respiro degli spettatori e riprendeva solo successivamente, con i sospiri, di sollievo o di dispiacere, dei giocatori. Ed ecco gli ultimi tiri, ora ad oltranza. Burchi sul dischetto, si prepara, corre verso il pallone, sferra il colpo, la palla avvampa piena di velocità, si dirige in porta, sembra dentro, è proprio lì … invece no, incredibile parata di Phao! Non è però ancora finita. Bagheera si appresta al tiro: se lo fa la branca gialla vince. Un colpo secco, veloce, la palla svelta si dirige nell’angolo destro: è rete, il portiere spiazzato.
I gialli ora “volano a Berlino”! I rover sono davvero temibili: la coppia Menconi, Gasparini sembra dotata del dono della telepatia. I rossi corrono, palleggiano, scartano con semplicità gli avversari, rubano la palla come caramelle ad un bambino e, pur tuttavia, non vincono. Uno, due, tre goal per i gialli e alla fine il quarto. Quattro a tre per i “lupettari” e l’arbitro fischia: la partita è finita, i vincitori esultano.
Questi sono solo alcuni dei ricordi più belli del torneo, un’esperienza sicuramente da riproporre negli anni venturi. Intanto la branca gialla esulta, soddisfatta e felice. Ora parla Akela: complimenti ai Vecchi Lupi che hanno fatto tutti del loro meglio: è stata veramente una cosa ben fatta.

Mysa

Il Campo Estivo del Centenario

Piobbico, 17-26 agosto 2007.

Un viaggio alla riscoperta del messaggio di B.P. per ripercorrerne le avventure. Lupi, Tigri, Falchi e Orsi, hanno fatto un ottimo lavoro come “cadetti di Mafeking”: schivando i colpi dei proiettili e combattendo coraggiosamente si sono dimostrati all’altezza di portare a termine incarichi molto importanti per il destino di Mafeking.
Le avventure non sono certo mancate: tra giochi notturni di appostamento, segnalazioni a distanza in morse e semaforico ed escursioni in terreni impervi e sconosciuti, il tempo è letteralmente volato e siamo già di ritorno a casa. Ogni Squadriglia si è dimostrata all’altezza della situazione, anche se i premi da attribuire erano unici e una Squadriglia andava scelta.
Per cui:
PREMIO STILE: Sq. FALCHI
PREMIO PIONIERISTICA: Sq. ORSI
PREMIO GRANDE GIOCO: Sq. TIGRI
PREMIO SPORT: Sq. ORSI
PREMIO GARA DI CUCINA: Sq. ORSI
NOVIZIO D’ORO Marco Giorgetti
SCOUT D’ORO Enrico Ceccarelli

Congratulazioni anche ad Alessandro e Francesco per il conseguimento della Seconda Classe.
Alla prossima avventura
Buona Caccia.

C.R. Brunori Francesco, Orso Grigio

Euromoot 2007: Il Nettuno c’è!

Monti Tatra (Slovacchia/Polonia), 3-12 agosto 2007.

Appuntamento importante quest’anno per il Clan Nettuno, che dopo 4 anni di distanza dall’Eurojam, è tornato nei luoghi del suo primo campo internazionale: l’occasione è stato l’Euromoot 2007, ossia un campo mobile continentale sui monti Tatra, catena montuosa al confine tra la Slovacchia e la Polonia. Così i nostri, zaino in spalla e teste rigorosamente rasate per timore delle famigerate zecche, sono partiti dalla stazione di Fano il 3 agosto, consapevoli che avevano davanti a loro un viaggetto di circa 24 ore per raggiungere Levoca, luogo di partenza del campo. Giunti a destinazione, siamo stati subito suddivisi in troncone ed abbiamo così fatto conoscenza di “Mr. Bean” Martin, il simpatico e buffo tedesco che sarebbe stato il nostro punto di riferimento per tutta la durata del campo. Immancabile è arrivata la pioggia, che ci ha accompagnato per tutto il nostro primo giorno in terra slovacca, per abbandonarci soltanto a sera inoltrata: una fortuna, direte, visto che proprio in quella serata era fissata la cerimonia d’apertura, ma forse i presenti saranno stati di altra opinione, considerate le “allegre”danze proposte dalla rappresentanza francese, e l’ “interessante” scenetta (durata circa 1 ora e mezza) curata dalla delegazione polacca. Il giorno successivo si è tenuta la Messa comunitaria presso il santuario mariano di Levoca: celebrazione presieduta dall’arcivescovo locale e che si è svolta secondo il rio ortodosso, oltre che in lingua slovacca. Il nostro Clan si è reso anche in questa circostanza protagonista, per aver reso il servizio di accompagnare i parroci nei luoghi prescelti per la distribuzione dell’Eucarestia: i nostri Rover si sono così trasformati in una specie di bodyguards e hanno rispettato alla perfezione le direttive che gli erano state affidate. Quindi il pomeriggio i vari tronconi si sono trasferiti in pullman nei rispettivi punti di partenza dei loro percorsi. E così iniziava la parte fisica dell’Euromoot. Abbiamo quindi trascorso tre giorni di cammino, decisamente abbastanza faticosi, anche per il fatto che nell’Europa dell’Est hanno una concezione molto strana dell’idea di sentiero: semplicemente non esistono tornanti, quindi a volta ci sembrava di sfidare perfino le leggi fisiche della gravità per fare magari soltanto 50 metri di dislivello. Queste giornate sono state comunque vissute in grande armonia in tutto il Clan ed anche nel nostro modulo, in cui ci siamo subito integrati bene coi ragazzi di Ancona, Ripe, Pergola, Castelferretti e Roma. Le tante attese zecche non ci hanno fortunatamente fatto visita e forse l’unico vero problema è stato la disponibilità di acqua, potabile e non. Dopo tre giorni di duro cammino, in cui avevamo vissuto anche l’esperienza del rafting (Giova lascia stare la biondina in gommone con noi!!!), ci attendeva un giorno abbastanza leggero, con soltanto due ore di cammino e sei di viaggio in pullman per raggiungere Olsztyn ed arrivare quindi finalmente in Polonia. Qui ci siamo ricongiunti con l’intero campo ed è stato decisamente affascinante vedere questa spianata che pullulava di tende di ogni tipo e in cui si viveva a pieno la fratellanza europeistica che anima il nostro movimento. Venerdì 10 avevamo tutta la giornata libera e si è optato per riposarci e fare qualche attività di modulo per prepararci al meglio al pellegrinaggio che ci attendeva la sera stessa. Quindi la sera ci siamo trasferiti al punto di partenza del pellegrinaggio, non mancando la tradizionale cena tipica in un ristorante del luogo. La serata è stata ricca di importanti avvenimenti: innanzitutto è stata vissuta la Partenza di Davide, Akela di Ripe, che ha voluto condividere questo momento con tutto il modulo. Quindi il generale Berlo è entrato a far parte a tutti gli effetti della comunità dei rover del Clan Nettuno, firmando la carta di Clan: complimenti Generale! Successivamente si è tenuto il fuoco conclusivo del campo, ancora una volta inspiegabilmente diretto dalla delegazione francese, che non si è rivelato certo migliore della cerimonia di apertura. Quindi è partito il pellegrinaggio, o forse sarebbe meglio definirlo il calvario o la via crucis. Abbiamo camminato tutta la notte diretti a Chzestochowa, e dopo un intero campo mobile alle spalle, è stato un vero proprio miracolo giungere tutti più o meno sani e salvi sulle nostre gambe al santuario mariano. Mi rivengono in mente le parole di Franchi dè Cavalieri poco prima della partenza: “stiamo per fare qualcosa di grande”. Molte volte in quella notte ho pensato a quelle parole e sono giunto alla conclusione che forse stavamo davvero facendo qualcosa di unico. Credo sia superfluo aggiungere che la Messa all’arrivo del pellegrinaggio sia probabilmente stata la meno seguita della storia della religione cristiana, visto che l’immenso prato del santuario sembrava più un’orda di sfollati e reduci dal 15-18, piuttosto che un gruppo di scouts. Nella folla vi erano solo 6 figure che sembravano vispe e piene di vitalità: ovviamente sto parlando del Big, Bruno, Cioffi, Ricca, Burchi e la Lalli, che si sono fatti migliaia di km di viaggio in camper per salutarci alla fine del campo e vivere la Messa comunitaria insieme a noi: mitici!! Dopo i saluti di rito (vero Giova???) ci siamo diretti alla stazione e siamo saliti sul treno che ci avrebbe riportato in Italia, con lo zaino di certo meno leggero rispetto all’andata, ma con un bagaglio di esperienze ed emozioni indescrivibili.

Alla fine dell’avventura posso dire che nonostante come campo mobile non sia stato certo il migliore è stata un’esperienza che sono felice di aver vissuto assieme a tutta la comunità del Clan e assieme a tutto il modulo marchigiano.

Quindi, in vista delle future, prossime avventure

Forza Clan Nettuno,
sempre avanti a vele spiegate!
Giacomo Cicoli, Tigre Bianca delle Nevi

A vele spiegate verso la felicità

Acquapartita, 27 luglio 2007 – 05 agosto 2007.

Era questo l’obiettivo che la ciurma guide “il quadrifoglio” si era dato fin dall’inizio dell’estate: ritrovare il forziere smarrito, con al suo interno un prezioso tesoro da scoprire giorno per giorno !
Un’avventura condivisa con il riparto guide di Pergola che ha contribuito a rendere questo bel campo estivo più ricco: con obbedienza, spirito di squadriglia, stile etc… unito al nostro ovviamente.
A guidare questa ciurma c’erano dei pirati un po’ pazzi, simpatici, sgaggioni, che hanno aiutato le guide a cavalcare le onde degli oceani, a volte tranquille, a volte burrascose, a volte sconosciute !
Realizzati dei bei angoli di squadriglia, con tanto di tende, tavoli, forni (per la prima volta fatti di sassi e malta), le avventure non sono mancate, tra giochi di segnalazione diurne (sara dove corri ?), e notturne (sara gli occhiali !); avvincenti selezioni per vedere la guida più atletica (franca l’albero!) e la natura che ci regalava immagini di radure verdeggianti, colline in fiore e panorami che difficilmente scorderemo; la sera spesso ci veniva a far visita la luna che insieme alle stelle ci cullava e faceva addormentare. Seguendo percorsi bianchi abbiamo conosciuto la vita dei Santi che ci accompagnano nella nostra vita di Guide e addirittura con mezzi caserecci abbiamo realizzato il sapone, che tra qualche settimana, una volta stagionato, potremmo utilizzare e perché no regalarlo a qualcuno ! La ciurma è anche approdata su un’isola molto famosa in quei giorni, tramite le zattere di squadriglia messe a dura prova dalle cascate impervie: non sono mancate rovinose cadute (franca i pantaloni) ma lo sbarco è avvenuto per tutte ! Il venerdì poi, ci ha fatto visita la pioggia , ovviamente in giorno dell’uscita di sq che si sono svolte per i sentieri del monte nerone, dove le guide con occhio attento hanno ritrovato la strada, chi prima (sq pantere) chi poi (sq aquile) chi invece è tornato indietro (sq leopardi). Il sabato si levarono le grida di un pirata in pena che invocava aiuto … la gara di cucina incombeva sulle guide che stesa la sfoglia, preparato il sugo, realizzato avvincenti tartine … si sono presentate con piatti colorati e ricchi (visto l’orario la sq aquile ci ha offerto la merenda)! E alla fine tra sorpresa, gioia, soddisfazione, al cerchio di chiusura, davanti ai genitori, vicino alla nave con le vele spiegate si sono svolte le cerimonie e premiazioni:

Premio Campo: Sq Pantere
Premio Pionieristica: Sq. Aquile
Premio Espressione: Sq. Leopardi
Premio Grande Gioco: Sq. Pantere
Premio Gara di Cucina: Sq. Leopardi
Premio Pronto Soccorso: Sq. Aquile
Medaglia d’oro alle Guidiadi: Giù

Sono entrate a far parte della Famiglia delle Guide conseguendo la Promessa:
Eleonora e Noemi
Ilaria e Ilenia

Facendo del loro meglio, hanno conseguito le seguenti specialità:
Nikita, guida Cuciniera
Sara, guida Ambulanziera
Alice, guida Fotografa, Lavori Casalinghi, Lettore, Canto, Espressione Scout

Hanno conseguito i nomi di Caccia: Franca, Chià, Ali e Giadi

Buona Caccia e Buona Strada.

C.R. Marusca

Route Estiva 20-23 Luglio 2007

Gran Sasso, 20-23 luglio 2007.

Acqua, un comodo letto, tanta protezione, cellulare, lettore mp3… erano alcune delle cose che durante questa route non abbiamo avuto per due motivi: o perché non erano né necessari né essenziali o perché la natura ci ha fatto un piccolo scherzetto!!!
Fortunatamente tra 25 scolte, capo e aiuto capo cioè Lorenza, Paola, Michela e Gemma non è mai mancata, neppure a 2800 metri di altezza, la voglia di sostenerci, conoscerci, scherzare e tutto questo è stato possibile farlo grazie al tema che abbiamo affrontato: “Voce del Verbo amare”.
Vi sarete chiesti perché così tante ragazze…… vero?? Tanto il fuoco di Calcinelli non è mai stato così numeroso!!!! Infatti mi sono dimenticata un piccolo dettaglio… è stata una route gemellata, con tre fuochi che hanno vissuto insieme la stessa esperienza… Ed ecco i protagonisti: Fuoco Perfetta Letizia di Pesaro, Fuoco Myriam di Jesi e Fuoco Girasole di Calcinelli!! Tante scolte diverse tra loro in diversi aspetti… il modo di pensare su alcune cose, la parlata, il modo di confrontarsi su noi stesse, con gli altri e con Dio, ma tutte con la stessa voglia………… quella di AMARE incondizionatamente, di donarsi agli altri che sia nel servizio o in famiglia o con gli amici… Scolte partite cariche di adrenalina al massimo e tornate a casa distrutte perché tra Corno Grande, camminate, riflessioni, giochi, tanto vento, massi che cadevano di qua e di la, svenimenti, scenette i giorni passavano veloci e non ci si accorgeva neanche che già erano le 23,00 cioè l’ ora della nanna!!
Abbiamo avuto anche una piccola mascotte con noi… eh sisi… si chiama Samuel, quel piccolo angioletto biondo!!!! In realtà è il bimbo di Gemma, l’aiuto capo di Jesi!!
Ah ah ah… un’ ultima cosa…. C’è stato un avvenimento molto importante… le piccole scolte semplici hanno firmato la carta di fuoco, cioè hanno preso questo impegno nel servire…. Spero per loro sia stata un’emozione unica che si ricorderanno, perciò faccio a loro un grosso in bocca al lupo e soprattutto buona strada!!!!
Ora vi lascio vedere le foto di questa indimenticabile route estiva e che vi rimanga anche a voi nel cuore che non bisogna sprecare acqua, mi raccomando!!

Buona Strada.

Federica, Gazza Spontanea

La Caccia dell’Ankus del Re

Villa del Monte, 19-22 luglio 2007.

Anche quest’anno nella giungla si è propagato l’ululato del branco Alte Rupi: è successo dal 19 al 22 Luglio 2007. Sono passati solo pochi giorni e ancora, dalle sinuose e verdeggianti colline di Villa del Monte, l’eco risuona delle risate, dell’allegria, dei canti e dei giochi dei nostri lupetti.
La giusta dose d’avventura, infatti, non è di certo mancata.
Questa volta Mowgli si trovava alle prese con il temibile popolo velenoso protettore dell’Ankus dei re, simbolo della pura avidità degli uomini. Solo grazie all’aiuto di tutti i lupetti il terribile strumento di morte è stato riconsegnato all’oblio delle Tane Fredde e la caccia si è conclusa nel migliore dei modi.
Ma oltre alla caccia dell’Ankus, la più impegnativa, tante altre avventure sono state vissute dai nostri lupetti in un perfetto clima di famiglia felice. Infatti, tra incredibili gare sportive, esilaranti giochi d’acqua, emozionanti cacce tecniche le prede inseguite sono state davvero tante e solo pochissime sono riuscite a sfuggire ai lesti artigli dei nostri lupetti, ancora più scattanti e letali ora che altri quattro lupi del branco (Ale T., Lollo, Marco, Tommy) hanno aperto il loro primo occhio nella giungla, meritando la loro prima stella.
Ma non solo!!! Infatti, il lupetto Diego, dopo innumerevoli cacce personali è riuscito a diventare un grande cacciatore e conoscitore della giungla, raggiungendo il grado di Lupo Anziano tramite la stessa zampata di Akela d’Italia. Un grande risultato in un grande branco come il nostro, pieno di tanti altri lupetti con le potenzialità necessarie per diventare esperti cacciatori della giungla.

Gozzo pieno e sonno profondo a tutti! Buona Caccia!

Mysa

Vince il 360° la Squadriglia …

Calcinelli, 05 giugno 2007.

Dopo qualche rinvio a causa della pioggia, finalmente, martedì 5 giugno si è svolto l’annuale 360 gradi, gara di orientamento. L’appuntamento era alle 7 di sera per fare uno spuntino tutte insieme, in seguito, dopo le ultime preparazioni, si è dato inizio alla sfida.
Così, dopo la spiegazione della novità di quest’anno, ovvero delle “tapparelle”, vale a dire dell’aggiunta di una breve tappa, non obbligatoria, ma che aggiungeva punti alla sq che la raggiungeva, è stato sorteggiato dalle c.sq. l’ordine di partenza delle sq.
Con 10 minuti di distacco l’una dall’altra, le tre sq sono partite alla ricerca delle tre tappe avvalendosi di cartina, goniometro, squadre e bussola. Una volta che le tre sq avevano superato le tappe riguardanti segni topografici e di pista, orientamento con la luna, il sole e la stella Polare, l’uso dell’olfatto, stanche ma di corsa, le sq. sono tornate in sede per le premiazioni finali e ovviamente per dissetarsi e mangiare il dolce !
Finalmente il quarto anno della gara del 360 gradi è stato vinto dalla sq ………. LEOPARDI !!!!, dopo tre vittorie consecutive della sq aquile, la prima delle quali a pari merito con le pantere.
Alla prossima edizione ! Buona Caccia.

Chià, Capo Sq. Leopardi

CFT 2007

Soriano nel Cimino, 30 maggio – 03 giugno 2007.

Soriano nel Cimino. Nello scenario dell’amata base nazionale Brownsea si è svolto dal 30 Maggio al 3 Giugno il 3° Campo di Formazione Tecnica della nostra associazione, campo che si dedica ad un aspetto dello scoutismo che appassiona molti di noi, le tecniche scout.
Il campo come di consueto era indirizzato a Rover ed RS con alle spalle il superamento di un campo scuola di 1° tempo, invito che quest’anno oltre che per la verde è stato esteso a tutte le branche.
Cosa poteva dissuadere dal partecipare ad un iniziativa del genere a due appassionati di tecnica come i F.lli Rossi? Nulla. Dopo un ultimo frugale pranzo domestico accompagnati dal buon Gerri ACR di Ancona siamo partiti carichi di entusiasmo, con le mani abili formicanti ed elettrizzate!
La PTN, veri mostri sacri nelle tecniche che meglio padroneggiano e conoscono era li ad aspettarci. A formare il team di (ora) 11 pochi eletti in tutt’italia sono capi di diversa origine ma con una caratteristica comune: sono “sburoni” in una particolare tecnica e, chi conosce Massimo, dalle nostre parti famoso come RebbeRebbe, può confermarlo!
Le attività sin da subito avevano l’intento di riportare l’odierno scout di città allo stato di professionista campeggiatore e ad uno stretto, vivo contatto con il creato che Nostro Signore ci ha donato. 1,2,3…e via di tendolini! (o riffugggi come i laziali amano chiamarli).
“Ecche ci vuole!” dirà qualcuno! Ma purtroppo più di un allievo si è trovato alle prese con qualche problemino, prima nel montarlo, poi nello scoprire che quanto costruito, a volte, non era sufficiente a riparare dalla pioggia, ma ancor peggio, molti si sono trovati a passare notti a un stretto brulicante abbraccio di formiche!
Froissortage, trapani, girabacchini, piane e scalpelli sono stati nostri amici per i primi giorni, utilissimi nelle costruzioni degli angoli, ma niente a confronto del modello di bidone jamboree SUPER-ACTION-TRANSFORMER come quelli che il nostro riparto ha già avuto occasione di sfoggiare.
Per fortuna i fornelli! Sennò volevo vedere come facevamo la marmellata! Un comodo fuoco è stato la nostra salvezza anche quando ci è stato detto: “queste sono le erbe commestibili, quello è il prato, se volete mangiare raccoglietele”, e come ogni campo scuola, “avete 15 minuti!”
Anche la passerella galleggiante che abbiamo rapidamente costruito è stata utile; poiché dopo aver in qualche modo prodotto una canna modello “Sanpei”, la pesca per qualcuno, che il farro non lo mangia ma lo conserva, lo investe (e botta di C) e ci pastura, è stata miracolosa. Miracolosa a tal punto che prima di cena si era formato un mercato del pesce in piena regola, peccato che i Carassi siano pesci immortali capaci di nuotare perfino tra la farina e che dopo tutta questa sono pure pieni di lische.
Tra una cosa e l’altra non è mancata una tecnica poco diffusa nei riparti italiani, l’alfabeto semaforico che, dacci oggi, dacci domani è in parte diventato (sottolineo per chi più e per chi meno) capacità di tutti. Unico sentiero che non si è riusciti a percorrere è stato cielo. Materia nella quale l’irrequieto 60enne Egidio è senza pari, ma nonostante la sua preparazione e conoscenza nulla è stato possibile contro la pioggia che sia di notte, di mattino e di sera veniva a farci visita, ma come dice Don Sandro (Roma 32) new entry nella PTN, e assistente spirituale della stessa, anche l’acqua è un dono del Signore.
Dopo tanti abbracci e saluti ai nuovi fratelli conosciuti in questo campo, ogni allievo e tornato a casa ricco di idee e con tanta voglia di avventura da vendere! Buon lavoro fratelli capi!

Burchi – Rikka